Recensione Shingeki no Kyojin: Humanity in Chains

In Giappone, specialmente su console portatili, vi è una vasta affluenza di titoli su licenza basati sugli anime del momento, mentre per noi poveri occidentali l’offerta è estremamente più bassa e ristretta a quelli più conosciuti come Dragon Ball, Naruto e One Piece (salvo rarissime eccezioni come Jojo’s All Star Battle). Fortunatamente ci sono casi in cui un publisher come Atlus ascolta le richieste dei fan per portare un titlo al di là del suolo giapponese. Lo scorso 2 Luglio infatti, dopo essere stato rimandato più volte, è approdato sull’eShop europeo Shingeki no Kyojin: Humanity in Chains, basato sull’omonimo manga di Hajime Isayama (e relativo anime) e pubblicato in Italia da Panini Comics. Sviluppato da Spike Chunsoft, il titolo si offre ad un prezzo di 29,99 €, sarà adatto a tutti o solo ai fan dei Titani?

Prayers won’t solve anything
Per chi non lo sapesse, nell’universo di Shingeki no Kyojin, l’umanità vive rinchiusa all’interno di mura, per proteggersi da dei titani giganteschi mangia-uomini che hanno divorato gran parte della popolazione del mondo. Mentre il manga nell’ultimo paio d’anni sta esplorando il lato umano dei personaggi, Humanity in Chains basa tutte le sue vicende sulla prima stagione dell’anime, uscita anche in Italia in Blu-Ray e DVD tramite Dynit. Vi troverete quindi a poter scegliere tra diverse campagne della storia, a partire da quella di Eren Jaeger e via via sbloccando l’avventura dai punti di vista di Mikasa e Armin, oltre che di Levi e Sasha, presenti solo come DLC nella versione giapponese. Il giocatore dovrà affrontare un numero diverso di missioni con ogni personaggio, alcune delle quali riproposte solo

DLC giapponesi già inclusi in questa versione
cambiando il protagonista, tra cui sgominare tutti i Titani presenti sulla mappa, o difendere il Titano femmina dall’attacco degli altri giganti; non mancano missioni specifiche per ogni  campagna: con Eren ad esempio avremo a disposizione delle battaglie sotto forma di Titano, mentre Sasha  avrà un alto numero di quest  dedicate alla raccolta di cibo e rifornimenti. Al termine di ogni  missione  verrà  valutato il numero di danni inferti, Titani uccisi, tempo impiegato e colpi subiti,  conferendo al giocatore un grado che va da una mediocre D ad un’ottima A+. Vi sono però alcune missioni che terminano prima del previsto e inaspettatamente ( specialmente quelle di lotta tra titani) lasciando il giocatore con la voglia di menare ancora un po’ le mani ma con l’impossibilità di farlo.

Le 42 missioni totali sono completabili in circa cinque ore e mezzo e non rappresentano quasi mai una sfida: una volta fatto pratica con il sistema di controllo della manovra 3D (ODM Gear in originale), sfrecciare tra i palazzi e ammazzare Titani verrà più naturale del previsto. Fanno eccezione un paio di missioni di difesa dell’obiettivo, in cui oltre che con i famelici giganti,

IA indecente e menefreghista
ve la dovrete vedere anche con l’indecente IA dei compagni: se quando un avversario vi afferra , il vostro alleato si trova vicino a voi, state sicuro cercherà di salvarvi ad ogni costo, al contrario, se i membri del team ( fino a quattro a seconda del capitolo) si trovano lontani e vi doveste trovare in pericolo, continueranno con le loro attività fregandosene e lasciandovi divorare con consueto Game Over. Un altro esempio della stupidità della CPU lo possiamo trovare nelle missioni di difesa menzionate poco fa: sebbene ci sia uno specifico punto da tenere di guardia, il team è disposto a lasciarvi da soli a difesa pur di affondare le proprie lame (fallendo miseramente) nel collo di un titano; questa testardaggine non aumenta la difficoltà del titolo, ma la frustrazione nel non riuscire a prendere la valutazione massima e nel veder fallire la missione a causa dell’incompetenza degli altri soldati.

Il soldato sei tu
Dopo la prima missione al di fuori delle mura di Eren, verrà sbloccata una nuova modalità denominata World Mode: un gestionale ambientato all’interno del Wall Maria, in cui il giocatore potrà crearsi il proprio personaggio tramite un editor, o usare uno dei protagonisti di Shingeki no Kyojin, sbloccabili mano a mano nella modalità storia. Sarete responsabili della sicurezza dell’umanità e dovrete migliorare la vita dei cittadini e gli armamenti dei soldati: per farlo basterà completare le missioni sia di combattimento che di scouting dei materiali al di fuori delle mura salendo di grado ad ogni vittoria guadagnata e aumentando il numero dei soldati del vostro esercito. La World Mode contiene anche il comparto multiplayer di Humanity in Chains, sia in locale ( a quattro copie del gioco) sia online cercando squadre o creandone di vostre, con cui affrontare le missioni più difficili o quelle in cui l’IA si rivela più un intralcio che altro.

