Recensione Monster Hunter Stories

Voglio andare dove mi va, e non fermarmi qua!
Questo viaggio mi porterà, da tutti i Monstie!

 

Come è ben noto, solo negli ultimi anni la serie di Monster Hunter ha attecchito in occidente grazie ai titoli usciti su Nintendo 3DS, tanto da far decidere a Capcom di portare il nuovo capitolo principale su home console, accompagnato da un bel lancio in contemporanea mondiale. Prima di queste uscite trionfali, i fan della serie dei cacciatori di mostri si sono dovuti adeguare ai lunghi tempi d’attesa necessari per l’adattamento e la localizzazione del gioco nelle varie lingue, tanto da far saltare alcuni capitoli in favore delle versioni “Ultimate”. All’annuncio di Monster Hunter Stories, spin-off della serie principale, molti dei fan erano pronti a mettersi l’anima in pace credendo di non veder mai arrivare dalle nostre parti questo nuovo titolo incentrato sulla figura dei Rider. Come di consueto, per la serie “l’eccezione che conferma la regola”, Nintendo durante uno dei suoi Direct dedicati a 3DS ha annunciato l’arrivo del gioco Capcom in Europa, previsto per l’8 Settembre, ovviamente sulla sua piccola, e instancabile, console portatile.
Ma bando alle ciance e scopriamo insieme il mondo di Monster Hunter e le avventure dei Rider in Monster Hunter Stories nella nostra recensione.

Mamma, da grande voglio fare il Rider
Stories si discosta dalla serie principale non solo per le dinamiche da JRPG ma anche per la storia
Nel mondo di Monster Hunter non esistono solo cacciatori di mostri. Nel piccolo e sperduto villaggio di Hakum da generazioni vengono cresciuti ed allenati i Rider, soggetti in grado di creare, attraverso delle pietre speciali, un legame unico con i Monstie, gli stessi mostri che abbiamo imparato ad amare (e in alcuni casi letteralmente odiare) nella serie principale. In questo spin-off andremo a vestire i panni di un giovane Rider (Lute nell’anime) che spinto dalla voglia di ottenere questo importante “titolo” e iniziare ad esplorare il mondo, riuscirà a stringere un legame con un Monstie, un “cucciolo” di Rathalos, senza il bisogno di ricorrere ad una pietra del Legame. Insieme ai suoi inseparabili amici Lilia e Cheval, il nostro intraprendente protagonista inizierà il suo percorso che lo vedrà finalmente coronare il suo sogno e diventare un vero Rider a tutti gli effetti.
Purtroppo però nel mondo di Monster Hunter Stories sta per abbattersi una piaga che sembra sovvertire le leggi della natura e mutare il normale comportamento dei mostri, rendendoli aggressivi e fortemente pericolosi. Sarà proprio l’attacco al villaggio di Hakum da parte di un Nargacuga infetto dal Flagello Nero che porterà scompiglio nelle vite dei nostri protagonisti e sarà il “la” per l’inizio di un viaggio sulle orme di un’antica leggenda per trovare una soluzione che possa placare il Flagello Nero e riportare la serenità nel mondo. Nel corso dell’avventura però non saremo soli. Nonostante le strade dei nostri amici si separino, ognuno spinto da una propria motivazione e dai propri ideali, al nostro fianco avremo un simpatico e misterioso Felyne, Navirou, che ci farà da supporto morale (e non solo), mentre sarà intento a recuperare la memoria perduta.

Monster Hunter Stories si discosta dalla serie principale non solo per le dinamiche da JRPG ma anche per la storia, che introduce per la prima volta all’interno di questo universo la figura dei Rider. Contrariamente ai cacciatori, i Rider sfruttano la potenza del legame con i Monstie per combattere e sconfiggere gli altri mostri, cosa che gli permetterà non solo di servirsene in battaglia ma di cavalcarli, utilizzando così il loro potenziale al 100%.

Stories pesca a piene mani dalla serie principale, portando sul piccolo schermo di 3DS tutti (o quasi) i mostri di Monster Hunter, scegliendo una formula che lo avvicina al concetto di “catturali tutti” esploso con Pokémon e ripreso ultimamente con successo da Yo-kai Watch.

Nel gioco ci saranno oltre 60 Monstie che potremo ottenere e usare in battaglia, e potranno essere catturati trovando le rispettive uova, ognuna caratterizzata da un determinato pattern a seconda della specie. Una volta in possesso di un uovo basterà schiuderlo presso una stalla e il gioco è fatto: il Monstie si legherà a noi. Le uova però saranno ben custodite nei nidi dei mostri, e non sarà facile impossessarsene, dato che per poter entrare in una delle tane dovremo spingere il mostro alla ritirata e questa non sempre avverrà (pur andando a sfruttare appositi item). Le tane poi si presentano come mini dungeon generati in maniera del tutto casuale, all’interno dei quali troveremo il nido dove riposa il mostro e dove sono riposte le uova.

