Recensione The Legend of Heroes: Trails of Cold Steel II

Rilasciata in Giappone nel 2013, la serie The Legend of Heroes: Trails of Cold Steel è stata una di quelle più attese dai fan dei JRPG targati Falcom. Il primo capitolo è stato rilasciato lo scorso gennaio, mentre il secondo è uscito da pochi giorni anche nel territorio Europeo, circa due mesi dopo gli Stati Uniti. Ci siamo rimboccati le maniche e, indossata la nostra divisa di fiducia, siamo tornati nei panni di Rean; scoprite The Legend of Heroes: Trails of Cold Steel II nella nostra recensione.

 

Versione testata: Playstation Vita

 

War of the Lion
Trails of Cold Steel II comincia esattamente dal finale del primo capitolo; Rean è stato sconfitto da Crow, che si è rivelato il leader del Imperial Liberation Front, nonostante l’aiuto del suo Divine Knight (un mecha che può essere comandato solamente dall’Awakener, una persona che supera tutte le prove e ottiene il potere di risvegliare uno dei quattro potenti cavalieri) e si trova costretto a fuggire a bordo di esso lasciando l’intera Class VII a fronteggiare Odine, il nome del Divine Knight di Crow, e l’invasione delle forze Nobiliari che stanno cercando di conquistare la Thors Military Academy. Rean si risveglierà circa un mese dopo la sua fuga; insieme a lui, Valimar – il suo Divine Knight chiamato anche “Ashen Knight” – e Celine – un gatto parlante che si scoprirà poi essere legato a Emma –, che lo assisteranno sui monti vicino a Ymir, città natale del nostro protagonista. Durante il percorso in discesa incontrerà Toval, sua sorella Elise e la principessa Alfin Arnor, che erano partiti alla ricerca del giovane (considerato scomparso).

Una volta riunita la Class VII inizia la vera avventura
Una volta raggiunta la sua città natale, Rean verrà aggiornato su ciò che è successo nel mese appena passato: la Noble Alliance (un’alleanza tra le quattro forze nobiliari) ha preso possesso della capitale e rapito la famiglia reale, conquistando gran parte del territorio nel tentativo di comandare, così, il Paese. Il giovane, conosciuti tutti i dettagli, si mette dunque alla ricerca dei suoi compagni di classe in giro per il regno e, dopo varie peripezie, riunisce la Class VII, aggiungendo anche alcuni “insoliti” compagni. Una volta riunita la vecchia classe, inizia la vera avventura di Trails of Cold Steel II: Rean e compagni inizieranno a girare il mondo, complice l’arrivo dell’Aeronave, reclutando studenti della Thor e prendendo parte alla guerra che si sta svolgendo in quel momento tra la Noble Alliance e l’Impero, non come terza potenza in campo ma aiutando le popolazioni e salvando persone che, loro malgrado, sono state inglobate da questo scontro. Durante la sua avventura, la Class VII non dovrà solo affrontare la Noble Alliance ma anche Ouroboro, un’organizzazione i cui piani sono avvolti nel mistero e i cui membri sono dotati di poteri sovrannaturali. Questi agiscono sotto i comandi del Duca Cayenne e daranno parecchio filo da torcere a Rean e compagni; inoltre, di quest’organizzazione fanno parte alcune vecchie conoscenze (come Vita Clotilde o Bleublanc), ma anche personaggi nuovi come McBurn, che sembra conoscere la fonte del potere nascosto del protagonista, e Duvalie, una rivale della famiglia Arseid di cui fa parte Laura. Allo scontro con i membri di Ouroboro si alternano quelli con l’Imperial Liberation Front e, sopratutto, la rivalità tra Crow e Rean, i due possessori dei Divine Knight.

Trails of Cold Steel II, al contrario del primo capitolo, è un titolo lineare solo per la prima metà. Una volta raggiunto il secondo atto (circa metà gioco), avremo la possibilità di utilizzare il Courageous, un’aeronave in grado di farci visitare alcune delle location già affrontate durante le ore precedenti. All’interno dell’aeronave avremo a disposizione negozi e altre utility, a patto, però, di reclutare gli studenti della Thor Academy sparsi in giro per il mondo. Questi sbloccheranno non solo nuovi negozi ma anche nuovi oggetti e quest che ci permetteranno di acquisire denaro e AP; tali punti ci saranno utili per salire di grado (come nel precedente) e ottenere così oggetti unici e potenti come ricompensa per i nostri sforzi.

Ci vorranno circa 150/200 ore per completare tutto al 100%
Uno dei problemi (se così si può chiamare) di Trails of Cold Steel II è l’elevata difficoltà. Alcuni scontri saranno veramente complicati a causa della potenza dei nostri nemici; questo perché, a differenza di molti seguiti, non inizieremo la nostra avventura al livello 1, e il nostro grado in battaglia sarà determinato dal salvataggio del primo capitolo. I nemici, quindi, colpiranno più duro rispetto al passato e gli scontri potranno persino protrarsi per quindici/venti minuti anche con mob minori. Questo influisce anche sulla longevità del titolo, che tra quest principali e secondarie può raggiungere anche il centinaio di ore (probabilmente anche 150/200 a voler completare tutto al 100%) mentre, per la sola linea narrativa cardine, parliamo di una cinquantina di ore al livello di difficoltà più basso.

