Provami chi sei
Parliamo finalmente più nel dettaglio del Giro delle Isole, e delle prove che sostituiscono le classiche palestre che erano ormai un marchio di fabbrica della serie. Abbiamo già speso elogi sui capitani, ma non ci siamo soffermati sulle prove vere e proprie: ogni test vedrà il giocatore sottostare ad una richiesta diversa, che sia fotografare  degli spettri o trovare le differenze in una danza, fino ad una semplice raccolta di ingredienti. Il minimo comune denominatore di tutte le sfide riguarda il dover affrontare delle lotte Pokémon mentre le si svolge: che sia un Gengar spaventato dallo scatto, o un Fomantis affamato,  vi ritroverete comunque a combattere come se vi trovaste in palestra. E posizionato come un boss del dungeon (ancora una volta una spinta più jrpg per il brand) al termine della prova vi attenderà il Pokémon Dominante, versione potenziata (scoprirete durante la storia il perché) di un mostriciattolo in grado di chiamare a se altri esemplari  per darsi manforte. Le battaglie coi Pokémon Dominanti non sono difficili, a patto che si sia preparati su resistenze e debolezze, ma grazie alle cutscene già  descritte  in precedenza  ci troveremo davanti a momenti carichi di enfasi come visto raramente nei precedenti capitoli della serie (una su tutte la prova d’Acqua).

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È un’ottima occasione  per  parlare delle battaglie SOS: una meccanica introdotta in Luna e molto simile alle sfide con i dominanti,  ferendo un Pokémon selvatico ci sarà probabilità che quest’ultimo chiami aiuto trasformando la lotta in un due contro uno. Si verificheranno quindi tre possibili scenari: non si presenterà nessuno, e sarete liberi di catturare o sconfiggere il mostriciattolo, arriverà un alleato per supportarlo e quindi dovrete sconfiggere entrambi, o infine potrebbe arrivare un’altra specie, sia della stessa catena evolutiva sia predatore del pokémon indebolito. Il problema di questo metodo di cattura  è l’impossibilità di arraffare un pokémon quando più di uno e a schermo, e a volte si creano situazioni nelle quali la bestia indebolita continuerà a chiamare soccorsi, rendendo frustrante ogni sezione nell’erba tramutata in battaglia SOS. Speriamo che se il tutto verrà confermato in un prossimo capitolo Game Freak aggiunga la possibilità di catturare un Pokémon anche con un altro avversario a schermo, così da permettere la fuga senza rischi.

Pokémon Z 
Abbandonate (fino al post game) le Megaevoluzioni di Kalos e della rinata Hoenn, e  partendo dal presupposto che Kukui è uno studioso di mosse,  un’altra delle caratteristiche peculiari di questa settima generazione è la Mossa Z. Dando un apposito cristallo (scomponibile per essere affidato a più Pokémon)  ne sbloccheremo la relativa Mossa Z che sarà utilizzabile una volta per scontro da un solo Pokémon (in maniera del tutto analoga alla Megaevoluzione). L’attacco guadagnerà un aumento di potenza, mentre in caso di mosse di stato (riflesso, fulmisguardo, e via dicendo) aggiungerà un boost ad una statistica. Esistono inoltre Mosse Z esclusive per determinati Pokémon, utilizzabili solo da quella specie e dotate di animazioni uniche. Le Mosse Z sono divertenti da usare (nei prossimi mesi si vedrà l’effetto sul competitivo) ma forse sarebbe stato opportuno inserire un metodo per saltare il filmato di esecuzione.

L’intera struttura online di questa settima generazione è situata nel Festival Plaza, un enorme piazza che unisce le funzioni di X e Y al centro commerciale visto in Bianco e Nero. Al FestiPlaza si potrà scambiare tramite GTS, scambio prodigioso o semplicemente coi propri amici, e si potranno affrontare lotte e brevi minigiochi. Verranno indette anche delle missioni globali (il primo consiste nel catturare  tutti insieme 100 milioni di pokémon) da cui se trionfatori otterremo numerose monete per personalizzare e fare acquisti nel Festiplaza. il comparto online si conferma solido come negli altri capitoli 3DS e utilizzabile in qualsiasi punto di Alola, scelta quanto mai saggia.

 

Nuova funzione invece quella del Poké Resort, gestito dal Dottor Paver e in grado di rendere  utili i Pokémon a riposo nel box. Sviluppando gli isolotti di questo lontano arcipelago, potrete non solo allenare i mostriciattoli depositati nel pc, ma ottenere anche strumenti e nuovi compagni. Anche il Poké Resort è visitabile in ogni momento, e sfrutta il tempo reale, quindi è possibile mandare i Pokémon in missione e poi spegnere la console, per poi ritrovare il bottino pronto all’avvio successivo. Un’ottima aggiunta che ben si integra ai tempi morti tra una partita e l’altra.

