GS: Quindi in questo mondo non esistono collegamenti con Ganon o altri aspetti tradizionali, giusto?

 

S: Esattamente, Ganon non appare in questo mondo. In questo gioco volevamo concentrarci sui tre giocatori. Tenendo conto che ci troviamo su una piattaforma portatile, volevamo fosse facile per tutti da affrontare, da capire e soprattutto volevamo che tutti potessero divertirsi.

 

A: Io e Miyamoto adoriamo creare giochi dai toni leggeri e scherzosi. Quando creiamo capitoli più seri all’interno del franchise, diventa molto più difficile introdurre questa tipologia di scherzi nel gioco.

 

GS: Il team che lavora su console portatili è separato dal team che sta lavorando sugli attuali altri progetti del brand di Zelda?

 

A: Attualmente abbiamo più team. Delle volte capita che qualcuno di un team aiuti l’altro gruppo, ma ci sono comunque team differenti. Quindi vi assicuro che Tri Force Heroes non ha in alcun modo rallentato lo sviluppo del capitolo di The Legend of Zelda previsto su Nintendo Wii U.

 

GS: In passato abbiamo avuto altri capitoli del brand con meccaniche da multiplayer, proprio come Four Swords, ma erano pochi e ben distanti l’uno dall’altro. L’esperienza nata con lo sviluppo di Tri Force Heroes ti ha dato la sensazione di voler provare ad introdurre nuovamente nel franchise dei capitoli multigiocatore (su console fissa o portatile che sia)? O queste meccaniche possono considerarsi una tantum all’interno della saga? 

 

A: Nel corso dello sviluppo di Tri Force Heroes mi sono reso conto di quanto il multiplayer possa essere divertente in un brand come quello di Zelda. In futuro sarebbe sicuramente bello poter reintrodurre nuovamente queste meccaniche, magari pensando ad un nuovo modo di giocare insieme ad altre persone.

Così si conclude l’intervista di Gamespot ad Aonuma e Shikata. Continuate a seguirci su I Love Videogames per poter leggere la nostra recensione di The Legend of Zelda: Tri Force Heroes, prevista nei prossimi giorni.

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