Recensione MeiQ: Labyrinth of Death

PlayStation Vita viene sempre criticata, dalla maggior parte dei videogiocatori disinformati, per la sua assenza di giochi e di supporto da parte delle maggiori case di sviluppo. Una delle software house giapponesi che hanno puntato tutto su questa console è però Compile Heart che, con Idea Factory International come publisher, ha dato vita a un mercato relativamente povero per gli appassionati di giochi di ruolo. Oggi andiamo ad analizzare MeiQ: Labyrinth of Death (il secondo titolo della serie Makai Ichiban Kan dopo Trillion: God of Destruction), uscito venerdì scorso su PlayStation Vita; saremo riusciti a scampare alla distruzione del mondo? Scopritelo nella nostra recensione.

 

Magica Doremi, Symphony e Melody
All’inizio smise di soffiare il vento, poi gli uccelli scomparirono e il sole è tramontato. E poi la notte, un’oscurità senza fine che attira mostri che obbligano i cittadini a vivere nella paura. Il mondo ha smesso di funzionare e solo una leggendaria Machina Mage, tra le 5 chiamate da ogni parte del pianeta, può farlo ripartire. 

Il mondo ha smesso di ruotare e solo una maga può farlo ripartire
La nostra protagonista si chiama Estra ed è una delle ragazze (come da buona tradizione di Compile Heart) che avranno il compito di visitare le 4 torri agli estremi della città per salvare la razza umana. All’inizio del gioco faremo la conoscenza anche di Setia, Maki, Flare e Connie, le altre Machina Mages, e dell’Anziano che ci spiegherà come compiere il nostro dovere. Purtroppo per noi, all’interno delle Torri non sarà tutto tranquillo, visto che queste sono l’accesso al Demon Realm e, quindi, si presentano piene di mostri e trappole varie. Per poter arrivare alla loro sommità, le nostre Mages saranno in possesso di Mecha speciali chiamati Guardian. Questo è solo l’inizio di MeiQ, ma anche una delle poche parti dove la trama va veramente avanti; infatti, durante le varie sessioni all’interno delle Torri, la storia avanzerà molto lentamente e si focalizzerà più sui rapporti personali tra le Mages, che scopriranno che non serve competere tra loro ma, piuttosto, unirsi, per avere successo insieme nella ricerca della chiave che farà ripartire il mondo. Nel corso del gioco capiterà molte volte di dover tornare a visitare Torri già affrontate e completate, al fine di trovare oggetti o stanze segrete; ciò, tuttavia, spezzerà molto il ritmo, e non sempre sarà piacevole da fare: nessuno dei personaggi ci darà un minimo indizio sul nostro obiettivo, e finiremo spesso a vagare alla cieca all’interno dei luoghi di interesse.

A ciò si aggiunge qualche ombra nel livello di difficoltà generale: MeiQ è un titolo piuttosto facile nel suo complesso, ma presenta alcuni picchi molto elevati che costringeranno i giocatori a grindare (affidarsi alla raccolta di esperienza per aumentare di livello) molte volte per poter affrontare alcuni determinati boss.

 

 

Find the way
MEIQ MISCHIA LE MECCANICHE DI UN DUNGEON CRAWLER CON QUELLE DI UN JRPG
MeiQ: Labyrinth of Death, atipicamente rispetto ai soliti titoli di Compile Heart, mischia le meccaniche di un dungeon crawler con visuale in prima persona per quanto riguarda l’esplorazione, e quello di un normale J-RPG per gli scontri con le varie entità presenti nelle Torri. Una volta all’interno di queste, avremo a che fare con dei labirinti basati su una scacchiera, dove ogni passo (effettuato con il d-pad della nostra PS Vita) corrisponde a una casella. Il nostro obiettivo sarà quello di trovare le scale e salire al piano successivo, dove sarà presente una fonte d’acqua nella quale una delle nostre Mage dovrà fare un bagno per potersi purificare. Durante il tragitto per raggiungere questo scopo, come nella tradizione dei J-RPG, potremo trovare alcuni scrigni (contenenti oggetti, equipaggiamenti e libri con informazioni sul mondo di gioco) oppure trappole in grado di farci cadere al piano inferiore e costringerci a cercare un’altra strada per raggiungere la cima. Per aiutarci nell’impresa, dovremo utilizzare la mappa (richiamabile con la levetta analogica sinistra), che all’inizio sarà vuota ma verrà riempita man mano che esploreremo il piano. Di grande utilità sarà poi l’ascensore, che ci permetterà di salire più velocemente in cima a condizione di averlo attivato durante la visita del piano.

