Recensione Tom Clancy’s The Division

Su una cosa Ubisoft è maestra, ed è quella di creare gradi aspettative dalle sue serie di punta. É successo con Assassin’s Creed fin dal suo primo capitolo, ed è capitato nuovamente con Watch Dogs dal suo annuncio all’E3 2012, e continua oggi con due dei suoi titoli più attesi: For Honor e Tom Clancy’s The Division. Se per l’ambizioso action a base di guerrieri leggendari bisognerà aspettare ancora qualche mese, è finalmente arrivato il momento di mettere le mani su The Division e trarre qualche conclusione.

Versione Testata: PlayStation 4

Winter is coming
The Division è un titolo pensato in grande e concepito per durare a lungo nel tempo
The Division ci vede protagonisti in una New York in ginocchio, colpita da un potente virus alle porte del Black Friday che ha decimato la popolazione facendo sprofondare la città nel caos più totale. Ad intervenire per ristabilire l’ordine viene chiamata un’agenzia governativa segreta di cellule dormienti, la Divisione, il cui compito è quello di scendere in campo quando la situazione è critica e non esistono altre soluzioni. Purtroppo però qualcosa va storto, e la prima ondata di agenti fallisce il suo compito, obbligando il governo ad attivare una seconda mandata di agenti sperando di scoprire l’origine del virus e riprendere il controllo di Manhattan.
Come in ogni opera dell’ormai scomparso Tom Clancy, quello che si delinea davanti ai nostri occhi è uno scenario fantapolitico costruito adhoc come teatro delle nostre avventure. La Manhattan dipinta nel gioco è una città allo sbando, dove l’autorità della polizia non ha potere e bande di criminali infestano le strade e ne detengono il controllo. Anche le vicende verteranno su temi e situazioni già battute nelle opere ispirate ai libri di Clancy e avremo quindi a che fare con organizzazioni segrete, giochi di potere e spietati terroristi pronti a tutto per di portare disordine nella vita di tutti.

the divisionTrovandoci di fronte ad un titolo open-world la progressione della storia non sarà troppo lineare, permettendoci di scoprire la verità tassello dopo tassello in completa libertà, con una progressione scandita solamente dalla difficoltà crescente delle missioni, che senza troppe forzature ci guiderà fino all’epilogo del gioco. Questa apertura viene impreziosita dalle numerosi missioni secondarie e, ancora più importante dalle centinaia di collezionabili che è possibile trovare sparsi per le strade della città, che ci forniranno importanti retroscena sulle prime fasi della pandemia.
The Division è un titolo pensato in grande e, soprattutto, concepito per durare a lungo nel tempo, ed è qua che una volta consumato tutto il suo potenziale, in termini di storia, lascia momentaneamente tutto in sospeso e rimanda ai futuri DLC l’arduo compito di continuare ad intrattenere il giocatore.

 

New York, New York
The Division offre un complesso sistema di personalizzazione delle abilità  decisamente profondo e malleabile
Ubisoft scende in campo in un territorio battuto qualche anno prima da Destiny, con un prodotto diretto a chi cerca un’esperienza di gioco volta alla cooperazione online. Un mondo aperto, un action in terza persona che introduce al suo interno dinamiche da gioco di ruolo, dove il looting e il crafting saranno azioni all’ordine del giorno e ci porteranno via tutto il tempo a nostra disposizione.
Ma partiamo con ordine. Dopo una breve introduzione al gioco nella quale verremo iniziati alle meccaniche tramite alcuni semplici tutorial, arriveremo alla base operativa. Fra i nostri compiti ci sarà quello di ripristinare il centro di controllo attivando e ampliando le sue aree suddivise in dipartimento medico, tecnico e sicurezza, che serviranno da supporto allo sviluppo del nostro personaggio. Pur proponendo molte meccaniche affini ai giochi di ruolo, come l’ottenimento di punti esperienza ed equipaggiamenti migliorabili (con la presenza di mod e upgrade), The Division non dispone di classi che differenzino i vari giocatori, ma offre altrsì un complesso sistema di personalizzazione delle abilità che si rivela essere decisamente profondo e malleabile. Avremo quindi la possibilità, una volta attivato uno dei tanti reparti all’interno della base, di accedere ad una serie di migliorie da applicare al proprio personaggio.

