Recensione Super Stardust Ultra VR

I dual stick shooters sono un genere che nel corso degli anni è riuscito a sopravvivere e adattarsi alle più svariate forme d’intrattenimento, mantenendo inalterata una spiccata verve arcade.
Pubblicato lo scorso anno su PlayStation 4, Super Stardust Ultra è pronto a tornare accompagnato da una nuova modalità pensata per sfruttare a dovere le capacità di PlayStation VR ad un prezzo di lancio di 19.90€ (o come upgrade a 9.99€ per i possessori della versione originale).

Versione Testata: PlayStation 4/PS VR

 

Con il dilagare della realtà virtuale e l’arrivo sul mercato di titoli pensati per essere giocati tramite l’uso dei visori è doveroso fare una precisazione sul metro di giudizio delle recensioni.
Nonostante siano realizzate come sempre con la massima obiettività, il voto non può non essere influenzato dall’esperienza soggettiva (in questo caso del recensore) decisamente più personale rispetto ai titoli classici, e sopratutto come questa possa variare da persona a persona, facendo entrare in ballo elementi di disturbo come il motion sickness e stanchezza visiva. Scendono in campo poi valori come l’immedesimazione e l’efficacia di quest’ultima, che meritano un’attenzione maggiore rispetto al passato e diventano un plus non da poco in questa tipologia di giochi.
Fatta questa premessa, vi lasciamo alla recensione augurandovi buona lettura.
 
Deep Space
l’accortezza dei movimenti e le abilità nello sparo sono alla base di super stardust
Fin dalla sua uscita, Super Stardust è diventato uno dei titoli icona di PlayStation 3. Con il suo stile semplice e un gameplay capace di catturare il giocatore per ore, è riuscito negli anni a ritagliarsi uno spazio nei cuori dei giocatori. Anche commercialmente i riscontri sono stati più che positivi, tanto da spingere i finlandesi Housmarque ad investire più volte sul gioco, riproponendolo anno dopo anno sulle nuove console Sony.
Questa versione, che aggiunge al già corposo titolo il suffisso VR, vede affiancarsi alle ormai collaudate meccaniche dell’originale una nuova modalità nata e pensata per sfruttare a pieno il nuovo visore di realtà virtuale, estrapolando l’essenza di Super Stardust per riproporla in una nuova salsa in prima persona, immergendo totalmente il giocatore nell’universo del gioco.

Ma partiamo con ordine, per dare anche ai pochi che ancora non conoscono Super Stardust un’infarinatura di questo dual stick shooter futuristico.
Al comando di una navicella spaziale avremo il compito di ripulire l’orbita di alcuni pianeti da massicce ondate di asteroidi e creature aliene, sfruttando tutta la potenza di fuoco messa a disposizione del nostro mezzo. Le dinamiche sono semplicissime e si basano sull’accortezza dei movimenti del giocatore e della sua abilità di sparo, il tutto fondato sull’uso dei due stick analogici che serviranno rispettivamente per muoversi sulla griglia (situata al di sopra del pianeta) e sparare (indirizzando la levetta nella direzione desiderata). Il gameplay è veloce e sfacciatamente arcade, fattore che impone partite veloci e basate sul punteggio, migliorabile partita dopo partita. La nostra navicella potrà avere accesso a tre tipologie di sparo, ognuna delle quali utile contro un determinato nemico o tipologia di asteroide da distruggere, oltre ad una potente smart bomb, capace di incenerire tutto quello che si trova a schermo. Rispetto ad altri titoli appartenenti a questo genere, su tutti Geometry Wars, l’area di gioco non è bidimensionale ma si sviluppa a 360° intorno al pianeta, influenzando non solo lo sparo, ma anche la fisica dei detriti degli asteroidi o i movimenti dei nemici, spingendo il giocatore a non concentrarsi troppo in una zona dello schermo ma di spostarsi in continuazione, stando attento alle zone d’impatto dei meteoriti. A tutto questo si aggiunge anche la raccolta dei bonus, che moltiplicheranno il punteggio totale, o i potenziatori, che andranno ad incrementare il raggio o il fuoco della nostra arma. Su queste semplici azioni si basa tutto il gameplay di Super Stardust, che offre alcune varianti di gioco nelle diverse modalità presenti.

Dual Stick, Double Fun
L’offerta di questa nuova edizione è decisamente ricca
Si parte con quella Arcade, la modalità principale incentrata sullo stabilire nuovi record e migliorare i propri punteggi, sopravvivendo alle varie ondate e entro i limiti delle 3 vite a disposizione, alle quali si affiancano le varianti Pianeta, Senza Fine e Sopravvivenza, che differiscono per alcune differenze marginali come la rimozione dei limiti di tempo per completare la partita o un’unica vita a disposizione. Più interessanti e stimolanti Bombardiere e Impatto. La prima si sviluppa sul modello di Every Extend, obbligandoci ad usare solamente le bombe, da sparare quando avremo sotto tiro il maggior numero di nemici, l’altra invece ci vedrà usare la navicella per speronare i nemici con un turbo ad impatto. Si chiude la lista con altre 2 modalità anch’esse piuttosto “fantasiose” a livello di concept. Abbiamo Barricata, nella quale ogni nostro movimento lascerà dietro le nostre spalle una scia di rocce, riducendo man mano l’area utile per i nostri spostamenti (una sorta di Snake futuristico), mentre Streaming Interattivo che come suggerisce il nome è pensata per chi effettua dirette su piattaforme di live stream come Twitch, con la possibilità di far interagire gli spettatori che avranno l’occasione di influenzare gli esiti delle nostre partite. Non mancano poi opzioni pensate per il multigiocatore, sia in versione competitiva che cooperativa, limitate però alla sola fruizione locale e fino ad un massimo di 4 giocatori.

