Recensione LEGO City Undercover (PS4, One, Switch, PC)

TT Fusion ci invita tutti, ma proprio tutti, a fare una gita a LEGO City, luogo sognato da tutti coloro che sono cresciuti con in mano i mitici mattoncini danesi. A quattro anni di distanza dall’apparizione esclusiva su Wii U, la metropoli sarà riuscita a mantenere tutto il suo irresistibile fascino? Scopriamolo!

Dopo quattro anni passati nel ruolo di infiltrato tra le esclusive della libreria di Wii U (per cui vale ancora oggi ogni parola scritta a suo tempo da Guido, escluse alcune feature esclusive che sfruttavano il GamePadLEGO City Undercover approda oggi su tutte le altre piattaforme current-gen, portando il suo carico di buonumore, citazionismo e gameplay poliedrico nelle case di chiunque abbia una moderna piattaforma da gioco. Per celebrare questo ritorno siamo stati invitati a salire su una nave cargo e, sulle note di “I’m walking on sunshine” di Katrina & The Waves, siamo stati catapultati  “sola andata” sulla città del LEGO. Sicuramente non ci siamo annoiati. Buona lettura!

 

Versione testata: PlayStation 4

Un esilarante omaggio al cinema poliziesco!
Inutile girarci intorno, uno dei punti forti della produzione è proprio la trama, simpatica e appassionante di per se, ma concepita con una cura e un equilibrio maniacale tra dialoghi esilaranti, colpi di scena e citazionismo d’alto livello. Un lavoro che farà certamente divertire i più piccoli e letteralmente morire dal ridere noi redattori adulti e vaccinati. Chase McCain è il prototipo del poliziotto dalla mascella volitiva (nonostante le facce degli omini lego siano sempre tonde), agile, scattante, pronto all’azione ma penalizzato da un’imbranataggine fuori scala, che non sarà molto d’aiuto nella caccia al pluri-carcerato Rex Fury, che già dal nome capirete essere un vero professionista del crimine a tutto tondo, evaso in maniera rocambolesca dal penitenziario di massima sicurezza (insomma) situato sull’isola di Alcatraz Albatross. Per i più romantici, non manca neanche la classica love story con l’avvenente Natalia Kowalski.

La narrativa di LEGO City Undercover è un vero spasso, tra umorismo, citazioni e un copione scritto divinamente!

Il susseguirsi della vicende è travolgente, soprattutto grazie ai dialoghi, recitati magnificamente e dall’alto tasso di genialità e comicità. Davvero, una scrittura di prim’ordine che non ci si aspetterebbe da un prodotto di questo tipo, dato anche l’esordio di TT Fusion nel mondo LEGO con titoli totalmente mimati. Gli “attori” non solo seguono alla lettera un copione scritto ad arte (egregiamente doppiato in italiano), ma contribuiscono loro stessi, con una caratterizzazione e una personalità eccellenti. Ecco quindi ufficiali di polizia inconsapevolmente idioti, mafiosi italiani che gestiscono gelaterie, membri della pseudo-Triade cinese isterici, capaci di rilassarsi solo accarezzando coniglietti bianchi e una sfilza di comprimari tutti da scoprire e amare. Fondamentale in tutto questo anche l’aspetto citazionistico, come accennato poco fa. Ecco quindi fare delle caricature della coppia di sbirri cult Starsky & Hutch, con tutta l’atmosfera anni ’70 che si portano dietro. Oppure vere e proprie dichiarazioni d’amore a un gangster movie senza tempo, “Quei Bravi Ragazzi” di Martin Scorsese, parodiando alcune delle scene più famose della pellicola con grande classe e conseguenti applausi da parte del videogiocatore cinefilo.

La sensazione generale è, infine, quella di trovarsi all’interno di un’enorme parodia di quei telefilm polizieschi che spopolavano la mattina di qualche anno fa sulle reti Mediaset. Roba sparsa tra gli anni ’70 e ’90 come Chips, Miami Vice, Nash Bridges, Starsky & Hutch appunto, vero pane per gli appassionati di cultura statunitense. Tutto molto bello, divertente e brillante sul versante prettamente narrativo. E il gameplay?

