Recensione Valkyrie Drive: Bhikkhuni

Il panorama nipponico è pieno di titoli che osano spingersi un po’ oltre una certa linea – a volte nel gameplay, molte altre nei contenuti. Non è raro trovare, soprattutto nelle produzioni per PlayStation Vita, giochi con ragazze seducenti spesso svestite, o con la possibilità di essere spogliate a seconda dei danni subiti. L’esempio principale di quest’ultimo fattore è sicuramente Senran Kagura, la serie ideata da Kenichiro Takaki e prodotta e pubblicata da Marvelous. In barba a tutti i puritani che in un titolo di belle ragazze vedono solo le generose curve, Takaki ha creato un’altra serie simile nel gameplay alle prolifiche ninja che lo hanno reso famoso anche in occidente, e con Valkyrie Drive: Bhikkuni prova a introdurre nell’immaginario degli appassionati del genere un altro gruppo di ragazze (dopo un anime e un gioco mobile).

Pubblicato da PQube, Valkyrie Drive: Bhikkuni è disponibile sia in digitale che in versione fisica per PlayStation Vita. Scopriamo insieme se è un ottimo inizio di serie o meno.

 

Contagiati dalle poppe
Le giovani donne del mondo di Valkyrie Drive sono soggette al contagio di due agenti patogeni, l’A-virus e il V-virus: una volta infettate, possono trasformarsi in armi quando entrano in sintonia con  altre ragazze infette. Per trovare una cura o almeno cercare di contenere la malattia, le giovani malate vengono portate sull’isola di Bhikkuni, dove ha sede un’area top secret del governo in cui le ragazze possono vivere in totale tranquillità. O, almeno, così sembra, dato che per tenere a bada il virus dovranno affrontarsi in scontri all’ultimo colpo, per potenziare il proprio corpo e i propri legami. Se inizialmente si sfideranno solo per allenamento, scopriranno ben presto che l’isola nasconde un grosso segreto. La quinta generazione di ragazze conta tra le proprie fila sette pulzelle: le sorelle Rinka e Ranka, la silenziosa Momo, l’ambiziosa Mana,  la capoclasse Koharu, l’elitaria Viola e la mangiona Manpukumaru. Ogni eroina spinge su una caratterizzazione unica, basata sugli aspetti principali delle maggiori produzioni del genere giapponese, ed evolverà durante le circa trenta ore necessarie a raggiungere i titoli di coda.

Essendoci così pochi personaggi principali, Marvelous si è potuta concentrare quasi ottimamente su ognuna delle eroine, lasciando lo spazio di emergere ad ognuna di esse sebbene il focus principale resti attorno alle due sorelle. Tutte le ragazze non perderanno un attimo per mettere in mostra le proprie forme (e abilità) risultando facilmente riconoscibili e apprezzabili dal giocatore. Sfortunatamente, l’altro lato della medaglia  di un cast ristretto è avere ben poche varietà negli scontri, che saranno combattuti a coppie per permettere al personaggio usato dal giocatore di impugnare anche la compagna, a seconda del proprio stile di combattimento (ne parleremo tra poco).

Tette nei dintorni
Tanti collezionabili ma poca varietà nelle aree
La modalità storia è suddivisa in capitoli, ognuno dei quali ha delle ulteriori sottosezioni che possono essere o fasi d’esplorazione seguite da un combattimento, o direttamente una sfida tra Valkyrie. Tra un segmento giocato e l’altro, son presenti scene di dialogo in stile visual novel, che andranno a tracciare tutti gli eventi delle vicende di Rinka e compagnia. È doveroso ripetere come, soprattutto nelle fasi iniziali, molti dialoghi siano inspiegabilmente lunghi e daranno più volte la sensazione di non portare a nulla di fatto – almeno fino al Capitolo 10, quando si inizierà a intravedere il vero fulcro delle vicende ideate da Takaki. Non aiuta sicuramente il level design delle zone da esplorare, spesso monotono e mero pretesto per menare le mani sulle orde di droidi prima di affrontare le battaglie vere e proprie. Sparsi per le aree di gioco, ovviamente, non mancano gli inevitabili collezionabili, che garantiranno alle nostre eroine nuovi capi intimi da indossare. Alcuni di questi oggetti richiedono l’utilizzo di un nemico come  “trampolino” per poter essere raggiunti, e non possono essere più raccolti una volta liberata l’area, obbligando quindi a dover ripetere il livello se si punta ad ottenere ogni capo di lingerie presente in Valkyrie Drive.

