Redazione ILVG

Speciale Chi è davvero il protagonista di Dark Souls III?

“But, use this: to summon one another as spirits, cross the gaps between the worlds, and engage in jolly co-operation!”

 

Cari lettori e appassionati della acclamata saga di From Software, quella che vi presento oggi non è la solita teoria sulla lore di Dark Souls (o sulla “mitologia”, come uno di noi l’ha recentemente definita), non riguarda l’origine del fuoco, e non specula sulle mille architetture edificate nei vari regni che ricordano vagamente la forma di un cerchio. Ciò che vi racconto oggi è molto più importante.

Avvicinatevi allora, unitevi con me intorno al focolare d’ossa, sedetevi a gambe incrociate e esibitevi in gesture ambigue o in lodevoli saluti al sole, perché sto per proporvi una storia che vi interesserà in prima persona, una storia che parla di voi. La vostra storia.

 

Come un degno adepto di Papà Castoro, vi introduco a quella che è l’origine del protagonista di Dark Souls III, trasferendo in testo i video del canale inglese “The Game Theorists”, che magistralmente si fa largo nell’intricata lore della saga, per scoprire la vera identità di quell’apparente anonimo non-morto che mandiamo alla carica a testa bassa oltre ogni muro di nebbia.

Per essere sicuro che abbiate tutti le basi per seguire i prossimi ragionamenti, vi faccio prima un riassuntone dell’opera di Hidetaka Miyazaki, che rinfrescherà la memoria a molti di voi, mentre ad altri farà conoscere il mondo complesso che hanno completamente ignorato nelle loro run.

 

The flames will fade and only Dark will remain
Dark Souls

“Nell’era degli antichi…
Il mondo era amorfo e avvolto dalla nebbia.
Un regno di rupi grigie, alberi giganti e draghi eterni.

Poi venne il fuoco…

[…]

Poi, dall’oscurità giunsero loro
E trovarono le anime dei lord nelle fiamme.

Nito, il primo dei morti,
La strega di Izalith e le sue figlie del caos,
Gwyn, il lord del sole, e i suoi fratelli cavalieri,
E il nano furtivo, spesso dimenticato.

Con la forza dei lord, essi sfidarono i draghi.

[…]

Così ebbe inizio l’era del fuoco.

Ma presto le fiamme svaniranno, e resterà soltanto l’oscurità.”

 

Siamo immediatamente introdotti agli avvenimenti che precedono la nostra avventura. Nell’era degli antichi governavano i draghi, quando in un momento imprecisato della storia comparve il Fuoco come un improvviso Big Bang. Nelle fiamme vennero trovate anime particolarmente potenti, e quattro entità se ne impossessarono. Grazie al potere acquisito dalle anime il dominio dei draghi venne rovesciato, e si diede inizio ad una fiorente era del fuoco; ma la fiamma non poté durare in eterno, e presto si estinse. Per dare tempo agli dei di trovare una soluzione, Gwyn stesso decise di immolarsi per ravvivare il fuoco originale. Il suo sacrificio alimenta le fiamme, ma sarà comunque vano, perché il destino si deve compiere e il ciclo deve terminare.

 

Questo è lo scenario che accoglie l’era degli umani, e che ci vede protagonisti del primo capitolo nei panni del Chosen Undead, con l’unica aspirazione di diventare carbonella come Lord Gwyn. Ovviamente la profezia è più poetica di un barbecue a base di lord:

 

“Alla fine dell’era del fuoco un non-morto prescelto giungerà da nord e compirà un pellegrinaggio per suonare le campane del risveglio nella terra degli antichi lord.”

 

Nonostante tutti i nostri sforzi, il ciclo di Lordran deve comunque terminare e lasciare spazio a quello di Drangleic in Dark Souls II. Nulla nel secondo capitolo è così importante per la nostra storia da dover essere riassunto, vi basti sapere che il fuoco si sta di nuovo spegnendo e che noi dovremo legarci a esso. Just more of the same.

In Dark Souls III le cose sono leggermente diverse, perché qualcuno che si dovrebbe legare al fuoco già c’è, solo che non ha nessuna intenzione di farlo. Questo capriccio rientra però nel contesto della nostra speculazione, perciò rimando la storia al prossimo paragrafo.

 

The Lords will abandon their thrones, and the Unkindled will rise
Dark Souls III

 

Nel terzo capitolo la natura del protagonista cambia e non siamo più dei semplici non-morti, bensì ci risvegliamo come unkindled, cioè come colui che tentò di legarsi al fuoco, ma venne completamente avvolto da esso, fino a diventare cenere. In pratica siamo dei lord di serie B.

Questa nostra natura apre la possibilità di poter essere lo stesso personaggio degli altri due capitoli che visse nei diversi cicli, e che già più di una volta si legò al fuoco. Il fatto di essere unkindled ci fa intendere che l’ultima volta non sia andata poi così bene per noi, ma il mondo ha di nuovo bisogno del nostro aiuto, e perciò risorgiamo dalla nostra tomba.

