Potremmo anche fermarci qui per parlare di Gal*Gun 2, arrivato da poco in Europa grazie a PQube, ma la natura del titolo merita di essere discussa in maniera approfondita, ponendosi una domanda di base:
Versione testata: PS4
Gal*Gun 2 ha inizio quando il nostro protagonista incontra Risu, un angelo sceso in Terra con l’obiettivo di eliminare i piccoli demoni che infestano la scuola, principale location del gioco. Gli strumenti per combattere i demoni sono un paio di occhiali speciali che permettono di vedere i demoni, i cosiddetti “Pheromone Goggles” e una speciale pistola il cui uso lo spiegheremo in seguito. Una volta indossati gli occhiali, però, scopriremo che tutte le ragazze della scuola si sono innamorate del protagonista e gli daranno la caccia per dichiarare il loro amore. La trama si ferma qui, usata come semplice pretesto per il gameplay e nient’altro
Anche a livello di gameplay il titolo lascia alquanto a desiderare: ogni livello si presenta con un percorso già stabilito dove dovremo limitarci a usare la pistola per sparare feromoni contro le ragazze che incontreremo. Colpendole numerose volte le manderemo in estasi e spariranno, esiste anche la possibilità di portare un singolo colpo mirando ad un punto preciso che varia in base alla ragazza e che di solito si trova sul viso, sul seno e così via. Delle volte può capitare di incontrare ragazze possedute da piccoli demoni, queste sono immuni ai nostri colpi finché non ci sbarazzeremo dei nemici, che possono essere eliminati o risucchiati dalla nostra pistola, con quest’ultima che non si limita ad aspirare solo i demoni, ma anche i vestiti delle ragazze, che rimarranno quasi nude.
Esiste qualche variazione delle missioni, come quelle dove dovremo difendere dei gruppi di studentesse o trovare degli oggetti in giro per la scuola, ma anche qui finiremo ad affrontare demoni e ragazze innamorate del protagonista
Gal*Gun 2 è più che mero fanservice ma vero e proprio erotismo, soprattutto quando abbiamo a che fare con la Doki Doki mode. Questa modalità sarà disponibile in rari frangenti durante le missioni principali oppure sbloccata in seguito l’ottenimento del numero di telefono delle numerose ragazze presenti nella scuola, numeri che avremo come premio per aver completato le missioni secondarie. Fatto questo potremo invitare una ragazza ad un appuntamento e avviare la Doki Doki mode grazie all’opzione “fantastica”. In pratica non è altro che una fantasia del protagonista, con la ragazza di turno che assumerà pose erotiche con tanto di gemiti che lasciano poco all’immaginazione, inoltre se continueremo ad usare questa modalità su una ragazza in particolare, questa finirà col restare solo con l’abbigliamento intimo, rendendo la situazione al limite delle luci rosse.
Qui troviamo risposta alla domanda fatta a inizio recensione: Si, il fanservice eccessivo può stancare e questo titolo lo dimostra in pieno, complici anche una scarsa longevità e una rigiocabilità che si limita solo ad ottenere altri finali.
Nonostante i difetti, Gal*Gun 2 fa il suo lavoro a livello tecnico. Il motore di gioco risulta realistico per quanto concerne le animazioni, dalle ragazze agli oggetti spostati tramite l’aspirazione della pistola. Lo stile grafico si sposa bene per il genere ma i modelli dei personaggi si somigliano praticamente tutti salvo le eroine principali. La versione da noi testata, quella PS4, è compatibile con PlayStation VR, anzi il titolo sembra essere sviluppato appositamente per la periferica e sfrutta bene anche i sensori di movimento del pad, cosa che spiega l’eccessiva lentezza e legnosità dei controlli normali. A non brillare è la colonna sonora, scialba e scadente.
La verità è che il titolo sembra più essere un indie di nicchia piuttosto che un gioco vero e proprio, sia per come è realizzato che per il pubblico di riferimento.
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