Monster Hunter JRPG
Rispetto alla serie classica Stories si presenta come un titolo per tutti
Rispetto alla serie classica Stories si presenta come un titolo per tutti, adatto anche a quei giocatori che da sempre sono stati impauriti dalle meccaniche punitive e dal gameplay poco amichevole, ancor prima che il mondo scoprisse il concetto mainstream di difficoltà con Dark Souls. Nonostante questo, Stories risulta abbastanza sfaccettato e stratificato, mostrando un gameplay solido e ricco di attività, non solo una semplice manovra per spremere una serie, che almeno in Giappone, riesce a fare numeri milionari ad ogni uscita.

Ad esempio la schiusa delle uova di cui abbiamo appena parlato è legata ad una sorta di minigame che servirà ad incrementare alcune delle statistiche base dei Monstie, punto di partenza per l’allenamento della creatura.

Ogni Monstie nascerà con dei Geni, delle abilità che caratterizzano un determinato mostro. Nel corso del gioco sarà necessario e doveroso intervenire su questi Geni tramite il Rituale Sciamanico, che permetterà di “fondere” i Geni di un Monstie donatore con quelli del Monstie che decideremo di migliorare. Così facendo potremo donare nuove abilità o migliorare alcune statistiche base, permettendogli così di acquisire poteri che altrimenti, data la sua natura, non potrebbe mai imparare. Il numero massimo di Geni ottenibili sarà 9, e il tutto avviene tramite una griglia (3×3) nella quale posizionare i vari potenziamenti. Non solo, oltre ad alcuni strumenti da utilizzare negli slot liberi sarà fondamentale anche decidere accuratamente la posizione per attivarne gli Effetti Bingo, ad esempio allineandone nella stessa fila Geni della stessa forma o colore, che ci forniranno bonus aggiuntivi sia nelle statistiche, sia in battaglia. L’uso accurato dei Geni diventa poi una parte fondamentale del meta game nel caso si decida di avventurarsi nella modalità multigiocatore, disponibile sia in locale che online, dove lo sviluppo del mostro sarà doveroso.

Una volta preparato il Monstie a dovere dovremo preoccuparci delle battaglie e anche qua, nonostante l’idea semplice che sta alla base del gameplay, non tutto è così banale come ci si potrebbe aspettare.

Sasso, carta, Rathalos
l’atmosfera di Monster Hunter è palpabile fin dalle prime schermate di gioco
I combattimenti, basati sui turni, prevedono la scelta di un’azione da parte nostra, sia questa il semplice attacco, quale Monstie utilizzare, l’uso di un’abilità speciale o di un oggetto presente nella borsa. La particolarità del sistema di combattimento sta nel “Testa a Testa” che avverrà quando, andando a selezionare un bersaglio, comparirà una “linea di battaglia”. In questo caso anche l’avversario sferrerà un attacco nei nostri confronti, e per avere la meglio su di lui dovremo rispondere usando uno dei 3 tipi di attacco disponibili.

Questo sistema altro non è che la classica rivisitazione del triangle system basato a sua volta sulla morra cinese.

Qua avremo a disposizione un colpo incentrato sulla Potenza, la Velocità e la Tecnica, e ognuno di loro sarà forte rispetto ad attacco, ma debole rispetto ad un altro. Così facendo dovremo saper leggere bene gli sviluppi della battaglia, dato che ogni mostro avrà delle strategie ricorrenti e conoscere l’avversario significherà avere la vittoria in pugno, permettendoci di uscire a testa alta dagli scontri Testa a Testa.

