Recensione Job Simulator

Uno degli aspetti vincenti della realtà virtuale, rispetto alla concezione classica di videogioco, è quello di immergere un giocatore in un mondo di fantasia ma al tempo stesso verosimile, e in grado di trasmettere l’illusione di trovarsi realmente all’interno di quel mondo. Seguendo questo concetto, i texani di Owlchemy Labs hanno approfittato del lancio di HTC Vive per proporre, su PC, una bizzarra e umoristica simulazione ambientata in un futuro non troppo lontano, dove i robot hanno sostituito gli umani nei lavori di tutti i giorni. Disponibile dal 13 Ottobre anche su console, Job Simulator è scaricabile dallo store di PlayStation 4 al costo di 28.49€. Scopriamo insieme in questa recensione se veramente il lavoro nobilita l’uomo.

Versione Testata: PlayStation 4/PS VR

 

Con il dilagare della realtà virtuale e l’arrivo sul mercato di titoli pensati per essere giocati tramite l’uso dei visori, è doveroso fare una precisazione sul metro di giudizio delle recensioni.
Nonostante siano realizzate come sempre con la massima obiettività, il voto non può non essere influenzato dall’esperienza soggettiva (in questo caso del recensore), decisamente più personale rispetto ai titoli classici, e sopratutto come questa possa variare da persona a persona, facendo entrare in ballo elementi di disturbo come motion sickness e stanchezza visiva. Scendono in campo, poi, valori come l’immedesimazione e l’efficacia di quest’ultima, che meritano un’attenzione maggiore rispetto al passato e diventano un plus non da poco in questa tipologia di giochi.
Fatta questa premessa, vi lasciamo alla recensione augurandovi buona lettura.
Chi non lavora…
Se nel futuro i robot sostituissero l’uomo nei lavori meno qualificanti, facendoli diventare un ricordo da museo, non sareste curiosi di provare la vita prima dell’avvento di questa “invasiva” ma benevola tecnologia? Questo è quello che devono aver pensato i ragazzi di Owlchemy Labs quando si sono messi all’opera su Job Simulator che, come si evince dal nome, permette di sporcarsi le mani “virtuali” con delle attività che ricreano i lavori più comuni del “passato”. Questa idea si sposa alla perfezione con il nuovo modello dei giochi pensati per la realtà virtuale in quanto, una volta indossato il visore (nel nostro caso il nuovo PlayStation VR di casa Sony), saremo catapultati all’interno di un museo, dove grazie all’aiuto di uno chaperon robotico verremo introdotti ad una delle 4 mansioni, scegliendo la cartuccia corrispondente.

Job Simulator propone 4 diversi lavori. In Gourmet Chef ci improvviseremo cuochi di un ristorante, nel quale dovremo cucinare secondo le comande ricevute, rispettando le assurde richieste e i gusti dei clienti; in Office Worker saremo invece degli efficienti impiegati alle prese con libri contabili, presentazioni in Power Point e gestione del personale. In Convenience Store Clerk, poi, impersoneremo un commesso che dovrà gestire un mini market e la sua bizzarra clientela, cercando di mantenere il negozio pulito e sempre ben rifornito di merce. Automotive Repairman, infine, ci farà letteralmente sporcare le mani mettendoci al comando di una carrozzeria che si occupa di messa a punto delle auto, conversioni verso l’energia pulita e promozione del proprio salone durante la sfilata dei carri locale.

 


Per approfondire:
PlayStation VR Worlds
 

… non fa l’amore
Una volta lanciato, Job Simulator chiederà al giocatore di calibrare l’area di gioco e i due PS Move richiesti, che simuleranno le nostre mani e ci permetteranno di interagire con l’ambiente. Effettuata la calibrazione, potremo iniziare scegliendo un lavoro, e una volta pronti dovremo seguire le direttive del nostro superiore e ripetere le azioni richieste. Ogni lavoro si compone di più fasi, all’interno delle quali dovremo svolgere i compiti assegnati per passare al successivo. Si va dal dover preparare zuppe con gli ingredienti presenti in frigorifero al partecipare ad un programma di cucina presentato dall’alter ego robotico di Gordon Ramsay in Gourmet Chef, passando per l’assecondare rapine o smascherare giovani clienti intenti a comprare fuochi d’artificio in Convenience Store Clerk. Il tutto con uno spirito molto goliardico e fortemente umoristico, con situazioni al limite del paradossale e una serie di Easter Egg che vi strapperanno più di un sorriso.

L’interazione con l’ambiente è poi totale, sebbene limitata alla sola zona d’azione. Potremo spostarci nella nostra postazione, raccogliendo gli oggetti o attivando i vari macchinari, dagli utensili da cucina a veri e propri PC in grado di far girare versioni semplificate di Paint. Job Simulator mostra però una doppia faccia: da un lato abbiamo un titolo fortemente “limitato” nel gameplay e talmente guidato che non lascia troppo spazio all’improvvisazione e alla libertà del giocatore, dall’altra l’impalcatura ludica ispirata alla realtà, pur mantenendone le distanze parodizzando qualsiasi aspetto, risulta perfetta per ricreare l’illusione di trovarsi veramente a svolgere certi lavori. La semplicità d’utilizzo legata alle due periferiche di controllo permette di eseguire ogni compito con la massima immediatezza, permettendo a tutti di entrare nel mondo di Job Simulator e acquistare familiarità con il gioco dopo pochi secondi.

