Recensione J Stars Victory VS+

Quando si pensa ai picchiaduro (e più in generale ai videogiochi) tratti da manga e anime è inevitabile chiamare in casa Bandai Namco Entertainment, che negli anni è riuscita a sfornare tantissimi titoli a tema manga/anime regalando anche qualche perla ai limiti dell’imperdibile. Era inevitabile quindi proporre prima o poi sugli scaffali una sorta di “Smash Bros. in salsa Shonen Jump”, soprattutto in territori relativamente “vergini” da questo punto di vista (i due Jump Super Stars per DS e Battle Statium D.O.N per PS2 e GameCube non hanno infatti mai varcato i confini del territorio giapponese). Qualche giorno fa finalmente J-Stars Victory Vs è arrivato anche in Europa, in un’inedita versione Plus che porta il titolo anche su Playstation 4 e aggiunge una modalità arcade. Sarà valsa la pena aspettare?

Versione testata: Playstation Vita

Le Guerre Segrete
L’idea di base è quella del crossover sulla falsariga delle Guerre Segrete Marvel
La trama della modalità Avventura J (che in pratica fa le veci della modalità Storia) rimane abbastanza sul classico e propone un’idea simile a quella delle Guerre Segrete Marvel Comics: una misteriosa entità sovrannaturale ha radunato i vari personaggi dell’universo Jump ed ha organizzato un torneo, promettendo di esaudire un desiderio del vincitore. Scelto il personaggio principale da utilizzare tra Rufy, Naruto, Toriko e Ichigo (durante l’avventura sarà comunque possibile aggiungere altri guerrieri alla squadra da utilizzare in alternativa) Avventura J è strutturata in modo simile all’Universo del Drago di Dragon Ball Z: Budokai 3 e alterna quindi fasi di spostamento sull’overworld a missioni principali o secondarie, condendo il tutto con dialoghi realizzati tramite le sagome 2D dei personaggi coinvolti. Sia che si affronti una missione principale o ci si stia dedicando ad un evento secondario comunque nella maggior parte dei casi ci si ritrova ad alternare navigazione (nel vero senso della parola dato che ci si sposta pilotando una nave volante) e battaglie, caricando la responsabilità dell’intrattenimento tutta sulla componente ludica del titolo.

Celo, Celo, Manga
Il roster è ricchissimo, ma alcune scelte sono poco azzeccate
Prima di addentrarci nell’analisi del battle system (che come detto costituisce quello che è l’aspetto principale del titolo) è opportuno spendere qualche parola su una questione collegata e di importanza non trascurabile, visto le caratteristiche del prodotto: il roster. I personaggi inclusi sono 52, di cui 39 giocabili e gli altri inseriti solo come supporto, e riescono a rappresentare oltre 30 diverse serie pubblicate su Shonen Jump. Era inevitabile, visto il concept alla base, non riuscire ad accontentare tutti i giocatori, ma alcune scelte come quella di includere tra i 13 personaggi utilizzabili solo come supporto alcuni “big” come Hisoka di Hunter x Hunter, combinata con qualche assenza di troppo (per esempio la serie Tutor Hitman Reborn è rappresentata dal solo Tsuna) rovinano in parte l’ottimo lavoro fatto dal punto di vista dei contenuti. Inspiegabile anche il “mancato aggiornamento” di alcuni personaggi, che paradossalmente porta ad avere a disposizione in-game un Rufy preso dalla saga dell’isola degli uomini pesce ed un Ichigo con il primo Bankai (su cui è stata semplicemente “incollata” come mossa finale il Mugetsu).

Kugi Punch!
In pratica un Ultimate Ninja Storm “ad alta digeribilità”, che da il suo meglio giocato in due
Il battle system di base è un parente più o meno stretto di quello utilizzato nella serie Ultimate Ninja Storm di Cyberconnect2: il giocatore dispone di due tasti di attacco da combinare (quadrato per l’attacco leggero e triangolo per quello pesante) e di un tasto dedicato all’attivazione delle tre mosse speciali (cerchio, da solo o in combinazione della levetta sinistra in avanti o del dorsale destro). Rispetto agli Ultimate Ninja Storm però sono state eliminate diverse combo (specie quelle legate alla pressione dei tasti direzionali durante una combinazione di tasti) e la possibilità di interrompere gli attacchi: pur quindi non mancando qualche meccanica più “tecnica” come gli attacchi spezza guardia o la parata perfetta il risultato finale si rivolge soprattutto a chi non mastica il genere più che all’appassionato, complice anche un roster non molto bilanciato e una certa legnosità di fondo, quasi esasperata quando si controlla alcuni personaggi che pagano pegno rispetto a quelli più riusciti.

J-Stars in ogni caso da il suo meglio giocato contro un altro giocatore, sia questo online (da segnalare a questo proposito il Cross-Play tra le varie versioni del titolo ed un netcode tutto sommato stabile, salvo qualche eccezione) o in locale, dove il gioco riesce a rendere al meglio anche in virtù del suo non voler essere troppo profondo, rimanendo alla portata di tutti.

Tavole abbozzate
visivamente si poteva dare di più
Per quanto riguarda l’aspetto tecnico del titolo, quantomeno in questa incarnazione per Playstation Vita, J Stars si comporta egregiamente, non mostrando rallentamenti o cali di frame di sorta e riuscendo a confezionare un prodotto stabile. Visivamente c’è però da dire che il titolo sulla portatile Sony mostra vistosamente il fianco, arrivando quasi ad abusare dell’aliasing in alcuni frangenti ed in generale uscendo con le ossa rotte dal confronto con la versione PS Vita di Battle of Z. Tra luci ed ombre anche il lavoro di adattamento in italiano (il gioco è doppiato in lingua originale), che alterna l’affidarsi alle traslitterazioni ufficiali all’utilizzo dell’adattamento “classico” italiano (specie per quanto riguarda Saint Seiya).

Verdetto
7.5 / 10
Rokudo Mukuro non è abbastanza mainstream
Commento
J Stars Victory VS+ in definitiva si rivolge sopratutto agli appassionati del fumetto (e dell'animazione) giapponese e cerca di puntare anche su chi non mastica esattamente i picchiaduro, grazie ad un battle system "popolare" ma comunque capace di regalare qualche soddisfazione, specie contro altri avversari "umani" online o in locale. I contenuti in ogni caso non mancano, ad iniziare dal roster (con alcune riserve) fino a quella che è l'offerta vera e propria, capace di intrattenere per un buon numero di ore.
Pro e Contro
Tanti contenuti
Alla portata di tutti
roster nutrito...

x ... Ma qualche assenza c'è
x Non molto tecnico
x Visivamente sottotono

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