Recensione Assassin’s Creed: Revelations

L’autunno del 2011 è stracolmo, come non mai, di tantissimi “ultimi capitoli” (o presunti tali) del calibro di Uncharted 3, Call of Duty: Modern Warfare 3 e Battlefield 3. Non poteva mancare all’appuntamento anche Ubisoft, con l’ultimo capitolo delle avventure dell’ormai Maestro Assassino Ezio Auditore che, per l’occasione, torna sulle tracce del suo antenato (dell’antenato, ndr) Altair.
Assassin’s Creed: Revelations è uno dei titoli più attesi di quest’anno non soltanto perché è l’ultima possibilità di rincrociarsi con Ezio, bensì perché uno dei suoi motivi d’acquisto è senza ombra di dubbio il ritorno del suo ormai storico gameplay, reso tale sin da Assassin’s Creed II e che ha riportato in auge il brand dopo il più o meno controverso primo episodio major della saga. Assassin’s Creed: Revelations, giusto per non farsi mancare nulla, presenta un gameplay inoltre rinnovato, fluido e intuitivo anche per i “novellini” della serie, che rende più avvincente accompagnare il famigerato Ezio alla ricerca dei segreti dell’epico Altair. E, chiaro, non poteva mancare il vero protagonista della serie, Desmond Miles, il quale ha una parte fondamentale nel gioco (o meglio, nell’intera saga), dove la sua sequenza genetica è fondamentale e in quest’episodio svelerà aneddoti che definiranno una volta per tutte la sua storia, la sua vita.

Per capire chi sei, devi sapere chi eri

Come da copione, Assassin’s Creed: Revelations riprende da dove si è interrotto il capitolo precedente, partendo sin da subito con la sequenza genetica di Ezio, ormai alla veneranda età di 50 anni, a Masyaf per portare a termine  il compito di suo padre Giovanni Auditore. Tuttavia, il “tempio Assassino” non è più tale, è stato bensì profanato: nella Fortezza di Masyaf non ci sono più gli Assassini, ma ci sono altri “ospiti” che di certo non apprezzano il nostro Ezio, mettendolo alle strette cercando di ostacolarne la missione. Missione che poi, come scoprirete acquistando il gioco, si sposterà per un motivo e per l’altro alla movimentatissima Costantinopoli del XVI secolo…

Un “finale” col botto

Sul piano tecnico, Revelations è eccellente: graficamente è impeccabile, presentando un motore grafico più in forma che mai e migliorato sotto ogni aspetto (a questo riguardo, vi avvisiamo subito che su console questo potente, forse esagerato motore, potrebbe soffrire di alcuni cali di frame). Partendo dalla riproduzione delle città che, se in passato potevano sembrare molto simili – se non uguali in determinati punti – a quelle che vedevamo sui libri di scuola, ora sono del tutto “fotografie digitali” delle località del tempo, e anche leggermente dispersive se vogliamo dirla tutta (soprattutto alcuni quartieri di Costantinopoli). Ubisoft è sempre minuziosamente attenta nella riproposizione delle locations, tenendo anche ai minimi particolari di esse, e con Revelations l’azienda non fa che ripetersi, se non addirittura superarsi, con queste Masyaf e Costantinopoli.
Stessa softco-publisher che ci tiene anche, ogni volta, ad accompagnare le peripezie di Ezio con un gameplay in ogni occasione più interessante e avvincente. Pur avendo una  bella età, Ezio è ancora molto agile (e nonostante nelle prime battute il gioco può sembrare anche più veloce di Brotherhood, Ubisoft non s’è dimenticata dell’età di Ezio, inserendo chicche come la fatica che proverà il Maestro se continuerà a correre e scalare a lungo) e, grazie a nuovi upgrade, questo gameplay risulta essere molto più divertente e spinge il giocatore a percorrere le strade con piacere, senza stufarsi mai tra le numerose “run” che lo aspettano. Giusto per citare un esempio, vi innamorerete del nuovo gadget della Lama Uncinata, della quale lasciamo a voi tutto il piacere di scoprire…
Inoltre, per tutti quelli che leggendo questa recensione si stanno chiedendo “ma non c’era anche Altair nel trailer di Revelations?”, è bene avvisare come non mancheranno sessioni con Altair (non una novità assoluta, per chi segue la saga da tempo, ma comunque una marcia in più per l’hype) nelle quali vedrete cos’è successo al primo Maestro Assassino dopo la capitolazione di Al Mualin…
Insomma, solo da questi presupposti, Revelations si prende di tutta forza l’etichetta di “gioco da avere”… E non vi abbiamo ancora illustrato tutte le numerose novità!