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Se la natura guidata di Job Simulator aiuta ad ingranare subito nei meccanismi e ad immergerci completamente in questo mondo, essa si ripercuote però su una scarsa, se non nulla, rigiocabilità. Ogni lavoro può essere portato a termine in poco più di mezz’ora, e facendo qualche rapido calcolo capirete che in un paio di ore sarà possibile provare tutto quello che il titolo Owlchemy Labs ha da offrire, facendo perdere qualsiasi forma di interesse nei vari minigiochi al di fuori della prima, divertentissima prova. Una volta completato sarà possibile effettuare un altro giro nei vari lavori, magari concedendosi più libertà con il Free Play, modalità che ci consente di prendere parte ai lavori senza l’obbligo di rispettare richieste, oppure potremo rigiocare le varie simulazioni utilizzando una sorta di Game Genie, cartuccia antenata delle più moderne action replay che consente di attivare alcuni effetti speciali alle nostre partite, come oggetti che rimbalzano o l’assenza di gravità; il tutto, però, completamente ininfluente ai fini del gioco.

Aspettando la tredicesima
Sul piano tecnico Job Simulator funziona alla perfezione, pur optando per un approccio decisamente cartoonesco e ben lontano dall’idea di “simulazione” realistica. Ma è proprio questa scelta stilistica a rivelarsi vincente. Gli ambienti, ricreati con pochi poligoni, risultano abbastanza dettagliati per il tipo di gioco, così come la nostra postazione, ricca di elementi con i quali interagire. In generale la pulizia delle immagini è una delle più riuscite fra i titoli di lancio su PS VR, e, dato che i movimenti del nostro avatar saranno replicati direttamente dal nostro corpo, si può giocare tranquillamente per diverso tempo senza incorrere in problematiche legate al motion sickness. C’è qualche imperfezione inerente alla lettura dei testi, in genere dovuta al posizionamento non corretto del visore, ma basterà sistemarlo e bloccarlo a dovere per evitare di incorrere nella perdita di qualità, soprattutto nella messa a fuoco delle scritte.

 

Durante le nostre partite ci siamo imbattuti in alcuni problemi relativi alla qualità dell’immagine e alla sincronizzazione del video con i nostri movimenti, che causavano sfasamenti continui rendendo impossibile continuare la sessione. Curiosando in qualche forum e nei subreddit del gioco ci siamo imbattuti in casi simili al nostro, e siamo riusciti a trovare una soluzione che potesse permettere di giocare in tranquillità. Secondo quanto riportato, il problema nasce ogni qualvolta si lascia la console in stand-by e si riprende una partita. La modalità riposo va ad influire sulla gestione della RAM e sul visore stesso, che non riesce più a gestire la nostra posizione nello spazio portando così alla situazione descritta. Per ovviare al tutto basterà spegnere completamente PS4 per effettuare un power-cycle della console, scollegando momentaneamente anche il visore e la power unit. Al riavvio del gioco basterà eseguire nuovamente la calibrazione del casco e dei Move, così da poter tornare su Job Simulator senza alcun problema.
 

Job Simulator è completamente doppiato in lingua inglese, ma è importante far notare come ciò non rappresenti assolutamente un ostacolo, sebbene ogni richiesta (spiegata vocalmente e illustrata su una comoda lavagna a video) rischi di far perdere al giocatore le numerose battute dei robot di tanto in tanto, e dunque di compromettere parte dell’immedesimazione. Oltre alla traccia del parlato, è possibile ascoltare qualche canzone (bellissima la main theme) tramite vari riproduttori multimediali presenti all’interno del gioco, anche se per la maggior parte del tempo i suoni ambientali avranno il sopravvento sul resto.

Verdetto
7 / 10
Per il seguito vogliamo Pensione Simulator
Commento
Job Simulator, insieme a PlayStation VR Worlds, è uno dei titoli di lancio di PS VR che più riesce a dare un senso al concetto di realtà virtuale. Uno showcase divertente ed immediato, adatto a tutti e capace di mostrare le possibilità offerte dai visori. Per quanto risulti efficace durante il suo utilizzo, Job Simulator mostra notevoli limiti nella sua scarsa longevità e nella poca rigiocabilità che il titolo Owlchemy Labs può offrire, facendo pesare i 30 euro richiesti per vivere questa esperienza simulativa.
Pro e Contro
Lavorare non è mai stato così divertente
Esperienza VR valida
Gameplay immediato

x Prezzo alto rispetto all'offerta
x Rigiocabilità limitata

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