Chi ha detto che il Fantasy classico ha fatto la sua storia, ormai? Le gelide terre del Nord sono tornate, e hanno portato con sé tutta la loro bellezza e il loro intramontabile fascino. Nato dalla mente visionaria dei due (
già, soltanto due) sviluppatori di
Tangrin Entertainment,
Kyn è arrivato lo scorso 28 luglio
su Steam a €19.99, e ha già catturato i cuori di più di un affezionato utente su
PC,
Linux e
Mac. Adottando una formula mista tra un RTS e un RPG,
Kyn segue la (
dis)avventura di due guerrieri nel tentativo di scoprire cosa succede nelle terre del mondo, dove è stato registrato un preoccupante aumento di pericolosa energia magica. E, considerato il lavoro svolto dai ragazzi di Tangrin Entertainment, è innegabile che ci riesca anche piuttosto bene.
Kyn ha senza dubbio parecchi assi nella manica, ma, com’è facilmente intuibile parlando di un gioco sviluppato soltanto da due persone, non è del tutto esente da difetti. Generalmente, tuttavia, ci si aspetterebbe che tali difetti fossero così evidenti da minare l’intera esperienza di gioco; fortunatamente, con
Kyn questo non avviene. Inoltre, se ciò non dovesse bastare, gli sviluppatori hanno già parecchi piani in mente per quanto riguarda il futuro del loro titolo, e non è improbabile che il contenuto del gioco cambi già a pochissimi giorni di distanza dall’uscita di questa recensione.
In sostanza,
Kyn si presenta come un classico RPG a missioni con elementi da RTS, intinto in un coloratissimo mondo pieno di mitologia nordica. Ma quali sono i suoi veri punti di forza e le sue debolezze?
Versione testata: PC; “Patch 2” (30 Luglio 2015)
“Tutto questo mi ricorda qualcosa… Ma anche no.”
È nello sviluppo dei personaggi che Kyn mostra il suo lato RPG
Se siete degli affezionati giocatori di RTS su PC da parecchio tempo, non è improbabile che un titolo come
Kyn possa risvegliarvi parecchi ricordi latenti. Il gioco prende ispirazione da una serie di formule già viste un po’ in tutti gli RTS classici, ma sceglie di mischiarle ad alcuni elementi tipici dei giochi di ruolo. Il sistema di movimento e attacco punta-e-clicca con visuale dall’alto, ad esempio, prende chiaramente ispirazione da RTS come
Warcraft o
Dungeon Siege, e altrettanto fa il sistema di gestione delle skill di ogni personaggio (
in questo caso limitate a tre per ciascuno). In questo scenario, come ogni RTS che si rispetti, vi renderete presto conto che avrete davvero bisogno delle scorciatoie da tastiera per essere scattanti e reattivi durante le battaglie, anche se non di rado vi capiterà di attivare la skill sbagliata.
È nello sviluppo e nell’evoluzione dei personaggi, tuttavia, che
Kyn mostra realmente il suo lato RPG: abbandonando il classico sistema di accumulo dei punti esperienza (
una scelta che è tanto discutibile quanto non lo è), i personaggi riceveranno semplicemente cinque punti ciascuno al termine di ogni missione, e potranno spenderli per migliorare tre parametri di base (
Mind, Body e Control) che doneranno loro alcune caratteristiche differenti a livello di statistiche. Se
Mind permetterà di aumentare notevolmente lo
Spirito (praticamente i Punti Magia), ad esempio, migliorare il parametro
Control permetterà di aumentare la velocità di attacco, rendendo il personaggio più scattante e reattivo quando si tratterà di cambiare bersaglio o di affettare quello corrente. E tale sistema a punti è anche incredibilmente dinamico: basterà “resettare” il proprio guerriero o ridistribuire un paio di punti qui e là per trasformare in pochissimi secondi un provetto arciere in un abile spadaccino (
posto che si possegga l’arma adatta al “nuovo” guerriero).
E, a proposito, estremamente RPG è anche lo
smisurato numero di oggetti ed equipaggiamenti a disposizione del giocatore, che non si limita soltanto ad armature e armi, ma sconfina anche in una innumerevole quantità di oggetti adibiti al “crafting”. Nel caso in cui il denaro scarseggiasse, infatti, sarà sufficiente recarsi direttamente dal fabbro Oskar (
disponibile dopo la missione 2) nella città-base per creare un po’ di nuovi oggettini lucenti, utilizzando l’enorme quantità di “crafting equipment” raccolto durante le missioni. E basteranno appena due-tre missioni per accorgervi che, di equipaggiamento, ce n’è veramente per tutti i gusti.
