Recensione Mortal Kombat

Chi di noi, per un motivo o per un altro, durante gli anni novanta non e’ rimasto colpito da Mortal Kombat?
Mortal Kombat, un picchiaduro 2D che fece scalpore per la sua violenza grottesca e spietata. Un picchiaduro che voleva prender ele distanze da Street Fighter grazie ad un gameplay differente e grazie proprio a questa sua brutalità. Dopo i primi tre episodi della saga la serie cercò di mantenersi a galla con prodotti mediocri, ma mai capaci di raggiungere il mito dei primi grandi titoli della serie….almeno fino al 2011, anno in cui la Midway, oggi sotto le spoglie di NetherRealm Studio,  sembrava essere veramente intenzionata a riportare in auge questa meritevole serie, fin da troppo tempo lasciata ad un destino poco felice. Su PS3 e Xbox 360 tale missione venne compiuta con successo. Mortal Kombat risultò essere un ottimo picchiaduro capace di far rivivere buona parte delle emozioni che i “vecchi”videogiocatori provarono nel 1992 o poco dopo.  Ad un anno di distanza ecco che arriva la versione per PS Vita. Sarà questa all’altezza delle versioni per le console maggiori?

Versione testata PS Vita.

Scetticismo in retro pixel

Come successo con questo Mortal Kombat, anche durante gli anni novanta, il titolo Midway venne convertito per diverse portatili quali Game Gear e Game Boy. Il risultato non fu eccezionale, ma visti i mezzi disponibili per la programmazione in quegli anni, e soprattutto vista l’esigua potenza dei sistemi portatili del periodo, di certo non ci si poteva lamentare del prodotto finito. Oggigiorno invece le carte in tavola sono ben diverse e le possibilità per realizzare una conversione portatile degna delle sorellone casalinghe, ci sono tutte. Quando si ha a che fare con conversioni da home console a portatile spesso ci si ritrova ad essere un po’ scettici. Figuriamoci quando si ha a che fare con un titolo old school che ha segnato un periodo dell’adolescenza o dell’infanzia di appassionati gamers e retro gamers. Appena ci vengono toccati i nostri miti d’infanzia ci mettiamo subito sulla difensiva senza renderci conto che a volte il tempo tradisce la bellezza dei pixel che furono ed erroneamente partiamo prevenuti verso nuovi meritevoli titoli e su rifacimenti di videogiochi legati in maniera indissolubile al nostro essere. Ebbene con Mortal Kombat un’altra lezione ci e’ stata impartita. Divertirsi con i titoli di una volta, come una volta, riportati alla luce grazie ai mezzi di programmazione ben più potenti dei nostri anni e’ possibile. Anzi, non voletemene, capita anche che il presente si realizzi in miglior maniera rispetto al passato. Questo e’ proprio il nostro caso in quanto la versione PS Vita di Mortal Kombat e’ veramente meritevole di attenzione da parte di tutti i videogiocatori appassionati di picchiaduro.

Tutto e subito

In Mortal Kombat per PS Vita, gli sviluppatori non si sono limitati a realizzare semplicemente una conversione del titolo originariamente uscito su PS3 e Xbox 360, ma ci hanno regalato un videogioco con delle aggiunte contenutistiche che ottimamente si sposano con PS Vita. Iniziamo subito dalla nutrita schiera dei personaggi presenti in questa incarnazione del titolo. I lottatori sono tutti presenti fin da subito, quindi non sarà necessario sbloccare personaggi extra completando scalate, story mode o soddisfacendo determinati obiettivi. Inoltre abbiamo a disposizione una rosa che comprende anche i combattenti usciti solo dopo qualche tempo su console casalinghe ed ottenibili acquistando i vari DLC. Oltre ai classici Scorpion ,Sub Zero, Shang Tsung, Johnny Cage, Liu Kang, Raiden e tantissimi altri troveremo anche Scarlett, Rain, Kenshi e Freddy Krueger. Idem dicasi per i costumi. Troveremo sin da subito anche quelli presenti nei DLC già usciti. Tale scelta risulta sicuramente vincente, ma altrettanto opinabile. Ok, e’ vero,avremo subito a disposizione tutti i personaggi e quindi una rosa davvero folta e completa che conta ben trentadue personaggi, ma se alcuni fossero stati sbloccabili solo dopo il completamento di determinati obiettivi, il titolo sarebbe risultato più longevo e accattivante. Di sicuro questo non e’ un grave difetto, ma rappresenta comunque sia un piccolo neo riguardo la longevità del titolo che, si attesta su di un ottimo livello grazie alle tantissime modalità di gioco presenti. Iniziamo con la storica scalata, sfida che ci accompagna sin dalla prima incarnazione di Mortal Kombat e qui selezionabile nella modalità Kombattimento. Come sempre, una volta selezionato il nostro personaggio, dovremo riuscire ad arrivare sino in cima alla torre e riuscire a sconfiggere il possente Shao Khan. Una variante di questa modalità e’ la scalata a due, affrontabile in tag team. Quindi match due contro due per una violenza raddoppiata grazie agli attacchi combinati.

