Recensione Strike Vector EX

Non è insolito vedere titoli che, sebbene all’uscita si siano rivolti essenzialmente al mercato PC tramite Steam, decidano di tirarsi a lucido e provare a cercare successo anche su console con delle versioni rivedute e corrette. Ci è capitato recentemente con la Enhanched Edition di Dex e, qualche anno fa, con un prodotto simile nel feeling a Strike Vector EX ma per diversi aspetti posizionato ai suoi antipodi come Strike Suit Zero: vediamo dove stanno le differenze e cosa ci ha riportato alla memoria il titolo di Born Ready Games.

Versione testata: Playstation 4

Cambiare fazioni come mutande
Più tutorial espanso che vera campagna
Protagonista della campagna in singolo di Strike Vector EX (novità inserita ad-hoc per l’uscita su console) è Marv, un pilota di Vector che ha sempre sognato di riuscire a mettere le mani su una di queste navicelle, protagoniste indiscusse di una guerra che va avanti da diversi lustri e vede coinvolte le fazioni del Consorzio (capaci di garantire i cosiddetti “diritti di clonazione”, di fatto delle vite aggiuntive, ai suoi affiliati) ed il Sindacato. Nel mezzo non potevano mancare un paio di schieramenti mercenari, cani da guerra al soldo del miglior offerente con cui Marv si troverà ad intrattenere in un modo o nell’altro dei rapporti, in un primo momento come pupillo del Veterano, figura ai vertici della banda pirata, e poi come avversario/obiettivo.

Il tutto in buona sostanza funge da tutorial per prendere confidenza con le varie armi a disposizione del proprio Vector, che verranno sbloccate capitolo dopo capitolo per permettere di metterle alla prova contro un’IA nemica sicuramente non brillante, ma funzionale per prendere le misure con l’equipaggiamento: più che Strike Suit Zero quindi, da questo punto di vista, l’approccio è più in linea con quanto visto in Starhawk, una modalità quindi che non può (e, almeno speriamo, non vuole) prendersi sulle spalle tutto il peso della produzione ma fungere semplicemente da “corso introduttivo” a quella che è l’esperienza una volta online.

 


Per approfondire:
Starhawk
 

Battaglie spaziali arcade
Online il divertimento non manca di certo
Dal punto di vista ludico Strike Vector EX non nasconde un DNA marcatamente arcade, che alterna due modalità di movimento per il Vector (quella statica, in cui ci si sposta più lentamente, ma con il vantaggio di poter prendere la mira con più precisione grazie allo zoom ottico, e quella dinamica, dove la navetta vola a tutta velocità pur non perdendo la possibilità di far fuoco) e immerge in tutto in arene aeree che alternano ostacoli contro cui bisogna evitare di schiantarsi e sezioni più libere dove ingaggiare a viso più aperto i nemici. Nessuno scudo che si ricarica, nessun sistema di auto-rigenerazione della salute (con una parziale eccezione che vedremo a breve): quando vi viene colpiti si cerca di eludere l’avversario con i movimenti del proprio velivolo oppure si cerca riparo tra gli ostacoli, approfittando per raccogliere gli indicatori a forma di più che ricaricano la barra della salute. La manovra, va da sé, è quindi sempre frenetica ed alterna la modalità statica a quella dinamica a seconda della situazione, ed il tutto viene poi arricchito dalle possibilità di personalizzazione bellica del mezzo. Ogni Vector infatti più essere equipaggiato con un’arma principale, dalla classica mitragliatrice capace di vomitare proiettili a ripetizione ma limitata nei danni a soluzioni che vanno agli antipodi, come il fucile al plasma capace di far fuori il nemico in un colpo, ma richiedendo una precisione millimetrica in un contesto dove ci si muove continuamente, passando per classici come missili ad agganciamento (che il nemico, ovviamente, può schivare con qualche manovra azzeccata tramite il tasto quadrato) o una carabina potente ma dal rateo di fuoco più basso. Scelta l’arma principale, va scelta l’azione speciale, azionabile una volta in-game con il tasto cerchio e soggetta ad un tempo di cooldown (che può essere ridotto raccogliendo gli appositi indicatori sulla mappa): nanomacchine che riparano il mezzo dai danni subiti (stando bene attenti, perché qualunque Vector nel raggio d’azione viene sistemato allo stesso modo, nemici inclusi), scudi instantanei, una modalità stealth che garantisce un’invisibilità temporanea o impulsi capaci di danneggiare e disturbare i radar degli avversari.

