Rece Travis Touchdown fa la recensione di Travis Strikes Again

Quindi ecco, se cercate una recensione da colletti bianchi andate da un'altra parte. Qua Travis Touchdown racconta Travis Touchdown, roba forte

E nulla, volevo scrivere la recensione di Travis Strikes Again ma poi mi son detto che sarebbe stato più fico farla fare a Travis. Ne è venuto fuori un pezzo abbastanza delirante, ma vabbè, questo ammazza gente, mica fa l’editor per 20€ ad articolo…

E insomma ero li che mi facevo i fatti miei quando sbuca dal nulla questo tizio. Sono Pietro Iacullo, grande fan, Creative Director di non so bene quale buco di culo del web e menate varie. Merda seria, con tanto di biglietto da visita! Mi dice che ha da poco lanciato questo progetto collaterale che sarebbe perfetto per me, che potrei parlare con i giocatori di Travis Strikes Back senza dover fare una cosa troppo pettinata e insomma, un cumulo di parole solo per mollarmi ‘sta rece visto che apparentemente il tizio ne ha già scritta una. Lo stronzo ci sa fare con le parole, bisogna dirlo. Deve aver provato tutto il discorsetto un bel po’ di volte e beh, s’è preso lo sbattimento di arrivare effettivamente alla fine del gioco se è riuscito a trovarmi. Lavare via il sangue è una faticaccia e poi dai, quanto può essere difficile scrivere qualche cazzata su Internet? È un bastardo fortunato, alla fine mi conviene di più assecondarlo che farlo fuori.

Ma si pentirà di averli lasciato tutta ‘sta libertà.

Quindi ecco, se cercate una recensione da colletti bianchi andate da un'altra parte. Qua Travis Touchdown racconta Travis Touchdown, roba forte!

doom tutta la storia
Metacritico Ironico, lamentarsi dei voti in una recensione di Travis Strikes Again, no? Soprattutto se chi si lamenta è il Pezzo Grosso™ in persona. Però davvero, siete troppo ossessionati dai numerini. Quasi che c’hanno ragione ‘sti scappati di casa di Gameromancer…

Ok, punto primo: la formattazione è un trip. Indovinare un grassetto o un corsivo è come mandare a segno un suplex. Punto secondo: quel nerdone di Goichi Suda – l’autore, se siete dei casual gamer del cazzo e non portate il dovuto rispetto ai credits – è tipo il più grosso paraculo che abbia mai pubblicato un gioco. In senso assolutamente buono.

Basta uno stronzo con due soldi per tirare fuori un open world AAA e riempirlo di missioni in cui per metà del tempo vi annoiate. Lui ha tirato fuori un giochino al risparmio senza missioni del cazzo dove… Beh, per metà del tempo vi annoiate, ma meno di quanto vi annoiavate a farmi girare Santa Destroy nel primo No More Heroes. Sbattendovi in faccia che avete davanti un giochino al risparmio che prende tutte le scorciatoie possibili e nascondendo tutto dietro battutine sul metascore. Che tra l’altro al momento è fisso a 70 – male, in un mondo dove l’8 è il 6 del 2000 – e ha spaccato in due la critica. Tutto questo per dire: Suda è un paraculo, ma è un paraculo con le palle. Le nostre carriere digitali – la mia carriera digitale, maledizione! – gira attorno alle due cifre che qualche panzone stempiato infila in fondo al suo articoletto.

Travis Touchdown in posa per la recensione di Travis Strikes Again
Ma tipo, quanto dura? Abbastanza poco. Ci sono sei Death Ball che diventano altrettanti mondi di gioco e altrettante boss fight. Finite quelle, rimanete da soli con il punteggio e/o potete affrontare tutto alla difficoltà amaro. Volete qualcosa che duri un gazillione di ore? Compratevi Red Dead Redemption 2.

Quei disgraziati che passano le loro giornate ad animarmi, a scrivermi le battute e a farmi spaccare culi sullo schermo vengono pagati a seconda di quelle due cifre. Il gioco vende o non vende, a seconda di quelle due cifre. Ma a Suda non gliene potrebbe fregare di meno e se ne esce con Travis Strikes Again, che al di là delle scorciatoie è la cosa con più carattere che potreste giocare quest’anno. E quindi probabilmente non lo capirete.