La storia si scrive con il sangue

In Mortal Kombat una delle sorprese migliori fu lo story mode e come venne implementato. Su PS Vita tale modalità rimane invariata. Attraverso l’utilizzo di personaggi prestabiliti, prenderemo parte ad una storia che ci verrà narrata per mezzo di combattimenti all’ultimo sangue e sequenze animate in computer grafica atte al proseguimento degli avvenimenti. Tali sequenze conservano il doppiaggio delle versioni maggiori e se non sapete ancora quale terribile cosa vi attende, ne parleremo più avanti.
La nostra storia sanguinolenta, prenderà il via con le vicende del primo Mortal Kombat. L’Earthrealm e’ in pericolo. Shao khan, servendosi di Shang Tsung vuole conquistare il regno terrestre. Raiden, Dio del Tuono e guardiano della terra proverà ad impedirglielo grazie anche all’aiuto di valorosi guerrieri quali Jhonny Cage, Liu Kang, Sonia ed altri. Questo rappresenta solamente l’inizio, in quanto la storia proseguirà fino ad arrivare agli avvenimenti di Mortal Kombat 3. Un’altra divertente aggiunta fu la torre delle sfide composta da ben trecento prove di difficoltà crescente da affrontare. In questa modalità di gioco, presente anche in questa versione portatile, ci ritroveremo ad utilizzare diversi personaggi ed ogni tappa, per essere superata, richiederà il soddisfacimento di un certo obiettivo. Si andrà da normali combattimenti, a combattimenti in particolari condizioni dove saremo magari penalizzati ed avremo a disposizione meno vita, o magari dovremo sconfiggere un certo numero di nemici solo ed esclusivamente con una mossa pre impostata come se ci trovassimo in una sorta di sparatutto bidimensionale, e tantissime altre sfide. Su PS Vita, troveremo anche la “Torre delle sfide bonus”, variante della classica Torre delle Sfide dove saranno presenti delle prove costruite appositamente per sfruttare alcune delle peculiarità della portatile Sony, come il touch screen ed i sensori di movimento. Tali prove le ritroveremo poi sbloccate sotto forma di minigiochi sempre nella modalità Kombattimento. In pratica le prove che affronteremo saranno molto simili a quanto già visto in tantissimi altri titoli nati su piattaforme mobile, quindi tablet e smartphone e non rappresenteranno nulla di realmente innovativo. Nonostante ciò, i minigiochi presenti risulteranno divertenti e, per la somiglianza sopra descritta, adatti a partite mordi e fuggi.
Il minigioco più carino è sicuramente quello molto simile al famoso Fruit Ninja, la differenza tra i due risiede nel fatto che qui, al posto della frutta, dovremo brutalmente tagliare a metà le teste dei vari lottatori che saltano fuori dal basso dello schermo. Le dita saranno la nostra affilata spada. Se non volete esplodere però, fate attenzione a non tagliare le bombe. Pur essendo una piccola aggiunta, questi minigiochi rappresentano sicuramente un valore in più capace di intrattenere per alcuni istanti, con semplicità ed immediatezza, anche chi magari non è un appassionato della saga o di picchiaduro. Concludiamo il paragrafo con l’immancabile modalità Allenamento dove sarà possibile affinare le nostre tecniche personali, imparare gli attacchi speciali, le combo e le fatality di ogni personaggio.

