Recensione Payday 2

Quattro figure elegantemente vestite si muovono all’unisono verso il parcheggio sul retro. All’improvviso, mentre 3 di loro proseguono verso il parcheggio, una figura si stacca dal gruppo appiattendosi al muro di mattoni, subito dietro l’angolo sorvegliato da una telecamera che inquadra costantemente l’uscita secondaria della banca. Dopo aver indossato la maschera si sporge e con un preciso colpo di pistola silenziata abbatte la telecamera, dopodiché si avvicina alla porta, iniziando a scassinarla con un grimaldello. Alla distruzione della telecamera anche gli altri 3 insospettabili figuri indossano ciascuno la propria maschera, prima di dividersi: uno si avvicina all’ambulanza parcheggiata, per verificare che il contatto abbia portato le scorte mediche pattuite, il secondo raccoglie da terra delle assi, che potrebbero risultare utili più avanti, in caso di scontro a fuoco, mentre l’ultimo si avvicina al pick-up da cui recupera un anonimo sacco da palestra.

Tutto scorre come un meccanismo ben oliato, e quando la porta viene aperta la guardia di sicurezza non ha nemmeno il tempo di voltarsi prima di ricevere il calcio di un fucile in faccia, mentre un altro dei quattro banditi risponde al cercapersone, facendo credere che non stia succedendo nulla di anomalo. Neanche il tempo di finire che gli altri due, recuperato il badge dalla guardia stordita, aprono la porta della sala di videosorveglianza, dove un sorpreso supervisore si ritrova una pallottola in fronte senza aver neanche avuto il tempo di aprire bocca… Le telecamere ora sono cieche e le guardie non sospettano nulla, si inizia a trapanare !

Roxton, Wolf, Chains, Dallas…

…è un piacere lavorare ancora con voi!

Dopo le avventure di Payday: The Heist i quattro protagonisti si ritrovano di nuovo insieme in Payday 2 per prolungare la loro già estesa carriera criminale, ma a differenza di un semplice seguito, i ragazzi di Overkill Software hanno migliorato così tanto il gioco da far sembrare il precedente lavoro un titolo di inizio generazione.

Tra le novità introdotte forse la più marcata ed immediata è il radicale cambiamento nella gestione delle abilità: laddove nel precedente capitolo si avevano 4 tipologie di personaggi che sbloccavano abilità fisse in base alla crescita dei punti reputazione, in questo capitolo si è scelto un approccio che ricorda vagamente quello di un GDR. All’aumentare del livello di reputazione otterremmo dei punti abilità, che potremmo spendere (insieme al denaro) per sbloccare le varie specialità di ciascuna di queste classi:

 

Gli alberi delle skill sono strutturati nel medesimo modo per migliore semplicità d’uso: prima dovremmo usare un punto per sbloccare una classe, dopodiché avremo un totale di 18 abilità divise equamente su 6 livelli, ognuna delle quali presenta una versione base relativamente economica, ed una versione “asso” che pur costando molto di più, offre notevoli vantaggi. Ovviamente per passare da un livello a quello più alto è richiesta una spesa minima di punti nelle abilità già sbloccate, ma il solo sblocco di un livello fornisce a sua volta dei bonus in base alla classe, come una maggiore quantità di salute nel caso dell’Enforcer.

Nella rete del crimine

Appena avviato il gioco, un semplice tutorial ci spiega come muoverci e guardarci attorno in quella che sembrerebbe una lavanderia cinese, e già da questi primi istanti si riesce ad apprezzare la cura degli sviluppatori per gli ambienti. Dopo aver completato la prima parte di questa apprezzabile introduzione, sbloccheremo l’accesso al nostro rifugio segreto, che oltre ad essere un ottimo ambiente in cui testare gli elementi di base dello scasso, contiene anche un portatile con l’accesso alla famigerata CRIME.NET.

Questa rete del crimine organizzato è il nuovo metodo creato per partecipare ai colpi online. Accedendo a questa interfaccia ritroveremo una mappa della città dove compariranno delle icone: quelle vuote sono missioni che potremmo ospitare noi, mentre quelle con da 1 a 3 figure stilizzate indicano quanti giocatori sono al momento presenti in partite ospitate di altri.

