Recensione Not a Hero

Negli ultimi anni il mondo dell’indie si è rivelato una vera e propria fucina creativa non solo per proporre qualcosa di diverso dal panorama dei titoli ad alto budget (i cosiddetti tripla A) ma anche per portare alla luce tematiche considerate tabù, o trattate in maniera non idonea dalla stra grande maggioranza dei videogiochi destinati ad un pubblico di massa.
È questo il caso, ad esempio, di Not a Hero, nuova fatica dei ragazzi di Roll7 che, dopo il loro ultimo lavoro Olli Olli (e relativo sequel), tornano sul luogo del delitto con un nuovo shooter bidimensionale in grafica 8 bit che pesca a piene mani da molti titoli del mercato indie di recente fattura come Hot Line Miami e Broforce.

Quando i conigli governano il mondo
Not a Hero è satira politica, tagliente come solo gli inglesi sanno essere (infatti l’uscita in versione PC era inizialmente prevista in concomitanza con le elezioni parlamentari del paese della sterlina, poi purtroppo rimandata). Impersoneremo l’assistente (anzi, gli assistenti) di Bunnylord, un candidato per la carica di “Sindaco di Gran Bretagna” molto particolare. Egli infatti indossa una maschera da coniglio viola per nascondere il volto e per apparire come un super eroe agli occhi dell’opinione pubblica,

Not a Hero è satira politica, tagliente come solo gli inglesi sanno essere
e basa la sua campagna elettorale sulla necessità di ripulire la città dal crimine dilagante. E come potrà portare a compimento le promesse fatte ai suoi elettori? Ovviamente tramite il nostro intervento. Saremo infatti noi a doverci sporcare le mani per conto del politico eliminando boss mafiosi, signori della droga e assassini non risparmiando la violenza a schermo tramite esecuzioni brutali e mutilazioni di ogni tipo, nel mentre salvando panda, gattini e tenere vecchiette. Il tutto accompagnato dai commenti graffianti e allo stesso tempo deliranti e non-sense di Bunnylord, che farà costantemente il verso a tutta l’ipocrisia che aleggia sul mondo della politica e, in particolare, sulle false promesse e proclami eclatanti fatti in campagna elettorale. A non mancare è anche il citazionismo sia al mondo dei videogames, che al cinema che alla cultura popolare. Purtroppo però,i giocatori non molto ferrati con la lingua inglese probabilmente non riusciranno a godersi a pieno ogni singola battuta del “coniglio”.

Politica al servizio del cittadino
Come detto, Not a Hero si presenta come uno shooter 2D in cui dovremo affrontare brevi missioni di vario tipo. Si parte dalla semplice eliminazione di vari nemici, all’inseguimento di un determinato bersaglio, la distruzione di piantagioni di droga, il furto di alcuni quadri, affissione di poster, la scorta di una vecchietta armata di AK-47 fino a casa, e così via. Insomma la varietà non manca e la rigiocabilità è assicurata dai vari obiettivi secondari presenti in ogni livello che richiederanno anche un minimo di impegno per essere portati a termine al 100%. Il successo delle missioni e il completamento degli obiettivi secondari sbloccherà nuovi personaggi utilizzabili nel gioco, ognuno dalle caratteristiche uniche, sia per quanto riguarda il gameplay che per la personalità, che aggiungono così un discreto livello di tatticismo nell’affrontare i vari stage, spesso più adatti ad un braccio destro rispetto che ad un’altro. Inoltre anche sul versante dell’arsenale non mancano le chicche, ogni personaggio ha la sua arma caratteristica, che sia una pistola, un fucile a pompa, una mitraietta o una katana, e ognuna può essere potenziaa con vari upgrade temporanei reperibili nel livello o dai corpi di alcuni nemici (anche essi molto diversificati da gang a gang). Infine vi sono anche gli esplosivi, dalle granate standard sino ad armi fuori di testa come la “Bomba Gattino”.

Se l’arsenale è ben curato, lo stesso non si può dire delle coperture
È presente anche un sistema di coperture legato alla scivolata che permette sia di nascondersi dietro ad un riparo che di atterrare molti degli avversari potendo così finirli con una brutale esecuzione. Il problema però sorge quando ci si rende conto che questo sistema funziona solo se il personaggio ha la possibilità di scivolare dietro ad una copertura di fronte a lui mentre ci si troverà completamente esposti al fuoco quando si tenterà di scivolare fino ad una potenziale copertura alle nostre spalle.
La difficoltà è forse uno dei punti più controversi del titolo, con una parabola crescente che però subisce dei picchi di quando in quando che potrebbero spiazzare alcuni giocatori meno avvezzi al genere.

8 bit di violenza
Sul lato tecnico, come detto abbiamo a che fare con un titolo in 2D, molto colorato che fa eco ai classici dello shoot ‘em up, con livelli sempre più articolati. Il character design sia dei protagonisti che dei nemici è ispirato e vario, soprattutto per i personaggi interpretabili dal giocatore, ognuno a suo modo unico e perfettamente in linea con le proprie meccaniche specifiche. I vari stage, con il prosieguo del gioco diventano sempre più articolati, differenziati nel design a seconda del boss che controlla quel territorio, portando all’estremo gli stereotipi sulle varie culture impersonificate dai vari capi clan. In questo caso bisogna anche sottolineare il doppiaggio che, pur se minimale, completa alla perfezione il quadro riguardante i personaggi, tutti con battute uniche dedicate che vanno ad enfatizzare i vari stereotipi culturali presenti all’interno del gioco.Restando sempre sul comparto audio, le musiche svolgono il loro lavoro, accompagnando al meglio le azioni del giocatore ma non eccellendo ma per quanto riguarda originilità, anche se risultano essere in ogni caso molto orecchiabili.
Avevamo accennato al ritardo nella pubblicazione della versione PC, la motivazione fornita dagli sviluppatori è stata quella di necessitare di alcuni giorni in più per ottimizzare al meglio il frame-rate del titolo che infatti si dimostra essere fluidissimo nella stra grande maggioranza de casi, tranne per alcuni vistosi cali, fino al quasi totale freeze del gioco nelle situazioni più concitate.

Verdetto
8 / 10
I Believe in Harv... Bunnylord.
Commento
Not a Hero si presenta come un indie divertente, frenetico, dalla satira graffiante e dalla longevità assicurata da una discreta rigiocabilità che spinge il giocatore a ripetere ogni livello per portare a termine gli obiettivi secondari e sbloccare i vari personaggi. I punti di forza del titolo sono sicuramente lo humor inglese sempre efficace e la frenesia del gameplay. Un titolo consigliato a tutti coloro che vogliono divertirsi con un gioco esagerato, che non risparmia neanche contenuti violenti ma sempre accomapgnati da una forte ironia di fondo che farà amare Bunnylord e i suoi tirapiedi durante la sua ascesa politica.
Pro e Contro
Satira graffiante
Personaggi ben caratterizzati
Arsenale variegato
Frenesia degli scontri

x Picchi di difficoltà mal calibrati in alcuni punti
x Sistema di coperture da rivedere

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