Recensione Unravel

Presentato durante la conferenza stampa dell’E3 di EA, Unravel degli svedesi Coldwood, è un titolo che ha catturato fin da subito la nostra attenzione, vuoi per la ricercatezza grafica, le atmosfere suggestive o per il suo protagonista, una creatura di lana rossa capace di farsi amare al primo sguardo. Disponibile dallo scorso 9 Febbraio su Xbox One, PlayStation 4 e PC al prezzo di 19,99€ (qualche euro in meno e possibilità di provare i primi due livelli per gli abbonati EA Access e Origin Access) sarà riuscito a mantenere le aspettative?
Scopritelo con noi con la recensione di Unravel.

Versione testata: PlayStation 4

 

I legami fra una persona e noi esistono solamente nel pensiero. La memoria, nell’affievolirsi, li allenta; e, nonostante l’illusione di cui vorremmo essere vittime, e, con la quale, per amore, per amicizia, per cortesia, per rispetto umano, per dovere, inganniamo gli altri, noi viviamo soli. L’uomo è l’essere che non può uscire da sé, che non conosce gli altri se non in se medesimo, e che, se dice il contrario, mente.

Marcel Proust, Alla ricerca del tempo perduto.

The tree of life
Unravel  è un malinconico viaggio nei ricordi e nella memoria
I videogiochi, così come un film o un libro, sono in grado di raccontare storie magnifiche ed emozionanti, capaci di marchiare a fuoco i nostri ricordi. Nel corso del tempo, sono stati decine i titoli che hanno smosso in noi i più svariati sentimenti, spesso avvalendosi di approcci narrativi d’effetto, in grado di colpire direttamente al cuore dei giocatori. Unravel è uno di questi.
Travestito da classico platform a scorrimento, l’opera di Coldwood è un malinconico viaggio nei ricordi e nella memoria intrapreso da Yarny, una creatura di lana che dovrà ricomporre le immagini sbiadite di un passato ormai lontano nel tempo. Il gioco infatti si apre con una breve sequenza filmata, con una donna anziana persa nei suoi pensieri di fronte ad una fotografia. Di lì a poco farà la sua comparsa Yarny, che prenderà vita da un gomitolo caduto dalla cesta della donna, iniziando così la sua avventura, che lo porterà a ripercorrere i momenti più importanti e significativi della sua vita, utilizzando proprio le foto come portale verso questi mondi passati. Coldwood sceglie di affidare il peso della narrazione alle sole immagini, privando il gioco di qualsiasi elemento estraneo al racconto, coadiuvato solamente da una colonna sonora intima che ne diventa l’unica voce fuoricampo.

 

unravelCi troveremo quindi a viaggiare in un mondo immenso, visto dalla minuta prospettiva del protagonista, un mondo segreto dove la natura prende vita, e ogni piccolo elemento diventa un ostacolo insormontabile, percorrendo i luoghi che sono stati teatro dei ricordi della famiglia della donna. Le estati al mare con i figli a caccia di granchi, le escursioni in montagna, la crescita e la separazione dei cari dettati dal tempo, l’inizio della vecchiaia e perfino l’incombenza della morte. Yarny rivivrà tutto questo assistendo ad alcuni flashback che scorreranno distanti e sfuggenti sullo sfondo e ci daranno qualche indizio su una storia che volutamente risulta difficile da mettere a fuoco. Chiaramente Coldwood racconta la sua storia, ma proprio il fatto che questa non sia così ben delineata permette al giocatore di immedesimarsi, trovando similitudini con la propria vita, facendola sua. Ed è questo uno dei pregi di Unravel, quello di catturare il giocatore facendogli vivere la storia di tutti noi. Il tutto sempre ruotando intorno alle tematiche dei legami, indissolubili, nonostante il passare del tempo. Unravel gioca molto anche sulla simbologia e le metafore, dall’aspetto di Yarny, che nel suo viaggio lascerà traccia del suo passaggio, srotolando il suo corpo ad ogni passo, abbandonando dietro di sé quel filo rosso del destino che lega le persone e le loro memorie, o il passare ciclico del tempo, immortalato dal cambio stagionale dei livelli, a rappresentare quello che è l’arco vitale e il suo decadimento.

 

 

Guarda come dondolo
Unravel è un platform che mescola meccaniche classiche e puzzle ambientali
Dietro Unravel si nasconde un platform a scorrimento che mescola meccaniche classiche alla risoluzione di puzzle ambientali. Yarny, sfruttando il suo copro lanoso potrà usarlo a proprio vantaggio, ad esempio lanciando un’estremità del filo per dondolarsi a mo’ di liana e raggiungere luoghi altrimenti preclusi. In alcune situazioni potrà legare il filo per connettere due punti creando così trampolini ed ottenere una maggiore spinta durante i salti, o pratici punti per far scorrere oggetti da utilizzare come scala o per attivare interruttori. I puzzle saranno sempre ben chiari e di facile risoluzione, ma non per questo poco stimolanti, obbligandovi in un paio di punti, a fermarvi e ragionare bene sul da farsi. Come per Yarny, che si trova ad esplorare un mondo per lui nuovo, anche noi dovremo prestare attenzione a tutti gli elementi a schermo per trovare la giusta strada sul quale condurre la nostra lanosa mascotte.