L’ultimo pezzo sulla scacchiera è la specializzazione, che conferisce un’ulteriore bonus anche in questo caso dagli effetti vari, dalle velocità maggiorate in una delle due modalità del Vector a corazzie più resistenti, da radar più sofisticati a strumentazioni in grado di costringere l’avversario ad avvicinarsi prima di veder comparire il velivolo del giocatore sul suo radar. Insomma, tantissime possibilità che vanno a combinarsi per formare classi decisamente eterogenee tra di loro, capaci di lavorare in sincrono (per esempio, una combinazione di nanomacchine, corazza potenziata e carabina permette di rendere il Vector una sorta di tank) o anche di andare a scegliere equipaggiamenti diversi tra di loro, creando degli ibridi più personali a seconda del proprio stile di gioco.

L’offerta che si può rifiutare
Diversi problemi tecnici minano la riuscita complessiva
E anche dal punto di vista delle modalità Strike Vector EX fa le cose decisamente per bene, includendo classici intramontabili dello sparatutto (deathmatch, deathmatch a squadre, Cattura la bandiera e Re della Collina) ma anche più originali, come nel caso del Cacciatore di Taglie che attribuisce in pratica una taglia sulla testa del giocatore man mano che abbatte nemici, evidenziando a schermo in ogni momento il pilota con la taglia più alta. Funziona bene anche la reinterpretazione della modalità a conquista, in cui ciascuna squadra deve difendere la propria base ed attaccare quella avversaria. Cos’è che quindi rovina la festa? Banalmente, le prestazioni del netcode: in linea di massima questo si comporta dignitosamente durante le partite, ma in alcuni momenti va innegabilmente un po’ in affanno, con conseguenti problemi a livelli di fluidità e lag che, in un gioco di questo tipo, possono facilmente essere catastrofici per chi li subisce. E da questo punto di vista dobbiamo segnalare anche qualche non poi così sporadico crash dell’applicazione, tanto online quanto durante la campagna, che vede Strike Vector EX chiudersi all’improvviso costringendo il giocatore a riavviare il tutto. Un peccato, perché con qualche accorgimento extra su questi due fronti staremmo parlando di un ottimo titolo da giocare in multiplayer con gli amici o con gli altri giocatori, venduto peraltro ad un prezzo non proibitivo (circa 15€). Al netto di questi problemi la prova di Strike Vector EX sul versante tecnico è buona, con delle inquadrature a tratti davvero ispirate e un’acustica puntuale nell’accompagnamento dei vari momenti.

Verdetto
7 / 10
Quando non crasha ti diverti
Commento
Come nel caso di Strike Suit Zero quindi la riuscita è a metà: al netto di una campagna che non può (e ci auguriamo non volesse) essere un aspetto caratterizzante del titolo, il gameplay di Strike Vector EX funziona alla grande nel suo essere arcade e offre massicce dosi di divertimento e soddisfazione. O meglio, prova ad offrirle nonostante le varie problematiche tecniche che lo affliggono e, irrimediabilmente, impediscono alla produzione di spiccare il volo in maniera più decisa, macchiando un prodotto altrimenti da consigliare a tutti gli appassionati.
Pro e Contro
Il Gameplay diverte
Abbattere i nemici online da soddisfazione...

x ... Meno nella campagna
x Qualche problema tecnico di troppo

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