Da grande voglio fare il pilota di mech
PS VR vi farà affrontare il gioco da una nuova prospettiva
Ma passiamo adesso al pezzo forte di questa versione aggiornata, che aggiunge al pacchetto originale la nuovissima Zona D’invasione.
Zona di Invasione è una modalità pensata per sfruttare PS VR, mettendoci (in prima persona) alla guida di una potente navicella per respingere un attacco alieno all’interno di un’arena. Utilizzando il visore i controlli del nostro mezzo saranno indipendenti dalla mira, che avverrà con i movimenti della testa tramite head tracking, mentre tutto il resto è affidato al controller. Il veicolo si muoverà a terra, e potrà spostarsi in qualsiasi direzione, effettuando all’occasione dei rapidi scatti, utili per evitare i colpi nemici. Fra le armi utilizzabili troviamo invece una coppia di cannoni laser e dei missili a ricerca, ognuno dei quali avrà un tempo di ricarica prestabilito fra un utilizzo e l’altro. Avremo a disposizione anche due utili gadget, come una bomba EMP, capace di mettere fuori gioco i nemici robotici con gli impulsi magnetici e una sorta di buco nero gravitazionale, che se usato al momento giusto attrarrà a se per qualche secondo tutti gli avversari rendendo più rapida e semplice la loro eliminazione. Ogni partita sarà caratterizzata da ondate dalla difficoltà crescente, nelle quali astronavi aliene, bot e creature striscianti tenteranno di farci fuori. Anche qua, come nel gioco originale, ogni azione andrà ad incrementare il moltiplicatore, dall’uccisione dei nemici alla raccolta di bonus e power up. Nonostante il cambio di genere, Zona d’invasione rappresenta una buona aggiunta alla formula originale, capace di darci un assaggio delle possibilità offerte dalla realtà virtuale.

Come in altri titoli che ci vedono alla guida di un mezzo, anche qua è facile avvertire dopo qualche minuto di utilizzo qualche sintomo di chinetosi, in particolar modo dovuti ai continui movimenti della testa e alle sollecitazioni “virtuali” dei nostri spostamenti, mandando in crisi la percezione del cervello e causare quel senso di fastidio tipico del mal d’auto. A conti fatti, per quanto possa intrattenere, Zona D’invasione riesce ad essere solo un semplice passatempo e una scusa per provare PS VR. Dopo qualche partita infatti l’euforia iniziale inizia a scemare, a causa dei pochi stimoli o delle attività legate a questa modalità. Anche la ripetitività ci mette del suo, offrendo tutto il possibile nei primi minuti ed esaurendo le frecce nel proprio arco.
A peggiorare la situazione ci pensa anche un comparto tecnico non proprio performante, fra un’arena abbastanza scialba contornata da strutture abbozzate, texture piatte e in generale una qualità visiva sottotono.

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3D ma non troppo
PS VR permette di visualizzare Super Stardust con un’inedita modalità 3D
Con PS VR è possibile giocare anche alla modalità classica sfruttando il casco e una nuova modalità di visualizzazione 3D che “tira fuori” il piano di gioco dando maggior risalto alla scena. Se da un lato questa è una feature che dimostra un minimo di sforzo rispetto alla semplice modalità “cinema” su schermo gigante di default del visore, dall’altro l’abbassamento di risoluzione dovuta all’uso del caso influisce negativamente sul comparto tecnico, che sebbene oggi stupisca meno rispetto ai tempi dell’uscita, è sempre uno dei punti di forza del gioco, facendo preferire la classica TV per le partite normali. Buone le musiche che sapranno accompagnarci in ogni nostra partita, con la possibilità di alternare la colonna sonora classica ad una versione 8-Bit decisamente retrò ma che ben si sposa con le atmosfere e i ritmi arcade di Super Stardust Ultra.

Verdetto
7 / 10
Quando gli alieni incontrano la realtà virtuale...
Commento
Il pacchetto base di Super Stardust Ultra ormai è una garanzia e sinonimo di qualità. Con la sua azione frenetica e un gameplay capace di intrattenere per ore, riesce a catturare il giocatore e divertire, oggi come ieri. Questa nuova versione aggiunge una modalità pensata per la realtà virtuale che cambia le carte in gioco e ci offre una visione alternativa del gioco. Dopo i primi minuti però inizia a zoppicare, mostrando i primi difetti: grafica approssimativa, ripetitività nel gameplay e problemi legati al motion sickness dovuti al sistema di controllo. In questo caso un maggiore sviluppo di questa modalità avrebbe giovato, diventando un'aggiunta non così fondamentale che possa spingere all'acquisto di Super Stardust Ultra o influenzare l'acuirente al passaggio a PS VR. Anche la nuova modalità di visualizzazione 3D del gioco classico riesce a peggiorare le cose, e sebbene si riesca a giocare come al solito, ne risente la qualità generale, da sempre cavallo di battaglia delle produzioni Housmarque.
Pro e Contro
Pacchetto ricco di contenuti
Le opzioni classiche convincono sempre
Modalità VR divertente...

x ...ma afflitta da troppi problemi
x Il VR non è un valore aggiunto
x Zona d'invasione tecnicamente sofferente
x Il visore può portare alla nausea

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