Recensione Overcooked

Da anni, nel panorama televisivo italiano, i programmi di cucina stanno andando sempre più per la maggiore e sempre più persone provano a cimentarsi in cucina con risultati variabili. Questo fenomeno non colpisce solamente la nostra nazione ma, tra le tante, anche la patria natale di Team17 (la Gran Bretagna) che, pensando ai videogiocatori, ha ideato Overcooked. Riuscirà il titolo, in uscita il 3 agosto su PlayStation 4, Xbox One e PC al prezzo di partenza 15.99€, a rendere i giocatori dei novelli Carlo Cracco, o dovranno soccombere alle pene dell’inferno? Scopritelo nella nostra recensione.

Versione testata: Playstation 4

Onion Knight
Senza grandi introduzioni, ci ritroviamo catapultati in un mondo disastrato da una grande Bestia affamata che saremo chiamati a soddisfare, pena la distruzione del Regno delle Cipolle. Verremo iniziati alle basi della cucina e del servizio, che ci garantirà molti punti se svolto bene e in fretta, in una sorta di livello introduttivo. Dopo qualche portata, però, i nostri due cuochi verranno fermati da sua maestà perché non sono stati abbastanza bravi e non possiedono le conoscenze adatte per fermare la Bestia; così, i nostri eroi verranno mandati indietro nel tempo, precisamente nel 1993.

Qui partirà il nostro viaggio, alla scoperta di grandi ricette e nozioni in grado di salvare il futuro del Regno delle Cipolle e di sconfiggere la Bestia. Per farlo dovremo attraversare il tempo con il nostro magico furgoncino e affrontare i circa 28 livelli che compongono Overcooked dall’inizio alla fine. Durante la campagna principale, vivremo varie epoche storiche e cucineremo in molti luoghi sempre più complessi: passeremo da una cucina su un veliero piratesco (dove i nostri banconi “scivoleranno” da una parte all’altra) a una su dei camion in continuo movimento, dove il tempismo sarà fondamentale e serviranno sempre più tentativi per migliorare i nostri punteggi (soprattutto se giocheremo da soli).

La modalità campagna di Overcooked sarà giocabile fino a un massimo di quattro giocatori esclusivamente in locale: non esiste infatti nessuna componente online, e questo penalizza i giocatori solitari, visto che il titolo si basa sulla collaborazione di due (o più) cuochi. Ogni livello avrà fino a un massimo di tre stelle conquistabili in base al punteggio ottenuto con i nostri sforzi nelle cucine, e per affrontare alcuni stage (tra quelli più avanzati) dovremo per forza averne ottenute un certo numero; ciò ci costringerà ad affrontare più volte situazioni passate, al fine di migliorare il nostro punteggio e arrivare alla fine del gioco. Oltre alla campagna avremo una sola modalità dedicata allo scontro competitivo, chiamata “Uno contro uno”: qui potremo sfidare i nostri avversari (sempre in locale) in vari stage sbloccati durante l’avventura principale.

 

 

Overcooked è considerato un couch co-op cooking game che si basa molto sulla cooperazione tra due o più persone molto vicine. Purtroppo le nostre avventure si sono svolte solamente in single player; per questo motivo, vi parleremo del gameplay visto dalla prospettiva di un giocatore solitario che dovrà comandare ben due chef alla volta e raddoppiare i propri sforzi per ottenere grandi punteggi.
 

