Kotaku parla della
cancellazione da parte di Blizzard della seconda espansione di
Diablo III e di un progetto in stile
Dark Souls.
Diablo è tornato al centro dell’attenzione da quando, al Blizzcon 2018, il gioco per smartphone
Diablo Immortal è stato annunciato tra molte lamentele della community. Vuoi per colpa della cosiddetta “cultura dell’hype”, a Blizzard sarebbe forse convenuto annunciare
Immortal insieme a qualche altro progetto – leggasi
Diablo IV, il cui sviluppo era stato anticipato sempre dalla stessa rivista.
In seguito a questo tornado di controversie, Jason Schreier di Kotaku ha pubblicato due giorni fa un articolo, “Passato, Presente e Futuro di
Diablo”, esaminando in dettaglio ciò che la serie è oggi ed il Team 3 di Blizzard. Pur avendo confermato che
Diablo IV è effettivamente in sviluppo con il nome in codice
Fenrir, ha anche portato all’attenzione alcuni progetti che la compagnia ha cancellato negli ultimi cinque anni.
Nello specifico, cita la cestinazione di una
seconda espansione di
Diablo III ed un progetto in stile
Dark Souls. Per quanto riguarda la prima, uno sviluppatore anonimo sembrerebbe aver confessato che la cancellazione sia stata dovuta al fatto che i piani alti dell’azienda ritenessero
Diablo III un fallimento, almeno prima dell’espansione
Reaper of Souls che secondo molti ha ridato vita al gioco:
Al team è stato detto: “Avete finito Reaper of Souls? Bravi, bel lavoro. Pensiamo però che la cosa migliore per quanto riguarda Diablo IV sia portarlo avanti per la sua strada”. In altre parole – almeno è l’impressione che ho avuto – non è stata data la minima fiducia al team dagli esecutivi. Pensavano che fosse una catastrofe…
Ciò che è stato percepito è che pensassero “Questa squadra l’ha combinata grossa”. Avrebbero semplicemente potuto aspettare qualche mese e osservare la risposta a Reaper, ma ormai secondo loro nulla poteva redimere Diablo III.
Un altro sviluppatore anonimo racconta che il Team 3 fu davvero deluso dalla decisione, perché secondo loro con una seconda espansione si poteva riportare
Diablo alla gloria di un tempo.
In molti rimasero scioccati. Il sentimento generale era del tipo: “Con Diablo III abbiamo commesso degli errori, ma Reaper of Souls vi mostrerà di cosa siamo capaci. Abbiamo sistemato tutto, Reaper è fantastico”. Secondo me ormai avevamo capito dove avevamo sbagliato e gli errori erano stati risolti, e l’espansione due, qualsiasi cosa potesse essere stata, lo avrebbe portato alla luce al meglio… vederli staccare la spina ancora prima di vedere l’espansione ha fatto proprio male.
Kotaku, come anche le sue fonti, riporta che il Team 3 fu distribuito qua e là su altri progetti Blizzard dopo la cancellazione dell’espansione, e ad una piccola parte di loro fu affidato il compito di determinare il futuro della serie. Iniziò a quel punto lo sviluppo di un progetto piuttosto particolare, codificato
Hades e con a capo Josh Mosqueira, direttore di
Reaper of Souls.
Hades voleva essere “un tentativo di
Dark Souls in stile
Diablo… con una prospettiva in terza persona altezza spalla”. Secondo Kotaku, Blizzard stava addirittura considerando di non titolare il progetto
Diablo IV tanto era diverso dal suo stile. Purtroppo lo sviluppo era disseminato di problemi, e il progetto fu cestinato a metà 2016. Dopodiché, Blizzard spostò le forze su
Rise of the Necromancer di
Diablo III e su ciò che sarebbe stato
Diablo IV/Project Fenrir.
Infine, un veterano Blizzard sostiene che la serie sarebbe stata più in forma – o almeno più elaborata – se la seconda espansione di
Diablo III non fosse stata cancellata.
Mi ricordo che ci guardavamo l’un l’altro e pensavamo “Diamine, se solo avessimo portato a termine quella seconda espansione invece di cancellarla e rimetterci mezzo team. I cambi di personale e direttivo, e poi l’arrivo di Hades… se non avessimo fatto nulla di tutto ciò e ci fossimo concentrati su un ottimo terzo atto di Diablo, sarebbe già stato rilasciato”.
Blizzard è stoica riguardo la cancellazione. Rivelano a Kotaku che solo il
50% dei loro progetti vedono davvero la luce del giorno, perché vogliono solo titoli che rispondano al loro standard qualitativo, e che il resto vengono cancellati o incorporati in altri progetti come
Overwatch o
World of Warcraft.
Per quanto riguarda la cancellazione di alcuni progetti, preferiamo considerarla come un punto di forza – una prova della nostra devozione alla qualità, ed è come ci siamo sempre mossi. Abbiamo rilasciato appena il 50% dei progetti su cui abbiamo lavorato negli ultimi trent’anni, e sono quelli che abbiamo ritenuto rappresentativi della qualità Blizzard.
Cancellare il rilascio di un gioco è una decisione pesante, ma è sempre stata quella giusta per noi. La cancellazione di Titan ha dato vita ad Overwatch, e ancora, cancellare Nomad ha portato a World of Warcraft.
A prescindere dalle impressioni su
Diablo Immortal,
Project Fenrir o le strategie di marketing generali di Blizzard, resta interessante avere qualche dettaglio sui progetti
Diablo mai venuti alla luce. Speranzosamente
Project Fenrir si rivelerà buono, per quanto sia lontano nel tempo, e riuscirà a placare gli animi dei fan al momento adirati da
Diablo Immortal.
La versione completa di Diablo III è attualmente disponibile per PC, PS4, Xbox One e Nintendo Switch.
Fonte
#LiveTheRebellion