Recensione VVVVVV

Sempre per quel principio che vede l’efficacia di un buon titolo Indie soprattutto nel numero di imprecazioni che riesce a far tirare. Se è vero che i titoli Indie sembrano essere in forte competizione sul numero di imprecazioni che riescono a far lanciare al giocatore, una partnership tra lo sviluppatore Terry CavanaghNICALiS ha permesso la nascita di VVVVVV, un puzzle-platform game in cui il concetto di “Trial&Error” viene enfatizzato fino all’estremo e in cui la pazienza dell’utente medio viene messa a dura prova dalle circostanze.

La trama di VVVVVV è piuttosto semplice, seppur caratterizzata da qualche stralcio di originalità: sei membri di un equipaggio (Viridian, Vermilion, Violet, Verdigris, Vitellary e Victoria, le cui iniziali danno il nome al gioco stesso) vagano per lo spazio sulla loro astronave, quando un’improvvisa interferenza spazio-temporale blocca il gruppo all’interno di una dimensione apparentemente senza uscita. Il Capitano Viridian, a quel punto, vagherà per la dimensione misteriosa alla ricerca dei suoi compagni di viaggio (ognuno corrispondente a un diverso colore), nel tentativo di ristabilire l’equilibrio dimensionale e poter fuggire da quel luogo altamente instabile e pericoloso. Viridian non avrà armi ad assisterlo nel corso della sua avventura, solo la capacità di invertire la gravità per superare eventuali ostacoli; con queste premesse, VVVVVV può cominciare.

Il titolo di Terry Cavanagh è disponibile su Steam per €4,99 e sul PlayStation Store per €7,99.

 

Versione testata: PC

 

 

“Nostalgia, nostalgia Cavànagh”
VVVVVV è un tributo all’era del vecchio Commodore 64
VVVVVV è uno di quei titoli che trasudano nostalgia da ogni singola stringa di codice. Dotato di una deliziosa grafica a 8-bit che si ispira fortemente allo stile dei vecchi giochi su Commodore 64, il titolo di Terry Cavanagh è un tripudio di elementi spigolosi che si susseguono sullo schermo un “quadro” dopo l’altro, portando ai giocatori più “anziani” un senso di nostalgia che li costringerà a compiere un salto di almeno trent’anni nel passato.

Con tonalità di colore decise e un’apparente assenza di sfumature intermedie, lo stile grafico di VVVVVV comunica un’innocenza che mal si accorda con l’effettivo level-design del gioco, a tratti così spietato da essere in contrasto con l’espressione allegra del Capitano Viridian. Come se non bastasse il solo stile a creare nostalgia nel cuore di chi gioca, l’intera colonna sonora (composta da Magnus Pålsson) è un vero e proprio tributo alle tracce sonore a 8-bit tipiche dei videogiochi Anni ’80, ed è caratterizzata da un gran numero di melodie dalla qualità eccelsa per tutti gli amanti dell’onda quadra.

Com’è ovvio, il semplicissimo stile grafico di VVVVVV non richiede una gran mole di calcoli per scorrere fluidamente su schermo, e ciò ha permesso agli sviluppatori di osare in misura maggiore sul level-design, disseminando le varie aree del gioco con un gran numero di colori ed effetti visivi mai fastidiosi per l’occhio. Con un sonoro perfettamente curato e uno stile grafico che potrà strappare più di un sorriso, il comparto tecnico di VVVVVV appare senza dubbio come uno dei più riusciti nel panorama dei “tributi a 8-bit” degli ultimi anni, permettendo un tuffo nel passato non indifferente a chiunque sia abbastanza non-giovane da lasciarsi trasportare.

 

VVVVVV

 

Ragequit Simulator Pt. VVVVVV
La difficoltà di VVVVVV spazia da “Difficile” a “Molto più difficile”
Come lasciato intendere in apertura, il titolo di Terry Cavanagh è ben lontano dall’essere un semplice puzzle-platformer con una colonna sonora ben curata e un piacevole retrogusto nostalgico. Per trovare gli altri membri dell’equipaggio, infatti, il Capitano Viridian sarà costretto a passare attraverso un gran numero di scenari pericolosissimi e pieni di ostacoli letali, e il più delle volte sarà sufficiente anche solo sfiorare la hitbox di un determinato ostacolo per ritrovarsi a partire dal checkpoint più vicino. Come spesso avviene, VVVVVV è caratterizzato da una curva di difficoltà crescente, a seconda dei livelli che si affrontano nella struttura pseudo-open-world del mondo di gioco; come spesso non avviene, però, la curva di difficoltà di VVVVVV oscilla semplicemente da “Difficile” a “Molto più difficile”, suscitando evidente (e voluta) frustrazione in chiunque stia affrontando i livelli con un pad o una tastiera tra le dita.

