Recensione Little Battlers eXperience

Dopo la succosa anteprima di inizio agosto (che potete trovare qui) è finalmente giunto il giorno del giudizio per Little Battlers eXperience, titolo realizzato da Level-5 nel “lontano” 2011 per PSP e arrivato solo ora, in versione 3DS, nel nostro territorio. Le nostre prime impressioni sono state positive, ma sarà riuscito il titolo a mantenerle? Scopritelo nella nostra recensione. Vi ricordiamo, infine, che Little Battlers eXperience sarà disponibile in Italia a partire dal 4 settembre 2015 in esclusiva su 3DS.

I Love My Robot

Nel 2050 possedere un LBX è una cosa che alla maggior parte delle persone considera assolutamente normale. Gli LBX sono dei robot giocattolo che è possibile utilizzare per combattere all’interno di determinate arene portatili costruite con un solido ed innovativo materiale. In Little Battlers eXperience andremo ad interpretare Van, un ragazzo di tredici anni da sempre appassionato dei succitati robot che, dopo aver ricevuto da una donna misteriosa un particolare modello di LBX, si troverà invischiato in un vasto complotto che rischia di mettere a rischio il mondo intero. La trama imbastita dai ragazzi di Level-5, nonostante qualche colpo di scena abbastanza prevedibile e una caratterizzazione dei personaggi un po’ troppo stereotipata, riesce a tenere incollati alla console portatile Nintendo sin dal primo minuto di gioco. I punti di forza della narrazione di Little Battlers eXperience sono da ritrovare nei temi trattati, mai troppo infantili o banali, e nell’ottimo ritmo che la storia tiene dall’inizio alla fine, grazie anche ad una sapiente suddivisione in capitoli che, con un crescendo continuo, ci porterà dalle tiepide avventure iniziali sino ad un finale ricco di pathos. Ottima anche la longevità che, in base al vostro stile di gioco e alla vostra voglia di allenare i molteplici LBX, saprà portarvi via decine e decine di ore come i più celebri giochi di ruolo.

How to Train My Robot

Little Battlers eXperience è definibile come un gioco di ruolo con elementi action, caratterizzato da due tipologie di gameplay ben distinte. La prima ci vede nei panni di Van Yamano (o di qualsiasi altro membro del suo gruppo, in quanto i personaggi sono intercambiabili) e, come in ogni gioco di ruolo che si rispetti, dovremo esplorare la città per trovare nuovi pezzi per i nostri LBX, interagire con i numerosi NPC (che potremo sfidare) e gestire ogni singolo aspetto del nostro robot. Proprio la gestione dei vari LBX risulta essere una delle caratteristiche più interessanti e curate dell’intera produzione Level-5. Avremo la possibilità, infatti, di mettere mano al nucleo dei nostri piccoli robot, inserendo molteplici power up sotto forma di pezzi di chip come stessimo giocando ad una partita di Tetris all’interno del “cuore” dei vari LBX. Oltre alla cura interna dei nostri robot, avremo la possibilità di trovare in giro (o di vincere alle battaglie) pezzi per la carrozzerie dei numerosi LBX, permettendoci di creare il compagno perfetto in base al nostro stile di gioco. Nuovi tipi di gambe, braccia, elmi e un gran numero di armi differenti (si va dalle spade alle pistole, passando anche per lance e tirapugni) sono solo alcuni degli elementi con i quali potremo potenziare i nostri alleati metallici, rendendo Little Battlers eXperience un titolo imperdibile per i fan del modellismo. Dobbiamo però ammettere che una caratteristica del titolo targato Level-5 non ci ha convinti del tutto: ogni pezzo del nostro robot potrà, tramite le battaglie, salire di livello divenendo via via sempre più potente. Questo purtroppo va ad influire sul ritrovamento di nuovi pezzi che, partendo spesso dal livello 1, risulteranno meno potenti di quelli già in nostro possesso e, di conseguenza, mettendo il giocatore nella difficile posizione di scegliere se depotenziarsi per “allenare” nuove parti di corazza o continuare a potenziare quelle già ben rodate. L’altra tipologia di gameplay di Little Battlers eXperience è quella che subentra ogni qualvolta ha inizio uno scontro tra LBX. Il titolo, infatti, passa da “gioco di ruolo” ad “action”, mettendoci nei panni dei vari robot e permettendoci di combattere all’interno delle arene tra salti, attacchi normali e super mosse. Nonostante una modellazione delle arene non esaltante (risultano quasi sempre molto spoglie) e una certa ripetitività di fondo, il gameplay degli scontri risulta fluido e divertente grazie alla possibilità di mutare il proprio stile di combattimento in base all’arma impugnata. Combattere con una lancia, ad esempio, risulta estremamente diverso che farlo con una spada e uno scudo, rendendo ogni scontro differente in base alle proprie dotazione e ai vari pezzi di corazza indossati. In definitiva il gameplay di Little Battlers eXperience si dimostra estremamente vario e curato sotto quasi tutti i punti di vista, garantendo ore e ore di sano divertimento non solo agli amanti del modellismo (che passeranno il tempo a cercare tutti i pezzi per i vari robot), ma anche a tutti coloro che cercano un gioco di ruolo con elementi action ben realizzato.

The beauty and the Robot

Da un punto di vista tecnico, Little Battlers eXperience è caratterizzato da alti e bassi. La modellazione poligonale dei personaggi è stata senz’ombra di dubbio aggiornata rispetto alla versione PSP, ma appare chiaro sin da subito di trovarsi di fronte ad un titolo non al passo con le ultime uscite. Questo appare ancora più evidente quando passiamo dal free roaming alle arene degli LBX che, purtroppo, risultano graficamente scarne e prive di dettagli. Un plauso va fatto però al character design sia dei personaggi che dei robot, capace di affascinare grazie ad uno stile visivo curato e con chiari rimandi alla serie Inazuma Eleven. Ottimi anche i colori che, sempre accesi, restituiscono un buon colpo d’occhio generale sulla produzione targata Level-5, contribuendo a migliorare l’impressione generale una volta avviato il titolo. Di buona qualità anche i filmati di gioco che, grazie alle sequenze animate realizzate come facessero parte di un vero e proprio anime, aumentano l’immedesimazione del giocatore all’interno del titolo. Abbastanza trascurabile, invece, l’implemento del 3D che nonostante nelle sezioni con Van e il suo gruppo sia abbastanza evidente non aggiunge molto al titolo base lanciato su PSP nel 2011. Nulla da dire per quanto riguarda il comparto sonoro che, forte di una soundtrack eccellente e di un doppiaggio inglese di qualità, non potrà non affascinare la maggior parte dei videogiocatori. Ricordiamo, infine, che Little Battlers eXperience è totalmente sottotitolato in italiano, rendendo la fruizione comoda anche ai non anglofoni.