Recensione NBA 2k15

L’Italia è il paese del calcio, si sa. Spesso si fa fatica a guardare altro perchè la società lo impone, le televisioni chiamano “trasmissioni sportive” programmi dove si parla solo di calcio. Negli ultimi anni, complici anche alcuni successi di giocatori italiani che decidono di fare il grande salto, un altro tipo di competizione si sta ergendo come secondo sport nazionale: il basket. L’appuntamento invernale riguardante l’NBA è ormai da anni sinonimo di NBA 2K, brand di 2K Studios che viene definita la “simulazione definitiva”. Andiamo oggi ad analizzare il nuovo arrivato: NBA 2K15.

Versione Testata: PlayStation 4

Welcome to 2K….. TV
La prima cosa che si nota una volta avviato il gioco è l’introduzione di 2K TV, un format settimanale dedicato al mondo dell’NBA e a 2K. Rachel De Mita ci introdurrà al mondo NBA attraverso degli speciali dedicati a giocatori e a squadre del momento a cadenza settimanale. Questa è forse una delle più grandi rivoluzioni delle modalità disponibili perchè permetterà anche ai meno esperti di poter conoscere di più della disciplina. 2K permetterà anche a coloro che non possiedono il gioco di poter usufruire degli episodi sul canale Youtube NBA2K . Passando alle modalità di gioco si ha il ritorno della MyLeague, modalità esclusa lo scorso anno.
In MyLeague il giocatore potrà creare la propria lega: si potrà scegliere la durata del campionato, le squadre e tutte le regole che si vogliono.

In NBA 2K15 ci sono tutte le squadre della lega
NBA Today è la classica modalità che racchiude le partite di esibizione, l’online e anche un comodo sistema che ricorda le partite che verranno giocate nella notte NBA nella vita reale. Le due grandi modalità con il maggior numero di innovazioni di questa edizione sono la MyGM e la MyCareer. Della seconda parleremo in seguito mentre la MyGM vede l’utente al comando di una franchigia che cercherà di portare ai vertici della Lega in tutti gli aspetti, sportivi e manageriali. Questa modalità è stata quella che ha subito più cambiamenti dall’anno scorso, a partire dal livello del proprio avatar che ora aumenta con l’esperienza e non con i VC (Virtual Currency, la moneta del gioco che è possibile acquistare tramite acquisti in app). In più bisognerà anche gestire ogni malumore della propria squadra tramite colloqui individuali, più problemi ci sono, peggio giocherà la squadra e ci saranno meno possibilità di arrivare al titolo.
L’ultima modalità da citare è il MyTeam, l’anno scorso assente. Si tratta della versione 2K del Fifa Ultimate Team dove si può comporre il proprio quintetto con tutti i giocatori che si riescono a trovare nei pacchetti. E anche qui come in Fifa ci sono più tipi di pacchetti, ognuno con il proprio costo. Purtroppo questa modalità è stata la più problematica a livello di online per problemi di cui parleremo più in basso.
In NBA 2K15 ci sono tutte le squadre della lega divise in Est ed Ovest, alcune squadre leggendarie (I Bulls di Jordan e Pippen, i Celtics di Larry Bird, gli Spurs di Tim Duncan e David “The Admiral” Robinson sono alcuni esempi) e come lo scorso anno sono presenti anche le squadre di Eurolega, la Champions League del basket, ben 11 squadre sono state aggiunte alla lista rispetto a NBA 2K14, anche l’Italia è rappresentata con la presenza dell’Emporio Armani Milano e Montepaschi Siena.

The Chosen One
La MyCareer è la modalità principe delle saghe 2K. Come in WWE 2K15 l’utente creerà il proprio alter-ego virtuale per buttarsi nella conquista della Lega. Il giocatore creato partirà da una serie di contratti da cinque giorni e a suon di ottime prestazioni dovrà conquistarsi la possibilità di entrare in una franchigia e finire la stagione in essa, ogni prestazione darà frutto a VC che permetteranno di migliorare le doti per renderlo sempre più una macchina da guerra. L’obiettivo è ovviamente vincere tutto con la propria squadra compresi premi singoli come il trofeo di MVP (Most Valuable Player, il giocatore migliore della lega per quella stagione). La modalità però non è esente da bug, di cui il più fastidioso probabilmente è l’inclusione di giocatori che non c’entrano nulla con la propria squadra nelle sequenze filmate. Questo difetto è quello che capita per la maggiore nella modalità,  2K ha però annunciato una patch che dovrebbe risolvere questo problema (al momento disponibile solo in USA).

