Recensione Monster Hunter 4 Ultimate

“Il veliero delle sabbie sta solcando le dune del deserto, nello stesso modo in cui un paio d’ore fa veleggia tranquillo nelle acque del mare meridionale, ma regalando ai miei occhi uno spettacolo del tutto differente, per non dire quasi onirico, nella sua irreale bellezza. Il capitano mi si avvicina, e poggiandomi una mano sulla spalla mi porge il suo monocolo, indicandomi l’orizzonte a dritta. Incuriosito da questo gesto avvicino l’occhio alla lente e indirizzo l’altra estremità nella direzione indicatami, ed è con un sussulto che riconosco la figura inconfondibile di Dah’ren Moran, un drago anziano più grosso di questa intera nave. Rimango senza parole mentre lo osservo, domandandomi come facciano i cacciatori ad abbattere delle bestie di tali dimensioni, o meglio, come farò io ad abbattere una creatura così, poiché è proprio questo quello che voglio diventare, un cacciatore, e quella bestia che sto guardando in questo momento, un giorno, potrebbe diventare la mia preda”.

Più Ultimate dell’Ultimate
Monster Hunter 4 Ultimate i punti forti dei precedenti capitoli
Dopo l’uscita europea del 2013 su WiiU e 3DS di Monster Hunter 3 Ultimate, finalmente giunge a noi il suo seguito diretto, Monster Hunter 4 Ultimate, come esclusiva per le attuali console portatili Nintendo, che consolida in modo eccellente i punti forti dei precedenti capitoli e segna – per alcuni aspetti – una svolta in alcune abitudini del franchise (ma su questo aspetto ci soffermeremo più avanti).
Parlando di numeri, in questo gioco sono presenti la bellezza di 75 grandi mostri, 13 dei quali inediti tra sotto-varianti e 2 new entry (rispetto alla versione originale mai arrivata da noi), con delle meccaniche di gioco nuove in grado di presentare una sfida anche ai veterani della serie. Fortunatamente a supportarci nella caccia avremo non solo tutte le armature e le armi relative a questi nemici, ma grazie ad un nuovo sistema, potremo scambiare in un apposito negozio alcune parti di mostri presenti in questo gioco con quelle di creature presenti in altri capitoli, andando ad aumentare enormemente la vastità dell’arsenale che questo gioco è in grado di fornire per supportare i cacciatori nelle loro avventure.
La funzionalità online del titolo, non presente in quello precedente per console portatili, è accompagnata da un ottimo sistema di tutorial iniziale, e permette anche ai giocatori principianti di avvicinarsi a questa serie facendoli ambientare ai ritmi del gioco e di ottenere supporto dei giocatori più esperti nelle missioni più ostiche da affrontare da soli.

 

Tanti cambiamenti, tanta gloria
trovarsi nella posizione giusta in battaglia può fare la differenza tra la vita e la morte
La modifica più radicale di questo titolo, risiede principalmente nell’introduzione dei dislivelli nelle mappe. Certo, in alcune aree  delle precedenti generazioni era già possibile raggiungere piccoli spazi sopraelevati, molto utili agli arcieri per attaccare liberamente senza temere un assalto improvviso. Adesso, però, quasi ogni zona delle mappe presenta delle variazioni di terreno, in grado di trasformare la morfologia dei campi di battaglia, prevalentemente pianeggianti, in complesse ambientazioni nelle quali trovarsi nella posizione giusta può fare la differenza tra la vita e la morte. Ovviamente i mostri non staranno a guardare, e adesso saranno in grado di superare facilmente grossi dislivelli per venirvi a prendere.
Questo cambiamento è strettamente legato alla nuova possibilità di “cavalcare” un mostro: colpendolo con un attacco in salto da una posizione sopraelevata, è possibile sbilanciarlo a terra per poi iniziare a cavalcarlo, cercando di tenerci stretti a lui quando si dimena per disarcionarci oppure urla furiosamente. Ferendogli il dorso quando è troppo stanco per  ribellarsi, si può riuscire a gettarlo a terra per un lungo periodo nel quale sarà possibile attaccarlo liberamente. La nuova arma introdotta in questo capitolo, il Falcione Insetto, sfrutta grandemente questa meccanica, dato che è l’unica arma a possedere un attacco speciale in grado di scagliare il giocatore in aria, mossa che oltre a permettere di iniziare una “cavalcata” senza bisogno di usare dislivelli, offre la possibilità di schivare un gran numero di attacchi in maniera spesso più efficace della normale schivata.

