Recensione Sword Art Online: Hollow Realization

Il franchise di Sword Art Online è uno di quelli di maggior successo del Giappone, merito soprattutto della serie animata che lo ha fatto conoscere a livello globale. Ovviamente vista l’accoglienza, Bandai Namco Entertainment ha colto la palla al balzo e non sono mancati vari videogiochi tratti dalla serie come che sono arrivati anche in occidente negli ultimi anni. L’ultimo capitolo a fare capolino sulle PlayStation nostrane è Sword Art Online: Hollow Realization, disponibile da poco in Europa su PS4 e PS Vita.

 

Versione testata: PS Vita

Benvenuti in Sword Art: Origin

Sword Art Online: Hollow Realization è ambientato nel MMO chiamato Sword Art: Origin (abbreviato SA:O), un mondo che all’apparenza sembra molto simile a quello di Aincrad di SAO. Il motivo è presto detto in quanto viene subito rivelato che SA:O è una sorta di versione originale del gioco della morte dove sono rimasti intrappolati i protagonisti, con l’ovvia differenza che questa volta nessuno rischia realmente la vita. Tutto sembra scorrere normale fino a quanto Kirito non incontrerà un misterioso NPC di nome Premiere, una ragazzina senza alcuna memoria che cela un grande mistero che sembra essere legato ad un altra particolarità del gioco: in SA:O se un NPC muore non tornerà in vita, ma sparirà per sempre. 

 

Ma chi è davvero Premiere? E perché gli NPC muoiono? Sarà compito del giocatore scoprirlo.

 

Purtroppo, nonostante le premesse la trama del gioco fatica molto ad ingranare, soprattutto all’inizio, e l’unico motivo che ci spingerà ad andare avanti sarà quello di accedere a nuove zone offerte dal gioco, questo almeno fino all’arrivo alla parte finale della quarta area, quando saranno fatte particolari rivelazioni che renderanno gli eventi decisamente più interessanti. Di positivo ci sono le trame secondarie dedicate ai vari personaggi, accompagnate da belle illustrazioni, che risultano molto vari e spesso divertenti ma anche dai toni seri e che permettono di scoprire sfaccettature inedite dei nostri compagni di viaggio.

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Cercasi aspiranti spadaccini

Come anticipato sopra, la versione da noi testata è stata quella per PlayStation Vita, sia sulla console portatile che tramite PlayStation TV. Iniziato il gioco avremo la possibilità di creare un avatar a nostro piacimento, oppure partire con quello impostato dal sistema con le fattezze di Kirito. L’editor del personaggio presenta parecchie opzioni di personalizzazione del nostro alter ego e anche se non saremo soddisfatti del risultato, potremo cambiare in qualsiasi momento dalla stanza del giocatore. Fatto questo ci ritroveremo in subito in battaglia con un comodo tutorial che ci insegna tutti i comandi di base, con il tasto Quadrato votato all’attacco, X per il salto e Triangolo e Cerchio che inizialmente saranno adibiti all’utilizzo di una skill e della parata. Con i dorsali invece apriremo un sub menù per dare ordini ai nostri compagni, che di conseguenza eseguiranno le azioni da noi richieste. In sostanza ci troviamo di fronte ad un classico action RPG. I nemici sono perfettamente visibile sulla mappa e ci attaccheranno non appena entreremo nel loro raggio d’azione, oppure potremo scegliere di essere noi a portare un primo colpo per sfruttare l’effetto sorpresa. Abbiamo accennato al fatto che ad inizio gioco Cerchio e Triangolo hanno determinate skill, questo perché man mano che avanzeremo di livello e continueremo ad utilizzare un’arma guadagneremo punti abilità da spendere per nuove skill, che potremo impostare per l’uso rapido grazie all’uso dei due tasti citati e le leve analogiche, o con la comodissima tavolozza delle abilità, richiamabile in qualsiasi momento grazie al touch di PS Vita o il touch del pad PS4. In SA:O esistono tantissimi diversi tipi di skill, da dalle offensive alle difensive fino a quelle pensate per potenziamento e al recupero di HP ed SP, ma non solo. Questa vasta gamma di skill e armi quindi fa si che il giocatore possa scegliere lo stile che meglio gli si adatta, specializzandosi in un campo particolare piuttosto di un altro.

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Un vasto mondo da esplorare, una richiesta alla volta

Fin dalle prime battute di gioco è possibile notare come gli ambienti siamo parecchio vasti: SA:O è diviso in 5 aree principali, ognuna con flora e fauna diverse. Da foreste rigogliose a deserti fino a paesaggi cristallizzati, la varietà non manca. Queste aree sono a loro volta suddivise in varie zone, tutte completamente esplorabili salvo alcuni casi dove per accedere ad un luogo determinato è necessario avanzare con la trama ma si tratta, comunque, di aree decisamente grandi e che richiedono tempo per essere esplorate a dovere. Esplorazione che si rivela fondamentale per completare le tantissime quest secondarie proposte dal gioco. Il titolo propone un numero pressoché infinito di sotto missioni, generate casualmente, che vanno dall’eliminazione di determinati mostri fino alla raccolta di oggetti. Sfortunatamente tendono ad assomigliarsi un po’ tutte e rischiano di annoiare in fretta se non per il fatto che, anche le ricompense, sono generate in maniera casuale e delle volte ci si imbatterà in oggetti rari. Ciò non toglie il fatto che Sword Art Online: Hollow Realization offre molti contenuti che vanno a creare un titolo estremamente longevo e che può arrivare a superare tranquillamente le 100 ore di gioco.

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