Air Jordan
Non è facile ricreare una realtà come quella NBA in un videogioco. NBA 2K14 ci era riuscito in parte e la versione 2K15 perfeziona tutto quello che non andava.

NBA2K15 perfeziona tutto quello che non andava in 2k14
Uno dei grandi problemi dello scorso anno si può identificare con la facilità con la quale si andava a canestro con un giocatore veloce: tutta la partita era un continuo correre avanti e indietro e colui che possedeva il giocatore più veloce vinceva. Nella prima partita effettuata in NBA 2K15 si nota che tutto questo è sparito, il ritmo di gioco si è abbassato notevolmente e non sempre una penetrazione veloce porta a canestro sicuro. Il sistema di controllo non è uno dei più facili da imparare per chi non ha mai giocato a un titolo NBA 2K ma in soccorso dei neofiti arriva la 2K Academy, una serie di video che vedono Chris Paul e altri giocatori NBA spiegare i comandi del gioco ma a differenza dello scorso anno non esiste un tutorial dove il giocatore può provare i vari movimenti con le indicazioni a schermo. La prova sul parquet è invece ottima, i giocatori sono rappresentati in maniera eccellente sia per quanto riguarda graficamente sia per quanto riguarda i movimenti caratteristici in campo. Per attaccare, come nella realtà, bisogna fare molto affidamento agli schemi che vi sarà possibile chiamare manualmente o delegarvi la CPU, questo è un grosso aiuto sopratutto per i neofiti  perchè impostando gli attacchi è possibile capire come funziona il tutto.
Rispetto a NBA 2K14 è anche cambiato il modo di difendere, non sarà più necessario tenere premuto L2  perchè le top star potranno superare la vostra difesa in un battito di ciglia. L’intera intelligenza artificiale è resa ottimamente, difendendo e attaccando in maniera diversa in base al risultato. Non è difficile vedere una difesa asfissiante della CPU a pochi secondi dal termine con il risultato in bilico.

La tecnica non è tutto
2K ha migliorato anche il roster di giocatori che hanno ricevuto il face scan, tecnologia usata lo scorso anno e anche su WWE 2K15, e adesso quasi tutti i giocatori della lega sono stati riprodotti in maniera fedele. Il gioco gira a 1080p e 60fps che rimangono stabili per quasi tutto il tempo, purtroppo ci sono alcuni problemi di cali durante alcuni replay. Una pecca di questo gioco, così come è stato per lo scorso anno, è il tempo dei caricamenti. A volte passano anche 5 minuti senza dover usare il joypad sopratutto nella MyCareer. Come l’anno scorso 2K pecca nell’online, con una linea decente il titolo non lagga in video ma soffre di un leggero input lag che rende difficile l’utilizzo del tiro vista la necessità di un’ottimo tempismo. Questo rende le sfide online una gara a penetrazioni in area e appoggi del pallone a canestro. Una modalità online di cui non abbiamo parlato è il MyPark,  dove si partecipa con il proprio giocatore creato nella MyCareer a gare 2 vs 2 o 3 vs 3 in un campetto. In questa modalità i problemi riguardano più che altro il match making visto che per qualche strano motivo l’input lag è un problema solo delle normali amichevoli online.

Verdetto
8.5 / 10
Non sempre una penetrazione veloce porta a canestro sicuro
Commento
Se l'anno scorso ci si avvicinava alla perfezione quest'anno si ha avuto quel passo in più che permette a NBA 2K15 di essere il miglior gioco sportivo di questo 2014. E' adatto sia a chi non ha mai giocato alla serie sia a chi ne è veterano. Assolutamente un must buy.
Pro e Contro
Sistema di controllo migliore di 2k14
Squadre Europee
MyCareer molto migliorata.....

x …. anche se ha ancora molti difetti
x Online non all'altezza del titolo

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