Recensione Kokuga

Un po’ in sordina, lo scorso 11 Luglio è uscito sugli scaffali virtuali del Nintendo eShop di 3DS lo Shoot’em Up Kokuga. A molte delle nuove leve videoludiche questo fatto non farà sicuramente ne caldo ne freddo, ma forse per altri la cosa potrebbe rivelarsi più interessante. Uscito lo scorso anno in Giappone, Kokuga è stato sviluppato da quei bravi ragazzi che rispondono al nome di G.Rev, team responsabile del recente Under Defeat HD uscito su Xbox 360 e PS3 e che collaborò con Treasure nella creazione del famosissimo Ikaruga, uno dei bullet hell più difficili di sempre. Tra i molteplici titoli di G.Rev ricordiamo anche Border Down, ovvero un altro Shoot’em Up storico di incredibile qualità sia per ciò che riguarda la grafica, che la giocabilità e l’incredibile sonoro. Ora basta con le presentazioni e torniamo a noi. E’ tempo di Kokuga!

One year ago…..

Consigliandovi fin da subito di utilizzare dellle cuffie, avviamo il gioco. Lo schermo si tinge di rosso…. Un rosso intenso, sangue. Nero. Un contrasto che colpisce subito l’occhio del videogiocatore. La sagoma scura di un militare sulla destra. Alberi di ciliegio ed una pioggia di petali. Si nota subito uno stile di disegno minimale, ma di sicuro impatto grazie al forte contrasto delle tonalità del rosso e del nero. Alle nostre orecchie giungono ispirate note di pianoforte accompagnate da poetiche corde di violino. Una melodia malinconica, profonda, di grande bellezza che fa da sfondo ad una breve storia. Kokuga ci racconta della guerra tra due grandi nazioni confinanti. La nostra nazione A ed il vicino paese I. Come troppo spesso accaduto nella storia, molti conflitti scaturirono da discrepanze etniche. Gli inspiegabili meccanismi dell’odio tra esseri della stessa specie continuano inesorabilmente a farsi spazio tra le popolazioni ma gli uomini sembrano non aver ancora capito quanto atroce la guerra sia. L’umanità pare voler ripetere ancora gli errori commessi nella sua storia, quasi come se gli dei ci avessero istruito così. In tempo di pace gli uomini pregano per i sacri valori della vita. In tempo di guerra gli stessi uomini domandano ad altri loro simili di cedere le loro vite. Alla fine, l’unica conclusione possibile è che gli umani sono delle creature incomprensibili. In pieno stile giapponese Kokuga si apre così, con questo breve, ma profondo prologo ed una volta premuto start ci ritroveremo nel menù principale del titolo. E’ quindi ora di scendere in campo e vedere cosa hanno fatto di buono i ragazzi di G.Rev, tra cui un certo Hiroshi Iuchi (di cui parleremo più avanti), con questa loro ultima fatica acquistabile a soli 14,99 Euro (in Giappone Kokuga uscì a prezzo pieno).