*bullet-time* “Aaaalllllrrrriiiiiikkkk… Nnnnnnooooooo…!”
In Kyn, la situazione può degenerare con un semplice schiocco di dita
Una menzione speciale va senza ombra di dubbio a uno degli elementi più RTS di
Kyn: il bullet-time. Con la semplice pressione della barra spaziatrice o il clic del mouse, infatti, il tempo di gioco rallenterà per diversi secondi, permettendovi di calcolare al meglio tutte le vostre mosse successive. Per quanto possa sembrare una feature a dir poco superflua, nelle prime fasi del gioco, più avanti vi renderete conto di vederla come la vostra migliore amica in assoluto. In
Kyn, infatti, la situazione può rapidamente degenerare con un semplice schiocco di dita, e ciò è dovuto essenzialmente al rapidissimo scorrere delle battaglie in tempo reale, che spesso potranno essere risolte con pochissimi colpi di spada sia da parte vostra che, sfortunatamente, da parte del nemico. La situazione si complica ancora, poi, ogni volta che un nuovo alleato va ad aggiungersi al vostro party (
per un totale di sei personaggi nelle fasi finali del gioco), rendendo le battaglie ancora più macchinose e difficili da gestire. Certo, se i personaggi non avessero l’autonomia di un neonato, forse, le cose sarebbero molto più semplici; ma, anche in quelle condizioni, il gioco risulta perfettamente gestibile con un po’ di pratica, e vanta un tasso di sfida sempre crescente ad ogni missione che permette al giocatore di perfezionare, di volta in volta, le tecniche e gli approcci con i nemici più ostici (
a proposito: occhio ai “Mistweaver”). In genere, comunque, lanciarsi nella mischia
à la Rambo è quasi sempre la scelta peggiore, specie a difficoltà più elevate.
Una feature all’apparenza splendida come il bullet-time è minata da alcune piccolezze che l’avrebbero resa, altrimenti, perfetta: la mancanza di una coda di azione, ad esempio, costringe il giocatore a scegliere un’azione per il personaggio prescelto, aspettare che quello la porti a termine e poi rientrare nel bullet-time per assicurarsi di avviare la successiva col giusto tempismo. Una tale procedura può rivelarsi fatale, durante le battaglie più concitate, ma è innegabile come l’utilizzo del bullet-time, anche così com’è, abbia comunque salvato la pelle dei miei personaggi in ben più di un’occasione.
“Mamma, voglio andare a vivere al Nord!”
Più di una volta vi sforzerete di chiudere la mascella, con le ambientazioni di Kyn
Immaginate di percorrere dei gelidi sentieri di montagna, di esplorare templi o di girare per le strade di una suggestiva città portuale. Fatto? Bene, in
Kyn non avrete bisogno di immaginarlo: potrete farlo personalmente. Certo, il gameplay è divertente, frenetico e originale, e mischia in maniera piuttosto efficace elementi strategici con caratteristiche da RPG classico; ma cosa sarebbe un titolo sulla mitologia nordica senza una serie di ambientazioni mozzafiato? Fortunatamente,
Kyn eccelle anche in questo: più di una volta sarete costretti a raccogliere la vostra mascella dal pavimento, infatti, mentre vi ritroverete ad affrontare dei mostri su una montagna ghiacciata o difenderete una città in fiamme da un violento assedio. Il level design, poi, contorto un po’ come tutto il resto del gioco, è studiato appositamente per costringere il giocatore più curioso all’esplorazione, nel tentativo di scovare tutti i segreti messi a disposizione dai 18 livelli del titolo. Dentro scrigni, sotto mucchi di pietre o nelle tasche di gruppi di nemici capeggiati da un boss, gli oggetti da raccogliere sono sempre tantissimi e spaziano da semplici armi ed equipaggiamenti a oggetti più rari utilizzati per il “crafting” avanzato.

In alcuni casi, vi ritroverete a dover risolvere alcuni enigmi non troppo complessi, che vi richiederanno spesso di correre da un lato all’altro della mappa di gioco per cercare di venire a capo di questo o quell’altro elemento. Tutto ciò è “condito” da una colonna sonora a dir poco straordinaria, caratterizzata da fiati e archi che si completano in una serie di melodie che non riuscirete più a togliervi dalla testa.