 

VVVVVV

 

Il level-design di VVVVVV è studiato per essere frustrante
Il level-design, incredibilmente ben riuscito, è studiato per essere uno dei più frustranti e difficili mai realizzati, e il team di sviluppo è così cosciente di una tale verità che persino i nomi dei quadri singoli potrebbero decidere di prendere in giro il giocatore (si va da un semplice “Mi dispiace” a un più impegnato “No, non è vero” nel quadro immediatamente successivo). Ciò nonostante, è davvero difficile vedere l’estrema difficoltà di VVVVVV come un difetto in grado di minare l’esperienza di gioco: l’intera avventura del Capitano Viridian, infatti, è studiata esplicitamente per essere fondata su basi complesse e frustranti, che vedranno il proprio picco nelle fasi finali del gioco. E, se il già elevato livello di difficoltà non dovesse bastare, l’istinto del più perfezionista tra i giocatori sarà stuzzicato dalla presenza di venti “Gingilli” [“Trinkets“] segreti, da collezionare nel corso dell’avventura per sbloccare nuove tracce audio nel jukebox della nave madre.

Se giocato su PC con una normale tastiera, tuttavia, VVVVVV soffre di un input-lag (ritardo tra la pressione di un tasto e la risposta su schermo) quasi impercettibile che, in un titolo in cui la precisione è a dir poco fondamentale, potrebbe portare a non pochi errori di semplice imprecisione nel corso dell’avventura con il Capitano Viridian. Si consiglia, dunque, di acquistare la versione su console, o almeno di sfruttare un normalissimo controller per godersi al meglio l’esperienza di gioco.

 

Una Piccola Perla
VVVVVV è una piccola perla del panorama Indie attuale
Complici il suo stile grafico nostalgico, la sua splendida colonna sonora, il suo level-design fortemente ispirato e il suo altissimo tasso di sfida, VVVVVV ha tutte le carte in regola per essere definito “una piccola perla del panorama Indie attuale“, pur nella sua estrema semplicità. Con personaggi sorprendentemente carismatici che vi strapperanno più di un sorriso e una storia che – seppur non troppo originale – saprà incuriosirvi fino alla fine, il titolo di Terry Cavanagh merita un posto nella libreria personale di qualunque videogiocatore, se non altro per la sua capacità di farvi riaffrontare le sue sfide anche dopo l’ennesimo ragequit.

 

VVVVVV

 

Vagare per la dimensione misteriosa alla ricerca dei vari membri dell’equipaggio è un’esperienza irripetibile, specie con la colonna sonora di Magnus Pålsson in sottofondo. E non preoccupatevi se, quando avrete finito il gioco, la schermata delle statistiche vi farà notare quasi 1000 morti totali nel corso dell’intera avventura: se vi sentite temerari, potreste anche provare a terminare il gioco senza morire una singola volta.

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Verdetto
9 / 10
VVVVVVaffanc**o!
Commento
Giocare una partita a VVVVVV è come vivere uno di quei rapporti in cui amore e odio si alternano a intervalli regolari. Da un lato, la splendida colonna sonora di Magnus Pålsson, lo stile grafico e il level-design, da soli, basterebbero per definire VVVVVV uno degli indie maggiormente riusciti degli ultimi tempi; dall'altro, il suo elevato livello di difficoltà lo rende un titolo sicuramente non adatto a chiunque, e di certo non ai meno pazienti. Se, tuttavia, sarete disposti a chiudere un occhio sull'altissimo livello di sfida offerto dal titolo di Terry Cavanagh (che, per alcuni, potrebbe essere un problema davvero rilevante), VVVVVV potrebbe diventare a pieni voti uno di quei titoli che ricorderete per molti anni a venire, grazie alla sua unicità di fondo e alla capacità di lasciare il segno (per amore o odio che sia) nel cuore del giocatore.
Pro e Contro
Stile grafico nostalgico
Colonna sonora straordinaria
Level-design ispirato
Dannatamente difficile...

x ... E terribilmente frustrante!
x Poco appeal per i più giovani

#LiveTheRebellion