I Love Videogames visita l’annuale fiera del capoluogo piemontese
Come ormai da tradizione, in Piemonte aprile è sinonimo di Torino Comics e quest’anno la più grande fiera del mondo nerd della regione ha raggiunto la sua venticinquesima edizione. Il Torino Comics 2019 ha avuto luogo dal 12 al 14 aprile compresi e io ho deciso di visitarla sabato 13 aprile, in modo da poterla apprezzare nel pieno del suo svolgimento. Quello che ho trovato non mi ha stupito come novità, ma mi ha rassicurato con le sue certezze.
Il contesto della manifestazione
La locazione che l’ha ospitata è stata Lingotto Fiere, un’ottima scelta in quanto vicina alla stazione (e quindi facilmente raggiungibile)
e dalle dimensioni sufficienti per poterla accogliere senza il rischio di dover lasciare fuori qualcuno. A dire il vero alcuni spazi non sono stati sfruttati mentre altri presentavano un leggero sovraffollamento, ma nel complesso questo non ha pesato più di tanto sulla godibilità dell’evento. I due locali comunicanti utilizzati,
essendo completamente al coperto, si rivelano sempre adeguati al periodo: quest’anno la giornata era soleggiata, ma in questo modo l’imprevedibile clima primaverile non può intralciare lo svolgimento delle varie attività. Tra le vie della città non erano presenti molti cartelli che portavano alla fiera, ma la tradizione ormai consolidata e il frequente uso della struttura per manifestazioni di questo tipo hanno sopperito alla mancanza.
Gli addetti ai lavori hanno fatto in modo che non ci fossero rallentamenti o code in praticamente in nessuna zona,
nemmeno all’entrata, ma d’altro canto il prezzo intero di 13€ potrebbe essere considerato un po’ eccessivo se paragonato a quello di altri eventi simili. Anche la disposizione dei vari stand è stata molto funzionale e semplice da comprendere, per poter così meglio apprezzare il tutto; questo è anche confermato dai dati relativi all’affluenza e, come ogni anno, l’evento ha superato i 50.000 visitatori.
Il contenuto della fiera
Per quanto riguarda il numero di banchetti presenti,
una giornata è sufficiente per poter apprezzare a pieno l’evento. Ho notato un aumento dei
giochi da tavolo e giochi di ruolo cartacei; era anche possibile fermarsi a provarli in una grande ala dedicata. Notevole era anche il peso dato ai videogiochi: vi erano
aree dedicate al retrogaming con affascinanti arcade,
aree riservate a titoli più moderni (come postazioni in cui sfidarsi a sparatutto di ultima generazione e il torneo di PES 2019 di Calciatori Brutti) e tanti espositori da cui era possibile trovare titoli (ma anche periferiche per PC e console) da acquistare.
I fumetti invece, nonostante il nome stesso dell’evento,
erano presenti ma in maniera non troppo centrale; le novità proposte erano poche, mentre erano molto più forniti gli stand in cui era possibile trovare vecchi numeri a prezzi onesti. Un discorso a parte va fatto per i romanzi: la presenza di molti autori permetteva di scoprire libri ancora poco conosciuti, ma dal buon potenziale fantasy. Mi ha stupito anche la presenza di parecchi stand dedicati al disegno, spesso digitale, tenuti da scuole del settore.
Abbondavano anche le
associazioni dedicate a universi narrativi tematici: nel secondo salone erano presenti aree inerenti Star Wars, Star Trek, Il Signore degli Anelli, Lego e altro ancora. Per quanto riguarda il cibo, nulla di sorprendente: si potevano trovare principalmente panini, snack o dolci di vario tipo; molto meglio invece le bevande, poichè, oltre a quelle classiche, un banchetto ne proponeva di più o meno alcoliche a tema fantasy. I restanti
stand erano principalmente
dedicati all’oggettistica nerd comune, quindi gadget di vario genere, action figure e altro ancora; qua si ricade un po’ nella ripetitività in quanto, inevitabilmente, ogni anno i prodotti non variano troppo. In giro era possibile trovare alcune attività di intrattenimento perfette per fare una pausa tra una camminata e l’altra, come ad esempio escape room e flipper. Il secondo salone comprendeva anche un’
ampia zona dedicata ai più piccoli, provvista di giochi di vario tipo. Questo dimostra come gli organizzatori abbiano creato un ambiente adatto a varie fasce d’età, che variano appunto dai bambini a coloro che navigano nell’universo nerd da ormai qualche decennio.
L’unico elemento che potrebbe spingere un visitatore a voler partecipare a più di un giorno sono gli eventi: tra la gara di cosplay, la zona dedicata agli youtuber e gli incontri con vari influencer, c’era la possibilità di trovare qualcosa di interessante per praticamente chiunque. Forse però questo aspetto è quello che ha maggiormente risentito della mancanza di pubblicità, in quanto molte persone hanno dimostrato di non sapere nulla di queste occasioni.
Un pieno successo... O quasi
Quindi, tirando le somme, com’è stato il Torino Comics 2019?
Una sicurezza per coloro che attendono ogni anno quei tre giorni di rifugio nel loro universo nerd di ficucia, ma forse un po’ troppo poco innovativo per i più golosi di novità. Quasi tutte le attività proposte sono interessanti e già solo il semplice camminare in questo clima, circondati da brillanti cosplay e ragazzi carichi di passione, è appagante; d’altro canto però non ho visto novità incisive e questo, dati alla mano, sembra impedire un ulteriore sviluppo della fiera. L’auspicio è quello di vedere un’ulteriore maturazione della manifestazione, in modo da diventare ancora di più un punto di riferimento per tutto il nord Italia. In ogni caso già ora mi sento di consigliarla a tutti gli appassionati del settore, ancora di più nel caso sia una prima volta.
#LiveTheRebellion