Sul campo potranno scendere solamente il Rider, sul quale avremo il controllo diretto, e un Mostie (su i 6 disponibili nel party), che agirà in maniera indipendente secondo le caratteristiche della specie. Pur non potendo impartire ordini diretti potremo comunque decidere se usare o meno gli attacchi speciali, che sfrutteranno l’energia della barra del Legame. Questa si riempirà man mano che lo scontro avanza, colpendo i nemici o vincendo i “Testa a Testa”. Utilizzabile alla stregua dei punti magia, una volta piena potremo usare tutto il suo potere per dar vita al legame tra Rider e Monstie, permettendoci di cavalcarlo e sfruttare tutto il nostro potenziale “bellico”. Quando saremo in sella le due barre di energia si uniranno, così come i danni inflitti aumenteranno notevolmente. Oltre all’attacco base potremo sferrarne uno speciale, che sarà unico a seconda del Monstie utilizzato e in grado di ribaltare le sorti dello scontro. Sebbene nella forma “unita” mostro e Rider siano più forti, non dovremo abbassare le difese, in quanto subire troppi danni potrebbe mettere in crisi la nuova formazione, costringendoci a rompere il legame e a tornare a combattere separatamente. Per non annoiarsi mai, durante le battaglie ci saranno anche delle attività QTE che ci chiederanno di premere velocemente alcuni pulsanti per vincere degli scontri rapidi e portare a casa l’incontro.

Pescando a piene mani dall’universo di Monster Hunter, nonostante il cambio di registro, l’atmosfera di Monster Hunter è palpabile fin dalle prime schermate di gioco. Molte delle caratteristiche dell’hunting game di casa Capcom sono rimaste invariate, dai mostri agli oggetti utilizzabili, e rappresentano un plus per i fan più accaniti della serie. Ad esempio il crafting è rimasto praticamente lo stesso (scremato solamente da tutti gli equip consumabili necessari) e la raccolta di materiali servirà giocoforza per migliorare i propri equipaggiamenti o completare le centinaia di quest presenti, o ancora utilizzare le combinazioni per creare item curativi.
Proprio la parte legata all’armamentario vi porterà via diverso tempo per la ricerca dei materiali necessari alla loro creazione o potenziamento, che avverrà in maniera graduale nel corso del gioco, man mano che troveremo nuove aree e nuovi mostri da sconfiggere. Anche se la serie principale offre bel 14 classi differenti, all’interno di Stories potremo fare affidamento solamente a 4 tipologie di armi, divise fra Spadoni, Martelli, Corna da Caccia o Spada e Scudo, tagliando fuori molte delle armi più amate e usate in Monster Hunter. Scelta strana, soprattutto se ci si concentra sull’esclusione di alcune classi come gli Archi o le Balestre che avrebbero sicuramente meritato un posto all’interno del gioco.
Più semplice e abbordabile la creazione di Armature, che ci consentirà, non appena avremo sconfitto un nuovo mostro di realizzarne la corrispettiva presso il fabbro, che ci offrirà delle missioni per poter creare quella scelta.

Sull’eShop di Nintendo 3DS è disponibile una demo del gioco che vi permetterà di giocare la prima parte di Monster Hunter Stories, che servirà da tutorial. I salvataggi della demo possono poi essere importati nel gioco completo, così da continuare l’avventura e non perdere i progressi fatti. 
Monster Hunter Stories sfrutta anche gli amiibo, che tramite l’apposta funzione permetteranno di sbloccare alcuni contenuti. Sebbene non sia prevista al momento la distribuzione in occidente, sono completamente compatibili anche gli amiibo di Stories usciti solamente in Giappone, che sbloccheranno nel gioco i Monstie dei protagonisti. La compatibilità è estesa anche a tutti gli altri amiibo, che si limiteranno però a regalarci solamente alcuni oggetti consumabili. 
Come nella tradizione della serie, troviamo anche delle funzionalità online legate al multiplayer, sia per ricevere nuove missioni e contenuti gratuiti, che verranno rilasciati nel corso dei prossimi mesi. 
A proposito delle missioni che si andranno ad affiancare alla main quest, queste offriranno uno svago rispetto alle attività principale, consentendoci di cacciare mostri o raccogliere oggetti, e punteranno maggiormente sull’esplorazione del mondo di gioco (compito poi reso più semplice dalla presenza di un viaggio rapido che ci permette di raggiungere la meta desiderata velocemente). C’è da dire che nel marasma delle sub quest, disponibili a centinaia, nessuna sarà realmente stimolante e si limiterà a spedirci in una determinata zona per sterminare un mostro e così via. Queste si dividono in 3 tipi: quelle del tabellone, in maniera analoga a quanto avviene in Monster Hunter, e che potranno essere rigiocate più volte, quelle raccolte a giro per i vari villaggi e che ci verranno date dai cittadini, o più stimolanti e divertenti, quelle dei compagni di avventura, che ci permetteranno di approfondire il legame con loro e scoprire ulteriori dettagli sulla storia. Delle 3 tipologie solamente le ultime si rivelano riuscite, ed è un peccato che ci vengano proposte solamente verso le fasi finali del gioco.

