Recensione Mass Effect: Andromeda

Mission Accomplished
La modalità online è un piacevole ritorno in Andromeda
In Andromeda, oltre a sfruttare i vantaggi della Tempest, la nostra astronave che ci porterà ad esplorare ogni angolo della galassia, potremo scandagliare i singoli astri a bordo del Nomad, un “suv” corazzato (erede del dimenticabile Mako) con il quale scorrazzare in liberà sulle insidiose superfici dei pianeti, e completamente personalizzabile (e migliorabile) per rendere i nostri viaggi un piacere.

 

L’esplorazione non servirà solamente come incipit per giustificare le nostre azioni, ma avrà anche dei risvolti pratici, e vantaggiosi sulla nostra missione. Ryder sarà armato di un pratico scanner che, vista la “novità” del mondo in cui ci troviamo, servirà a catalogare ogni scoperta, in una sorta di compendium digitale che raccoglierà ogni scoperta fatta. Proprio questa archiviazione di dati ci permetterà di raccogliere punti da impiegare per ottenere nuove tecnologie, investendo prima sulla ricerca, migliorando i progetti di armi, armature e accessori, e successivamente nello sviluppo, costruendo gli equipaggiamenti disponibili, indispensabili per affrontare in serenità le battaglie del gioco.

Legandosi alle missioni secondarie, va segnalato il ritorno della modalità online. In Andromeda la componente multigiocatore si sviluppa da una costola del single player, offrendo una modalità PvE ad ondate, nella quale fino ad un massimo di 4 giocatori possono affrontare una serie di missioni, ognuna contraddistinta da obiettivi specifici, e combattere orde di nemici dalla difficoltà via via crescente. Utilizzando lo stesso impianto di potenziamenti e poteri visti nel gioco e offrendo oltre 25 classi diverse con le quali sperimentare varie combinazioni, questa modalità offre un’interessante passatempo con il quale ottenere preziose risorse da impiegare anche nella campagna principale, bloccando nuove armi, progetti per equip o semplicemente risorse di supporto. Interessante poi vedere quanta attenzione sia stata posta in questa modalità, affiancando all’attività in-game anche la possibilità di inviare al nostro posto una squadra gestita dall’IA completamente personalizzabile, che in nostra assenza si occuperà di portare a termine la missione. A tale scopo troviamo anche un’app da scaricare su smartphone e tablet, che ci permette in maniera totalmente indipendente dal gioco di gestire controllare lo stato delle Squadre d’assalto, facendolo diventare a tutti gli effetti un minigioco stand-alone.

Facce spaziali
Le animazioni facciali sono il punto critico di tutta l’opera Bioware
Dopo aver visto una panoramica del nuovo gioco BioWare è il momento di passare alle note dolenti che hanno scatenato il putiferio mediatico sul povero Mass Effect: Andromeda: le animazioni facciali.
Di questo nuovo capitolo la realizzazione dei volti e delle animazioni sono forse gli aspetti più deboli del gioco, e ogni critica è ampiamente motivata e giustificata dato il livello qualitativo offerto. Espressioni inverosimili, volti “gommosi”, sguardi allucinati, a subire maggiormente tutti questi problemi sono principalmente i personaggi umani, creando situazioni di disagio o imbarazzanti anche durante le scene più serie e “drammatiche”. Appurato il problema però bisogna capire quanto questo influisca sul gioco e se soprattutto possa rovinare l’esperienza finale.
Sinceramente, dopo tutte le ore passate su Mass Effect, questo “animation gate” è molto più contenuto di quanto ci aspettassimo. E’ sempre presente e molti personaggi stonano se presi singolarmente, ma nel complesso è possibile riuscire a godersi lo stesso il gioco. un’altra criticità è rappresentata dai vari bug più o meno marcati che accompagnano i vari gameplay, alcuni dei quali agiscono sui movimenti dei personaggi impedendo loro di camminare normalmente, ma si tratta di aspetti secondari facilmente correggibili tramite patch.

 

Archiviato questo aspetto, quello che ne resta è un prodotto tecnicamente valido, il cui motore grafico, il Frostbite, si dimostra all’altezza della situazione, in particolar modo nella resa dei pianeti e nei loro dettagli. Per quanto non troppo “ricchi” di elementi, le varie aree esplorabili (a mo’ di open world) offrono la giusta varietà di situazioni e luoghi, tutti ben caratterizzati con dettagli e texture di notevole qualità, riuscendo ad consegnare al giocatore un’esperienza fantascientifica degna di questo nome e facendosi perdonare (in parte) i problemi relativi ai volti.
Tendenzialmente buono anche il frame-rate, che fissato sui 30fps ogni tanto tende a perdere qualche colpo di troppo nelle scene più complesse, anche se viene aiutato da una risoluzione variabile (1080p su PS4 e 900p su Xbox One) che si adatta e scala a seconda della situazione.

Altro argomento spinoso riguarda i doppiaggio, o meglio l’assenza di un voice-over italiano come avveniva nei precedenti capitoli. Malgrado le voci e gli attori (tra i quali figura anche la bella Natalie Dormer di Game of Thrones) ci propongano un buon recitato, con molte sfumature in grado di differenziare le varie razze aliene, l’assenza della lingua italiana, presente solamente nei testi, fa perdere qualche punto sul piano dell’immedesimazione, non tanto durante le molte scene filmate o le conversazioni “vis-à-vis”, ma durante le fasi di gioco, dove a causa dell’azione la concentrazione per i dialoghi verrà meno, facendo perdere a chi non ha dimestichezza con la lingua alcuni passaggi importanti.

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Verdetto
8 / 10
Sei felice di vedermi, o è solo un ictus?
Commento
Mettete da parte ogni pregiudizio che possa influenzare la vostra opinione su Mass Effect: Andromeda e ragionate invece sulla possibilità di concedergli una chance. Dopo diverse ore passate nel nuovo sistema di Andromeda possiamo ritenerci soddisfatti del nostro viaggio e dell'avventura vissuta. Certo non si toccano le punte della serie originale, in particolar modo le finezze di Mass Effect 2 (storia e cast), ma è tempo di andare avanti e di guardare al futuro. Con Andromeda cambiano diverse cose sul piano del gameplay, anche se in linea di massima le modifiche apportate non stravolgono completamente lo spirito originale, riuscendo a convincere soprattutto gli amanti della trilogia originale. Non è un gioco perfetto (e imperfetti lo erano anche i sui predecessori) e il lavoro da fare per sistemare i vari aspetti critici, come animazioni e bug è lungo, ma è il primo passo per costruire una nuova, e grandiosa saga che ci accompagnerà negli anni a venire.
Pro e Contro
Gameplay rivisitato
Tecnicamente valido...
Storia ben supportata...

x ...sebbene presenti vari bug
x ...ma chiede al giocatore di essere approfondita
x Animazioni facciali da rivedere
x Assenza di doppiaggio italiano

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