Durante lo scorso PlayStation Blogcast, Adam Boyes (ex) VP delle Relazioni di Terze Parti di Sony Interactive Entertainment e del Gruppo dello Sviluppo Tecnologico, ha spiegato le ragioni per cui ha deciso di abbandonare PlayStation.

Boyes ha menzionato che desidera ritornare a realizzare effettivamente giochi, anche se ha avuto quattro anni incredibili alla compagnia. Ha detto infatti che lavorare con Sony è da sogno, ma allo stesso tempo sente che è il momento di seguire il proprio sogno.

 

Dato che lui pensa spesso a delle idee per i giochi e come migliorare i giochi che vede, questa sua peculiarità gli rendeva difficile il suo lavoro, perché se durante gli incontri faceva commenti di quel tipo gli sviluppatori tendevano a prenderli come parola ufficiale della compagnia.

 

Fin’ora il gioco gli ha dato la possibilità di parlare con gli sviluppatori e vedere i giochi prima che fossero rilasciati ed adora fare queste cose, ma ora andrà “là fuori” ed userà le sue proprie idee per creare di nuovo giochi con un team, perché è la cosa che davvero secondo lui lo appagherebbe nella vita. Non vede l’ora di possedere un piccolo team con, ad esempio, la possibilità di migliorare basandosi sul feedback dei fan.

 

Parlando della storia della sua carriera professionale e come gamer, ha raccontato da quando modificava il codice sorgente di Pong fino a fare un gioco simile ad Arkanoid. Dopo di ciò, ha lasciato il suo lavoro a Costco per unirsi ad Electronic Arts e testare giochi come impiegato QA. Le sue prime sei settimane a lavoro le ha spese giocando al multiplayer di Doom perché la build del gioco che aveva effettivamente avuto non era ancora pronta. Ha testato NBA Live 97 per PC e lavorato come QA per otto o nove anni. Durante NBA Live 98 è stato promosso come Vice Capo Tester ed il suo capo era Gio Corsi, che all’epoca lavorava sul gioco come Capo Tester, e che oggi invece è Alto Dirigente delle Relazioni di Terze Parti e delle Relazioni di Sviluppo a Sony Interactive Entertainment.

 

Successivamente Boyes si è spostato nel campo della Produzione come Assistente Produttore da Next Level Games a Vancouver, poi a Midway come Produttore Esecutivo e poi come Direttore dello Sviluppo del Prodotto a Capcom. È qui che ha avuto molte chance con tanti grandi creatori giapponesi, lavorando anche due anni a Beefy Media, dove ha lavorato da sé più sulle cose marginali come buisness e sul licensing.

 

Questo mix di esperienze l’ha aiutato tantissimo quando è arrivato da Sony per PlayStation nel 2012. Lavorando a Beefy Media sapeva cosa significava avere la pressione di un publisher ed ha promesso a se stesso di non mettere mai uno sviluppatore indie in quella situazione.

 

Uno dei suoi ricordi più belli a PlayStation è il progetto #BuildingTheList, dove il team si è avvicinato alla community chiedendo che giochi avrebbero voluto, e poi hanno segretamente trattato per anni su giochi come Crash Bandicoot, Final Fantasy VII, Shenmue III, Yakuza ed altri.

 

È anche andato assieme con Shuhei Yoshida su uno spot pubblicitario televisivo per PlayStation Heroes, un sottoprodotto del video che hanno realizzato all’E3 2013 riguardo la condivisione dei giochi.

Aver giocato ad Overwatch due anni e mezzo fa e non poterne parlare con nessuno, vedere No Man’s Sky per la prima volta sono altri momenti di cui si ricorda con affetto. Grazie al suo background come QA, vedere i giochi nello stato di work-in-progress non ha mai rovinato l’esperienza per lui.

 

Essere ucciso dal suo capo (Phil Rosemberg, Ex Vice Presidente dello Sviluppo d’Affari) durante un match su una prima build di Overwatch gli ha fatto capire come quanto sarebbe diventato accessibile questo gioco.

 

Ha anche menzionato che i fan di PlayStation sono stati “assolutamente eccezionali”, portando al raggiungimento di uno dei suoi obbiettivi più ambiti, ovvero PlayStation Experience. Lasciare i fan sarà “la parte più difficile”.

Infine, ha spiegato che il lavoro da PlayStation è stato il migliore che abbia mai avuto nella sua vita, e le persone penseranno che è folle per lasciarlo, ma sente di dover seguire i suoi sogni.

 

Ecco spiegate le ragioni che hanno spinto Adam Boyes ad abbandonare PlayStation. Continuate a seguirci per rimanere sempre aggiornati!

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