Monster Hunter Stories è un titolo ricco e profondo, un JRPG che riesce a tenere testa ad alcuni dei capisaldi del genere e lo fa con la giusta dose di avventura e narrazione. Portare a completamento il gioco non sarà una passeggiata, soprattutto una volta avviati verso la conclusione, dove sarà richiesta una squadra di Monstie ben allenata ed un equipaggiamento che risponda alle esigenze. Il tutto è completabile nel giro di 40/50 ore, tempistica che può variare in base a quanto tempo deciderete di spendere ad allenare la vostra squadra, completare missioni o semplicemente esplorare il mondo, magari dedicandovi alla ricerca dei 100 Poogie, gli iconici maialini sparsi nei luoghi più impensabili.

Monster Hunter for poser
Anche sul piano tecnico Monster Hunter Stories offre una buona performace
Anche sul piano tecnico Monster Hunter Stories offre una buona performace. Il tutto nel rispetto della serie, riproponendo alcuni degli elementi caratteristici che l’hanno reso famosa (mostri, equipaggiamenti, ecc), sfruttando però uno stile più caricaturale. Proprio da questo punto di vista i Monstie rappresentano una versione ridotta e “super deformed” dei mostri originali, scegliendo un tratto decisamente differente, ma che nonostante tutto non tradisce le atmosfere del gioco. Qua, anche grazie alla serie animata che si sviluppa sulla storia dello spin-off come progetto cross-mediale (sulla falsariga di Yokai Watch) troviamo un character design azzeccato e vincente, con personaggi ben delineati e simpatici alla sola vista. Anche il mondo di gioco, per quanto proponga un design semplice e limitato alle caratteristiche di Nintendo 3DS offre bei panorami e ambientazioni ben costruite. La possibilità di accedere ad alcune particolari zone utilizzando i poteri unici di alcuni Monstie mostra anche un certo sviluppo dei livelli, spingendo il giocatore a ritornare sui suoi passi per accedere a nuove zone nella quale trovare materiali e mostri da cacciare. Anche le città riprendono elementi grafici della serie di Monster Hunter e non sarà strano “sentirsi a casa” quando visiteremo i villaggi presenti e parleremo con gli abitanti. L’unico grande limite del motore di gioco lo si percepisce durante l’esplorazione, e non è difficile notare un certo ritardo nel caricare i modelli dei personaggi (nel caso delle città) o dei mostri, rendendo fastidiosa, specie nel primo caso, la ricerca di missioni secondarie.

Belli e ben realizzati i filmati che andranno ad accompagnare la storia del gioco, con una CGI di qualità che non risente troppo della compressione video. Da segnalare la presenza del 3D Stereoscopico, feature ultimamente scomparsa da alcuni dei giochi più recenti, che in Stories riesce ad arricchire ulteriormente il comparto grafico dando al titolo Capcom maggior “profondità” visiva, con un effetto piacevole da usare, sia in battaglia che durante le cutscene.

Anche sotto il profilo sonoro la produzione pesca a piene mani dal mondo di Monster Hunter, com’è giusto che sia e facendo leva sul fattore fanservice, con molte delle musiche originali, tra cui il tema principale, riadattati per l’occasione.

Monster Hunter Stories presenta un adattamento completo in lingua italiana, stando attenta a mantenersi fedele alle traduzioni usate nella serie principale.

Verdetto
8.5 / 10
Gotta Hatch'em all. E no, non è fiorentino!
Commento
Il 2018 per Nintendo 3DS poteva sembrare un anno piatto e privo di novità. In questi mesi sono stati molti i titoli che ci hanno fatto cambiare idea e molti dovranno arrivare nelle prossime settimane. Monster Hunter Stories è un ottimo JRPG che si unisce alla softeca della piccola console portatile di Nintendo e porta con se tutte le atmosfere della serie classica, ma aprendosi ad un nuovo pubblico grazie al cambio di genere nel gameplay. Un JRPG onesto e ben costruito, che si scrolla di dosso i timori di un prodotto costruito a tavolino giusto per guadagnare sulle spalle del nome che porta, ma che invece offre l'occasione per l'inizio di una nuova e promettente serie. Se in tutti questi anni l'hunting game di casa Capcom vi ha incuriosito ma al tempo stesso spaventato per le meccaniche spesso punitive, Stories potrebbe essere un'occasione per voi per avvicinarvi a questo mondo, e perché no magari aprirvi la porta al futuro Monster Hunter World.
Pro e Contro
Gameplay di qualità
Storia ben scritta
L'universo di Monster Hunter è ben presente

x Motore lento nel caricare elementi
x I fan più incalliti potrebbero trovare lo spin-off indigesto

#LiveTheRebellion