Un’aggiunta particolarmente degna di nota, che quasi meriterebbe una sezione apposita, sono le “Esplorazioni”, nelle quali si vanno a scoprire zone inesplorate nel mondo di gioco, in cui si possono trovare materiali, armi ed armature provenienti dal passato. A livello pratico ci troveremo in mappe generate casualmente, in cui compariranno solitamente 1 o 2 razze di mostri in maniera continuativa Il nostro scopo non sarà tanto quello di cacciare i mostri, quanto, come dice il nome, di esplorare l’area da un punto all’altro della sua estensione; tuttavia le ricompense ottenute per la sconfitta dei mostri sono tali da far preferire, il più delle volte, la loro eliminazione.
Un altro cambiamento significativo è rappresentato dalla scomparsa in questo capitolo della fattoria, di un elemento storico della serie, che permetteva di ottenere svariati materiali, a volte anche unici, da un nostro appezzamento di terreno invece che dalle normali aree di gioco (il tutto correlato da un sistema di sviluppo che avanzava di pari passo con la trama della modalità storia). Per compensare questa mancanza è stato introdotto il Mercante Wyveriano, che moltiplicherà alcuni oggetti per noi, mentre saremo in missione. La sua funzione non si limita però a questo: come detto in precedenza, questo mercante può scambiare parti di mostri presenti nel gioco con alcune di altri non affrontabili in questo gioco, ed infine utilizzando Punti Carovana (una delle tante ricompense ottenute alla fine delle missioni) potremmo acquistare da lui oggetti altrimenti irreperibili. Gradito ritorno in questo capitolo è invece il gatto-cuoco, in grado di preparare deliziosi manicaretti in grado di fornirci bonus di vita e resistenza insieme ad un ampio spettro di utili abilità.

Una minestra, ma non la solita minestra.
Monster Hunter 4 Ultimate propone una trama leggermente più complessa che rende più vivo il mondo di gioco
Questa serie, per quanto in grado di appassionare centinaia di migliaia di persone, non ha mai fatto della trama un suo punto forte. Solitamente in tutti i capitoli del gioco si ripete la stesso iter:
il nostro personaggio è un cacciatore principiante che arriva in un villaggio dove viene accolto e gli viene fornito un equipaggiamento di base; sta poi al giocatore salire di rango fino a diventare un cacciatore in grado di proteggere il villaggio dalle peggiori minacce. Qui, pur ripresentandosi la solita scalata verso nemici sempre più forti, viene proposta una trama leggermente più complessa, che ci sposterà dall’iniziale villaggio di Val Habar verso le miniere di Harth, fino alla leggendaria e remota Cathar, e durante i nostri viaggi faremo l’incontro con molti personaggi, che seppure non partecipino alle battaglie, rendono comunque più complesso e vivo il mondo di gioco, e fanno si che le parti finali del gioco siano meno legate ad uno sforzo individuale e portino ad una vittoria ottenuta grazie collaborazione di tutta la comunità.
Un plauso, comunque, al miglioramento di questo aspetto gdr: vedere la bacheca delle missioni riempirsi man mano che parliamo con le persone del villaggio invece di comparire dal nulla nell’elenco, fornisce una soddisfazione maggiore, invogliando il giocatore al loro completamento.