Punto terzo, ‘sta cosa del punto-numero ordinale mi ha annoiato. A voi no? Problemi vostri. Probabile che vi piacciano le cose ripetitive e non abbiate problemi a grindare, quindi Travis Strikes Again è il vostro nuovo Dio. Perché in Travis Strikes Again si grinda parecchio. Cioè, in realtà si ammazza carne da macello anonima come in un musou sperando di racimolare abbastanza punti esperienza da livellare, poter fare più danni alla carne di macello anonima di cui sopra per poter livellare più velocemente e così via e così via. Fino al boss finale. Poteva andarmi/ci peggio, almeno non devo raccogliere noci di cocco in mezzo al nulla.

Anche perché a parte qualche semplificazione (non ci sono più gli attacchi senza spada, tipo) il gameplay è il solito e di solito non vi annoiavate poi così tanto, non per niente vi siete sciroppati sia No More Heroes che No More Heroes 2.

Per cui si insomma, poche storie e ficcate le Death Ball nella Death Drive e fatemi giocate ad impersonare un personaggio dei videogiochi mentre sta giocando a dei videogiochi. Devo ammettere che non è la sceneggiatura più brillante degli ultimi 15 anni (l’avete capita? 15, 1-5, Ichi-Go -> Goichi. Troppo ricercata?) e che dopo Inception è una cosa che hanno fatto un po’ tutti, però è una scusa per tirare in mezzo alcune idee veramente da spaccarsi. Tipo il sequel semiserio di un certo vecchio gioco di Grasshopper che farà la felicità di voi feticisti. In tutto questo bisognerebbe far notare che Grasshopper è riuscita ad inserire una marchetta su Grasshopper in un gioco di Grasshopper.

Se siete giocatori di un certo livello avete già visto qualcosa del genere in Pony Island, ma fanculo è facile farlo finché sei indie e non devi rispondere a nessuna logica di mercato.

Fallo quando della gente dipende da te per mangiarsi una ciotola di ramen, se hai davvero le palle

Anche se in realtà metà dei giocatori là fuori sa che se vuole avere la speranza di giocarsi un No More Heroes 3 deve schiaffeggiare coi soldi del preordine Suda51. Un ricatto bello e buono, per come la vedo io. Ma è un ricatto che mi da da mangiare e che a voi da da giocare, per cui win-win.

Un’altra cosa da dire è che Suda quantomeno ha avuto la decenza di vendere tutto ad un prezzo onesto. Sopratutto su una console per ricconi tipo Nintendo Switch, dove ormai la gente sembra essersi abituata a rimasterizzazioni di roba PS3/360/Wii U venduta a prezzo pieno ed è pure contenta di comprare per l’ennesima volta lo stesso cazzo di gioco e pagarlo 60 euro. Mentre allo stesso tempo si lamenta del backlog, della pila della vergogna o si lascia scappare dei capolavori assoluti come uno degli indie a caso di cui potete comprare la T-Shirt in Travis Strikes Again. Alla fine per fortuna quelli sono rimasti sullo sfondo e non sono dovuto arrivare alla rissa con Shovel Knight – e nemmeno prendere a calci nel culo Jacket, anche se mi sarebbe piaciuto e ad una certa sembrava fosse praticamente sicuro.

Le paraculate sono limitate alla trama raccontata come Graphic Novel per non spendere soldi per le cutscene e qualche rottura della quarta parete in stile Deadpool (ma tanto lo facevo già prima che diventasse mainstream, e se provate a dire il contrario posso sempre rompervi il culo).

quanto spendere
20 /40€
bignami per pigri
Se volete No More Heroes 3, cacciate i soldi. Se volete sapere per quale motivo cacciare i soldi, leggetevi la rece. Non ho intenzione di farvi il riassuntino a misura di pigro perché avete scrollato fino a qui saltando tutto il resto, che cazzo mi sono impegnato!
top&flop
> Ci sono io, Travis Touchdown!
> E rompo la quarta parete!
> E soprattutto volete No More Heroes 3

> Sul serio, mollatemi, voglio andare in pensione!
> Un po' paraculo