Redazione ILVG

Speciale Oudou RPG, un nuovo genere RPG?

Recentemente in Giappone il termine Oudou RPG (王道RPG)  pare essere di moda. Durante il TGS 2015, terminato soltanto alcuni giorni fa, se ne è sentito molto parlare.
 

A questo punto — da amante di RPG e SQUARE ENIX — avevo due possibilità, prendere atto che esistesse un genere Oudou RPG e tornare a giocare con il mio Xenoblade Chronicles 3D oppure passare ore ed ore insonne a cercar di capire di cosa si trattasse per poi scriverci sopra due righe.
 

Provate ad indovinare per quale delle due ho optato.
 

Vediamo come sono andate le cose, direi di iniziare partendo dai fatti più recenti:
 

Lo scorso Giugno durante l’E3 Yosuke Matsuda, attuale presidente della software house giapponese, presenta un nuovo studio chiamato Tokyo RPG Factory, completamente dedicato alla creazione di RPG, più specificatamente OudouRPG.
 

Subito dopo l’evento,  Matsuda e Hashimoto (il direttore dell’attuale titolo in sviluppo presso Tokyo RPG Factory: Ikenie to Yuki no Setsuna) rilasciano un’intervista dove parlano di questo nuovo team.
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Matsuda rivela le motivazioni della nascita di Tokyo RPG Factory dicendo:
 

    “Ultimamente ci sono sempre meno Oudou RPG. Voglio che i membri di Tokyo RPG Factory ricreino qualcosa di simile.”
 

Bene, a questo punto pare evidente che l’Oudou RPG non sia un nuovo genere bensì un genere finito nel dimenticatoio dell’industria video-ludica che Matsuda vuole ripescare.
 

Il passo successivo è l’etimologia del termine, cosa significa Oudou (王道)? 
Dopo una serie di lunghe ricerche — neanche troppo in realtà — scopro che il termine Oudou si potrebbe tradurre con “esemplare” o “autentico”.
Quindi stiamo parlando di un “RPG autentico”, adesso sembra tutto più chiaro, no?
 

Se anche per voi, come per me, non fosse proprio così chiaro per rendere le cose più semplici facciamo una premessa e diciamo che Final Fantasy, Dragon Quest e Chrono Trigger sono riconosciuti all’unanimità come appartenenti e rappresentanti del genere Oudou e che molti altri RPG pubblicati su SNES ne fanno parte.
 

A questo punto penso abbiate cominciato a capire dove stiamo andando a parare, ma proseguiamo.
 

Matsuda continua dicendo:
 

     “Voglio creare una nuova IP, voglio riunire l’abilità di un piccolo gruppo di creatori per dar vita ad un Oudou RPG.”
 

Ma nel momento in cui l’intervistatore ha posto la fatidica domanda:
 

     “Qual’è l’Oudou RPG che avete in mente?”
 

 Matsuda con un dribbling degno del Ronaldinho dei tempi d’oro, schiva rispondendo:
 

      “Se dicessi: ‘Penso che questo sia un Oudou RPG’ diventerebbe implicitamente un ordine — ‘Create qualcosa come questo’. Perciò la mia richiesta consiste soltanto nel termine Oudou RPG”
 

 E’ Hashimoto invece a regalarci una personale interpretazione del termine:
 

     “[…] Io credo che, in generale, le caratteristiche principali di un Oudou siano l’universalità, che lo rende divertente ed accessibile a chiunque lo giochi. […] L’altro che sia facile da capire. penso che un ouodu sia qualcosa riempito con le esperienze che tutti abbiamo avuto da bambini ed altri elementi semplici.”
 

Universalità e facile da capire, sembra una spiegazione piuttosto vaga, non trovate?
 

Decido di scavare ancora un po’ più a fondo e scopro che il termine oudou RPG  appare durante un “Iwata Asks” del 2012, episodio in cui l’ex presidente Nintendo intervista i sviluppatori di Bravely Default (ecco di nuovo SQUARE ENIX).
 

Anche in quell’intervista Iwata, Asano ed Hayashi concordano nel dire che non esiste una definizione chiara per Oudou RPG:
 

     “Chiedendo a 10 persone cos’è un Oudou RPG probabilmente avremo 10 risposte differenti.”
 

Tuttavia volendo elencare alcune caratteristiche del genere riportarono: un world design semplice ed un mondo che sia relazionabile a quello reale che porti a provare un senso di nostalgia.
 

A questo punto gli ultimi due neuroni che mi restano hanno iniziato a muoversi e a fare qualche collegamento.
 

Forse alcuni di voi hanno già sentito parlare di Wabi Sabi. Il Wabi Sabi sta alla base del senso di estetica giapponese, alcuni degli elementi fondamentali del Wabi Sabi sono il vuoto, l’imperfezione, la semplicità e la melanconia/nostalgia. 
 

Vuotoimperfezionesemplicità e la melanconia/nostalgia… non penso di essere l’unico ad aver  trovato delle similitudini con le parole usate da Matsuda, Hashimoto, Iwata &co.
 

A questo punto vorrei trarre delle conclusioni e dire che forse non è sbagliato pensare che l’oudou RPG sia un genere nato da un gusto estetico puramente giapponese. 
Ed allora forse non è neanche sbagliato pensare che il termine che ultimamente tanto sentiamo, oudou RPG, altro non è che quel termine coniato all’inizio degli anni ’90: JRPG. Ma non il “JRPG” come lo intendiamo oggi , il “JRPG” di 20-30 anni fa. Quello di oggi ormai altro non è che un prodotto adattatosi ai nuovi consumatori, quel mercato occidentale sempre più grande con gusti ed esigenze così differenti. L’industria giapponese per sopravvivere non ha potuto fare a meno di “occidentalizzare” i suoi titoli ed ecco come è finita, con un genere “JRPG” ormai privo di un’identità — ne carne ne pesce — denudato di quegli elementi così giapponesi che lo rendevano unico, che lo rendevano appunto JRPG.
 

Ma ora Matsuda ha fatto un’inversione ad U. Ha scommesso per il futuro di SQUARE ENIX puntando sul passato. Le nuove IP SQUARE ENIX torneranno — o almeno proveranno — ad avere quello stile unico ed inconfondibile del JRPG originale e puro, dell’Oudou RPG.
 

Ancora non sappiamo come i mercati reagiranno a questa mossa di SQUARE ENIX ma, se questa scelta di Matsuda e Tokyo RPG Factory ci porterà a riavere titoli come Final Fantasy VI o Chrono Trigger o Dragon Quest V  o… insomma ci siamo capiti, dal canto mio non posso che piangere di gioia.
 

Tokyo RPG Factory - concept

La promessa del team Tokyo RPG Factory di riportare il JRPG ai suoi splendori.

 

Per vedere come verrà accolto dal mercato Ikinie to Yuki No Setsuna, il primo titolo della Tokyo RPG Factory, i nostri colleghi giapponesi dovranno aspettare fino a Febbraio 2016, per noi poveri occidentali purtroppo non c’è ancora una data.
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