Compact mobile tank Kokuga

Nel menù principale potremo scegliere tra Single player, Local e Download mode. Le modalità local e download altro non sono che le modalità multigiocatore di Kokuga. In entrambe, potremo giocare assieme a quattro nostri amici con la differenza che nella local mode saranno necessari quattro Nintendo 3DS e quattro copie virtuali del gioco, mentre nel Download mode potremo giocare insieme ai nostri compagni grazie ad una sola copia di Kokuga. Manca quindi una vera modalità di gioco on-line ma è anche vero che noi europei non possiamo lamentarci troppo visto il prezzo del titolo. Passiamo alla modalità Single Player e scendiamo in campo. Ci ritroveremo a fare parte del terzo plotone, responsabile del pilotaggio delle unità KOKUGA ovvero “compact mobile tank”. Il nostro compito sarà quello di prendere parte a delle esercitazioni virtuali fino all’ordine di partecipare a vere operazioni di guerra. Il titolo si compone di quindici stage totali, ognuno riaffrontabile a vari livelli di difficoltà. Appena ci ritroveremo sul campo di battaglia, salterà subito all’occhio come questo Shoot’em Up, in quanto a giocabilità, abbia poco a che vedere con Ikaruga o con Border Down e la loro miriade di proiettili infernali su schermo. Il nostro temibile carro armato potrà muoversi nell’area di guerra a trecentosessanta gradi grazie all’analogico del 3DS e potremo ruotare in egual maniera il nostro cannone grazie all’ausilio dei tasti L ed R. Senza troppi fronzoli, KOKUGA non è affatto semplice. Non ci troviamo di certo dinanzi alla disumana difficoltà di Ikaruga, ma anche qui moriremo spesso (soprattutto a livello hard ed ultimate) prima di arrivare a completare uno stage. Una volta sconfitti, magari proprio durante la battaglia con un boss, dovremo inoltre ricominciare il livello da capo, senza check point. Per gli appassionati del genere il livello di difficoltà medio rappresenterà sicuramente una buona sfida, mai frustrante, mentre per chi fosse interessato ad avvicinarsi a questo tipo di giochi per la prima volta sarà necessaria una dose di pazienza superiore al normale per resistere alla tentazione di scaraventare il 3DS fuori dalla finestra. La nostra energia sarà indicata sullo schermo in alto a sinistra e prima di arrivare ad esaurimento potremo subire più colpi dai nostri potenti nemici. A bordo del nostro mezzo di guerra dovremo far fronte a più tipologie di antagonisti, come altri carri armati di diverse dimensioni, torrette pronte a centrarci con raffiche di proiettili laser, mech e stazioni mobili armate di tutto punto. La difficoltà di Kokuga però non proviene dal numero di nemici su schermo, ma deriva da due importanti caratteristiche del gameplay che ne delineano l’anima in maniera più precisa ed originale. La prima, comune al genere degli Shoot’em Up, risiede nel fatto che i nostri nemici, a seconda della tipologia, potranno sbarazzarsi di noi con una moltitudine di attacchi diversi: dei semplici proiettili laser, laser circolari, cannoni laser a raggio continuo, raffiche di colpi sia unidirezionali che multidirezionali, bombe, missili e proiettili a ricerca. Il bello è che quando ci ritroveremo in mezzo ad un discreto numero di avversari le cose inizieranno a farsi complicate non solo per via del nutrito arsenale nemico, ma soprattutto per colpa della seconda e peculiare particolarità del titolo. In Kokuga avremo possibilità di sparare un solo colpo alla volta. Questa è la vera sfida a cui ci pone dinanzi il gioco! Fino a che non avremo centrato il bersaglio non potremo sparare un altro colpo ed in caso di mancato centro dovremo attendere che il nostro proiettile esca dallo schermo. Tutto ciò senza dimenticarci di evitare i molteplici attacchi dei nostri nemici! Pregio o difetto? L”idea di poter sparare un solo colpo alla volta ci è piaciuta. Con questa caratteristica il giocatore sarà spinto a giocare con più precisione e con un po’ di pratica si inizieranno ad perforare intere file di nemici con gusto e divertimento. Inoltre, questa scelta si sposa benissimo con la velocità di gioco che risulta essere lenta, anche se questo non significa non frenetica o galvanizzante. Una volta arrivati alla fine dello stage ci ritroveremo dinanzi ai temibili boss di turno, che purtroppo in modalità di gioco normal risultano essere dalla difficoltà non ben calibrata. A volte risulteranno infatti troppo facili ed a volte invece ostici al punto giusto. Le cose però, scegliendo la difficoltà hard o quella ultimate cambiano notevolmente ed allora sì che ci sarà da divertirsi. Qui le nostre abilità da piloti di carri armati saranno messe davvero a dura prova ed imparare bene le movenze ed i pattern di attacco di questi colossi sarà fondamentale. Un altro difetto è riscontrabile nelle fasi meno concitate degli scontri quando potremo tenerci a debita distanza dalle varie torrette fisse. Nonostante saranno visibili su schermo, loro non si accorgeranno della nostra presenza e noi potremo quindi sbarazzarcene senza troppa difficoltà in modo da facilitarci un poco le cose nell’area di gioco immediatamente successiva. Infine se proprio vogliamo andare a trovare il pelo nell’uovo, durante l’avanzare delle missioni ci accorgeremo di come alcune idee piacevoli ed a volte originali siano state poco sfruttate. Piccoli difetti che comunque sia non minano pesantemente la giocabilità, anche perché, a parte quest’ultima piccolezza, si notano solamente a livello di difficoltà normale, dove il ritmo della cadenza di fuoco nemica risulta essere un po’ più blando.