 

the divisionLe Abilità permettono di sfruttare diverse risorse, dal ripristinare la salute o aumentare la difesa, all’utilizzo di gadget tecnologici che ci aiuteranno contro le ondate di nemici con cui avremo a che fare. Potremo disporre di 2 abilità alla volta (associabili ai dorsali) più una terza ottenibile nelle fasi più avanzate di gioco, più potente ma dal cooldown maggiore, capace di coinvolgere anche i nostri compagni di squadra. Ogni abilità a sua volta potrà essere modificata con delle apposite Mod, le quali consentono di aggiungere effetti extra (colpi elementali, ricarica munizioni oltre che salute e così via). Oltre alle abilità, troviamo una seconda categoria denominata Talenti, benefici passivi che se equipaggiati (per un massimo di 4) attiveranno bonus momentanei utili in battaglia e anch’essi necessari per delineare maggiormente le caratteristiche del nostro personaggio. L’ultimo posto del tab delle abilità è occupato dai Vantaggi, che in maniera del tutto simile ai talenti conferiscono automaticamente dei bonus di varia natura (dall’ottenere materiali dopo tot tempo alla percentuale di crediti ottenuti e così via) ma non richiederanno di essere equipaggiati.
Questo sistema per quanto semplice e molto intuitivo, permette di personalizzare in maniera completa e profonda il nostro soldato, con la possibilità di specializzarlo liberamente (dal tank inarrestabile sotto il fuoco nemico al medico pronto a rianimare i compagni caduti) andando a colmare l’assenza di classi preconfezionate. C’è da dire che, pur essendo modificabili a piacimento in qualsiasi momento della nostra partita, avrebbe fatto comodo la possibilità di salvare più configurazioni diverse in modo da richiamarle con più facilità specialmente durante il gioco di squadra, e non dover scorrere fra i vari menù ogni volta.

 

Oggi scelgo l’eleganza
la componente ruolistica gioca una parte importante sugli euqipaggiamenti
Altra parte importante poi è data dall’equipaggiamento ottenibile completando le missioni e sconfiggendo i vari boss, che oltre a un maggior quantitativo di punti esperienza lasceranno a terra nuove parti indossabili. Anche qua la componente ruolistica gioca una parte importante, influendo su statistiche che se ben unite fra loro consentono di creare set che innalzano notevolmente le nostre caratteristiche. Ogni oggetto è diviso in base al colore che ne rappresenta la rarità (grigi/verdi i più comuni, viola/gialli i rari e di alto livello). Gli equipaggiamenti avranno degli attributi, divisi fra minori e principali, che diversificheranno ulteriormente la resa finale una volta utilizzati e dei valori divisi fra Corazza (che rappresenta l’assorbimento dei colpi nemici), il DPM (danno per minuto delle armi), la Salute e la Potenza delle Abilità. Queste statistiche varieranno al modificarsi degli oggetti ottenuti e starà a noi, una volta ottenute nuove parti decidere come e cosa equipaggiare. A seconda poi delle parti della nostra corazza, sarà possibile o meno applicare anche delle mod, per migliorare ulteriormente i valori descritti qua sopra.

 

the divisionStesso discorso è applicabile anche alle armi (potremo utilizzare contemporaneamente una primaria, una secondaria e una da fianco), che a seconda del tipo usato potranno essere anch’esse modificate con nuove parti o talenti sbloccabili con l’utilizzo che in entrambi i casi ne miglioreranno la resa. Le armi offrono poi una buona varietà fra pistole, cecchini, mitragliatori e fucili offrendo al giocatore ampia scelta su quella da utilizzare. Va detto però che per come è impostato il gioco, specialmente ai livelli più avanzati (difficile e molto difficile) ci sarà una tendenza ad usare armi in grado di infliggere danni da una medio/lunga distanza, andando così di fatto ad escludere armi a corto raggio come i fucili a pompa. Esiste poi, sbloccando gli appositi reparti nella base, la possibilità di accedere ai banchi di lavoro per creare equipaggiamenti e nuove armi, utilizzando i materiali raccolti o smantellando quelle in nostro possesso. Non ultima poi l’opzione per personalizzare anche l’abbigliamento del proprio personaggio (realizzabile tramite un editor non proprio ricco di opzioni), ottenibile sempre tramite il looting, che non apporterà alcuna modifica alle statistiche del soldato ma cambiamenti puramente estetici, con decine di nuovi capi di vestiario fra giacche, pantaloni, maglie e cappelli.

 

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