Recensione RiME

Si può pescare dai “concorrenti” e produrre comunque un titolo valido? RiME ne è l’ennesima prova.

Alcuni titoli hanno un processo di sviluppo incerto, con cambi di piattaforme in corsa, continui rimandi e giudizi pre-rilascio, basati su video sfuggenti,  trailer che non raccontano nulla e tanti diversi fattori per cui questa non è la sede giusta sebbene anche per RiME sia successo molto di quanto elencato.
A quattro anni dal primo annuncio, RiME riesce finalmente a vedere la luce di PlayStation 4, Xbox One e PC lo scorso 26 Maggio a 39,99 €, mentre è ancora alla ricerca di una data la versione Nintendo Switch. Sarà riuscito il nuovo titolo di Tequila Works a conquistarci?

Versione Testata: PlayStation 4

Non è quello che sembra
Non si può parlare approfonditamente della trama di RiME senza rovinare il messaggio e il viaggio che Tequila works ha confezionato negli ultimi cinque anni. Gli spagnoli hanno messo assieme  numerosi pezzi, che si comporranno pian piano nella mente e nel cuore del videogiocatore, nascondendo una verità che è presente fin dalla prima inquadratura, quando il protagonista di RiME si risveglia su di un’isola apparentemente deserta. Il significato del viaggio, che può durare dalle sei alle otto ore, si svelerà man mano, andando per l’appunto a formare un puzzle che vi porterà fino al toccante finale, e alla risposta a praticamente tutte le domande poste durante la traversata. Risposte ancora più chiare se, una volta concluso il titolo, vi vorrete dedicare al clean up dei collezionabili, grazie ad una selezione livelli chiara e che non lascia dubbi all’intento di Tequila Works.

Quello che è lecito raccontare, senza andare poi a rovinare l’esperienza, è il risveglio del protagonista su una spiaggia assolata, in mezzo a detriti di una nave, il giovane  scorgerà una strana torre in lontananza. Deciderà quindi di dirigersi verso quel luogo, guidato da una volpe con cui farà amicizia da lì a poco e da una strana figura vestita di rosso. Ogni altro dettaglio sulla trama potrebbe farvi intuire o  rovinarvi il viaggio architettato da Tequila Works. RiME è ambientato su un’isola deserta, ricca di anfratti, scale, porte incantate e ambientazioni molto diverse tra loro: sembra quasi una favola, o almeno quella è l’impressione fino a quando il tutto prende una piega decisamente  opposta e inaspettata dai trailer.

Ed è nella parte finale, che il messaggio diventa chiaro e arriva diretto al giocatore, ormai partecipe agli eventi, colpendolo in pieno come un’onda fragorosa, spingendolo a cercare quelle sfumature nei livelli completati, a capire se era già tutto sotto i suoi occhi fin dall’inizio (e si, lo era), un ottimo lavoro di costruzione che potrebbe scaldarvi il cuore. 


Per approfondire:
The Last Guardian
The Last Ico: Journey Waker
Con RiME Tequila  Works ha assaggiato da diversi piatti, offerti su un bouffet  videoludico che parte da ICO e arriva fino a Journey. Se dai primi trailer l’ambientazione richiamava, più di una volta, quella di The Legend of Zelda: The Wind Waker, a gioco finito non c’è alcun dubbio che RiME abbia pescato a piene mani dai lavori di Fumito Ueda (principalmente dal già citato ICO e The Last Guardian), non solo per Gameplay ma anche per alcune situazioni  e perfino per scorci particolari. Questo è un male? Assolutamente no, a patto di essere consapevoli del déjà-vu costante presente se avete  completato i titoli citati. Nonostante queste ispirazioni neanche troppo velate, RiME si lascia giocare piacevolmente,  andando poi a toccare  messaggi differenti dalle opere a cui si ispira, guadagnando quindi lì l’identità di cui parlavamo qualche riga addietro.

RiME è un puzzle adventure in terza persona, e basa gran parte del proprio gameplay sull’arrampicata, sulla ricerca di collezionabili e ovviamente sulla risoluzione di enigmi ambientali. Il ragazzino non potrà combattere, i pochi nemici presenti andranno sconfitti con l’ingegno e con determinati puzzle, più o meno ispirati a seconda della situazione. Pare che Tequila works abbia voluto ispirarsi ai giochi di Ueda anche nelle dinamiche del salto che, soprattutto nelle  prime zone, ci vedono sottovalutare non di poco le capacità atletiche del protagonista. Sebbene alcuni enigmi non siano molto riusciti, la bellezza delle situazioni riesce  in qualche modo a mettere in ombra il resto, lasciando chiudere spesso un occhio per poter proseguire e scoprire nuove zone dell’isola, o per trovare i numerosi collezionabili che potrebbero fare chiarezza prima del tempo sul finale del gioco.


Per approfondire:
Journey (PS4)
Scorcio musicale, mica male
Colonna sonora  maestosa
Il comparto sonoro-artistico della produzione Tequila Works  è senza ombra di dubbio quello più riuscito. Non una parola, non un sottotitolo, se non le urla del ragazzo, i versi della volpe (e degli altri abitanti dell’isola) uniti ai suoni dell’acqua, del vento, e dell’ambiente che vi, e li, circonda. Tutto è narrato in un crescendo musicale scritto ed eseguito da David Garcia e Lindsey Stirling, tra  violini e pianoforti, in una colonna sonora sempre sul pezzo e davvero capace di regalare più emozioni di una voce o di un testo scritto. 

Dal punto di vista meramente artistico, il gioco non è da meno, regalando scorci suggestivi ed una tavolozza di colori brillanti che dipinge l’isola in cel-shading e i suoi abitanti. Le quattro principali location sono ben differenziate tra loro e riescono ad ammaliare in modo diverso. Ottimi anche gli effetti di luce ed ombra, che donano ancora più atmosfera anche nelle sezioni acquatiche. Purtroppo non si può dire lo stesso del comparto tecnico, dove tra compenetrazioni e cali di frame saltuari, RiME inciampa più volte. Nulla di veramente tragico, o paragonabile ad altre produzioni simili, ma, siccome tra un’area e l’altra ci sono caricamenti che durano quasi un minuto, ritrovarsi poi sequenze rallentate o difettucci grafici non è proprio il massimo, ad ogni modo è tutto risolvibile tramite una patch.

Verdetto
8.5 / 10
Sembrava un clone ed invece...
Commento
RiME prende un po' da ogni piatto del genere, buttando tutto in un'unica portata ma non per questo perdendo il proprio sapore. Il puzzle adventure di Tequila Works è piacevole nonostante i déjà-vu, e riesce a raccontare in maniera efficace la propria storia sfruttando un'ineccepibile colonna sonora. Ottimo il lato artistico, con scorci e panorami riusciti, un po' meno quello tecnico, che soffre di cali di frame rate e di compenetrazioni fastidiose. La paura di trovarsi davanti un gioco incompleto, dato lo sviluppo travagliato, era dietro l'angolo, ma la luce della serratura di RiME è riuscita a scongiurare questa possibilità. Se avete amato i giochi di Ueda, potrete ritrovare molti aspetti in RiME, come se l'avventura sull'isola fosse un ICO di un altro universo con il proprio guardiano sentinella a seguito.
Pro e Contro
Finale riuscito
OST maestosa
Lato artistico riuscito
Messaggio ben veicolato

x Senso di déjà-vu forte ma mai snervante
x Qualche enigma meno riuscito
x Qualche incertezza tecnica

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