 

Chi fa da sé fa per due
Come spiegato nel box poco sopra, abbiamo affrontato Overcooked in modalità single player, comandando quindi due chef alla volta durante le nostre avventure. Team17 ha pensato ad una grande varietà di giocatori e stili di gioco, e questo si riflette nelle varie configurazioni utilizzabili sul pad: la prima è studiata per coloro che non hanno una grande dimestichezza con il controller, e permetterà di utilizzare la levetta sinistra per muoversi, il tasto X/A per raccogliere i vari oggetti e il tasto Quadrato/X per effettuare altre azioni, tipo tagliare il cibo o lavare i piatti; potremo passare da uno chef all’altro premendo L1/LB. La seconda configurazione, poi, utilizzerà solo un lato del pad (il destro o il sinistro) per comandare i cuochi, e tutto il resto sarà assegnato ai tasti dorsali; l’ultima, infine, è quella pensata per i fan più hardcore: avremo il possesso di entrambi i nostri personaggi contemporaneamente, e potremo eseguire tutti i vari compiti nello stesso momento senza dover passare da uno all’altro. Delle tre configurazioni di tasti, quest’ultima è senza dubbio la più divertente: una volta presa la mano, infatti, ci permetterà di vincere stelle e fare punteggi più alti con più facilità, diventando di fatto anche la configurazione più efficace e soddisfacente tra le scelte possibili.

Abbiamo parlato dei comandi, ma non di quello che dovremo far fare ai nostri novelli Masterchef: il nostro compito sarà quello di seguire le ordinazioni dei nostri clienti, che saranno poste in alto a sinistra sullo schermo con gli ingredienti da usare e, soprattutto, il tempo a disposizione per realizzarle. Per riuscire nel nostro compito dovremo prendere le varie cibarie e tagliarle, cuocerle, friggerle o infornarle, utilizzando i vari accessori forniti dal gioco. Il punteggio ricevuto a fine pasto dipenderà sia dalla difficoltà (e dalla lunghezza) della ricetta sia dalla velocità con la quale l’avremo realizzata. Dopo i primi livelli (abbastanza semplici) si inizia a capire che è l’ordine a contare davvero, in cucina, e che avendolo sotto controllo tutto sarà più facile. Ad esempio, potremo metterci a tagliare la cipolla con uno chef mentre l’altro inizia ad accumulare gli altri ingredienti per rendere il tutto molto più veloce, oppure lasciare che uno dei due tagli i funghi mentre l’altro stende la pasta per la pizza così da dimezzare il lavoro. Overcooked si basa parecchio sulla cooperazione, e i livelli più difficili possono essere superati solamente sfruttando l’esperienza e le conoscenze che apprenderemo durante tutto il gioco.

 

 

Per me è la cipolla
Overcooked è un titolo che punta parecchio sulla semplicità, rendendola al tempo stesso un punto forte e un punto debole del suo stesso comparto tecnico: forte per quanto riguarda la grafica, che, nonostante non sia nulla di impressionante, riesce comunque a fare la sua figura (grazie, appunto, alla sobrietà che contraddistingue tutto il gioco); debole, invece, a causa di un comparto audio fin troppo ripetitivo, che ci porterà, a lungo andare, a mutare il televisore dopo aver sentito per la centesima volta uno specifico tema musicale. Tutti i testi di Overcooked sono tradotti in italiano.

Verdetto
7 / 10
Vuoi che muoro?
Commento
Il nuovo lavoro di Team17 è sicuramente più improntato alla parte multiplayer rispetto a un'esperienza da giocatori singoli, ma non è dedicato solamente a un gruppo ampio di videogiocatori da divano. Giocato da solo, Overcooked è sicuramente più difficile ma in grado di regalare grandi soddisfazioni e ore di intrattenimento, anche se, in fasi avanzate, sopraggiungerà una grande frustrazione quando non si riuscirà a passare determinati livelli. In compagnia, invece, promette grande divertimento, e saprà regalare quei momenti che pochi party game hanno saputo dare nella storia dei videogame. Tecnicamente il gioco se la cava bene, ma dopo molte ore si sentirà il peso sia delle musiche ripetute troppe volte che del design fin troppo simile delle varie ambientazioni.
Pro e Contro
Graficamente molto semplice
Meccaniche di gioco interessanti
Campagna che darà un buon livello di sfida...

x ... ma in solitaria sarà veramente dura
x Musiche ripetitive
x Manca il comparto online

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