Recensione Harvest Moon: The Lost Valley

La storia degli Harvest Moon è complicata: il brand, nato nel 1996 grazie a Victor Interactive Software, venne acquistato nel 2003 da Marvelous Entertainment che ne affidò la localizzazione dei titoli della serie a Natsume. A causa di una rottura fra i due studi, dovuti all’ingresso di XSeed nel processo d’adattamento al di fuori del Giappone, Marvellous decise di pubblicare Bokujō Monogatari (questo il nome originale) fuori dal Giappone con il titolo di Story of Seasons, lasciando a Natsume i diritti sul nome Harvest Moon.
Harvest Moon: The Lost Valley per Nintendo 3DS è quindi il primo titolo della serie a non essere sviluppato da Marvelous e l’inizio di un nuovo corso. Scopriamo insieme se questa nuova incarnazione di Harvest Moon manterrà fede alla saga.

Ma dove mi trovo?
Un problema di The Lost Valley è l’eccessiva ripetitività di certe azioni
Harvest Moon: The Lost Valley (da ora Lost Valley) inizia con la creazione del proprio personaggio, scegliendo il sesso, la data di nascita (divisa in 4 stagioni da 30 giorni l’una) e il nome senza ulteriori personalizzazioni a livello estetico. Una volta finita la parte “burocratica” ci ritroveremo su una montagna durante una bufera di neve quando un essere sconosciuto ci inviterà ad entrare in una casa lì vicino.  L’indomani mattina faremo la conoscenza di Rowan, uno Spirito della Raccolta, che ci introdurrà al problema della landa nella quale ci troviamo: la sparizione della Dea della Raccolta e quindi l’impossibilità di poter cambiare le stagioni e restando per sempre in un inverno nevoso che non favorisce la produttività dei terreni. Rowan ci fornirà una missione: scoprire che fine hanno fatto gli altri Spiriti della Raccolta e ridare i poteri alla Dea piantando fiori, verdure e allevando animali in fattorie in una terra desolata che saremo noi a dover far tornare ai vecchi splendori.
In Lost Valley non esiste una città, quindi tutti i personaggi che conosceremo, come il venditore Sam o la fioraia Iris con sua figlia April, saranno disponibili in giro per la mappa in determinati giorni e determinato momenti della giornata. Purtroppo Lost Valley non tiene conto dei giorni e dell’orario di tutti i personaggi e quindi il giocatore è costretto ad annotarsi tutto manualmente rendendo il tutto più complicato. Un altro problema è l’eccessiva ripetitività di certe azioni, necessaria per il continuo della trama visto che ci troveremo in un perenne stato d’inverno, noto per essere un periodo difficile per la coltivazione e la raccolta, e alcuni obiettivi saranno raggiungibili solamente dopo un lungo periodo di gioco.

Ma dove stai coltivando?
Il mondo “cubico”  può ricordare la serie di Minecraft
Lost Valley si discosta dai precedenti Harvest Moon, non solo per la storia, ma anche per le meccaniche proposte, il tutto ambientato in un mondo “cubico” che può ricordare la serie di Minecraft. Tutte le azioni eseguibili nel gioco saranno quindi da ripetere più e più volte senza poter creare o interagire con i nostri raccolti, con selezioni multiple. Il giocatore dovrà, in ordine, liberare la terra dalla neve, renderla coltivabile, piantare il seme, bagnarlo e usare il fertilizzante su ogni singolo cubo che si vuole coltivare. Se da un lato, l’insieme di azioni tiene impegnati e, a sua volta aumenta  la longevità, come abbiamo già sottolineato sarà facile annoiarsi, a causa delle meccaniche ripetitive.
Il giocatore potrà modellare il terreno che abbiamo come vuole in pieno stile Minecraft  e sarà quindi possibile, rigorosamente cubo per cubo, costruire salite o discese, creare corsi d’acqua e ponti e addirittura, grazie a uno strumento che verrà dato da un particolare NPC si potranno creare costruzioni come una stalla o un pozzo. Le stalle, ad esempio,  raccolgono i nostri animali, che potranno essere acquistati da Hunter, un simpatico contadino, che insegnerà al giocatore come allevareli,  curli e sfamali ogni giorno, senza ovviamente dimenticarsi di raccogliere i loro escrementi che forniranno utile concime per le proprie piante.
Un’altra attività, delle molte possibili in Lost Valley, è quella della pesca. Dopo alcuni giorni un NPC regalerà al nostro personaggio una canna che permetterà di pescare vari pesci per rivenderli o cucinarli, e poter così guadagnare denaro che servirà per acquistare nuove attrezzature, sementi e bestiame.

Ma dove stai andando?
Lost Valley propone  uno stile grafico cartoonesco semplice ma caratterizzato
Il sistema di controllo di Lost Valley si presenta abbastanza semplice ma che presenta alcuni problemi. Il movimento del personaggio è legato al Pad Scorrevole  e non sempre risponde perfettamente ai comandi e sarà necessario più volte utilizzarla insieme alla crocie direzionale, per riuscire a centrarsi perfettamente verso il cubo desiderato. Al tasto Y è affidato, invece, il menù delle azioni, eseguibili premendo X, B ed A. X servirà anche ad accedere al menù con le richieste degli abitanti, alla propria borsa e alle opzioni di salvataggio. Abbiamo giocato ad Harvest Moon: Lost Valley con un New Nintendo 3DS XL e i tasti aggiuntivi (ZR, ZL ed il C-Stick) non vengono utilizzati.
Lost Valley propone  uno stile grafico cartoonesco molto semplice con una forte caratterizzazione in alcune componenti, i personaggi super deformed e le dimensioni delle varie piante coltivate. Ironica la presenza del suffisso “3D” nel titolo originale, quasi a voler rimarcare le funzionalità stereoscopiche di 3DS, in realtà quasi del tutto assenti, limitando la tridimensionalità alla sola struttura grafica.
Menzione d’onore per le colonne sonore che sono ben fatte e creano un’ottima atmosfera anche se peccano di poca varietà e quindi potrà capitare di sentire più e più volte la stessa canzone contribuendo così al senso di noia che arriva dopo qualche ora.

Verdetto
6 / 10
Quasi quasi è più divertente di Minecraft
Commento
Harvest Moon: Lost Valley sarà difficilmente digeribile per i vecchi fans della saga che sono affezionati al gameplay e allo stile dei Marvelous ma potrà essere un inizio per coloro che si avvicinano per la prima volta alla saga anche se dopo alcune ore potranno sopraggiungere la noia e la frustrazione per un sistema di controllo che non sempre risponde ai comandi del giocatore. Come primo gioco è accettabile se viene considerato come un capitolo a parte e non seguito di una saga che si può definire leggendaria.
Pro e Contro
Menù delle azioni ben integrato...
Come punto di partenza va bene...
Grafica davvero carina
Colonna sonora ben fatta...

x ...anche se il sistema di controllo è da rivedere
x ...ma dopo poco tempo potrebbe diventare noioso
x ...presenti poche tracce e spesso ripetitive.
x Assenza dell'effetto 3D

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