Un Maestro nel rinnovare il gameplay

Per quanto riguarda i combattimenti, anch’essi sono molto interessanti grazie ad alcune aggiustamenti rispetto al passato. Il fighting system è pressoché lo stesso di Brotherhood, con alcune gradite novità come la possibilità di rubare l’arma dell’avversario, usarla contro di esso e mantenerla anche una volta finito il confronto; inoltre, durante le battaglie stesse, le rinnovate uccisioni in slow-motion variano molto tra esse (e sono tante di più rispetto al passato), tutte molto suggestive e che danno quel taglio cinematografico che non guasta mai.
Così come nel precedente capitolo, anche in questo è stato riproposto l’amato espediente della Setta degli Assassini, con il quale bisogna arruolare assassini per fargli compiere missioni extra attraverso le quali, a seconda della loro difficoltà e della durata,  saliranno di livello diventando più influenti quando li chiameremo in aiuto (à la Brotherhood, per intenderci).
Ulteriore novità di Revelations è l’implemento di una nuova modalità: una sorta di strategico a zone, dove Ezio dovrà posizionare assassini in determinati punti (preferibilmente sui tetti), creare muraglie e partecipare anche lui stesso alle “imboscate”, organizzate per evitare che i nemici attacchino uno dei Covi degli Assassini conquistati da Ezio stesso durante la sua avventura (quasi fosse un tower defence). Personalmente, tutto ciò mi ricorda il vecchio “Age of Empires” e non nascondo che ho trovato questo add-on a dir poco fantastico…!

Boom, boom, BOOM!

Ma tra le novità più attese, se non la più anticipata, troviamo il nuovissimo sistema di creazione delle bombe, del quale se ne parla da prima dell’E3 2011 e che i fan da tempo stavano immaginando, preparandosi psicologicamente a creare le proprie personalissime bombe.
Stiamo parlando di un completo sistema di crafting che sarà utilizzabile durante tutta la campagna in singolo (chiaramente non dall’inizio), e che ci permetterà di variare profondamente il nostro playthrough a seconda di ciò che ci “inventeremo”.
Le bombe possono essere create ai tavoli presenti nel quartier generale degli assassini, oppure in determinate zone della città (evitiamo ogni riferimento per non rovinarvi l’acquisto). Ezio può trasportare, una volta create, tre diverse bombe per tipologia (per un totale di 9 bombe, previo miglioramento del Borsello dedicato), che si dividono in Letali , Tattiche e di Deviazione.
Per quanto concerne la loro creazione, è importante capire che le bombe sono costituite di tre elementi fondamentali: l’effetto, l’involucro, e la polvere da sparo. Questi elementi possono essere acquistati  presso i negozi, saccheggiando i corpi, trovando tesori oppure mandando , così come in AC: Brotherhood, gli assassini in missione. Una volta seguito il tutorial ed imparato “con mano” come costruire la propria bomba, potrete creare sin da subito un nutrito set di bombe che poi si allargherà proseguendo nella storia: ad esempio, da novelli bombaroli potreste creare:

Bombe che saranno ulteriormente caratterizzate da, ad esempio, l’involucro che le ricoprono, ottenendo congegni con capacità uniche. Vi portiamo, come esempio, le caratteristiche di tre involucri:

C’è da fare vivissimi complimenti ad Ubisoft per aver creato, nel giro di un anno o meno, un sistema di crafting profondo quanto basta (evitando così distrazioni al giocatore) ma appassionante e preciso, in grado di modificare l’esperienza di ogni giocatore in base al suo stile di gioco… Ed alle sue bombe!

