Recensione The Witch and the Hundred Knight 2

Dopo essere approdato sul mercato giapponese, The Witch and the Hundred Knight 2 trova la sua strada verso l’occidente, per parlarci ancora di storie di streghe e “fantocci” guerrieri.

 

Se Metallia, l’affascinante ed eccentrica protagonista del primo capitolo era riuscita a conquistarci, ce la farà il nuovo cast di protagonisti a dare un colpo di spugna al passato e a far nascere un nuovo amore?

 

Scopritelo nella recensione di The Witch and the Hundred Knight 2 .
Tremate, le streghe son tornate
Amalie e Milm sono due sorelle che vivono alla giornata, unite da un legame speciale. Le cose però si complicano quando Milm contrae una rara malattia che rischia di trasformarla in una strega. Cacciate dal loro villaggio le due povere ragazze cercheranno una cura per Milm, trovando il supporto in un’associazione anti-streghe, l’Organizzazione Weisse Ritter.

 

Pur di aiutare la sorella, Amelie si unirà a loro, diventando una Valchiria, una figura di alto grado che si occupa di eliminare le streghe. Purtroppo però l’operazione che dovrebbe salvare la giovane andrà male, segnando così il suo destino. Milm si trasformerà nella strega autoproclamata (vi ricorda qualcosa?) Chelka e inizierà a spargere il suo terrore nel mondo.

Convinta della morte di Milm, Amelie tenterà il tutto per tutto per fermare Chelka. Ma c’è un “ma”.

 

Proprio nell’atto di sferrare il colpo fatale per uccidere Chelka, questa si trasformerà nuovamente in Milm, accendendo nella sorella la fiamma della speranza. Speranza che si concretizzerà nel trovare una soluzione definitiva e debellare del tutto la perfida strega. Ed è qua che entra in scena il giocatore, che come nel prequel, impersonerà l’Hundred Knight. Questo cavaliere silente prenderà vita da un fantoccio in possesso di Milm e si troverà a rispondere alle richieste delle due ragazze.

Fra orde di nemici e potenti streghe che infestano il mondo di Kevala, la vita dell'Hundred Knight sarà piena di avventure.

 

Riuscirà Amelie a salvare una volta per tutte la sorella? Chelka otterrà la piena forza dei suoi poteri diventando la strega più potente al mondo? E l’organizzazione WR quali segreti nasconde? Tutte queste domande troveranno risposta se decideremo di spingerci nelle profondità del gioco.

 

Ma saremo così invogliati a farlo?

 
Purtroppo per noi la risposta non è così chiara. Messa da parte Metallia, il nuovo cast di personaggi riesce fortunatamente ad emergere e di base la storia ci pone davanti a diversi spunti interessanti. Il problema più grosso però sta nel suo sviluppo. Sono troppi i tempi morti o fini a se stessi, nei quali gli avanzamenti di trama avverranno con il contagocce. Durante il racconto, proprio come nel primo capitolo, tutto avviene tramite illustrazioni, secondo le “regole” delle visual novel. E qua si notano le prime limitazioni dovute ad una produzione modesta che non riesce a scollarsi di dosso l’etichetta del gioco di nicchia.

 

Se nel prequel potevamo perdonare alcune leggerezze dovute proprio alla “giovinezza” del titolo, qua hanno un peso decisamente maggiore. I protagonisti si avvalgono di animazioni limitate, spesso riciclate o addirittura specchiate (lo si nota per le ferite di alcuni che si spostano con noncuranza da destra a sinistra), rendendo queste fasi fin troppo statiche. È vero che siamo di fronte a sezioni da visual novel, ma negli anni, anche in questo campo, sono stati fatti passi in avanti mentre qua ci troviamo a che fare con il minimo sindacale.

La lentezza dell’avventura trova un ulteriore alleato nella mappa di gioco, che questa volta si propone come un grande otherworld che si estende in un’immensa foresta. All’interno della mappa si trovano poi diversi punti di interesse: la palude dove alloggeranno Chelka e Amelie, varie città e villaggi, e alcuni dungeon. Anche in questo caso il lavoro fatto è abbastanza limitato.

L’arte del riciclo
La foresta tenderà ad essere sempre uguale per un buon 80% del tempo, e pur cambiando location molti degli elementi di design saranno sempre i soliti. Da qua è facile ricollegarsi anche al gameplay che non presenta grandi novità rispetto al passato. In piena sensazione di riciclo, ritroviamo un hack’n’slash con visuale dall’alto, nel quale andremo a controllare il valoroso Hundred Knight. Il cavaliere può attaccare con “Quadrato”, effettuare schivate con “X” (che attiveranno una sorta di bullet time se effettuate con il giusto tempismo) e utilizzare, una volta carico, un potere speciale che lo potenzierà per un breve periodo chiamato Terzo Occhio.

A queste azioni base si aggiungono le skill, abilità che sarà possibile potenziare e associare ad uno dei tasti frontali del pad usati insieme al dorsale “+R1”. Le abilità saranno diverse, e potranno variare a seconda del Facet utilizzato. Il Facet rappresenta una diversa “build” dell’Hundred Knight, e se di base ne avremo una abbastanza equilibrata in tutte le statistiche, andando avanti nel gioco otterremo Facet incentrati sulla difesa o sull’uso delle magie.