Quantità, quantità e ancora quantità…
In piena armonia con l’atmosfera poliziesca eccoci impegnati in tutte, ma proprio tutte le attività che rendono un poliziotto normale un vero piedi piatti hollywoodiano. Inseguimenti in automobile o via mare su potenti motoscafi, cacce all’uomo manette alla mano e soprattutto infiltrazioni sotto copertura nelle gang locali (che ci porteranno a commettere una sequela di esilaranti crimini). In LEGO City Undercover c’è veramente una quantità infinita di attività da svolgere. L’impostazione open world alla Grand Theft Auto, tra spostamenti in auto e fasi platform, tradisce un’anima “collect-a-thon” dove ogni angolo della città è un tripudio di gettoni, mattoncini, puzzle, travestimenti, mezzi di trasporto, strutture da ricostruire e troppo altro per poterlo scrivere, anche perché il gusto per l’esplorazione è uno degli aspetti più divertenti del gioco. Le missioni principali si dipanano tra le tipiche attività dello sbirro moderno lungo le vie della città, per poi virare bruscamente in ambienti chiusi dove il titolo si trasforma in un classico gioco LEGO, con veri e propri livelli (detti “incarichi speciali”) infarciti di enigmi ambientali e fasi picchiaduro all’acqua di rose. Tutti particolarmente vari e ispirati, tra musei, caserme dei pompieri, centri spaziali e tantissimo altro. Di conseguenza la longevità risulta uno dei punti forti della produzione, alle cui 15 ore di campagna ne vanno aggiunte molte altre per la sfiziosa caccia ai segreti.

Due anime, una open world dove scoprire migliaia di collezionabili, e una puzzle/platform come da tradizione LEGO. Il risultato? Una divertentissima progressione.

Fondamentale in queste occasioni è l’anima eclettica di Chase, capace di cambiare lavoro con la semplice pressione di un dorsale. Ogni occupazione ha le sue caratteristiche ed è adatta a risolvere una particolare situazione: abbiamo ovviamente il poliziotto, munito di tutto l’occorrente utile a investigare le “scene del crimine”, origliare conversazioni ed esaminare impronte; il minatore, che può prendere a picconate pietre plasticose e far brillare strutture d’argento con la dinamite (trovata in comodi distributori automatici… Sicuro!); addirittura il ladro, capace di scassinare porte con il piede di porco e auscultare casseforti, scassinandole agevolmente. Questi sono solo alcuni dei tanti e bizzarri mestieri che impareremo, ognuno con le sue peculiarità e capaci di cambiare il gameplay con uno schiocco di dita, offrendo ingegnose soluzioni ai nostri problemi, nonché utili per intraprendere alcune spassose attività secondarie: vi stuzzica l’idea trovare e annaffiare 20 vari di fiori nei panni del contadino, per una ricompensa di altrettanti mattoncini d’oro? Oppure preferite spegnere barbecue con un estintore, rubare auto o catturare alieni? Insomma, un fiume di contenuti che trabocca dagli argini.

…Con qualche problema di qualità
Qui però sorge un problema, a fronte di tutta questa quantità e della costante varietà nel gameplay, c’è da fare i conti con una semplificazione generale dal retrogusto amaro. Le fasi platform sono a tratti fortemente automatizzate e penalizzate da un sistema di collisioni superficiale. Risolvere le scazzottate sarà spesso semplice come premere un tasto (letteralmente, nonostante la presenza di alcune variabili) e gli enigmi del tipo “prendi questo oggetto e portalo li” sono spoilerati da un’invadente freccia verde che ci indicherà precisamente dove portare, ad esempio, quella valvola verde che avete appena trovato. Inoltre anche l’utilizzo dei vari mestieri è tutt’altro che cervellotico, dato che una comoda icona vi indicherà dove e quale usare. A risentirne è quindi la qualità generale, a cui si aggiunge la mancanza di un’opzione per il teletrasporto tra diversi punti della mappa (che comunque è a misura d’uomo, bisogna dirlo), che si fa sentire data la lentezza dei mezzi di trasporto. Non basta il comodo turbo presente su alcuni modelli, e anche gli inseguimenti tendono a perdere pathos e adrenalina a causa della sconsolante lentezza dell’azione, nonostante un modello di guida divertente e ben studiato, soprattutto per i mezzi a quattro ruote.

Purtroppo il difetto più grave della produzione risiede nell’eccessiva semplificazione e superficialità di alcune meccaniche, probabilmente per rendere il gioco adatto a tutte le età, da 4 a 99 anni, come da tradizione danese.

Questa, badate bene, è una lamentela data comunque dal grande e sano divertimento che abbiamo provato durante la prova, perché la formula funziona bene e non stanca mai, il ritmo è ottimo e dovunque si posa lo sguardo si trova qualcosa con cui giocare e pasticciare; un vero e proprio giocattolo virtuale. La situazione migliora qualora voleste (e ve lo consigliamo per godervi il titolo al massimo) puntare a recuperare più collezionabili possibile. Questa attività richiederà spesso una buona dose di pensiero laterale, esplorazione e spirito di osservazione, nonché la necessità di rigiocare gli incarichi speciali (anch’essi traboccanti di enigmi opzionali e segreti) una volta trovati tutti i lavori, premiando la vostra curiosità con gustosissimi extra. Una maggior profondità avrebbe reso però il tutto davvero imperdibile, data la pura genialità di alcune trovate tutte da scoprire (fughe a bordo dello scheletro di un T-Rex, maiali da sparare verso la fattoria con appositi cannoni, cavalli che si godono la piscina su un materassino!) e tanto amore che traspare da ogni mattoncino. Anche perché vivere e osservare quel parco giochi che è LEGO City, è veramente un sogno che si avvera (anche in co-op locale!).