Sempre meglio cacciare in compagnia
La mancanza della chat vocale e l’impossibilità di comunicare agevolmente in-game minano l’ottimo comparto Online
Come al solito, il gioco si divide in due modalità strettamente correlate: quella Storia, la parte esclusivamente offline, in cui si sbloccano tutte le funzionalità aggiuntive del gioco, e la Gilda, da affrontare preferibilmente online o via wireless in compagnia di altri giocatori.
Nella modalità offline, tuttavia, non vi troverete mai a cacciare in solitudine, ma sarete accompagnati da un fedele Compagno Felyne, chiamato Grancompagno, che vi seguirà nelle varie missioni e vi aiuterà distraendo e colpendo il mostro, in modo da fornirvi il tempo necessario per imbastire strategie d’attacco oppure a curarvi. Sarà possibile ottenere altri Compagni Felyne (addirittura è possibile schierare un secondo Palico nella nostra quadra in modalità Storia) reclutabili nelle varie mappe semplicemente trovandoli e parlandoci, in questo modo potremmo conoscere brevemente la loro specialità (distinti fra attacco, difesa, supporto, guaritore, etc.) ed al termine della missione potremo arruolarli. Una  volta entrati a far parte del nostro gruppo potremmo suddividerli fra titolari e riserve: la funzione dei titolari tuttavia non è solamente quella di poter essere scelti come compagni secondari, ma in base agli accoppiamenti della stessa specialità, forniscono al Grancompagno delle abilità aggiuntive dello stesso tipo, ad esempio tenendo nei titolari 2 guaritori, il Grancompagno otterrà la possibilità di “curare ad area”, con la possibilità di curare i veleni, e così via, in un sistema di personalizzazioni forse discretamente complesso, ma altamente personalizzabile, soprattutto considerando che è possibile equipaggiare i compagni feline con armi, armature ed elmi.

Per quanto riguarda il gioco online, il cuore di questo gioco, siamo costretti a far notare alcune mancanze alquanto fastidiose, in primis la mancanza della chat vocale, ed ad aggravare la situazione, l’impossibilità di comunicare all’interno delle cacce scrivendo con la tastiera, e costringendo a comunicare utilizzando un massimo di 18 frasi precompilate,  modificabili solamente al di fuori della missione. Una fastidiosa limitazione capace di creare fraintendimenti e di arrecare persino danni all’andamento della sessione online, senza considerare come le persone impegnate in una quest non possano comunicare con i cacciatori che stanno aspettando il loro ritorno nella sala raccolta, ennesima feature sociale completamente rimossa.
Saranno invece ancora presenti i ranghi cacciatore, un valore atto a rappresentare la crescita del personaggio dal rango uno al rango 8, basata esclusivamente dal superamento di determinate missioni chiave, ed il superamento di una missione “urgente”. Una volta al rango massimo, venendo riconosciuta l’abilità del cacciatore, il ranking non sarà più legato a determinate missioni e dipenderanno solamente dai punti che otterremo dal completamento delle missioni e quindi valutato tramite i classici livelli.
Ogni aspetto del gioco è stato studiato ed ampliato, ed è quindi in grado di tenere impegnati a lungo con estese sessioni di caccia tra amici, o perché no, anche sconosciuti, con l’unico punto debole di una scarsa possibilità di comunicare le proprie intenzioni. I mostri grazie alla nuova potenza della console, ed un ottimo e migliorato comparto sonoro, sembrano ancora più vivi, merito anche del 3D di buon livello, e cacciare queste creature accompagnate dall’accattivante colonna sonora è un vero piacere.

Verdetto
9 / 10
50 sfumature di Rathalos
Commento
In conclusione questo titolo riesce al contempo a rispettare le aspettative dei veterani ed a fornire una buona piattaforma per iniziare a conoscere questa serie. La quantità di nozioni da apprendere è notevole, così come la mole di contenuti disponibile ma la curva di apprendimento è ben studiata, e quindi cosa aspettate ? La caccia è iniziata di nuovo, ed attende solo voi !
Pro e Contro
Vaste migliorie sul gameplay
Arsenale enorme
Netcode molto stabile
Longevità immensa, grazie anche ai DLC gratuiti

x Nessuna Chat Vocale
x Comunicare è stato reso inutilmente difficoltoso
x Testi non sempre leggibili

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