Questo pazzo pazzo post-game
Uno dei fattori più criticati alla sesta generazione, era un post game scarno, completabile in una manciata di ore, Game Freak ha cercato di metterci una pezza coi remake di terza generazione,  decisamente più ricchi ma ancora lontani dalla quantità di contenuti vista in Bianco e Nero 2. Pokémon Luna si pone nel mezzo.  Oltre al consueto completamento del Pokédex e alla cattura dei Leggendari con una main quest successiva ai titoli di coda legata alle Ultra Creature (e a dipanare qualche mistero lasciato in sospeso), ed un aumento di difficoltà nell’Albero Lotta,  la famosa torre presente in praticamente la maggiorparte dei giochi Pokémon. Se della missione dedicata alle Ultra creature preferiamo non parlarne (per evitarvi qualsivoglia tipo di spoiler), vogliamo spendere qualche parola sull’Albero Lotta, unico posto di Alola in cui sarà possibile incontrare allenatori del passato e soprattutto sfidare avversari con strategie e squadre da competitivo. L’Albero Lotta è un ottimo posto dove testare  il proprio team, e non fa che piacere rivedere eroi di Kanto, Sinnoh e Hoenn, sebbene non influenzino in alcun modo la trama delle regioni di Alola. Se non vi dovessero bastare lotte singole o doppie, potete ripiegare sulla nuova  Battle Royale, in uno scontro a 4 tutti contro tutti. 

Ci sarebbe un altro aspetto positivo del post game, ma potrebbe risultare troppo spoiler per chi non ha ancora messo mano al gioco. Ci limiteremo ad ammettere che era ora la formula cambiasse e che il nuovo modo di affrontare un determinato aspetto del post game ci ha convinto pienamente (sebbene  una cosa non sia cambiata). Probabilmente ne parleremo apertamente in vista di un futuro capitolo.

Il bello della vita (e di 3ds) ad Alola
Dopo più di cento ore passate correndo per le location di Alola, è indubbio come l’atmosfera hawaiana permei ogni istante dell’avventura. Dalle spiagge ai ghiacciai, passando per grotte, foreste e vulcani, il lavoro di modellazione di Game Freak fa la sua sporca figura sugli schermi di una portatile che ha ormai la sua età. Le proporzioni e le animazioni di allenatori e Pokémon son sempre più convincenti (soprattutto nel Pokérelax), grazie anche ai balletti delle Mosse Z, inoltre i filmati della storia riescono (come già evidenziato) a caricare di enfasi i momenti importanti della trama come  mai prima d’oggi. Dove il team si perde però è nelle piccole cose: l’assenza di un animazione come ad esempio l’apertura di un cancello (per quanto vincolata a Mele Mele, la prima isola) di fronte a tutto quello che è stato ideato fa sollevare il sopracciglio, ma non va ad intaccare assolutamente l’esperienza di gioco. Il grosso della differenza lo fa il calo di frame durante le lotte a quattro, dove  perfino New 3DS mostra segni di affaticamento. La speranza è  che con il cambio di piattaforma Game Freak riesca a fare quel salto tecnico ulteriore a confezionare il gioco Pokémon definitivo.

Sulla colonna sonora ogni commento sarebbe superfluo, Game Freak è riuscita a confezionare dei brani unici e a remixarne altri storici (all’Albero Lotta) rendendo ogni battaglia importante dinamica e avvincente. Mischiando suoni locali (come i canti hawaiani e gli ukulele) a brani distorti e inquietanti, l’atmosfera riesce a passare di colpo da rilassata a tesa senza praticamente alcuno sforzo. Anche Pokémon Luna  gode dell’immancabile traduzione e adattamento italiano, di cui l’unica incognita rimane ancora una volta nei nomi dei diversi sfidanti che ci affronteranno.

1 2
Verdetto
9 / 10
Get in the F***in Bag , Nebby!
Commento
Pokémon Luna (e di conseguenza Pokémon Sole) è un ottimo punto di ingresso per i nuovi fan (magari quelli che si sono avvicinati, o riavvicinati al brand con Pokémon GO) ed ovviamente un acquisto necessario per coloro che li hanno giocati tutti (e che sicuramente lo avranno già comprato senza aspettare questa recensione). Le nuove aggiunte, sia all'interfaccia che al gioco vero e proprio, convincono quasi nella loro totalità lasciando qualche perplessità solo sul lato tecnico dove, negli scontri affollati, il gioco sforza troppo la console Nintendo che inizia ad accusare il peso degli anni. Pur non essendo esente di difetti, Alola ci ha stregato, grazie ad una trama ben narrata e a dei personaggi convincenti, oltre che a una rivoluzione lineare della formula base di gioco, rendendolo molto più simile ad un JRPG rispetto alle generazioni passate.
Pro e Contro
Personaggi e trama indovinati
Colonna sonora variegata
Miglioramenti d'interfaccia
Poképassaggio

x Cali di frame
x Lotte SOS snervanti

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