Redazione ILVG

News PlatinumGames vorrebbe possedere le proprie IP

Il Direttore Esecutivo e Produttore Atsushi Inaba di PlatinumGames, durante il suo panel al BitSummit di Kyoto, mandato in livestream su Nico Nico, ha parlato delle ambizioni di della compagnia come studio indipendente.

 

Inaba ha detto che poiché lo studio è molto grande, con due o trecento impiegati, deve considerare restrizioni specifiche: anche solo per pagare il loro stipendio spesso sono forzati a fare dei progetti molto grandi e non hanno sempre tutta la libertà che desiderano per fare i giochi che gli piacerebbero davvero fare. Nonostante ciò, PlatinumGames è molto fiera di essere rimasta indipendente per dieci anni mentre pubblicava giochi anno dopo anno, poiché non è qualcosa che tutti riescono a fare.

All’inizio il sogno dello studio era quello di creare titoli originali e di assicurarsi che fossero i giochi che davvero volevano realizzare. Ora che sono passati dieci anni ed hanno fatto tanti giochi originali, la mentalità di Inaba è leggermente cambiata su cosa significhi essere uno sviluppatore indipendente così grande, e su cosa significhi il sogno di essere uno sviluppatore indipendente.
Uno dei sogni più grandi che PlatinumGames abbia sarebbe quello di possedere le loro proprie IP. Purtroppo non ci sono molte occasioni del genere per questi studi in Giappone.

PlatinumGames ha creato giochi come Bayonetta, Vanquish, Wonderful 101, e la compagnia è grata di aver potuto lavorare con dei publisher così fantastici come Sega, Nintendo o Microsoft. Possedere le proprie IP permetterebbe a PlatinumGames di essere più vicini ai propri fan, che adorano, perché i messaggi non dovrebbero essere filtrati da diverse compagnie che gli dicano cosa potrebbero e non potrebbero dire.

I fan sanno che l’action è il punto forte di PlatinumGames, così come ad esempio Naughty Dog crea storie incredibili, Respawn fanno dei design e tecnologie per gli sparatutto incredibili. Ogni studio ha i suoi punti di forza e debolezze. Se si posseggono le proprie IP, non si è legati ad un publisher più grande e si possono condividere i propri personaggi e skillset con altri sviluppatori, realizzare collaborazioni che altrimenti sarebbero impossibili.

Per il momento soltanto gli indie hanno questo genere di libertà, di collaborare e condividere le proprie abilità con gli altri sviluppatori senza limitazioni. Inaba oggi stava parlando con Shuhei Yoshida di Sony riguardo No Man’s Sky, ed è un esempio fantastico del potere di uno sviluppatore indipendente. Il team Hello Games non è soltanto riguardo il numero di persone che ne fanno parte o del budget speso sul gioco. È riguardo un concept a cui è stato permesso di svilupparsi organicamente e diventare estremamente interessante grazie a tutta la libertà avuta.

Secondo Inaba, l’industria raggiungerà uno stadio nel quale i giochi diventeranno così grandi che non potranno essere realizzati da un singolo studio. Si dovrà fare affidamento su quanto collaboreranno fra di loro le industrie e su quante restrizioni ci saranno sul concetto chiave, e su cosa gli sviluppatori nel mondo penseranno sarà interessante.

Gli sviluppatori giapponesi ed esteri manterranno ancora i loro gusti ed il loro stile. Ci saranno ancora differenze chiavi fra i tipi di gameplay ed i giocatori, ma le industrie probabilmente diventeranno più collaborative e questo genererà concept ancora più interessanti creati su una scala internazionale.

Inaba ha concluso menzionando che ci sono sfide per gli sviluppatori giapponese nel possedere la propria IP, specialmente per gli studi più grandi, e come raggiungere questo obbiettivo è qualcosa che PlatinumGames dovrà considerare in futuro.

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