Recensione Spectra

Esistono titoli che sembrano non esser capaci di fare altro che scuotere la tua anima dal profondo. Esistono titoli che sembrano solo in grado di colpirti, lasciarti col fiato sospeso, coinvolgerti con le loro fasi concitate e vive dall’inizio alla fine.
Esistono anche titoli che fanno l’esatto contrario: ti rendono insoddisfatto, scontento, annoiato, ti fanno pentire di averli acquistati e giocati o, se ti sono stati regalati, ti fanno semplicemente desiderare di uccidere qualcuno, perché, in effetti, “era troppo difficile leggere una recensione prima di comprarmelo?”.
E poi ci sono titoli come Spectrache ti lasciano esattamente a metà senza dirti di preciso da che parte tu stia pendendo di più.

 

Versione testata: PC.

 

Verso il Neon… E oltre!
 

 

I suoi colori vivi sembreranno riportarvi all’epoca d’oro dei Videogiochi Anni ’80
 Spectra è un gioco arcade musicale, decorato da un piacevolissimo stile “Retro” e da una colonna sonora che appassionerà tutti i più accaniti fan della musica elettronica stile Chiptune. I suoi colori vivi e la sua grafica al neon sembreranno riportarvi direttamente nell’epoca d’oro dei videogiochi anni ’80, o vi ci immergeranno se, come qualcuno, siete semplicemente nati troppo tardi per viverla.

L’intera formula di gioco gira attorno alla colonna sonora e a un sistema di generazione procedurale dei livelli: ogni livello, generato casualmente in base a degli algoritmi prestabiliti, vanterà un brano diverso composto da Chipzel (compositore responsabile delle tracce audio di Super HexagonSize Does Matter, per dirne un paio), e verrà accompagnato dai suoi ritmi serrati e dalle sue sonorità estremamente spigolose che faranno piacere a tutti gli amanti dei videogiochi “vecchio stile”. Il sistema di generazione procedurale fornisce al gioco una quantità praticamente infinita di percorsi diversi da poter creare, ma anche un grosso limite a livello di gameplay.

 

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Già dalle prime partite, infatti, risulta impossibile non notare come i livelli vengano generati tutti sulla base di regole un po’ troppo rigide, che vedranno semplicemente l’aumentare del numero di “curve” nel percorso (il quale, per inciso, viene seguito sostanzialmente in linea retta verso l’orizzonte) o il variare di disposizione e numero di ostacoli. Due variabili estremamente limitate, che poco contribuiscono alla varietà del titolo e che, invece, si collocano tra quei fattori che ne denunciano una monotonia anche solo a breve termine.

Il giocatore non avrà moltissime scelte di gameplay: potrà decidere semplicemente se spostarsi a sinistra o a destra, schivando gli ostacoli che si pongono davanti a lui e affidandosi soltanto ai suoi riflessi, mentre la sua navetta procederà in avanti verso la fine del livello. Scopo del gioco è sopravvivere sul percorso abbastanza a lungo da ascoltare l’intero brano (generalmente sui quattro minuti), cercando nel frattempo di fare più punti possibili.

 

“100… 300… 600… 1200… C***o!” [tratto da una storia vera]
 

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Raccogliere punti in Spectra è forse una delle cose più frustranti
Raccogliere punti in Spectra è forse una delle cose più frustranti che vi ritroverete ad affrontare in tutta la vostra vita da videogiocatori. Nel tentativo di garantire un livello di sfida elevato ed equilibrato per tutta la durata del gioco, saranno aggiunti al punteggio complessivo solo dopo qualche secondo dalla raccolta, e ogni “cubo dorato” che vi ritroverete a sfiorare porterà sempre più numeri al vostro contatore che azzereranno il conteggio dei secondi. Ma, se doveste disgraziatamente schiantarvi contro un ostacolo, perderete tutto quello che avrete accumulato.

Non stupitevi, dunque, se, dopo aver raccolto almeno 2300 punti in cubetti dorati, una semplice distrazione vi costringerà ad imprecare contro il gioco o il suo creatore: è la stessa formula del gioco a richiederlo.

 

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I Cubi non saranno l’unico modo in cui sarà possibile fare punti: sfiorare un ostacolo (sprigionando una piccola scia di scintille “rettangolose”) o saltare giù da una rampa ci darà sempre un piccolo bonus di punteggio (generalmente 70 punti per il primo caso e 30 per il secondo), e percorrere un Boost ci darà un moltiplicatore sempre crescente; anche tale bonus, tuttavia, sarà “accreditato” sul punteggio complessivo solo dopo una manciata di secondi, e sarà dunque esposto a un’eventuale scomparsa, data dal semplice scontrarsi contro un bersaglio o una parete di troppo. Alle reazioni provocate da tale sistema, poi, potrebbe aggiungersi la difficoltà generale dei vari livelli, data dalla tortuosità del percorso o dal numero degli ostacoli presenti. Difficoltà che, come già accennato, segue una curva crescente che tocca il proprio picco nel livello 10 della Modalità Hardcore, quando tutte le credenze sulla rapidità dei vostri riflessi saranno messe alla prova dall’ultimo brano della colonna sonora.