Molto raramente, rispetto agli standard del genere, incapperemo in alcune battaglie con i nemici. Qui entrerà in gioco il lato da GDR di MeiQ. In combattimento, avremo la possibilità di schierare tre Mage con i loro Guardian, e all’inizio di ogni turno dovremo decidere chi della coppia dovrà affrontare il nemico. Se la prescelta sarà la ragazza, questa potrà attaccare con la magia oppure utilizzare degli oggetti per ripristinare la salute sua o della macchina, mentre quest’ultima sarà in grado di scatenare attacchi elementali in base all’arma che equipaggeremo. Utilizzando più Mecha, e sfruttando alcune tipologie di mosse, sarà possibile far danno ai nemici con delle combo che potenzieranno la quantità di danni inferti.

SE LA MAGE DOVESSE MORIRE SARÀ GAME OVER
Mage e Guardian non condivideranno la stessa salute: ognuno avrà una propria barra della vita. Se dovesse finire quella della macchina non avremo problemi e potremo continuare lo scontro utilizzando la ragazza, ma lo stesso non vale al contrario: questo costringerà il giocatore a stare molto attento ai danni subiti e, sopratutto, a imparare quando curarsi e quando rischiare per fare qualche danno in più. Oltre a sfruttare il level-up, però, potremo potenziare i nostri personaggi tramite pezzi di equipaggiamento che si potranno trovare all’interno dei dungeon, acquistare in città oppure creare dal fabbro. Ogni pezzo cambierà, oltre alle caratteristiche, anche le mosse del Guardian, che potrà attingere a tecniche di differenti elementi dovendo subire, però, le penalità derivanti da quest’azione. Estra, la nostra protagonista, sarà l’unica ragazza in grado di poter cambiare outfit; utilizzando questa opportunità, varieranno le sue affinità con gli elementi e con i Guardiani corrispondenti, che risulteranno più forti. Questo, purtroppo, non funziona per tutte le altre ragazze, che avranno quindi una sola affinità per tutto il gioco (ad esempio, Flare darà il meglio con i Guardian di elemento fuoco, mentre Maki di tipo metallo) e, quindi, un numero limitato di possibili alleati.

Un hub per bagnarle tutte (in 2D)
Se dovessimo fallire all’interno della Torre verremo riportati in città, che funge da hub e contiene tutto ciò di cui avremo bisogno per riprovare la scalata. Potremo trovare un albergo (oltre a servire da punto di salvataggio), un negozio che vende oggetti o equipaggiamenti per i nostri Guardian, una Gilda che ci darà missioni da svolgere nei dungeon – come la raccolta di drop o l’eliminazione di nemici – e, infine, un fabbro. Fornendogli determinati materiali ottenibili nei combattimenti, quest’ultimo ci permetterà di costruire armi particolari grazie a formule – sempre nascoste nei dungeon – che potenzieranno sensibilmente i Guardiani.

In MeiQ tutti i dialoghi si svolgono mediante sprite dei personaggi in 2D, con la possibilità di scegliere il doppiaggio inglese o quello originale in giapponese. Il testo non è stato però tradotto nella nostra lingua, ed è disponibile, quindi, solamente in inglese.

Verdetto
5.5 / 10
Donna popputa sempre piaciuta
Commento
MeiQ: Labyrinth of Death è diverso dalle precedenti produzioni Compile Heart e dal predecessore Trillion: God of Destruction. Il titolo mischia componenti dungeon crawler e JRPG con risultati molto discutibili; tutto il divertimento delle prime ore darà spazio, dopo poco, alla frustrazione di dover visitare ancora e ancora gli stessi ambienti già visti precedentemente alla ricerca di qualcosa che non sapremo dove trovare, affrontando i pochi nemici i pochi nemici che incontreremo sulla nostra strada. La storia può risultare interessante, anche se l'incipit l'abbiamo già visto milioni di volte in titoli simili; essa viene però sviluppata poco, e il gioco si concentrerà più sui rapporti di rivalità e sulle gag che sul resto. Nulla da dire, invece, alla componente JRPG, una delle poche cose che si salvano davvero in MeiQ, insieme alla caratterizzazione delle protagoniste. Coloro che hanno apprezzato Trillion: God of Destruction potrebbero rimanere delusi dal secondo titolo della serie Makai Ichiban Kan.
Pro e Contro
Sistema di combattimento buono
Dungeon interessanti...

x ... anche se i vari piani sono molto ripetitivi
x Difficoltà bassa con picchi improvvisi che necessitano grind
x Backtracking eccessivo

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