Come già accennato, l’attuale lord, il principe Lothric, ha fatto il capriccioso e si rifiuta di suicidarsi nelle fiamme del fuoco originale. Una presa di posizione egoista, ma senza dubbio comprensibile. Prima di noi vennero chiamati i vecchi lord che già una volta si immolarono, e che ora vagano tranquillamente per le terre del regno, disdegnando anche loro il proprio dovere di buttarsi a braccia aperte tra le fiamme del mondo. E come disdegnarli? D’altronde lo stesso Lord Ludleth sembra in preda agli incubi quando ricorda il suo sacrificio:

 

“Ahh, it singeth, to the bone, it hurts… Please, help me. Be done with me… No, gods, no, I cannot bear it… It burns, burns, help me…”

 

Tramite la descrizione di alcuni oggetti veniamo a scoprire che in realtà quello del principe Lothric non è stato proprio un capriccio, ma venne convinto a rinnegare il suo destino dagli studiosi che custodiscono gli Archivi Reali, coloro che si divertono a immergere la faccia in quella che spero sia cera liquida, tanto per capirci. Possiamo dedurlo leggendo ciò che ci suggerisce la magia “Flusso d’anime”:

 

Dark Souls III

 

Ecco che a questo punto entriamo in gioco noi, l’ultima speranza del mondo, il cavallo vincente, la babysitter dei lord disobbedienti. Non siamo però gli unici unkindled giunti a Lothric, e durante il nostro percorso ne incontreremo altri tre: Anri di Astora, Siegward di Catarina e Hawkwood il Disertore.

Ognuno di loro è strettamente collegato a un lord della cenere. Anri, insieme al suo compagno Horace, brama vendetta contro Aldrich il Divoratore di Uomini, e infatti ci aiuterà contro i Diaconi delle Profondità e contro Sulyvahn sulla strada verso l’abominevole lord. L’equipaggiamento di Horace parla chiaro, e ci suggerisce che solo due bambini riuscirono a fuggire dalla stretta di Aldrich, uno dei quali fu chiaramente lui e l’altro ce lo fa intuire proprio Anri nei suoi dialoghi.

 

“My duty must be done, even alone. As an unkindled Lordseeker. For the children I knew, bless their souls.”

 

Dark Souls III

 

Siegward di Catarina, detto anche Er Cipolla, era amico di Yhorm il gigante, probabilmente prima che questo perse del tutto il senno. Lo spadone “Signore delle Tempeste” che utilizziamo per sconfiggere il boss racconta come in realtà ne esistano due identici, uno regalato agli umani (e lo troviamo dietro al trono della boss fight) e l’altro nelle mani del caro amico Siegward, che lo usa durante lo scontro.

 

“Yhorm, old friend.
I, Siegward of the Knights of Catarina, have come to uphold my promise!
Let the sun shine upon this Lord of Cinder.”

 

Dark Souls III

 

Il Crestfallen Warrior Hawkwood the Deserter è un chiaro membro dei Guardiani dell’Abisso: parti della sua armatura ricordano quella degli abili spadaccini, e se siamo abbastanza bravi da guadagnarci il suo scudo, scopriamo che faceva parte proprio della legione dei non morti, prima di fuggirne. A differenza degli altri unkindled, non ci aiuterà durante lo scontro con i guardiani, ma questo ha del tutto senso: Hawkwood è un disertore, e probabilmente abbandonò i suoi compagni perché l’idea di un suicidio di massa sul fuoco originale insieme a una setta di fanatici non era delle migliori, e perciò si rifiuta di combattere quelli che una volta erano suoi alleati, decidendo di starsene seduto all’Altare del Vincolo e aspettando qualcuno che lo faccia al posto suo (spoiler: noi).

 

Siamo quindi arrivati alla conclusione che ad ogni unkindled corrisponde una storia passata che ha a che fare con un lord della cenere, e collegando tutte le puntine sulla bacheca di sughero con dello spago, scopriamo che l’unico lord che rimane al protagonista è proprio il principe Lothric. Tenetevi forte perché da qui in avanti le cose si fanno davvero serie.

Per conoscere la nostra relazione con il principino capriccioso, dobbiamo leggere la descrizione di quattro anelli, che delineano la gerarchia di corte, presentando le figure che più di tutte erano vicine al re: i Cavalieri, i Sapienti, l’Alta Sacerdotessa, e i Cacciatori.

 

Dark Souls III

 

I primi fanno parte dei Tre Pilastri, i Cavalieri li troviamo in tutto il regno e sono avversari micidiali, i Sapienti sono le candele umane che custodiscono gli archivi reali e hanno portato il principe sulla cattiva strada, mentre l’Alta Sacerdotessa, Emma, la incontriamo a inizio gioco, sembra una vecchietta molto simpatica e apparentemente cortese, ma parleremo più avanti delle sue reali intenzioni.

