Compra il gioco e pianta un albero. Semplice, diretto, speciale.
L’iniziativa Krillbite Studio in collaborazione con Ecologi è un germoglio raro. Consiste semplicemente nel piantare un albero per ogni copia di Sunlight acquistata. Praticamente al costo di 4 euro su Steam, contribuite alla salvaguardia del pianeta e delle specie che vi abitano. Non solo, ma tra un respiro e l’altro, giocherete ad un’esperienza videoludica unica nel suo genere. Perché è facile vendere un gioco con la “scusa” dell’ambiente e del sentimento ecologico.
Quasi una mossa di marketing fine a se stessa. Poi provi il gioco e rimpiangi Cyberpunk 2077. Invece no. Provi Sunlight, finisci Sunlight, piangi per due tre ore, compri un biglietto per il Mozambico, e vai ad accudire l’albero che hai aiutato a piantare. E se proprio non volete andare in Mozambico perché magari il giorno dopo avete il sushi a casa, potete controllare tutti i progressi e gli obbiettivi sul sito. Come vi ho detto sopra: semplice, diretto, speciale.
Ne ho già parlato sempre su queste pagine quando vi ho raccontato il messaggio dietro al Corsola di Galar. Credo, però, che non sia mai abbastanza, soprattutto quando si toccano argomenti così importanti e delicati. Per carità, io non sono nessuno per farvi la paternale. Di danni ne ho fatti e ne farò tanti anche io. Però parlarne credo serva sia a me che a voi, per sviluppare un pensiero critico ed empatico nei confronti di ciò che ci circonda. Ed è qui che entrano in campo i videogiochi. Grazie alla loro capacità unica di farti sentire protagonista di un mondo al di là dello schermo, possono veicolare messaggi positivi direttamente al nostro inconscio, aiutando le emozioni a uscire fuori dal guscio in cui sono rinchiuse, e a dischiudersi interagendo in game o fuori dalla sessione di gioco.
I videogiochi sono il veicolo necessario per trasmettere messaggi più grandi di noi
I videogiochi sono quindi il mezzo perfetto per far capire ai grandi e ai piccoli quanto il mondo sia importante. Di quanto non si tratti di qualcosa di così tanto lontano da noi da non poterne sentire le grida. Siamo tutti parte di un organismo complesso. Tanti piccoli tasselli che devono collaborare per far funzionare quella o quell’altra meccanica. E quelle grida le sentiamo eccome, trasportate dal vento o dalla morte che ci circonda.
Con i videogiochi possiamo vedere e sentire quello che vedono e sentono milioni di persone nelle zone più povere del pianeta. Possiamo addirittura provare a capire quello che sentono esseri per noi enigmatici come gli alberi, che nascono e muoiono ciechi e immobili. Questo potenziale per imparare dal prossimo è ciò che i videogiochi devono sfruttare. Non smetterò mai di ripeterlo:
i videogiochi solo lo strumento più potente al mondo, e abbiamo bisogno dei loro messaggi, quanto le foglie della luce del sole.
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