La città che tutti abbiamo sognato da bambini!
Nei pochi chilometri quadrati della mappa è racchiuso un microcosmo di architetture e culture provenienti da tutto il mondo. Pagodatown, chinatown impreziosita da templi buddhisti e ristoranti take away dai quali sembra uscire profumo di ravioli al vapore, tutto circondato da ciliegi perennemente in fiore. Bright Light Plaza fa invece il verso all’iconica Times Square newyorkese, tutta insegne luminose, pubblicità e loghi (tutti rigorosamente in stile con la produzione e dal carattere unico) che tappezzano gli altissimi grattacieli con vista sulla legosissima statua della libertà, Lady Liberty. E come non citare lo splendido quartiere di Fresco, a metà tra una Little Italy e il meglio del Bel Paese, dove la pendente Fusileani Tower domina caruggi labirintici e canali veneziani, che scorrono placidi tra palazzi rinascimentali. E dopo mille inseguimenti e risse potremo concederci un po’ di relax sulle spiagge di Paradise Sands, dove la gente fa sempre festa, tra hotel che ricordano la skyline costiera tutta neon di Miami. Unico, vivo, brillante, scacciapensieri. Gli omini LEGO camminano, chiacchierano, corrono e rischiano di essere investiti da altri, che guidano come degli sconsiderati automobili interamente fatte di mattoncini (che si staccheranno in caso di incidenti).

Fare turismo virtuale per LEGO City è una vera goduria! Tra monumenti, spiagge, parchi nazionali e grattacieli, resi unici da una personalità e una vitalità tutta loro.

Le foreste del parco nazionale Bluebell brulicano di animali di tutte le taglie, da simpatici scoiattoli ballerini, fino ad orsi affamati di salmone, coniglietti zompettanti ed eleganti cavalli (cavalcabili). Tutto è un mix di “reale” e LEGO, in un continuo alternarsi di strutture credibili con altre interamente fatte di plastica, riconoscendone le forme e i dettagli che erano sopiti nella nostra mente. Proprio in quel momento tutte le storie che ci inventavamo da piccoli, magari proprio costruendo i set della serie “City” (o inventandone altri con tutti i mattoncini che trovavamo per casa), diventano reali, creando un circolo vizioso estremamente piacevole, tra reminiscenze e piacere videoludico. Questi plastici magicamente vivi possono essere goduti in tantissimi modi, tra passeggiate, giri in motorino, viaggi in treno, oppure in mare, a bordo di un’agile moto d’acqua e addirittura in elicottero. E poi montagne russe, rampe, sfide a tempo, parkour; attività che ci faranno sentire ospiti di una dimensione parallela. Tecnicamente il gioco non è certo nulla di miracoloso (migliorando comunque sensibilmente rispetto alla prima uscita su Wii U), ma come avrete intuito, il lato artistico la fa da padrone, rendendo il colpo d’occhio unico. Un plauso va invece, come accennato in precedenza, al doppiaggio, eccellente, e alla colonna sonora in generale, tutta un’omaggio al cinema poliziesco (facendo un bel nodo al fil rouge dell’intera produzione), con incalzanti sonorità funky, rock e jazz a sottolineare al meglio ogni rocambolesca azione atta a “proteggere e servire”.

Verdetto
8 / 10
Esattamente come me lo immaginavo a 6 anni!
Commento
LEGO City Undercover è incredibilmente divertente! L'opera di TT Fusion ci mette al centro di una classica vicenda poliziesca hollywoodiana, prendendo costantemente in giro il genere (ma con grande amore e una sana dose di citazionismo) immersi in una scenografia da sogno, piacevolissima da visitare e vivere. Certo i difetti non mancano, primo fra tutti una certa superficialità generale, causata dalla smodata quantità e varietà delle attività ludiche e dalla voglia di rendere il prodotto accessibile ad ogni tipo di giocatore. Nonostante ciò, questa remaster risulta curata, brillante, longeva e mai, ma proprio mai noiosa, grazie ad una campagna principale ben ritmata e ad un'infinità di collezionabili da scovare nella ridente cittadina. Ponderate bene l'acquisto, perché una volta terminata l'avventura verrà voglia di spendere l'ultimo stipendio al LEGO Store più vicino!
Pro e Contro
LEGO City è un incanto!
Grandi colpi di genio
Trama spassosissima
Quantità smodata di attività, collezionabili e missioni secondarie...

x ...Sacrificando un po' la qualità del gameplay
x Eccessive alcune semplificazioni

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