Recensione Botanicula

Dopo Samorost, il suo seguito e Machinarium, i ragazzi di Amanita Design tornano in quel campo che più gli si addice, quello dell’avventura grafica, presentandoci Botanicula ed il suo meraviglioso mondo.
Grazie all’inventiva del designer e developer Jaromìr Plachý vede luce un’avventura emozionante ed accattivante, pronta a conquistare tutti i giocatori, anche i più scettici e restii verso quell’intricato mondo che è il panorama dei giochi indie.

Salva il grande albero

Tutta la storia di Botanicula si svolge sopra(ed all’interno, n.d.r.) del Grande Albero, che viene per l’occasione attaccato da parassiti neri simili a ragni, mostri che hanno come obiettivo trafugare tutta la linfa vitale e i semi dell’immensa ambientazione.
Sarà proprio per salvare l’ultimo seme che entrerà in azione Mr. Lantern – vero e proprio protagonista del gioco – una piccola castagna che, insieme ai suoi quattro strani amici, cercherà di salvare la propria casa e tutti gli abitanti del Grande Albero.
Alla trama principale si mischiano tante altre piccole storie parallele, con le avventure degli altri abitanti dell’albero, che Mr. Lantern e i suoi amici si troveranno volenti o nolenti ad aiutare a risolvere i vari problemi che li affliggono (ad esempio, smettere di far piangere un “bambino” o trovare un amuleto per uno sciamano) per poter poi proseguire nella propria missione di salvataggio.

Oltre 150 piccole opere d’arte

Botanicula è una classica avventura grafica punta e clicca, tanto simile quanto diversa dai capostiti del genere; la mappa di gioco è divisa in 6 grandi aree, per un totale di oltre 150 schermate differenti, ognuna curata nei minimi particolari sia per i colori che per le creature che le popolano.
Ogni mostriciattolo, buono o cattivo che sia, ha la sua personalità e la sua routine ed ognuno di essi, seppur inventato, è talmente ben concepito da riuscire a raccontare la propria storia senza bisogno di alcun doppiaggio o sottotitolo di “supporto”.
Come già detto, per salvare l’Albero i nostri 5 eroi dovranno compiere le azioni più disparate per recuperare strumenti importanti, salvare altri abitanti o semplicemente esplorare le magnifiche ambientazioni, tutto ciò attraverso un semplice click del nostro mouse.
Simpatica è l’idea di ricevere una carta per ogni abitante incontrato e/o aiutato, carta che raffigurerà il mostriciattolo e riempirà una sorta di “album botanico”: quest’idea è decisamente azzeccata, e ben “mascherata”, per incentivare a livello di longevità il giocatore nella più classica delle sfide di collezionabili.

Quando la grafica non è tutto

Pur essendo in 2D e pur essendo stato originariamente sviluppato in flash, Botanicula riesce a conquistare il giocatore con la sua miscela di luci e colori, così come Machinarium ci conquistò con i disegni pastello, diventando seriamente un baluardo del messaggio: “L’esperienza di gioco è la chiave del successo”.
Amanita Design riesce nuovamente a dare uno schiaffo a quelle software house che  puntano tutto sulla grafica e niente alla sostanza, lasciando a bocca aperta anche coloro che, non leggendo il nome di un qualsivoglia grande publisher, storcerebbero il naso in preda ai pregiudizi.
A questo sublime comparto grafico si aggiunge la completa assenza di doppiaggio umano, sostituito da versi vari e accattivanti che il più delle volte comunicano molto di più di una frase vera e propria; il tutto è contornato dalle musiche composte da DVA, che riescono subito a catturare l’orecchio e difficilmente se ne andranno dalla mente dei giocatori.

Lasciate che la natura vi culli

Botanicula riesce dunque a bissare il successo degli altri titoli Amanita Design, seppur non ci siano molte cose da fare dopo aver completato la storia principale, a meno che non vogliate completare l’album botanico delle creature o, molto più semplicemente, vogliate rivivere la magica avventura di Mr. Lantern e dei suoi amici.
Un titolo che nasce umile ma che è destinato a rimanere nell’olimpo dei giochi indie e delle avventure grafiche.

Verdetto
9 / 10
Bellezza totale
Commento
Plachý riesce a conquistarci tutti con un piccolo universo completamente inventato, insieme a cinque protagonisti che non hanno bisogno di parlare per essere amati, hanno anzi tutto il diritto di limitarsi a fare versi strani e adorabili. Botanicula è uno di quei casi dove il gioco indie diventa pura poesia in forma di videogioco e supera per appeal tutti i grandi titoli AAA usciti nello stesso anno, guadagnandosi di prepotenza un posto nel cuore di tutti coloro che lo hanno giocato.
Pro e Contro
Oltre 100 creature uniche
Musiche che sanno conquistare
Un capolavoro per gli occhi
Amanita Design rimane sinonimo di "avventura grafica"

x Poca rigiocabilità

#LiveTheRebellion