 

Gli ultimi sono i Cacciatori, un gruppo di assassini che formano la Mano Nera del Re e servono i sovrani da generazioni, agendo quando i Tre Pilastri non sono all’altezza del compito. Tramite il set della Mano Nera scopriamo che di questo gruppo facevano parte solo tre persone, nel gioco ne incontriamo solo due: Gotthard e Kamui. A questo punto è chiaro dove il discorso sta andando a parare.

 

Gotthard è nostro alleato sin dall’inizio e lo possiamo evocare contro Sulyvahn e contro i Guardiani dell’Abisso, per poi ritrovarlo morto ai piedi dell’Archivio Centrale, al termine del quale veniamo proprio attaccati da Kamui, insieme a Lion Knight Albert e Daughter of Crystal Kriemhild. Questo scontro apparentemente casuale e particolarmente difficile, nasconde in realtà una storia incredibilmente intricata. Kamui era anch’esso nostro alleato, ci ha aiutato contro Vordt della Valle Boreale, cosa abbiamo fatto per rendercelo avverso?

La risposta ci è data proprio evocando Lion Knight Albert prima della battaglia contro Vordt. Invece di entrare nella nebbia del boss, risaliamo le scale, giungiamo al cospetto dell’Alta Sacerdotessa Emma, e colpiamo con un fendente la vecchietta. In questo modo inizia la battaglia contro la Danzatrice, ma Albert ci volta le spalle, utilizzando il Cristallo Nero della Separazione. Ecco la risposta. In un istante From Software ci racconta tutto del personaggio. Albert, e di conseguenza anche Kamui, è alleato di Emma, e con lei condivide lo stesso ideale, non ci resta che scoprire quale sia.

 

Fortunatamente la balia del principe è una chiacchierona, e basta ascoltare i suoi dialoghi per renderci conto che siamo stati ingannati sin dall’inizio.

 

“Ahh, the wait has been long, Unkindled One.
I am Emma, High Priestess of Lothric Castle.
Allow me to speak frankly.
You will not find the Lords of Cinder here.
They have left, gone.”

 

Non troverai i Lord della Cenere qui. Se ne sono andati, spariti.

Eppure sono abbastanza convinto che un lord disobbediente sia proprio dietro le sue spalle. Perché mandarci nella direzione opposta allora, quando proprio l’anima più importante risiede nel castello, quando è proprio il principe la causa del nostro risveglio? Semplice, perché vuole difenderlo.

Sa bene che la scelta del principe di negare il suo destino è sbagliata, ma nonostante ciò non vuole che venga ucciso da noi, e proprio quando sta per morire, ci affida la responsabilità di Lothric, pregandoci di salvare la sua anima.

 

“Ahh, Unkindled One. Fire fades and awaits its one last Lord. Prince Lothric is in your hands… Please save his soul.”

 

Kamui, a differenza di Gotthard, è rimasto fedele al principe e alla sua natura di Mano Nera, nonostante Lothric abbia rifiutato il fuoco e abbia scelto di guardare il mondo cadere nelle tenebre dalla cima del suo castello. Per entrambi non è stato sicuramente facile scegliere da che parte stare quando il principe tradì il suo destino. E se fossimo noi il terzo membro della Mano Nera? La nostra scelta qual è stata? Gotthard segue il nostro stesso percorso; e se avessimo la stessa missione? Magari stiamo proprio collaborando, e entrambi ci siamo ribellati al nostro sovrano.

Questo spiegherebbe perché lo si trova morto prima dell’Archivio Centrale, ucciso sicuramente dal compagno Kamui, ancora fedele alla corona. Spiegherebbe perché Kamui ci aiuta contro il Vordt della Valle Boreale, in quel momento le nostre intenzioni non erano ancora chiare, e deve aver pensato che fossimo ancora alla difesa del principe in qualità di Mano Nera, ma quando ci dirigiamo verso il castello, la nostra reale missione gli viene svelata. Infine spiegherebbe la nostra affiliazione con il principe Lothric in quanto unkindled, quattro lord per quattro unkindled. Così il cerchio si chiude, ogni lord ha la sua nemesi, il gruppo della Mano Nera è al completo, e noi ne siamo l’ultimo membro.

 

Ashen One, bend thy knee afore the bonfire’s coiled sword
Dark Souls III

Ricordo a tutti che questa teoria è opera del canale Youtube “The Game Theorists”, in cui presentano la speculazione in due video di ottima qualità (1, 2). La mia idea è stata solo quella di trascrivere i loro video, che per molti potrebbero risultare difficili; inoltre, il pensiero che il protagonista sia un membro della Mano Nera merita di essere condiviso con tutta la community. Queste parole non sono comunque sacre, e perciò vi invito a scrivermi la vostra opinione, confutando e magari portando una nuova teoria. Nel frattempo, mi raccomando…

 

“That’s just a theory. A GAME THEORY.”

#LiveTheRebellion