Recensione Redout

AD 2560: la Terra è stravolta da cambiamenti climatici e gran parte dell’umanità si è trasferita in colonie su Titano, Luna, Marte e altri corpi del sistema solare, mentre alcuni  hanno deciso di restare nelle megalopoli superstiti. Nel frattempo il progresso tecnologico sulla Terra è avanzato, grazie anche alla Solar Redout Racing League, la competizione di gare ad alta velocità e il titolo del gioco di 34 Big Things. Redout è un gioco di corse arcade appartenente agli  AG Racer, titoli di guida antigravità in cui vengono pilotate navi AG a velocità folli sfrecciando su circuiti magnetici.

 

Mai, mai, scorderai, l’attimo, la nave che sfrecciò
Unito alla schiacciante sensazione di velocità, la verticalità di Redout è da capogiro.
Per titoli come questo, uno degli obbiettivi fondamentali è raggiungere un giusto equilibrio fra una sensazione vertiginosa di velocità e il controllo della navetta. Redout in questo riesce in maniera eccellente. Le meccaniche di guida sono abbastanza semplici da imparare, e anche la più “lenta” delle quattro classi con cui è possibile gareggiare offre una buona sensazione di velocità, permettendo di apprendere le basi senza annoiarsi a causa di un livello di sfida troppo basso. Vincendo gare in modalità carriera, sbloccheremo le classi successive, in cui potremo utilizzare navette più veloci contro avversari ancora più agguerriti. Il ritmo delle classi superiori potrebbe lasciare disorientati, ma l’aumento di velocità tra un gruppo e il seguente è abbastanza graduale, senza grossi picchi di difficoltà. Progredendo nei circuiti più avanzati, soprattutto nelle “regioni” Europa e Vulcano, a sorprendere piacevolmente sono le sezioni più “verticali” e contorte dei circuiti, che includono anche tunnel e giri della morte avvitati. Unito alla schiacciante sensazione di velocità, la verticalità di Redout è da capogiro.
Tramite la modalità carriera si potranno sbloccare power-up attivi che spaziano da segnali EMP per disturbare tentativi di sorpasso, a superturbo che richiederanno tutta la riserva di energia della nave affinché possano essere utilizzati. I potenziamenti passivi invece, come il nome suggerisce, sono dei miglioramenti ai parametri come velocità, accelerazione, ricarica dell’energia, efficienza del turbo ed integrità strutturale. Quest’ultima è un altra caratteristica da considerare durante le gare: troppi danni infatti faranno esplodere la nave, facendo perdere al giocatore secondi preziosi, aggiungendo un elemento di strategia che diventa cruciale in alcune modalità di gioco basate sulla “sopravvivenza”. Infine, meritano una menzione speciale le meccaniche del blackout e del redout: affrontando una salita o discesa improvvisa senza correggere l’inclinazione della navetta, la visione della pista sarà ostruita da un filtro rosso o nero, tipico della mancanza (o eccesso) di sangue alla testa che capita ai piloti durante manovre brusche. Dopo alcuni eventi abbastanza semplici, sarà necessario padroneggiare i comandi di scartamento laterale oltre alla virata e saper scegliere quando utilizzare o risparmiare il turbo per affrontare i circuiti più tecnici di Redout, e, grazie al discreto numero di piste e navi, ben caratterizzate, il titolo promette di offrire un buon quantitativo di ore agli appassionati che vorranno diventare sempre più veloci.
 

Redout Lunare Scuderia

Race me to the to moon
Il gioco offre la classica modalità gara veloce, una modalità online, e la Carriera, nella quale potremo guadagnare denaro ed esperienza per sbloccare ed acquistare vetture, power-up ed equipaggiamenti. Le piste sono ben caratterizzate, con tracciati più veloci dove schizzare alla massima velocità, e altri tecnici dove sarà necessario cercare il punto di corda (fare una curva vicino al cordolo n.d.Cristiano) e utilizzare il turbo in uscita. La lunga lista di eventi della modalità carriera, che comprende oltre cento gare, sarà ogni tanto arricchita da alcuni contratti, in cui verremo sfidati a ottenere un determinato piazzamento in cambio di soldi o navette. Tuttavia, con l’eccezione dei contratti, non ci saranno grosse sorprese in questa modalità. Le vetture sono le ovvie protagoniste di un gioco di corsa, e le navi delle varie scuderie, ognuna con un proprio stile e con un’area di eccellenza, sono tutte ben distinte tra loro. Gli eventi nelle classi superiori saranno man mano più difficili, e per quanto il gioco non presenti picchi, sarà necessario essere esperti del circuito e del come affrontarlo con la vettura scelta per conquistare l’oro. Dopo una gara a tempo sarà possibile confrontare i propri risultati con quelli degli altri giocatori tramite delle leaderboard, con l’opzione di filtrare i risultati per confrontarsi solo con gli amici.