Nuts breaker, arpioni e palle di ghiaccio

Il principale problema dei picchiaduro su console portatili e’ quasi sempre rappresentato dai controlli di gioco. Solitamente, quando si passa da una console casalinga ad una portatile, questo risulta essere spesso il tallone di Achille. Ciò avviene perché l’ergonomia delle console portatili non e’ di certo paragonabile a quella di un Pad “classico”, per quel che concerne i picchiaduro soprattutto si fa riferimento a quello PS3 che a sua volta non è paragonabile ad un arcade stick.
Fortunatamente su Mortal Kombat non avremo nulla a che fare con mezzelune, quarti di luna e zeta varie. Per chi conosce la serie, saprà benissimo che le varie tecniche dei combattenti vengono realizzate per mezzo della pressione delle frecce avanti, dietro, su e giù. Grazie a questa sua caratteristica giocare con Mortal Kombat su PS Vita e’ veramente piacevole. I comandi sono precisi e rapidi nella risposta e difficilmente non riusciremo ad eseguire un qualche attacco speciale. Come nell’originale anche qua troveremo quattro tasti per gli attacchi, uno per le prese ed uno per la parata.  I fan di vecchia data ritroveranno in Mortal Kombat tutte le tecniche speciali “classiche” della serie, ma queste risulteranno essere più fluide da vedere. Quando vedremo Scorpion utilizzare l’arpione, Sub Zero congelare i nemici, Sonia lanciare il suo velenoso bacio, Liu Kang effettuare il suo calcio a “bicicletta” o Jhonny Cage fracassare le zone intime del povero malcapitato di turno, sarà proprio come sentirsi a casa. Inoltre come accadeva nella versione per console casalinghe troveremo una barra super da riempire a suon di bastonate, fino ad un massimo di tre. Previo utilizzo di una di esse potremo eseguire le mosse speciali potenziate fattibili eseguendo i comandi delle varie mosse speciali più il tasto parata. Quando avremo riempito due barre potremo eseguire una combo breaker. Tale mossa si rivelerà  utilissima quando ci troveremo in balia di una lunga combo avversaria. Infine, con il massimo delle barre piene eseguiremo le immancabili e bellissime mosse X-Ray, attacchi dall’efferata violenza attuabili tramite la pressione in contemporanea dei tasti dorsali L ed R. Inoltre, è possibile realizzare tali tecniche anche toccando con le dita l’icona lampeggiante presente sullo schermo della console, vicino alla barra Super Meter. Una volta sconfitto il nostro avversario potremo quindi eseguire le rinomate fatality classiche o, dove possibile, le stage fatality.
Divertente l’idea di poter impartite i comandi per le fatality utilizzando il touch screen. Oltre alle brutali fatality, in questo episodio di Mortal Kombat rientrano in scena anche le umoristiche Babality. Padroneggiare il combat system di Mortal Kombat non e’ affatto difficile, ma anzi risulta di facile apprendimento anche per i neofiti ed il D-Pad di PS Vita si sposa veramente bene con questo. Ciò va sicuramente a vantaggio dell’immediatezza,ma penalizza la profondità di gameplay. Il sistema di combo presente in Mortal Kombat difatti non risulta essere chissà quanto tecnico e complicato ed iniziare a realizzare buone juggle, oltre alle appena sufficienti combo base, non sarà un’impresa difficile come in Street Fighter o The King of Fighter ad esempio. Con ciò sembrerebbe che il titolo sia fin troppo semplice invece, proprio perché imparare ad eseguire le combo non sarà arduo, dovremo riuscire a padroneggiarle ed utilizzarle il prima possibile e scegliendo bene il giusto tempismo per entrare nella guardia avversaria, altrimenti, già a difficoltà normale, non sarà affatto facile arrivare fino in cima alla skalata senza morire.