 

Onde Quadre… Onde Quadre ovunque!
 

NON È IMPROBABILE CHE MOLTI DEI BRANI RIMANGANO A GIRARVI IN TESTA ANCHE ORE DOPO AVER CHIUSO IL GIOCO
Colonna sonora che, per inciso, è uno dei punti veramente forti di Spectra. Ciò potrebbe anche non stupire, se si pensa che l’intero gioco è fondato sulla riproduzione dei brani chiptune di Chipzel, ma le melodie del titolo appaiono certamente come il frutto di un lavoro studiato per essere d’impatto, preciso e travolgente. Un orecchio più attento (e tecnico) potrebbe anche rimanere piacevolmente soddisfatto dal sapiente utilizzo dei controtempi e delle sincopi operato da Chipzel, ma i brani sono piacevoli da ascoltare anche au naturel, senza essere spolpati sul lato tecnico, e non è improbabile che molti di essi rimangano a girarvi in testa anche ore dopo aver chiuso il gioco. Certo, la sonorità intrinseca dei brani li rende poco vari tra loro proprio a causa dell’appartenenza al genere chiptune, ma Chipzel ha saputo ovviare al problema sfruttando melodie diverse con sonorità uguali, che accompagnano efficacemente i livelli di Spectra dall’inizio alla fine.

Il rapporto tra il gioco e la sua colonna sonora, tuttavia, assume un aspetto leggermente conflittuale quando ci si rende conto che Spectra sembra essere poco più che un “Album giocabile”: la presenza del sistema High Score, tipico di ogni arcade, permette al giocatore di provare costantemente a perfezionarsi, ma tale intento fallisce quando si nota l’assenza di una leaderboard mondiale in cui poter collocare i propri punteggi migliori. Se, a ciò, si aggiunge un’estrema linearità dei livelli (che, come già detto, differiscono tra loro soltanto per qualche curva/rampa in più o un maggior numero di ostacoli), Spectra è destinato ad essere giocato/ascoltato per un po’ e poi, irrimediabilmente, abbandonato in favore di qualcosa di più vario e competitivo.

 

Ma… Tutto qui?
 

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giunti alla fine, si ha la sensazione che i livelli non siano davvero diversi tra loro
Spectra è un gioco arcade senza troppe pretese, che tenta di essere competitivo senza volersi sforzare troppo. E fino a un certo punto ci riesce, anche: il primo impatto con il gioco, per un “neofita” dei giochi arcade, è a dir poco catastrofico: Spectra parte con delicatezza e gentilezza, accompagnando il giocatore come un’aggraziata donzella, e colpisce senza alcuna pietà intorno ai livelli finali. Lo stile grafico “al neon” e la colonna sonora chiptune tipicamente 8-bit sono di certo degni di una menzione speciale, soprattutto da parte dei più appassionati della grafica old-school e del fascino dei sintetizzatori a onda quadra. Il gameplay, tuttavia, è minato da alcuni limiti che, se evitati, avrebbero certamente reso Spectra un ottimo titolo Arcade.

La presenza di soli 10 livelli viene in qualche modo “compensata” dalla Modalità Hardcore, che ripropone praticamente gli stessi livelli con una “varietà” più elevata e a una velocità di spostamento maggiore. Una volta giunti alla fine, tuttavia, si ha la sensazione che essi non abbiano vere e proprie differenze tra loro, e che siano stati ideati semplicemente per “fare da sfondo” a una colonna sonora in chiptune che, seppur ben studiata, non basta a fare di Spectra un titolo degno di essere giocato da tutti.

 

Infine, un consiglio spassionato: non giocate Spectra con la tastiera del PC, per nessun motivo. Se avete un controller Xbox, usate quello. Ne va della vostra salute mentale.

 

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Verdetto
7 / 10
Giochiamo un po' di musica a 8-bit!
Commento
Da buon Arcade con un apprezzabile stile Retro, Spectra presenta un buon tasso di sfida nella modalità classica e un altissimo picco di difficoltà nella Modalità Hardcore che farà piacere ai giocatori più perfezionisti. Il tutto, però, è "condito" da una monotonia di fondo che si rivela praticamente impossibile da ignorare, con una bassa varietà nel gameplay, nella generazione dei livelli e negli stessi effetti visivi. Nel complesso, Spectra si presenta come un titolo equilibrato, che sembra tuttavia pensato più per promuovere la colonna sonora di Chipzel che per fornire una vera e propria esperienza di gioco indimenticabile.
Pro e Contro
Squisito stile Retro
Livelli a generazione procedurale
Altissimo tasso di sfida in Modalità Hardcore
Ben riuscita colonna sonora Chiptune

x Estremamente ripetitivo
x Sistema di punteggio frustrante
x Quasi ingiocabile solo con la tastiera
x Assenza di una Leaderboard mondiale
x Sensazione finale da "Album giocabile"

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