È possibile affrontare ogni sezione con tre livelli di difficoltà diversi, ricevendo un quantitativo di esperienza e di punti da spendere crescente a seconda del livello: dopo averli completati è possibile riaffrontarli con la coppia che desiderate, senza essere vincolati dagli eventi della trama, puntando magari ad un oggetto troppo in alto per la combo di una lottatrice di spada ma facilmente raggiungibile da una corpo a corpo.

Bocce da orbi
In maniera analoga a Senran Kagura, anche Valkyrie Drive: Bhikkuni fa delle meccaniche di combattimento il proprio cuore pulsante: con quadrato si darà il via alla combo, che potrà poi essere alternato con triangolo per attacchi più potenti; cerchio spingerà l’avversario e, tenendo premuto X, potrete attivare il Phantom, lo scheletro dietro tutte le mosse più potenti delle Valkyrie. È proprio il Phantom che permetterà di aumentare il contatore dei danni, e quindi svuotare più velocemente la barra della vita delle avversarie; inoltre, ogni colpo andato a segno riempirà la barra del Drive, permettendo alla compagna di trasformarsi in arma e di scatenare il potere di coppia. Per far crescere il livello di Drive, basterà completare i capitoli della storia e aumentare l’esperienza della barra D, ovvero quella dedicata alla compagna del personaggio utilizzato dal giocatore. Una volta attivato il Drive, si potranno (dal secondo livello) scatenare attacchi speciali (L+quadrato/triangolo) con cui – di fatto – spogliare le avversarie, che rimarranno avvolte da una nebbia bianca che lascerà ben poco all’immaginazione.

Le meccaniche di Valkyrie Drive convincono per la semplicità con cui vengono spiegate, e riescono a regalare qualche soddisfazione ulteriore alle difficoltà più alte e durante le sfide. Fortunatamente l’offerta di Valkyrie Drive: Bhikkhuni non si ferma alla semplice modalità storia che resta in ogni caso la portata principale, contornata da Survival, dove bisognerà affrontare sempre più ondate nel minor tempo possibile; Challenge, in cui bisognerà soddisfare le richieste per ottenere ricompense, e Dressing Room, dove si potranno provare i vari capi d’abbigliamento e toccare le sette eroine. Chiude infine la modalità Online, che purtroppo non abbiamo potuto testare causa completa assenza di giocatori.

Culetto rosa in Bhikkhuni
Sul versante visivo, Valkyrie Drive: Bhikkhuni si difende bene: i modelli poligonali delle ragazze si stagliano egregiamente contro le diverse concorrenti disponibili sulla portatile di Sony, mentre un unico appunto durante le fasi concitate è da fare alla gestione della telecamera, non sempre reattiva e a tratti invadente. Anche il comparto sonoro se la gioca degnamente, grazie ad un doppiaggio giapponese in-character e una colonna sonora che fa il suo lavoro d’atmosfera. Valkyrie Drive: Bhikkhuni è completamente tradotto in inglese e, dati i contenuti trattati, adatto solo ad un pubblico capace di leggere e comprendere a pieno la lingua anglosassone. Purtroppo, dopo l’arrivo della Patch 1.01, il gioco ha iniziato a mostrare bug di sorta, tra nemici che scompaiono per riapparire dopo aver messo il gioco in pausa e freeze continui ogni volta che ci si cambia lingerie (risolvibili col tasto home di PlayStation Vita), rendendo l’esperienza di gioco abbastanza incostante e frustrante. Speriamo che in futuro Marvelous rilasci un’ulteriore patch, in grado di sistemare questi problemi.

2016-11-06-083532

Verdetto
7 / 10
Avevo letto Bocchini...
Commento
Valkyrie Drive: Bhikkhuni è un buon inizio di serie, anche se purtroppo minato da alcuni problemi tecnici che ostacolano l'esperienza. Per il resto, si rivela un buon titolo per gli amanti del genere, soprattutto per quelli che non si scandalizzano nel vedere un po' troppo fan service e sanno apprezzare giovani ragazze che si picchiano spogliandosi sempre più. La speranza è che Marvelous proponga un secondo capitolo al più presto, con le dovute migliorie e con magari qualche new entry per ampliare il parco di Valkyrie.
Pro e Contro
Buon sistema di combattimento
Giusta dose di fanservice
Tanti extra e modalità

x Bug di vario genere
x Poca varietà nelle mappe
x Online praticamente deserto

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