“Alla base delle scelte di grafica abbiamo pensato che la maggior parte delle persone avrebbe giocato a casa, nel proprio soggiorno. Come se, mentre un bambino di 8-9 anni sta giocando nel soggiorno, la mamma esce fuori dalla cucina dove sta preparando la cena, e da uno sguardo alla TV. Quando poi nota qualcosa di strano, grida: ‘Smettila! Non giocare ad un gioco del genere!’. Ho voluto guardare il prodotto da questa prospettiva. Mi sono preso cura di ogni dettaglio, consapevole di non voler realizzare un prodotto che avrebbe causato diffidenza da parte dei genitori. Abbiamo sempre in mente l’idea di creare dei giochi che spingano i genitori a partecipare ed a aiutare i figli, grazie al Support Play. Vogliamo che le persone si avvicinino grazie a giochi come questi, dove tutti si divertono nel soggiorno insieme. Ecco perchè non volevamo sembrasse spaventoso. L’abbiamo costruito come un mondo fantastico. E abbiamo realizzato le proporzioni del personaggio giocabile come quelle di un bambino.”
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