unravel

Aguzzando bene la vista poi, sarà possibile anche raccogliere alcuni collezionabili, che richiederanno maggior destrezza per essere recuperati, e saranno un incentivo per ritornare sui nostri passi qualora fossimo interessati a completare il gioco al 100%. Unravel è un platform che si lascia apprezzare proprio per la sua pacatezza e il suo approccio semplice, quindi ad esempio non troveremo scontri con boss o nemici di sorta, sebbene in qualche frangente dovremo vedercela con alcuni degli animali che popolano gli idilliaci paesaggi della Svezia, che movimenteranno il ritmo di gioco mettendo alla prova le nostre abilità di salto con il pad.
Unravel è un titolo che si lascia giocare senza troppe preoccupazioni, e accompagnerà il giocatore per circa 6/7 ore, qualcosa di più se si decide di collezionare tutto il collezionabile. Una durata abbastanza in linea con altre produzioni del genere a cui appartiene, ma che qua risulta ancora più azzeccata se la guardiamo nell’ottica dell’efficacia della storia, che riesce ad esprimere tutto il suo potenziale nelle ore di gioco stabilite, e che oltre, avrebbe rischiato di perdere in fascino e raison d’être.

 

Ticket to Sweden
Unravel sfoggia un comparto grafico di prim’ordine
Come detto in apertura, Unravel si affida alle immagini per raccontare la sua storia, e lo fa sfoggiando un comparto grafico di prim’ordine, che non ci vergogniamo a sostenere che siamo di fronte a una delle migliori grafiche 3D usate per la realizzazione di un platform 2D (e mezzo). Il mondo creato da Coldwood è di una bellezza disarmante, a tratti più bello e affascinante del mondo reale a cui è ispirato. Impossibile rimanere impassibili di fronte a certi scorci o passaggi per l’orgia di dettagli che satura l’immagine a video e ricrea un mondo in miniatura dal sapore magico (l’eliminazione di ogni ostacolo dettato da un hub invasivo garantisce ulteriore immedesimazione), elemento che premia la scelta di aver usato un eroe “extra small” come Yarny, che ha spinto l’uso di una telecamera che replicasse l’effetto di una ripresa “macro” con conseguente sfocatura del fondale che facesse risaltare il protagonista e tutto quello che è intorno a lui. La varietà di paesaggi e l’alternanza delle stagioni creano un mix di situazioni nei quali ogni livello avrà il proprio tema e il proprio significato, iniziando con la solarità e il tepore trasmesso dai primi livelli, per poi incupirsi e gelarci su un finale al quale trattenere le lacrime diventa più facile a dirsi che a farsi. Yarny poi, sarà più vivo che mai, e pur privo della parola, riuscirà a trasmetterci lo stesso tutto il suo carico di emozioni, grazie alle sue animazioni, che lo renderanno vivo e capace di impressionarsi di fronte alle novità, sia questa una farfalla che gli vola davanti o la neve che lo ricopre dalla testa ai piedi.

unravelAnche l’accompagnamento musicale ci mette del suo e ci racconta anch’esso un viaggio nelle sonorità di una terra a noi lontana, affondando le radici nel folklore e nella tradizione. L’essersi rivolti ad un compositore locale contribuisce a rendere l’opera ancora più personale, ma al tempo stesso incide positivamente sul risultato finale e sulle sue atmosfere, rendendo i brani che ascolteremo parte integrante dell’intera avventura, che muterà in maniera dinamica adattandosi allo stato emotivo del momento.

Verdetto
8.5 / 10
Il figlio illegittimo di Little Big Planet e Yoshi di lana
Commento
Come un'opera proustiana, Unravel scava nella memoria e nelle emozioni di tutti noi, regalandoci un titolo che si farà ben ricordare da tutti quelli che decideranno di affrontare questo viaggio. Potremmo stare ore a disquisire sulla semplicità del gameplay, sul fatto che non aggiunga nulla di nuovo ad un genere, quello dei platform ormai abusato da qualsiasi tipo di produzione, e così via. La realtà è che Unravel è un'altra di quelle perle rare il cui valore va ben oltre il semplice voto il calce, un'esperienza a cui abbandonarsi completamente e da godersi minuto dopo minuto, pronta a diventare così parte del vostro bagaglio personale. Siete pronti per partire in compagnia di Yarny?
Pro e Contro
Atmosfere uniche
Forte carica emozionale
Platform piacevole adatto a tutti...
Dura il giusto...

x ...sebbene forse troppo facile
x ...ma per alcuni forse troppo velocemente
x Chi cerca la sfida è bene lo faccia altrove

#LiveTheRebellion