AG-Racing in the nineties, is the old way I like to be 
Redout non tenta minimamente di nascondere la sua palese ispirazione a classici giochi di guida del passato come Wipeout, F-Zero e Rollcage, a partire dall’estetica del gioco, che riprende molto lo stile spigoloso di alcuni di loro per le vetture e tracciati, così come per i livelli. L’intero gioco utilizza con scaltrezza colori e forme per migliorare la resa di un numero di poligoni non incredibilmente alto, sfruttando la spigolosità delle linee per uno stile retro riuscito e appagante nella sua coerenza: se i modelli delle navi (o degli ambienti) non lasciano di certo a bocca aperta, la loro resa complessiva, una volta lanciati ad alta velocità in un turbinio di effetti speciali, è invece molto piacevole da guardare e adrenalinica da giocare. Guardando oltre gli spettacolari effetti speciali, è possibile apprezzare gli sforzi nel realizzare livelli caratterizzati con elementi subito riconoscibili, come l’enorme albero nei circuiti abruzzesi. La colonna sonora potrebbe passare in secondo piano, mentre si cerca di evitare sia il muro che gli avversari, ma 34 Big Things ha confezionato delle tracce calzanti e ispirate che vi resteranno in mente anche a motori spenti, con alcuni veri e propri gioiellini sonori come “On my own” e “Heat and havoc“.

 

Redout

 

Quando questa nave toccherà le 880 miglia orarie, ne vedremo delle belle, Marty.
L’esperienza di Redout non ha nulla da invidiare ai classici da cui trae ispirazione
Redout risulta quindi un titolo molto accattivante, capace di riproporre il genere delle corse AG apprezzato in F-Zero e Wipeout con originalità e con un’estetica molto personale, e che riesce a raggiungere spettacolari risultati anche con modelli che non spiccano per numero di poligoni (per quanto siamo a distanze siderali da poterlo considerare low poly). La carriera potrebbe risultare eccessivamente lineare e forse poco interessante, ma diversi circuiti, modalità di gioco, classi di velocità e configurazioni nave+power-up non fanno pesare eccessivamente queste limitazioni, permettendo di concentrarsi sul gameplay, il vero pezzo forte del titolo. Il risultato finale è un racer puro, con una potenzialità atta a far divertire e appassionare il giocatore più casuale e quello tecnico che ha spolpato ogni forma di AG Racing dai tempi di F-Zero. L’esperienza di Redout non ha nulla da invidiare ai classici da cui trae ispirazione, e piazza una pietra di paragone per i titoli futuri.
Un ulteriore incentivo all’acquisto è il prezzo di 31,99 euro (tramite Steam), che potrebbe convincere anche i giocatori che non sono fan del genere a dargli una chance. Un’altra edizione del gioco, sempre digitale, include anche l’eccellente colonna sonora ed artbook, al prezzo di 37,37 euro.

Redout poligoni

Verdetto
9 / 10
Il titolo di gare AG di cui non sapevate di sentire la mancanza.
Commento
Redout è una dichiarazione d'amore agli anti-gravity racing game delle generazioni passate, ma con carattere e originalità per reggersi sulle proprie gambe, rigorosamente staccate dal suolo. Sfrecciare a velocità vertiginose nei colorati circuiti del gioco, sfidando l'eccellente IA, è un'esperienza adrenalinica. Le varie modalità aumentano di molto la longevità del gioco, e la carriera offre un discreto numero di sfide. Grazie anche a una colonna sonora calzante e a effetti speciali riusciti, gli sviluppatori di 34BigThings sono riusciti a confezionare un più che degno rappresentante del genere.
Pro e Contro
Ottima sensazione di velocità
Discreto numero di tracciati
Grafica decisamente riuscita...

x ...nonostante il numero di poligoni.
x La difficoltà potrebbe scoraggiare alcuni.

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