Giochiamo a carte

Sbarazzarsi dei nemici o dei giganti boss di fine livello solo con un proiettile alla volta sarebbe veramente un’ardua sfida. A venirci incontro a tal proposito ci sono un certo numero di carte da poter giocare durante lo svolgimento dello stage. Tali carte rappresentano dei potenziamenti di varia natura e sono visualizzate e selezionabili nello schermo touch di 3DS. I potenziamenti su cui potremo poggiare il nostro dito saranno di attacco o difesa, riconoscibili dai colori rispettivamente rosso e blu. Per quanto riguarda l’attacco potremo accedere a differenti modalità di fuoco per il nostro cannone, tra cui proiettili autoguidati, fuoco rapido, dual cannon, fuoco a tre raggi, i potentissimi cannone laser e laser radiale, una bomba al napalm e l’arma finale. Sul fronte delle carte difensive potremo avere accesso ad una maggiore resistenza al fuoco nemico, la carta stealth che ci renderà invisibili, uno scudo difensivo, una carta che ci permetterà di rigenerare un po’ la nostra salute e l’utilissima carta repair la quale una volta messi ko dai nemici ci rigenererà la salute al 100%. Tutte quante queste carte, sia di attacco che di difesa, una volta selezionate saranno attive solo per pochi secondi, quindi starà a noi scegliere con attenzione dove e quando utilizzarle. Tutto ciò conferisce sicuramente molta più vitalità all’intera produzione, anche se a difficoltà medium ed in alcuni casi hard si riuscirà a giungere allo scontro con il boss di turno armati di quasi tutte le carte. Ne conviene quindi che riversando sul boss tutta la nostra notevole potenza offensiva, abbinata ai potenziamenti difensivi, riusciremo a sbarazzarci di costui in brevissimo tempo.