Il cavaliere inarrestabile
Ci sono poi delle skill passive, che in questo caso si attiveranno al verificarsi di determinate condizioni. Troviamo anche delle abilità relative ai Tochka, dei “minion” che sarà possibile evocare perché ci aiutino in battaglia. Di Tochka ne esistono di varie tipologie, e sarà possibile sbloccarli attraverso la Witch Petition che sarà resa disponibile superato un determinato punto nel gioco. In maniera simile al cheat shop di Disgaea, potremo andare a modificare diversi aspetti, dall’ottenere oggetti speciali e nuovi Tochka, al variare la difficoltà di gioco.

Ritroviamo anche il sistema delle GigaCalorie, un countdown che determinerà l’autonomia dell’Hundred Knight. Man mano che combatteremo, questo scenderà a zero, e a quel punto la nostra salute inizierà a calare fino a che non saremo morti del tutto. In quel caso il gioco non finirà in game over ma verremo ritrasportati alla base perdendo però tutti gli oggetti raccolti.

 

Anche venendo sconfitti durante un combattimento, verremo teletrasportati al check point più vicino, vedendoci scalare una parte di calorie e qualche oggetto ospitato nel nostro stomaco. Stomaco che funziona da inventario e avrà solamente un numero di slot limitati, che aumenteranno via via salendo di livello.

 

In The Witch and the Hundred Knight 2 debutta una nuova mossa, la Depletura, una sorta di fatality da eseguire sui nemici morenti, che ci consente di ripristinare una piccola parte di GigaCalorie e qualche punto abilità.

 

Così facendo non saremo più obbligati a dover tornare alla base con frequenza, ma potremo tenere controllato il nostro livello di calorie.

 

Il nuovo che sa di “vecchio”
Anche il sistema di combattimento non presenta novità di rilievo, e si affida nuovamente sull’uso combinato di varie armi. Spade, martelli, lance e scettri magici potranno essere combinati fra loro per creare catene devastanti. Lo spirito button smashing degli hack’n’slash viene frenato dal sistema di debolezze/resistenze dei nemici che in alcuni casi possono annullare i danni dei nostri colpi. Starà a noi quindi creare combinazioni di armi in grado di sbaragliare il nemico il più velocemente possibile.

 

Esiste poi un sistema di potenziamento che prevede il sacrificio di armi e oggetti raccolti in battaglia per potenziare il nostro arsenale. Il tutto spendendo anche una buona dose di mana che fungerà da moneta di scambio per le nostre operazioni. Questo sistema funziona abbastanza bene anche se tuttavia si va a scontrare con la poca varietà di nemici.

Questo porta ad un appiattimento delle strategie dopo un inizio un po’ più variegato e stimolante. Il riciclo di assets nei vari aspetti del gioco è forse la piaga più grossa di questo The Witch and the Hundred Knight 2. Fattore che peserà ancora di più nel caso abbiate giocato pure il primo capitolo, faticando a trovare stimoli che vi spingano ad andare avanti.

 

Oltre a quello che abbiamo già detto sul piano grafico, fra le opzioni di gioco è presente una per migliorarne la resa. Provando a cambiare fra i settaggi proposti non abbiamo notato grandi miglioramenti o cambi sostanziali, facendoci prediligere il migliore fra i 3 disponibili. 

The Witch and the Hundred Knight 2 eredita dal passato anche qualche difetto. Su tutti la telecamera, che ancora oggi tediosa da gestire. O ancora il corposo grinding richiesto per superare le fasi avanzate o i nemici, che vi ruberanno ore del vostro tempo prezioso. 

Stregati dalla musica
Uno degli aspetti più curati del gioco risulta invece la sua colonna sonora. Come nel primo capitolo ogni traccia si sposa alla perfezione con le cupe atmosfere raccontate. Da brani goticheggianti a tracce dal sapore metal che faranno da sottofondo alle battaglie con i boss, almeno le nostre orecchie saranno deliziate. Se dovessimo fare i pignoli e continuare con lo spirito critico di cui si è caricata questa recensione, anche qua scarseggia un po’ l’originalità, e non è difficile associare alcuni brani al precedente capitolo o addirittura a Disgaea.

 

Ma del resto la mano e quella, e tutto sommato, almeno qua, la qualità è più che buona.
Disponibile il dual audio inglese e giapponese, mentre per i testi dovremo affidarci solamente a quelli nella lingua di albione.

Verdetto
7 / 10
Non c'è due senza...Metallia
Commento
Purtroppo nonostante la voglia di proporre una nuova avventura, ci si trova di fronte ad un titolo che sembra più un'espansione che non un vero e proprio seguito. Le novità sono pressoché inesistenti e il riciclo compulsivo tagliano le gambe ad un gioco che meritava sicuramente di più. Il buon inizio vissuto con Metallia sembra essersi perso, funzionando prevalentemente per quei giocatori che si avvicinano alla serie per la prima volta, liberi da quel pesante senso di deja vù che aleggia in ogni pixel. Ed è un peccato perché di base ci troviamo di fronte ad una serie meritevole e a tratti pure piacevole, ma che proprio per colpa dei difetti elencati viene affossata sempre di più in quel pozzo dove ristagnano i giochi di nicchia, e dal quale Nippon Ichi Software faticherà ad uscire se continuerà a percorrere questa strada.
Pro e Contro
Personaggi interessanti
Il gameplay del primo ritorna...

x ...sebbene privo di novità e con i difetti del passato
x La storia si svela lentamente
x Troppi elementi riciclati dal prequel

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