Recensione Saints Row: The Third

In questo inverno di titoloni AAA, guerre tra publisher e draghi che ci volano sopra la testa, i nostri portafogli piangono e urlano pietà. Nonostante questo, da buoni gamer quali siamo, non ci lasciamo sfuggire l’occasione di spendere qualche altro euro e diamo una chance anche a Saints Row: The Third, arrivato al grande pubblico un po’ in sordina in questo autunno/inverno di troppi “acquisti obbligati” (pensate che, addirittura, nel nostro sondaggio autunnale The Third non è stato preferito da nessuno dei 197 votanti). Premetto che, da recensore di questo gioco, non ho mai nemmeno sfiorato i due capitoli precedenti, per il semplicissimo motivo che non mi hanno mai ispirato tantissima fiducia (tant’è che THQ ha pubblicato la terza iterazione della serie senza considerarla realmente “da tripla A”). Quindi, ricapitolando, senza aver giocato i due capitoli precedenti, con titoloni accumulati sulla scrivania in attesa di essere completati, paradossalmente, il gioco più divertente che ho trovato quest’inverno è stato proprio il terzo Saints Row. Ma cosa vuol dire divertente? Di certo non vuol dire che ha dietro un nome che traina vendite da solo, che è la perfezione tecnica o l’innovazione del secolo. Vuol dire che i programmatori, nel creare questo gioco, si sono divertiti e lo hanno fatto senza le pressioni del mercato, volendo trasmettere la loro passione e il loro divertimento ai gamer pronti ad accettarlo. Ce l’hanno fatta? Andiamo a scoprirlo insieme.

Risorgere dalle ceneri…

Lo scenario d’apertura del gioco è quello dei Saints ormai imbevuti di fama e denaro, senza più la voglia di essere dei veri gangster ma più dei burattini da pubblicità, cinema e bella vita. Tutta la bambagia in cui sono immersi li porta ad un passo falso e alla loro momentanea sconfitta, con conseguente “cacciata” da Stilwater. Seguiamo le loro gesta fino a Steelport, la città dove si svolgerà tutta l’azione di gioco e dove i Saints cercheranno di riprendersi ciò che gli è stato tolto. La nuova città-palcoscenico delle gesta dei Saints è divisa in 3 grandi isole, dove regnano sovrane tre gang, i Morningwood, i Deckers e i Luchadores. Tra lotte e alleanze, temporanee o meno, nuove amicizie e nuovi nemici, ci troveremo a dover affrontare anche l’intervento di un’unità speciale dell’esercito, gli STAG, voluta da una senatrice originaria di Steelport. La campagna, della durata di 10-12 ore (sul mio primo salvataggio l’ho completata in 11 ore), regala qualche sana risata per le varie citazioni inserite dai ragazzi di Volition nei dialoghi, che purtroppo si perdono molte volte nei sottotitoli in lingua italiana, e qualche momento memorabile. Pur essendo una campagna degna di questo nome, il finale del gioco sembra troppo “tirato via”, forse per essersi trovati a corto di idee o per i tempi che stringevano prima del lancio. Questo, non lo sapremo mai. Durante le varie missioni ci troveremo più volte a dover effettuare scelte tra 2 decisioni da prendere, ricevendo, come è giusto che sia, due bonus diversi. La trama non cambia drasticamente a seconda delle nostre scelte, ma comunque questa possibilità da un senso di libertà maggiore al giocatore.

 http://youtu.be/od0SnMUEt18

Una città che vive

Nonostante, come già detto, la campagna duri sulle 10 ore, il tempo richiesto per completare fino in fondo il gioco è decisamente più alto, principalmente per le varie missioni secondarie da portare a termine, ma anche grazie alle scelte multiple inserite nella campagna che invogliano ad una seconda playthrough . Il punto forte del free roaming di Saints Row: The Third risiede nella varietà delle missioni che possiamo incontrare, come ad esempio “Frode Assicurativa”, “Vandalismo”, “Vandalismo blindato”, “Pappone”, “Palla di fuoco”, “Trafficante” e “Assalto in elicottero”.  Oltre alle “classiche” missioni secondarie, tramite il nostro cellulare (che è il menù di tutto il gioco, un po’ come in GTA IV),  più precisamente attraverso il SaintsBook, potremo accettare anche omicidi e furti di auto da compiere, oltre a vedere una lista di sfide da completare se puntiamo al 100%. In mezzo a questo mare di missioni, si infila anche il sistema di level up, basato sul rispetto ottenuto dal nostro personaggio – ovviamente ottenuto uccidendo membri delle gang nemiche o trovando qualche stunt particolare – e le varie skill, acquistabili sempre dal nostro cellulare, che ci renderanno la vita più facile con bonus come “Due mitra”, aiutanti in combattimento, maggiore velocità di rigenerazione della vita e così via.