Minimale ed elettronico

Ed eccoci alla mera questione tecnica. Come appare ai nostri occhi Kokuga? Ed alle nostre orecchie? Vi ricordate di quel Hiroshi Iuchi nominato inizialmente? Questo “tizio”, probabilmente sconosciuto alla moltitudine dei giovani videogiocatori è un graphic designer specializzato negli sfondi di gioco, che assieme ad altri talentuosi del mondo dello sviluppo giapponese, fondò la mitica Treasure. Egli fu il grafico responsabile di titoli come Gunstar Heroes, Radian Silvergun, Sin and Punishment, Ikaruga, Gradius V ed infine Kokuga, dove non si è limitato alla sola creazione degli sfondi, ma è anche l’ideatore ed il direttore del gioco, oltre ad averne curato gli effetti grafici. La sua mano è riconoscibile ed evidente. La maggior parte degli stage di Kokuga saranno delle esercitazioni dove muoveremo il nostro carro armato su di una griglia virtuale al di sotto della quale scorreranno gli sfondi. I bordi di tale griglia sono verdi, arancioni o rossi a seconda della difficoltà selezionata. Questo stile che ben si addice ad una realtà virtuale richiama a tratti quello delle VR mission di Metal Gear Solid. Gli sfondi, come ormai intuibile, sono minimali ed il tutto risulta essere estremamente “geometrico” e spigoloso. Le location dove avverranno gli scontri sono una manciata e differiranno le une dalle altre solo per pochi particolari. Questo purtroppo fa si che nell’insieme i vari stage di Kokuga si somiglino un po’ troppo, ed è un peccato perché ci troviamo di fronte ad un buon comparto grafico. I modelli dei vari veicoli, torrette e boss sono ben realizzati e ben si intonano con il look futuristico di Kokuga. Al tutto vanno aggiunti i vari effetti di spari ed esplosioni che si tingono di colori luminescenti e psichedelici come azzurro, rosso, viola e rosa fuxia. Unendo assieme uno stile minimale e geometrico ai vari effetti grafici di spari ed esplosioni ciò che il videogiocatore percepisce è nel complesso una grafica basilare, ma ben realizzata, pulita ed a volte psichedelica. Il tutto riesce quindi a rendere molto bene l’idea di esercitazione virtuale. Se tutto ciò risulta essere complessivamente e visivamente buono, donando grande stile a Kokuga, invece,  nelle poche missioni in cui ci ritroveremo ad operare su di un reale campo di guerra il tutto appare sì, sempre realizzato con cura, ma lo stile minimale degli sfondi si trasformerà qui in ambientazioni un po’ vuote e spoglie. Ad impreziosire il tutto troviamo un effetto 3D ben realizzato e mai troppo invasivo. A guadagnare del 3D della console portatile Nintendo sono soprattutto proprio i fondali minimali, grazie ad un’ottima profondità che ci farà sembrare di controllare il nostro carro armato al di sopra di una griglia di vetro. Tale effetto tocca il suo apice nell’unico livello in cui lo sfondo al di sotto di noi sembra scorrere velocemente dandoci come feedback la sensazione che si prova salendo a bordo delle navette spaziali di Ikaruga e compagnia bella. Peccato davvero perché qualche altro stage realizzato con questa tecnica ci sarebbe davvero piaciuto. Laddove invece l’effetto 3D viene meno è ancora una volta nelle pochissime missioni di guerra reali che dovremo affrontare. Concludiamo infine parlando della colonna sonora. Come detto all’inizio della recensione, nel giocare a Kokuga vi invitiamo nuovamente ad indossate le cuffie, perché la colonna sonora del titolo è veramente di alto livello. E non poteva essere altrimenti, viste le colonne sonore di Gradius V, Ikaruga, Radiant Silvergun e Border Down! Le sonorità che giungeranno alle nostre orecchie saranno difatti simili a quelle delle produzioni sopracitate e questo è bene perché il livello toccato da questi titoli anche in ambito sonoro è eccezionale. A partire dalla presentazione iniziale, passando per la schermata di selezione delle modalità di gioco fino alle melodie che udiremo durante i vari stage tutto risulta essere coinvolgente ed ispirato. Durante le nostre missioni verremo accompagnati da melodie composte da batteria, tastiera, campionamenti di vario genere e galvanizzanti rif di basso. Passeremo quindi da ritmi più calmi e rilassati a ritmi più veloci capaci di coinvolgerci con più enfasi nelle missioni. Sonorità elettroniche vengono ancora una volta saggiamente miscelate dai ragazzi di G.Rev, e più precisamente da Manabu Namiki, in modo impeccabile. Peccato per l’esiguo numero di pezzi e per l’assenza di un’opzione per riascoltarli al di fuori delle missioni di gioco

Verdetto
8 / 10
Spara che ti passa
Commento
Hiroshi Iuchi assieme al resto del team G.Rev ci regala ancora una volta un buono Shoot'em Up curato sotto tutti i punti di vista. Il prezzo non può che essere un ulteriore vantaggio per questo titolo, che saprà regalare divertimento anche a chi ancora vive di questo genere, nonostante non ci si trovi di fronte ad un vero e proprio classico. Rigiocabile grazie a più livelli di difficoltà ed all'impegnativa, ma divertente modalità boss ed impreziosito da una colonna sonora di tutto rispetto non posso fare a meno di consigliare questo titolo come un ottimo passatempo da giocarsi in casa, al mare, in montagna o dovunque voi vogliate. Gli appassionati del genere e chiunque sia voglioso di un qualcosa di diverso dai soliti giochi, con Kokuga potranno respirare un po' dell'aria del glorioso passato vissuto dagli Shoot'em Up oltre che giocarsi un piacevole e bel videogioco. 14,99 Euro ben spesi.
Pro e Contro
Tecnicamente ha il suo stile semplice e pulito
Sonoro eccellente
Difficoltà per tutti i gusti
Spunti originali per un sequel ancora più grande
Rigiocabilità elevata

x I livelli appaiono troppo simili tra l'uno e l'altro
x Le idee più originali sono poco sfruttate
x Con una colonna sonora di così buona qualità, avremmo desiderato qualche pezzo in più

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