Recensione Hitman (2016): Episodio 6

Annunciato durante l’E3 2015, questo nuovo capitolo della serie Hitman ha destato parecchia curiosità, e sin da prima dell’uscita i fan hanno giudicato negativamente ogni singolo aspetto del nuovo titolo targato I/O Interactive. Complice la delusione per Absolution, gli appassionati non sentivano la necessità di nuove avventure per l’Agente 47, e la formula proposta, quella episodica, non ha contribuito a raffreddare gli animi. Uscito l’11 Marzo 2016, il primo episodio di Hitman (2016) ha colpito i giocatori di vecchia data grazie ad alcuni passi indietro rispetto allo scorso capitolo e a un gameplay simile al passato.

Sono passati quasi 8 mesi ormai, e pochi giorni fa, finalmente, è uscito l’ultimo episodio (ambientato in Giappone) della prima stagione del nuovo Hitman. Scoprite cosa ne pensiamo nella nostra recensione.

Versione testata: Playstation 4

 

Situs Inversus
Dopo gli avvenimenti in Colorado, analizzati circa un mese fa, il nostro Agente 47 parte per andare in Giappone, precisamente ad Hokkaido, per inseguire – ed eliminare – un ex membro dell’ICA (di cui, però, non vi sveleremo l’identità) che ha deciso di tradire la compagnia per assicurarsi un futuro.

Il nostro bersaglio ha fatto un accordo con Providence per la sopravvivenza
Il nostro nuovo bersaglio soffre di una rara malattia chiamata “Situs Inversus” (da qui il nome della missione) che consiste nell’avere gli organi del proprio corpo disposti in maniera invertita rispetto al normale. Per poter sopravvivere, l’ex membro dell’ICA ha dovuto contrattare con Providence (un’altra compagnia di cui abbiamo sentito parlare durante le nostre avventure): in cambio di un’intervento al Gama – uno dei centri medici più all’avanguardia dell’intero Giappone –, ha dovuto infatti cedere l’intero database dell’ICA, promettendo, però, di fornire le informazioni solo a intervento completato.

A Hokkaido, tuttavia, avremo anche un altro obiettivo: Yuki Yamakazi, avvocatessa al servizio di Providence e della Yakuza. La nostra infiltrazione, questa volta, non sarà come quelle viste nei precedenti episodi: l’Agente 47 sarà a tutti gli effetti un cliente della clinica e, quindi, non potrà portarsi il proprio arsenale con sé, ritrovandosi conseguentemente alla ricerca di tutte le armi sul posto a pieno vantaggio del livello di difficoltà.

Essendo un episodio conclusivo, anche se solo della prima stagione, era lecito aspettarsi una conclusione adatta e che mettesse luce su alcuni avvenimenti accaduti all’interno di queste 6 “mini-avventure”. I/O Interactive, invece, ha deciso di non dare ai giocatori alcune delle risposte che cercavano, ma, addirittura, di aggiungere ulteriore carne sul fuoco in attesa della seconda stagione.

Oltre alla mappa del centro medico Gama, quest’ultimo episodio introduce una delle escalation più difficili mai viste negli ultimi mesi; questo a causa della complessità della mappa e dell’impossibilità di potersi portare armi dall’esterno, almeno all’inizio. Una volta che avremo affrontato la missione principale, comunque, sbloccheremo ulteriori posizioni da cui partire, che agevoleranno (seppur non di molto) il lavoro sul campo.

 

 

Gama come lava
Una complessità corretta
Abbiamo parlato di un episodio che si presenta molto complicato a causa delle condizioni in cui ci troveremo e dell’impossibilità di portarci armi a inizio missione, ma non saranno solo queste le difficoltà che incontreremo alla clinica Gama. Come nei più classici degli ambienti Giapponesi, la tecnologia ha preso il sopravvento e rivoluzionato l’intero complesso; scordatevi chiavi e grimaldelli, per aprire le porte che ci separeranno dalle nostre opportunità avremo bisogno di cambiarci spesso d’abito. Questo perché ogni vestito avrà un chip impiantato, che servirà ad azionare e sbloccare automaticamente le porte che troveremo sul nostro cammino. Questa nuova condizione cambia interamente il modo di giocare e di programmare le varie partite che faremo; dovremo studiare i percorsi che compieranno determinati NPC ed evitare le guardie che potranno scoprirci. Guardie che, nello specifico, sono state posizionate molto meglio rispetto al passato all’interno del livello, e che ci costringeranno a fare giri particolarmente larghi per riuscire ad arrivare dove vorremo.

Hokkaido presenta tanti modi per far divertire il giocatore
Non vi vogliamo rivelare molto, ma Hokkaido presenta alcune delle modalità di uccisione più divertenti e cruente al tempo stesso dell’intero titolo, molto probabilmente anche dell’intera serie. Potremo travestirci da istruttore di Yoga e uccidere uno dei nostri bersagli durante una lezione, oppure impersonare il chirurgo atto ad operare Mr. X e divertirci come più ci pare. Quest’ambientazione offre una grandissima libertà d’azione, che spingerà a rigiocare il tutto più e più volte cambiando sempre modalità per raggiungere l’obiettivo.

 

Su, nei monti con 47
Uno dei grandi pregi del nuovo episodio di Hitman riguarda, come abbiamo ripetuto ormai molte volte, l’ambientazione. Il team di I/O Interactive ha svolto un grandissimo lavoro per quanto riguarda gli esterni innevati (rappresentati davvero magnificamente), ma il vero fiore all’occhiello è la cura dei dettagli che è stata messa in quest’ultimo episodio. Si passa dalla riproduzione di nigiri, uramaki e futomaki alla presenza dei servizi igienici “giapponesi” comprensivi di comandi a lato e pompe dell’acqua per l’igiene personale passando anche per i gesti delle guardie e gli inchini delle cameriere al nostro passaggio. Nulla è stato lasciato al caso, e sono questi i dettagli che hanno reso Hokkaido uno dei migliori episodi di questa prima stagione.

Verdetto
8 / 10
- "Ah ma quindi Vasco è nato nella clinica Gama?" -"Perchè?" - "Eh... Vasco da Gama"
Commento
L'episodio 6 di Hitman, ambientato in Giappone, è un degno Season Finale per tutto quello che abbiamo visto negli scorsi mesi. "Situs Inversus" è una delle missioni che abbiamo più apprezzato nell'intero pacchetto grazie al suo elevato grado di sfida, dovuto esclusivamente alla situazione e non a un aumento casuale nell'IA avversaria, e all'ottima ambientazione che la circonda. I/O Interactive non ha lasciato nulla al caso e ogni minimo dettaglio s'incastra perfettamente con tutto ciò che circonda la clinica Gama, sede dell'ultima missione del 2016 dell'Agente 47. Ora non ci resta che aspettare la seconda stagione, già annunciata dagli sviluppatori (che ne hanno promesso anche una terza), e speriamo che tutto ciò di buono che abbiamo visto negli scorsi mesi possa essere riproposto anche in futuro.
Pro e Contro
Livello impegnativo ma non scorretto
Ambientazione bellissima
Season finale degno del suo nome

x Narrativa un po' lasciata da parte
x Sfide escalation difficili e legate al completamento della missione principale

#LiveTheRebellion