Ma ha un senso fare tutte queste missioni e cercare di rendere più forte il nostro personaggio? Ovviamente sì! Infatti l’obiettivo di ogni giocatore, una volta conclusa la campagna, sarà quello di conquistare per i Saints le tre isole che formano Steelport, strappandole alle gang prima presenti in zona, e potrà farlo solo completando le già citate missioni e comprando vari negozi sparsi per la città.  Tutte queste azioni, oltre a garantirci un aumento del rispetto, ci daranno anche un rendimento orario – da tenere sott’occhio, ancora una volta, dal cellulare – che potremo usare per migliorare i nostri vari nascondigli, che, in alcuni casi vengono classificati come “Roccaforti” (più precisamente, gli edifici che strappiamo alle gang nemiche durante le missioni principali) e ci permettono di migliorarli 2 volte, vedendoli crescere a dismisura e proiettare il viola dei Saints nei cieli di Steelport.

My city, my rules.

La personalizzazione, in Saints Row 3, è un motivo che ritorna spesso e sotto molte maschere. Infatti, potremo personalizzare quasi tutto ciò che ci circonda, a partire dal personaggio (modificabile anche in itinere dal chirurgo plastico), passando per le armi (potremo scegliere tra alcune varianti di ogni tipo d’arma, potendo anche potenziarle), le macchine, modificabili presso i “Rim Jobs”, arrivando fino ai membri dei Saints presenti per le strade e nelle roccaforti, sia nel loro aspetto che nel loro armamentario. Per i patiti della personalizzazione, inoltre, Volition mette a disposizione la “Initiation Station”, un editor di personaggi molto flessibile, con cui potremo anche inviare le nostre creazioni alla comunità di gioco e scaricare i modelli di altri giocatori per usarli nel nostro mondo.

L’idea alla base di questa personalizzazione quasi totale giunge sicuramente da WWE ’12 (e dal vecchio brand di SmackDown! vs RAW), gioco sportivo di wrestling curato dallo stesso publisher e che da anni vanta una serie di editor (con piattaforma di condivisione inclusa) che fa invidia a qualsiasi altro titolo sportivo, ma non solo, e a molti publisher sparsi per il mondo.

Multiplayer?

Arrivato a scrivere la recensione di questo gioco, ancora non ho potuto provare le due modalità online offerte da Saints Row: The Third, ossia la co-op – che teoricamente permette a due amici di affrontare Steelport, corredata di missioni primarie e secondarie, insieme – e la modalità Lorda, una modalità ad ondate da affrontare sempre in compagnia di un amico. Tramite il servizio di digital download Steam (infatti la versione del gioco provata è quella PC), il sottoscritto non è riuscito mai a trovare un giocatore tramite matchmaking, non si sa se per pecca di Volition o di Steam stesso. In ogni caso, è presente sia per la co-op che per la modalità Lorda l’opzione per giocare in Lan, quindi, se siete patiti del gioco in coppia, potete invitare un amico a casa vostra e dilettarvi a seguire le azioni dei Saints insieme.

Verdetto
8.5 / 10
GTA sotto LSD
Commento
Saints Row The Third è un gioco che diverte, non perché tecnicamente eccelso ma semplicemente perché è un gioco sviluppato “divertendosi” e per divertire il giocatore. Il consiglio è quello di giocarlo solo se riuscite a divertirvi anche con umorismo di "bassa lega", o se l'umorismo da nerd vi entusiasma. L'idea di un uomo vestito da cardinale che picchia un passante in tenuta bondage con un mega dildo viola non vi fa nemmeno sorridere? Allora questo non è il gioco che fa per voi. P.S.: Un'ottima conoscenza della lingua inglese, data la carente traduzione italiana, è richiesta per godere appieno delle battute e delle citazioni disseminate per il gioco.
Pro e Contro
Puro non-sense
Citazioni a go-go
Divertimento sfrenato
Ampia personalizzazione

x Forse troppo non-sense?
x Finale un po' insoddisfacente
x Può annoiare i gamer più 'seri'
x Dov'è il multiplayer?

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