Matteo Denni

Speciale Consigli per video-genitori

 
 

I nostri consigli per i video-genitori

 

 

In questo Speciale ci permetteremo di dare consigli ai genitori delle aspiranti leve del futuro videoludico. In fila nei negozi specializzati ne sentiamo di ogni. Alle tavolate con i parenti ascoltiamo nostra zia disperata. Molti papà e nonni non sanno orientarsi in un reparto di giochi elettronici e il rischio che l’online porta: spesso non è ben chiaro.

 

Ecco perché abbiamo deciso di sviscerare in maniera chiara, diretta e semplicissima alcuni consigli che riteniamo fondamentali.

 

Mamma, papà: tuo figlio fa i capricci perché è l’unico senza il videogioco alla moda? Sei indecisa/o se l’investimento di 70€ per il prezioso pargolo sarà diseducativo? Il rampollo urla se lo allontanate da Fortnite? Parleremo anche di Fortnite perché è stato questo videogioco-evento a suggerire l’articolo di consigli che state leggendo.

 

 

Leggete I Love Videogames per ogni risposta

 

 

 

Uno dei primi aspetti che preoccupa il genitore moderno è: i videogiochi sono violenti? Mio figlio diventerà un criminale? Se diventerà un criminale, almeno, gli dedicheranno una serie televisiva?

 

L’opinione secondo la quale un videogioco possa generare comportamenti violenti è stata da tempo smontata dalle ricerche sul campo. Nessun professionista oggi può asserire con professionalità che i videogiochi siano le dirette conseguenze di comportamenti violenti.

Per approfondire ecco il nostro articolo pieno di semplici consigli e vi rimando allo splendido Speciale del nostro Antonino Lupo dal titolo Gli effetti dei Videogiochi sul Cervello

 

 

 

Come posso sapererlo?

 

 

 

Ci occuperemo ora del Pegi, poi di come le stesse console possano aiutarvi a controllare sia il contenuto sia il tempo di gioco. Poi parleremo degli acquisti online.

 

In questo articolo dare consigli e scioglieremo ogni dubbio su queste macchine infernali di console (inutili per buongiornare su Facebook) e sulle vostre perplessità da raffinati pedagogisti.
Non parleremo di cosa sia un videogioco, di cosa possa rappresentare per noi o per i vostri figli. Non sarà presentata una disamina dettagliata, a favore quindi di un pratico manuale di sopravvivenza alla portata di tutti.

 

Sarà quindi chiarito tutto quello che, praticamente, vi sarà utile.

 

 

Il primo passaggio fondamentale è delineare quali siano i principali problemi che gli adulti, ignari del mondo virtuale, incontrano di fronte a questi plasticoni costosi che chiamiamo console.

 

 

Il primo problema, che molti genitori incontrano, è come capire se un videogioco può andare bene per il loro figliolo. Non sto parlando se possa piacere, ma se l’età del piccolo è sufficiente per non farlo piangere la notte. In soccorso arriva il PEGI.

 

 

PEGI Pan European Game Information

 

 

Il Pan European Game Information è il metodo di classificazione  europeo, usato per classificare i videogiochi. In Italia non è imponibile per legge ma è riconosciuto e apposto nel retro delle custodie dei videogiochi, quindi lo trovate li. Risalterà subito il quadrato colorato con il numero inserito all’interno.

 

 

PEGI

 

 

Viene così indicata l’età e la relativa maturità per affrontare il videogioco. Oggi è molto importante perché i videogiochi tendono sempre di più ad avvicinarsi al mondo del cinema, portando storie complesse, profonde e che richiedono maturità. Smettetela di pensare quindi a Tetris o Space Ball.

 

 

Ricordiamo che un videogioco è un’opera d’arte complessa e non va relegato nell’armadio del “tanto è per bambini”

 

 

Al crescere dell’età aumenta quindi il coinvolgimento, ci si avvicina alla realtà, aumenta la crudezza delle scelte e quindi il peso emotivo che il videogiocatore sperimenta.

 

Perché tutto sia chiaro: si parte da un Pegi 3 con grafica cartoonesca (Super Mario) senza dilemmi morali (Fifa) e assenza di suoni/immagini disturbanti.

 

Si arriva fino al Pegi 18 con linguaggio osceno (South Park Scontri Di-Retti) violenza esplicita (Doom) dilemmi morali (Red dead redemption) fonie inquietanti (Hellblade).

 

Quindi fate attenzione al numero (su campo colorato come i segnalini per i film) che appare sulla cover rigida del videogioco. Lo stesso sarà presentato per gli acquisti online.

 

Questi simboli in bianco e nero riguardano: gioco d’azzardo, violenza, linguaggio scurrile, paura, droghe, scene di sesso e discriminazione. Ovviamente non sono sempre tutti presenti, solo alcuni. li trovate sempre vicino il PEGI e danno un’idea della presenza o meno di momenti da adulti.

 

 

pegi

 

 

 

 

Una volta fatto attenzione al numero notate anche le vignette in bianco e nero, di fianco al quadrato colorato del Pegi, con i riferimenti ai contenuti. Non ci dilunghiamo qui con i consigli perché è ovvio che un videogioco con Pegi 18, che contenga filmati espliciti, non è adatto ad un bambino di 8 anni. quindi per ora vi basti seguire il Pegi, una volta divenuti esperti vi rimandiamo qui.