Un pugno in un occhio

Contenutisticamente il titolo sviluppato da NetherRealm Studio, si e’ rivelato addirittura lievemente superiore alla sua controparte uscita su console casalinghe. Con tutti questi contenuti, avremo anche la stessa qualità grafica? Purtroppo no. I programmatori hanno preferito mantenere intatte la fluidità degli scontri, davvero notevole e la cura per il dettaglio delle arene 3D, qui egregiamente mantenute e ricche di macabri dettagli. In fondo, ciò che conta in Mortal Kombat e’ l’atmosfera, o meglio e’ quell’atmosfera oscura e permea di malvagità che tanto ci piacque fin dalla prima incarnazione del titolo.  Tale dettaglio purtroppo non e’ stato mantenuto per i singoli lottatori che vedono il loro numero di poligoni nettamente diminuito rispetto a quello su PS3 e Xbox360. Le texture dei vari corpi difatti sono veramente poco dettagliate ed appaiono fin troppo slavate rispetto a quelle che compongono le ambientazioni. Insomma, un po’ un pugno in un occhio in una produzione fino ad ora davvero eccellente. Nonostante ciò gli effetti grafici delle varie tecniche speciali risultano ben realizzati grazie a buoni effetti particellari ed una buona scelta cromatica che dona più impatto ai vari colpi. Anche i semplici colpi fisici risultano essere duri e quindi dal doloroso impatto proprio come da tradizione. Il sangue invece, poteva sicuramente venire realizzato con più cura. Passando al comparto sonoro, lo scricchiolio e la frattura delle ossa durante le mosse x-Ray riescono a provocare sul viso dei videogiocatori un’espressione di dolore, in quanto sono ben realizzati. L’idea di subire un attacco con effetti così devastanti, non può che farci scorrere un piccolo brivido di sofferenza lungo la schiena. Gli impatti dei colpi, sia normali che speciali sono anch’essi buoni e la colonna sonora, pur non stupenda, risulta piacevole. Una nota stonata, come vi avevo precedentemente anticipato, e’ rappresentata invece dal doppiaggio dello story mode. Se in inglese le cose migliorano un poco, in italiano questo risulta veramente pessimo, sia per timbro di voce scelto per i vari personaggi che per problemi di sincronia tra labiale e sonoro. Jhonny Cage e’ l’apoteosi delle mie parole. Il suo doppiaggio e’ talmente orribile da divenire grottesco e capace di strappare delle risate dal videogiocatore, incredulo ed incapace di comprendere il motivo di una scelta di doppiaggio tale. Infine l’online. Con un netcode e dei server stabili, i match contro i giocatori di tutto il mondo saranno esenti da rallentamenti vari e potremo quindi azzuffarci senza temere ritardi nei comandi dovuti al lag. Inoltre, potremo giocare anche creando una LAN locale con i nostri amici, fino a quattro giocatori. In pratica, con quattro PS Vita ed altrettante cartucce di gioco, potremo sfidarci in divertenti match due contro due. Insomma, Mortal Kombat per PS Vita e’ un prodotto confezionato con abile maestria, che grazie ad un’ottima giocabilità, veloce e fluida, tantissime modalità di gioco, che ne elevano la longevità ad ottimi livelli ed un’atmosfera che ricrea molte delle emozioni vissute con i primi tre capitoli della serie, rappresenta la migliore incarnazione di Mortal Kombat disponibile sul mercato oltre che uno dei migliori picchiaduro mai usciti su console portatili.

Verdetto
8 / 10
Ammazza che ti ammazza
Commento
Mortal Kombat giunge con questo episodio alla sua nona incarnazione. I ragazzi di NetherRealm Studio questa volta non ci hanno deluso con un prodotto mediocre, ma ci regalano nuovamente tutto lo spirito del Mortal Kombat anni novanta che stupì pubblico e critica, oltre che per la sua violenza, anche per la sua innegabile qualità. Proprio a voler fare i pignoli, magari, con un po' di coraggio in più, si sarebbe potuto pensare ad una qualche innovazione da poter sapientemente congiungere con lo spirito old school della serie. Nonostante ciò a noi Mortal Kombat piace così, con la sua grottesca violenza oggi propinataci in HD, più fluida, veloce e dolorosa che mai. Mortal Kombat torna a risplendere a ben vent' anni di distanza dalla sua prima apparizione.
Pro e Contro
Fluido e veloce
Giocabilita adatta a tutti
I controlli su PS Vita sono impeccabili
Tantissimi personaggi e contenuti

x I modelli poligonali dei lottatori non sono il massimo
x Doppiaggio italiano grottesco e malriuscito
x Se cercate un gameplay profondo, qui non lo troverete

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