Recensione SBK15 Official Mobile Game

Quando si parla di titoli pensati per il mobile bene o male tutti hanno chiari pregi e difetti di questo tipo di piattaforme: da una parte c’è una libreria di prodotti proposta a prezzi decisamente più bassi rispetto al cartellino mediamente richiesto su PC e console, dall’altra però spesso bisogna scendere a qualche compromesso (riguardo questo i controlli, l’effettiva “profondità ludica” del titolo o il semplice aspetto visivo). Digital Tales ormai da qualche anno ha dato l’assalto a questo segmento puntando soprattutto sui racing, impreziositi spesso dalla presenza di licenze ufficiali: questa volta è di nuovo il turno della Superbike che, dopo gli oltre 4 milioni di download di SBK14, torna su mobile con SBK15. Varrà la pena di salire in sella?

Versione testata: iOS (iPad Air)

Il campionato in tasca
Digital Tales non ha lesinato dal punto di vista delle modalità presenti
L’offerta ludica di SBK15 si articola articola attraverso quattro modalità principali: la portata principale è giocoforza il Campionato, che permette di disputare un’intera stagione motociclistica evento per evento, scegliendo se cimentarsi direttamente nelle due gare vere e proprie che compongono la tappa oppure affrontare tutta la trafila iniziando dalle prove libere e passando per le due Superpole (i primi 10 qualificati durante le libere si cimenteranno direttamente nella Superpole 2, che stabilisce l’ordine di gara per le prime 12 posizioni,mentre quelli dalla posizione 11 alla 20 si giocheranno gli ultimi due posti rimasti nella Superpole 1 che stabilirà l’ordine della griglia dalla tredicesima fino alla ventesima “piazza”). Segue la classica modalità Time Attack, che permette di scegliere pilota, circuito e numero di giri per dedicarsi alla realizzazione del proprio miglior tempo. Sfida riprende questo concetto, fissando però il numero di giri a 3 e (appunto) sfidando il giocatore a battere il miglior tempo di un altro pilota entro questo limite. Parte di queste sfide è disponibile gratuitamente, mentre per accedere ad altre sarà necessario acquistare crediti dal negozio. Chiude l’offerta un altro classico del genere, la Gara Veloce, che permette di cimentarsi in una sfida “secca” su un solo circuito piuttosto che affrontare l’intero campionato.

Asfalto su schermo
Qualche incertezza sui controlli e sulla gestione delle collisioni
Dal punto di vista delle meccaniche Digital Tales ha deciso di puntare su un approccio abbastanza arcade invece di cercare di proporre una simulazione che andasse alla ricerca del realismo a tutti i costi. La scelta paga sicuramente, tenendo conto dei compromessi cui si accennava in apertura sul fronte controlli. Pur inserendo in-game 9 diverse interfacce per i comandi infatti (si va da soluzioni che utilizzano il giroscopio per girare e presentano un tasto per accelerare e uno per il freno fino a dei “joystick virtuali” che controllano tramite lo slide delle dita velocità e sterzo, con in mezzo una serie di configurazioni ibride) la sensazione di non essere sempre precisi come piacerebbe e che, in definitiva, l’idea  che con un controller fisico alla mano l’esperienza sarebbe decisamente più riuscita fa capolino un po’ troppo spesso. Altro aspetto che ci ha fatto un po’ storcere il naso è la gestione delle collisioni, un po’ troppo sommaria: si finisce in buona sostanza a gambe all’aria solo quando si va a sbattere contro un altro corridore (non c’è quindi nessun pericolo finendo fuoristrada, a parte l’ovvia perdita di tempo e il “malus” alla velocità), ed in alcuni casi anche “toccando” la gomma posteriore di un altro pilota col nostro anteriore siamo comunque rimasti saldamente in sella anche se la logica suggeriva che sarebbe dovuto accadere il contrario.

Al netto di queste considerazioni, legate soprattutto agli scenari in cui la necessità di essere chirurgici nei movimenti è pressante come sul cavatappi di Laguna Seca, l’esperienza riesce comunque a regalare qualche soddisfazione, specie se si è appassionati delle competizioni su due ruote e si riesce quindi ad apprezzare maggiormente la presenza delle licenze ufficiali per circuiti e piloti.

Il fascino del paddock
Licenze ufficiali e lavoro solido sul fronte tecnico
Dal punto di vista tecnico durante la nostra prova non siamo andati incontro a particolari problemi: SBK15 non ha mai mostrato segni di cedimento, sia per quanto riguarda la fluidità in-game che per quanto concerne l’app vera e propria. Anche audiovisivamente il lavoro fatto da Digital Tales ci ha lasciati soddisfatti, visto che da una parte la grafica tridimensionale è sufficientemente ben realizzata (e si comporta bene anche su display Retina) e dall’altra la riproposizione del rombo dei motori tiene conto anche delle marce delle due ruote, risultando alla fin fine credibile.

Verdetto
7 / 10
Se si chiama Superbike perchè guidano senza mantello?
Commento
SBK15 tirando le somme riesce ad intrattenere, complice anche un rapporto contenuti/prezzo decisamente azzeccato. È un peccato che sul fronte controlli ci si sia di nuovo scontrati con il classico problema che si presenta in questi casi su mobile, facendo emergere tutti i limiti del touchscreen laddove magari piuttosto che puntare su un arcade "classico" sarebbe stato più interessante proporre qualcosa di simile alla modalità "B-Spec" di Gran Turismo, a costo di snaturare un po' il prodotto.
Pro e Contro
Licenze ufficiali
Prezzo contenuto
Tecnicamente solido

x Qualche incertezza sui controlli
x Collisioni non convincenti

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