Anche i livelli posseggono, al momento, un paio di difetti
Anche i livelli, in ogni caso, posseggono al momento un paio di piccoli difetti che potrebbero essere risolti in futuro: la telecamera fissa impedisce di ruotare la visuale a proprio piacimento, e la mancanza di una tale feature può essere addirittura frustrante, in certi casi (
anche se gli sviluppatori stanno già lavorando a una patch che introduca questa e altre feature sulla telecamera). Ciò che si rivela realmente fastidioso, però, all’interno dei livelli, è la quasi assoluta assenza di checkpoint: è, sì, possibile salvare la partita in qualunque momento (
tranne durante le battaglie), ma non è difficile che, coinvolti dall’esplorazione, possa capitare di dimenticarsi anche solo di premere il tasto F6 per il Quick Save. Se non siete dei tipi che salvano spesso la partita, dunque, vi consiglio caldamente di diventarlo.
Se, tuttavia, si prende in considerazione il fatto che i bug sono già stati dimezzati, dal 28 Luglio a oggi, non è difficile confidare negli sviluppatori stessi per aspettarsi il più possibile dal neonato
Kyn, e il titolo potrebbe davvero risolvere buona parte dei suoi problemi con una delle prossime patch.
“Puff, finito. Ora passiamo ad altro.”
arrivati alla fine, ci si rende conto che Kyn è qualcosa di strabiliante
Una volta arrivati alla fine, ci si rende conto che
Kyn è davvero qualcosa di strabiliante per essere stato realizzato da un team di sole due persone. Le ambientazioni sono straordinarie, la colonna sonora di Will Bedford risuona in testa anche a distanza di ore, e persino i dialoghi tra i vari personaggi hanno qualcosa di unico nel loro genere.
Kyn non si prende mai troppo sul serio – sebbene la storia sia principalmente incentrata sul coraggio, l’onore e gli affetti familiari -, e non mancherà di strapparvi più di un sorriso durante i vostri viaggi all’interno del mondo di gioco, anche solo quando si tratterà di leggere una semplice pergamena antica nei panni di un paio di vichinghi analfabeti.
Non si possono, certo, ignorare tutti quei piccoli difetti e bug che affliggono il gameplay, come la possibilità che un paio di personaggi si blocchino tra le texture (
costringendovi a terminare la missione senza di loro), la clamorosa assenza di una telecamera mobile (
su cui, comunque, gli sviluppatori stanno già lavorando) o la totale mancanza di spinte veramente forti a rigiocare l’intero titolo dall’inizio; e quest’ultimo aspetto, nel dettaglio, è senza dubbio il tasto più dolente di
Kyn, che limita la maggior parte dei giocatori a una semplice esperienza singola e davvero poco altro, stroncando la longevità del titolo sul nascere (
la cui durata, comunque, si aggira lo stesso intorno alle 15-20 ore). A parte i difetti di programmazione, inoltre, va detto che la trama principale non sarà in grado di coinvolgervi più di tanto nel corso del gioco, caratterizzata da alcuni colpi di scena del tutto prevedibili e un paio di scelte narrative dall’aria un po’ forzata; e quello, sfortunatamente, è uno di quegli aspetti che non potrebbero mai essere risolti da una patch.
Se, però, siete dei giocatori che ricordano ancora come si fa a perdersi in scenari sconfinati, accompagnati una colonna sonora a dir poco eccezionale, vi consiglio di dare un’opportunità al piccolo-grande titolo di Tangrin Entertainment.
Kyn non è certamente un gioco per tutti, ma, se amate l’avventura e non vedete l’ora di esplorare le sue splendide terre esotiche, vi assicuro che riuscirà a stupirvi come pochi altri titoli, là fuori.
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Verdetto
8.5 / 10
"Hey, Bram, sai cosa c'è scritto?" "Credo che quella sia una A..."
Commento
Pro e Contro
✓ Ambientazioni e level design mozzafiato
✓ Colonna sonora memorabile
✓ Semplicemente "bello da vedere"
✓ Molte scelte apprezzabili di gameplay
✓ Alto tasso di sfida...
x ... Ma bassissimo tasso di rigiocabilità
x Trama non entusiasmante
x Alcuni bug minano il gameplay
x IA alleata praticamente inesistente
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