 

E dopo aver acquistato il gioco?

 
 

Adesso arriva il bello. Avete acquistato il gioco tanto agognato, però non volete vedere vostro figlio passare i pomeriggi chiuso nella stanza. Rischierebbe di saltare i compiti di scuola e lasciare i bulli senza lavoro.

 

Ma ecco che le tanto odiate console sfoderano il loro asso nella manica! Opzioni per il controllo della durata di gioco che Orwell levati proprio!

 

Playstation
 

Dalla console Playstation 4 dovete fare questi semplici passaggi:

 

 

L’impostazione del tempo di gioco si basa su tre opzioni:

Quando si avvicina il termine del tempo di gioco, i vostri figli riceveranno la notifica che li avvisa che è ora di salvare e uscire.

 

XboxOne
 

 

Se invece avete una Xbox One potete agire sulle scelte in merito ai contenuti impostando dei limiti quindi sui videogiochi, l’accesso al web da console e gli acquisti quest’ultima molto comoda per evitare acquisti indesiderati e che causino incubi.

Di default la console Microsoft permette di impostare agilmente le limitazioni per i bambini sotto gli 8 anni, le altre vanno settate manualmente.

 

  • Premete il pulsante luminoso Xbox (la X centrale, in alto, sul gamepad/controller ma non lo chiamate joystick vi prego!)  per aprire la guida
  • Andate su Impostazioni.
  • Selezionate Tutte le impostazioni.
  • In Account andate su Famiglia.
  • Ora cliccate sull’account del bambino che vuoi aggiornare.
  • Seleziona Accesso al contenuto.
 

Puoi selezionare limiti appropriati alla fascia di età preimpostati scegliendo l’età del minore nell’elenco.  Non vengono applicate restrizioni in base alla data di nascita, ma sarai tu a decidere il livello di maturità appropriato.

 
Sempre nella sezione Famiglia potete aggiungere limitazioni sul web e sugli acquisti di app, giochi e servizi.
 
 
 
 
Nintendo Switch
 

Se invece siete possessori della console Nintendo Switch potete usufruire della comoda App, sia su Android che Iphone per controllare a cosa stanno giocando e per quanto tempo lo stanno facendo. Addio alle bugie! potrete anche settare da app i controlli come le altre console, in maniera più efficace e intuitiva.

 

 

 

PC/Steam
 

 

Anche i pc gamer possono essere monitorati. avete appena speso mille euro per la nuova scheda video? Così da rendere più performante il pargolo su Mincraft? Per fortuna non stiamo parlando di questo ma solo del controllo parentale (in ogni caso avete commesso un’ingenuità).

Sulla nota piattaforma monopolistica di videogiochi  si possono impostare i controlli quasi come nelle altre console. Nella schermata principale andate in alto a destra e cliccate su Steam, poi Impostazioni e poi selezionale nel menù a colonna Famiglia e successivamente il sottolineato Gestisci la visuale per la famiglia. da lì basta selezionare le opzioni che più riteniamo opportune

 

 

 

Se vostro figlio gioca su smartphone o tablet vi consigliamo di impostare i controlli dallo stesso apparecchio che utilizzano e limitare quindi la possibilità di acquisti in-app.

 

 

 

Fortnite?

 

 

 

 

fortnite

 

 

 

Senza dilungarci: Fortnite è gratis!!!

 

 

Fortnite è gratis, non dovete pagare per giocarlo. Si, in quel maledetto negozio dove avete fatto la fila per due ore ve lo hanno fatto pagare ma avete solo acquistato delle cose in più (skin e poco altro) (cioè i vestiti di Barbie e Action Man).

 

In realtà basta andare nello store di Playstation, Xbox, Switch, Steam, iTunes per scaricarlo (servirà una buona connessione a internet).

 

Si possono effettuare acquisti online per rendere il personaggio di gioco più avvincente ma rimarchiamo l’esempio di Barbie e Action Man: il gioco quello è, cambiano i vestiti. Nel caso di Fortnite, poi, questi vestiti (skin) non servono neanche a vincere di più.

 

Quindi deve essere chiaro che è un gioco da fare online, connessi a internet.

 

Serve una console, pc connessa alla rete ed è possibile scaricare il gioco gratuitamente.

 

 

Ora che avete visto come tecnicamente impostare e calibrare i controlli su console e avete capito che è possibile conoscere in anticipo l’appropriatezza di un videogioco: un attimo di riflessione.
 

 

Crescere può essere bello e può fare schifo. Lo capisco che voi, come genitori, siete stanchi e che il lavoro non vi da tempo e che avete tanto da fare. Volete accettare una sfida? Buttetelo per mezz’ora e sedetevi accanto vostro figlio, mentre gioca. Questi che abbiamo scritto sono solo consigli, il lavoro vero, importante, dovete farlo voi con il vostro tempo.

 

Fatevi spiegare cosa sta facendo e perché. Provate a giocare anche voi. All’inizio andrà male però imparerete a conoscere un lato di vostro figlio. Avrete consolidato la complicità e si sentirà più compreso.

 

Qui non abbiamo voluto/potuto trattare i fenomeni patologici di dipendenza da videogioco. All’inizio vi abbiamo linkato un competente e ottimo articolo ma se le avvisaglie sono serie vi consigliamo inoltre di rivolgervi ad uno psicologo con esperienza in merito.

 

 

 

 

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