World  Mode trasforma il Fan in soldato
Anche per la world Mode infatti vale lo stesso difetto dell’Intelligenza artificiale della modalità storia: fortunatamente cambiando equipaggiamento ai soldati arruolati, si può renderli veramente difensivi togliendogli l’ODM (e fornendogli un’arma pesante come un cannone) ed ovviare alla mancanza di reattività facendoli muovere a piedi, inoltre una volta completata la missione con la squadra della CPU, alzerete il livello di affinità e potrete potenziare le caratteristiche del vostro personaggio (con bonus come una ripresa rapida o meno consumo di Gas dell’ODM). World Mode è sicuramente il fiore all’occhiello di Humanity in Chains e la possibilità di ogni fan di intraprendere la propria guerra contro i Titani.

Purtroppo, essendo uscito da pochi giorni, l’online è ancora poco popolato, come nel caso di Code Name S.T.E.A.M., e siamo riusciti a provare il multiplayer online solo con giocatori Americani. Le  missioni affrontate in gruppo però erano tutte di grado troppo alto (Humanity in Chains è uscito a Maggio in Nord America) per dare un effettivo aiuto alla squadra.
 

Dove andiamo noi non ci servono strade
Isayama ha introdotto un nuovo modo di combattere negli Shonen, i soldati di Shingeki no Kyojin utilizzano un sistema di manovra tridimensionale a vapore che permette loro di muoversi velocemente in praticamente tutte le direzioni tramite speciali rampini e aggirare così ostacoli e nemici.

Spike Chunsoft è riuscita a donare il senso di dinamicità del 3D Gear
Spike Chunsoft è riuscita a donare il senso di dinamicità dell’ODM e a renderlo veramente divertente da utilizzare, dopo ovviamente averci preso la mano coi comandi. Ad R è affidato l’utilizzo del gas, mentre con Y ci si fionderà ad alta velocità verso un bersaglio o un punto preciso, i possessori di New 3DS o di un circle pad pro, potranno infine utilizzare il secondo analogico per muovere la telecamera. Ad X sono affidate le lame (o le altre armi in World Mode) e ovviamente, come nella serie omonima, anche in Humaattack-titan_0nity in Chains bisognerà colpire i titani sul retro della nuca per ammazzarli, una volta premuto X per attaccare bisognerà ripremerlo entro l’indicatore e arrecare così un colpo critico. Mentre si sfidano i titani, ci si potra muovere in volo con il circle pad, cercando di raggiungere l’agognato punto debole senza farci afferrare dai giganti. Sono disponibili anche fasi a cavallo in cui  potrete correre per la vasta mappa fuggendo dagli affamati assalitori e  fasi da Titano grazie allo speciale potere di Eren, in cui  picchierete forte e duro fino a staccare letteralmente a pugni le teste avversarie.

Audio che vince…
Humanity in Chains offre dei buoni modelli poligonali per i protagonisti dell’opera di Isayama, le ambientazioni, per quanto poche e spesso ripetute, sono relaizzate seguendo lo stile degli sfondi dell’anime (in particolar modo il cielo), ma il pezzo forte è sicuramente la realizzazione dei Titani: oltre 120 elementi diversi di tutte le categorie, ognuno con le proprie caratteristiche fisiche e velocità di movimento, che sembrano essere stati trasportati di peso dalle pagine del manga  fin dentro 3DS. Ad accentuare il tutto la presenza delle scene originali dell’anime e del doppiaggio giapponese, che rendono la modalità storia di Humanity in Chains  un perfetto riassunto dei primi 24  episodi della serie. Chiude il cerchio l’ottima colonna sonora originale capace di trascinare in battaglia il giocatore mentre si fionda tra i tetti con la manovra 3D. Il titolo di Spike Chunsoft è mirato principalmente ai fan dell’opera  originale anche se la distribuzione solo digitale ad un prezzo non tanto vantaggioso potrebbe frenare molti dall’acquisto.

Verdetto
7 / 10
Mikasa es tu Casa
Commento
Shingeki no Kyojin: Humanity in Chains è il classico titolo fatto per i fan e che difficilmente piacerà a chi non lo è. Grazie alla colonna sonora e alle scene prese direttamente dall'anime originale, riesce a convincere e a divertire gli appassionati dell'opera di Isayama soprattutto grazie alle meccaniche del sistema di manovra 3D che si dimostrano fluide e dinamiche come nell'opera madre. Purtroppo non è esente di difetti, come una modalità Storia fin troppo facile e, specialmente, un'IA alleata indecente che il più delle volte affida tutto nelle mani del giocatore restando a guardare o intervenendo in ritardo. Un plauso infine ad Atlus che nella versione occidentale ha inserito i DLC giapponesi e che si è battuta per portare un titolo del genere al di fuori del suolo giapponese.
Pro e Contro
Colonna sonora e doppiaggio originale
Movimento col 3D Gear divertente
Modalità World ricca di contenuti

x IA dei compagni indecente
x Modalità storia troppo facile
x Prezzo forse troppo alto per i non fan

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