Nel complesso sono presenti un totale di 10 missioni, che vengono sbloccate insieme all’avanzamento del personaggio, ma non pensate che siano poche, poiché per ogni missione su CRIME.NET esistono due varianti. La prima è la difficoltà extra della missione, composta da dei puntini gialli (da 1 a 3) che affiancandosi alla difficoltà base della missione ne identificano la complessità generale, mentre l’altra è definita da un contorno rosso attorno all’icona della missione, ed identifica se quest’ultima è per “professionisti”, ovvero una missione che se fallita non permette di essere ricominciata. Come è ovvio aspettarsi, più la difficoltà è alta, e maggiori sono le ricompense sia in termine di denaro che di esperienza.

Inoltre, a complicare ulteriormente le cose, in ciascun livello sono state inserite delle componenti variabili che possono cambiare da partita a partita, come ad esempio la posizione degli obbiettivi o i punti di consegna della merce trafugata, così come il punto di fuga.

Ulteriore aggiunta sono i “contratti a più giorni”, formati da un certo numero di sottomissioni che, essendo collegate tra di loro, ci costringeranno a dare la dovuta importanza a ciascuna missione, pena il dover trasportare il peso dei nostri insuccessi per tutti i restanti giorni.

Mostrami chi sei

Accontentando la forte richiesta dei fan, è stato introdotto un duplice sistema di personalizzazioni. Da un punto di vista pratico ora le armi sono acquistabili e personalizzabili con un degno numero di componenti, mentre da un lato più estetico la maschera dei personaggi potrà essere creata da zero fondendo i tre elementi che la compongono: la base, il materiale ed infine il colore.

La varietà presentata è notevole, tuttavia ciascun singolo elemento (oltre a dover essere pagato) deve essere prima stato ottenuto attraverso un peculiare sistema di ricompense. Al termine di ogni contratto il giocatore dovrà scegliere al buio una carta coperta su tre, la carta verrà poi mostrata dichiarando la categoria del premio (componente di armi, elemento decorativo per maschera o più raramente soldi), della quale infine otterremo un oggetto random. La completa casualità nella scelta del premio è un valido motivo di frustrazione, e osservare nuovi giocatori con già mirini e caricatori estesi, mentre si continua a ricevere componenti per un fucile a pompa che neanche si possiede fa pensare che si poteva ricercare un sistema di ricompense in grado di dare realmente un senso di ricompensa, considerando inoltre che i componenti non utilizzati non possono neppure essere rivenduti per qualche dollaro extra.

Uno per tutti e tutto per noi

Il gioco fa del suo cavallo di battaglia la modalità online, relegando la modalità offline ad essere poco più di un orpello adatto principalmente a provare nuove strategie di infiltrazione oppure a sbloccare alcuni trofei senza doversi preoccupare di avvisare delle proprie intenzioni i propri compagni. Probabilmente proprio a causa di questa mentalità un punto dolente ereditato dal precedente capito rimane l’IA degli alleati.

I personaggi gestiti dal computer daranno molto spesso l’idea di essere bambole senza cervello, non si ripareranno praticamente mai continuando a sparare ai nemici e nel caso finiate a terra si getteranno in delle vere e proprie missioni suicide pur di rianimarvi in tempo. Questo fastidiosa mancanza si sarebbe potuta quantomeno attenuare dalla possibilità di dare una manciata di ordini ai nostri compagni, abilità che peraltro non sarebbe stata disprezzata neanche per l’online, invece l’unica interazione rimane (come nel precedente capitolo) quella di chiamare ad alta voce il nome del membro della banda, in modo da farlo tornare vicino a noi.

Come detto prima è proprio nella modalità online che il gioco dà il meglio di sé, specialmente se giocato con delle cuffie insieme a degli amici, in modo da poter calibrare nel dettaglio ciascuna azione, e regalando così delle intense ed adrenaliniche avventure criminali.

Verdetto
8 / 10
Il trapano sarà il tuo unico alleato
Commento
Questo secondo episodio, seppure con qualche piccola eccezione, rimane un buon esempio di come strutturare un sequel, presentando nuove idee e migliorando coerentemente il gameplay. La marcata svolta verso un gioco più stealth, in particolare, rende questo simulatore criminale molto più profondo di prima e le customizzazioni introdotte aggiungono un tocco più personale al nostro malvivente di fiducia. Nel complesso Payday 2 rimane un gioco fortemente votato alla cooperatività che solo online si può ottenere, quindi se avete una degna connessione e tanta voglia di fare i cattivoni, non posso che consigliarvi questo titolo, specialmente considerando che viene venduto al prezzo budget di 39€ (30€ per la versione PC).
Pro e Contro
Estensione della componente stealth
Cooperativamente appagante
Missioni profonde e ben caraterizzate

x IA dei compagni inadeguata
x Sistema delle ricompense frustrante

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