 

Link or not to link
Falcom ripropone la formula vincente del primo capitolo
Uno degli aspetti che più abbiamo apprezzato nel primo capitolo è, senza ombra di dubbio, il sistema di combattimento. Falcom ha deciso, per questo seguito, di riproporre la stessa formula che è risultata vincente in passato: un sistema a turnazione, simile a Final Fantasy X, con la possibilità di cambiare a nostro piacere il team durante la battaglia e una serie di bonus e malus con cui è possibile facilitarsi (o complicarsi) i vari scontri (potrete trovare una spiegazione completa nella recensione del primo episodio). La compagnia giapponese, però, non ha svolto solo “il compitino”, cercando piuttosto di aggiungere ulteriori elementi tattici a un sistema già perfetto così. Questo grazie al sistema di Overdrive: avendo collegato due personaggi tramite Combat Link, sarà possibile scatenare attacchi più potenti rispetto al normale sbilanciando ogni volta il nemico (e quindi dandoci l’opportunità di colpirlo con mosse di gruppo), con la possibilità di lanciare magie senza attendere – come se fosse attivo il bonus “0 Arts” – . L’Overdrive, però, non sarà disponibile per tutti i personaggi sin dall’inizio: sarà possibile acquisirlo sconfiggendo nemici all’interno di pericolose Trial Chest, riscontrabili in vari dungeon e in giro per le mappe. Si tratta di veri e propri scrigni di colore blu che andranno affrontati con un team ogni volta diverso (che sarà richiesto all’attivazione della Chest); quando avremo sconfitto i mostri avversari, potremo attivare l’Overdrive con i personaggi con cui l’avremo affrontata.

Gli scontri con i mecha diventano più frequenti
Nel finale del primo Trails of Cold Steel siamo stati introdotti ai combattimenti con i mecha, ma sarà in questo seguito che essi diventeranno più frequenti e, sopratutto, più importanti nel gameplay. Saranno generalmente affrontati dal solo Valimar (comandato da Rean), con l’aiuto di un personaggio del team che potrà permetterci di recuperare EP (i punti magia che potremo usare per curarci) e i CP (che serviranno per le mosse più potenti del Divine Knight). Durante questi scontri dovremo trovare il punto debole del mecha avversario (scegliendo tra braccia, testa e busto) e sfruttare i Link Attack per infliggere i danni maggiori. Link Attack che, nello specifico, sono stati semplificati rispetto a quanto visto nel finale del primo capitolo: se nel predecessore non era possibile curarsi, in questo seguito potremo sempre sprecare un turno per ripristinare la nostra vita e continuare lo scontro.

Tra i punti di forza – e difetti al tempo stesso – di Trails of Cold Steel II contiamo, però, proprio le boss fight. Queste si dimostrano impegnative, anche più del predecessore, e possono portare al game over anche solo per un piccolo errore di calcolo o, ancora peggio, a causa di attacchi troppo potenti da parte dei nostri nemici tirati fuori all’improvviso. Perdere questi scontri non ci costringerà a ripetere sezioni più e più volte, permettendoci piuttosto di indebolire i nostri nemici poco alla volta; questo farà calare i loro hp e ci mostrerà sin da subito le debolezze da sfruttare per portare a termine lo scontro il prima possibile.

 

Back to the past
Il port su Playstation Vita presenta molti problemi
Qualche mese fa abbiamo parlato del primo capitolo come di un buon port su Playstation Vita, versione su cui abbiamo effettuato la recensione anche questa volta. Lo stesso non si può dire, purtroppo, di questo seguito. Sulla console portatile targata Sony abbiamo riscontrato molti problemi riguardanti il framerate, sopratutto durante scene con molti effetti grafici o che mostravano il nostro Valimar in azione. Rimasti invariati anche i problemi riguardo i caricamenti tra le varie battaglie che, di nuovo, rimangono particolarmente lunghi (2/3 secondi di media), vista la grande mole dei combattimenti che dovremo affrontare per portare a termine il gioco. Anche a questo giro, il titolo arriverà nel PlayStation Store e nei negozi in lingua inglese, sia per quanto riguarda i testi che per il doppiaggio.

Verdetto
9.5 / 10
I JRPG sono in declino.
Commento
The Legend of Heroes: Trails of Cold Steel II è uno dei migliori jrpg presenti sul mercato in questo momento, un fiore all'occhiello per un genere già florido e che sta vivendo una sorta di seconda giovinezza. I fan della saga troveranno sicuramente pane per i loro denti, e finiranno per amare anche quest'avventura di Rean e dei suoi compagni della Class VII. Non ci saranno particolari problemi neanche per coloro che vorranno accedere alla saga da questo capitolo; Falcom ha deciso di includere nel menù principale la possibilità di vedere, in breve, gli avvenimenti del predecessore, in maniera da poter iniziare da qui pur senza aver affrontato Trails of Cold Steel. Purtroppo, però, su PlayStation Vita le prestazioni non sono ottime e spesso sarà possibile notare vistosi cali di frame, o affrontare caricamenti che, seppur non lunghissimi, daranno fastidio visto il grande numero di battaglie da affrontare nel corso del gioco.
Pro e Contro
Sistema di combattimento non rivoluzionato ma migliorato
Trama più movimentata rispetto al predecessore
L'Open World apre a nuove possibilità
Longevità altissima
Boss Fight interessanti...

x ... ma a volte troppo difficili
x Su Playstation Vita tecnicamente imbarazzante

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