Il mio nome è Desmond Miles, e questa è la mia storia

Dopo tutto questo parlar d’Ezio, è bene e doveroso dare spazio ad un altro protagonista di Revelations (e, a conti fatti, il vero ed unico protagonista dell’intera saga di Assassin’s Creed). Perché se di Assassini ne abbiamo visti già due (e ne attendiamo un terzo, ndr), è tutto grazie a Desmond. Il quale, particolare che ci dispiace, avrà un ruolo veramente profondo solo se nel vostro playthrough vi impegnerete nella raccolta di collezionabili e negli aspetti secondari di Revelations. Sarà stata una volontaria scelta per valorizzare la longevità e la rigiocabilità del titolo? Può darsi, sta di fatto che se volete risposte, dovrete impegnarvi. Infatti raccogliendo i 100 collezionabili, oltre a rivelare nuovi segreti di Ezio, sbloccheremo delle fasi in prima persona in cui impersoneremo proprio Desmond, tramite le quali conosceremo moltissimi aspetti del suo passato, dall’infanzia fino a quando lavorava nel bar prima del primo capitolo; chiaramente ricordiamo che tutto ciò non è fondamentale ai fini della conclusione della “saga di Ezio”, ma a nostro avviso è un approfondimento quasi obbligatorio da fare in vista delle prossime apparizioni di Desmond… Con questa affermazione, inoltre, rispondiamo alla domanda che ci eravamo fatti prima: Ubisoft, giocando sulla curiosità del giocatore riguardo a Desmond, riesce così ad invogliarvi (ed invogliarci, ndr) a completare anche gli obiettivi secondari del gioco, aumentandone di parecchie ore la già smisurata longevità. Ottimo lavoro, anche se ci toccherà sudare, ora!
Tornando un momento sulle sequenze dedicate a Desmond, c’è da notare come il gameplay di AC si rinnova per l’ennesima volta, grazie a questi frangenti contenenti piccoli enigmi, nei quali dovremo seguire dei percorsi predefiniti(!) creando ponti di luce ed evitando griglie di distruzione, il tutto mentre scopriremo pian piano il passato del nostro eroe. Se è vero che questa variazione è di leggera ispirazione da un ben più blasonato rompicapo platform (chi ha detto Portal?), è anche vero che si tratta di un espediente che a conti fatti non stufa mai, incentivato dalla ricompensa che tutti i fan vogliono da quasi oltre due anni.

Di nuovo nell’Animus, templari(!?!).

L’elevato successo del multiplayer implementato in AC: Brotherhood di certo non poteva che essere sentore di un ritorno della modalità anche in questo capitolo, modalità che torna alla ribalta con tantissime novità e miglioramenti, a partire dalle innumerevoli nuove modalità di gioco:

La componente online di Revelations è stata, effettivamente, ampliata come Ubisoft aveva promesso, e non solo sul piano delle mappe (tutte ispirate alle location della campagna in singolo, ma non solo) e delle modalità di gioco. Infatti, in questa rinnovata modalità multiplayer, la personalizzazione dei propri personaggi è drasticamente più profonda ed ora sarà possibile creare da sé vere e proprie “classi” per poter prepararsi a diversi approcci di gioco. Tutto il sistema di crescita è scandito dai Punti Abstergo, valuta (simile, per gestione, ai CoD Points di Black Ops) che si guadagneranno insieme ai punti esperienza che vi faranno salire di livello.

Verdetto
7 / 10
"E Desmond?" "Desmond chi?"
Commento
Dopo il finale di Brotherhood abbiamo atteso questo Revelations con ansia, chiedendoci più volte cosa sarebbe accaduto dopo le ultime peripezie di Ezio (ma soprattutto quelle di Desmond!). Se da un lato Revelations ci fornisce ulteriori informazioni su Ezio, la storia di Desmond non prosegue affatto, lasciando il giocatore più affezionato deluso e, se possibile, con ancora più dubbi. Per il resto rimane il "solito Assassin's Creed secondo Auditore", con le sue affascinanti ambientazioni e qualche piccola novità di contorno che non manca mai ad ogni uscita (anche se alcune di esse difficilmente rimaranno nel cuore dei fans). Il comparto multiplayer garantisce, sempre e comunque, tante ore di divertimento ai fan della saga e non solo.
Pro e Contro
Nuove ambientazioni, sempre impeccabili
Multiplayer approfondito ed ampliato
Sessioni con Desmond rinnovate

x Motore grafico ormai dissanguato
x Troppe poche modalità

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