Recensione Hitman (2016): Episodio 4

A più di due mesi dall’ultimo episodio, senza contare il Summer Bonus Episode considerato un banale riempitivo, I/O Interactive ha rilasciato la quarta puntata delle nuove avventure dell’Agente 47. Dopo vari giorni di prove e omicidi siamo pronti a presentarvi tutto quello che ci offre la Thailandia in questo nuovo capitolo di Hitman nella nostra recensione.

Versione testata: Playstation 4

 

 

Bello e dannato
Dopo aver visitato Parigi, Sapienza e Marrakech, questa volta il nostro Agente 47 sarà chiamato in Thailandia, precisamente a Bangkok, per svolgere la missione denominata “Club 27”. Qui il nostro obiettivo sarà quello di eliminare Jordan Cross e Ken Morgan.

Cantanti viziati e avvocati
Il primo è figlio di Thomas Cross, uno dei manager più ricchi al mondo, e cantante di un acclamato gruppo rock indie chiamato The Class. Jordan ha sempre vissuto nell’ombra di un padre freddo che lo viziava ma non gli ha mai dato amore. Con il suo gruppo è stato più volte vicino allo scrollarsi di dosso la nomea del genitore, ma un tragico incidente – la morte della fidanzata Hannah Highmoore – non gliel’ha permesso. Il cantante ha dovuto chiedere aiuto al padre che, grazie alla sua influenza, ha fatto passare tutto come un avvenimento banale dovuto alla ragazza amante delle feste e lanciando così il tenebroso e solitario Jordan nel panorama mainstream musicale.

Ken Morgan, invece, è l’avvocato della famiglia Cross e ha aiutato il figlio di Thomas a uscire pulito dalla morte della sua fidanzata. Si dice che Ken Morgan non abbia mai perso in tribunale grazie alla sua capacità di manipolare i media e alla corruzione di membri della polizia. I genitori di Hannah hanno chiesto giustizia e toccherà a noi, nei panni dell’Agente 47, accontentarli. Dopo la missione “Club 27”, al contrario dei precedenti episodi, potremo vedere un filmato; questo dà, finalmente, un’accelerata alla trama: tutto ciò che abbiamo visto e sentito nei precedenti filmati verrà alla luce e, insieme a Diana, il nostro Agente 47 capirà che c’è qualcosa di molto losco dietro, dando così al giocatore modo di attendere con ansia le prossime avventure. Come nelle precedenti uscite, oltre all’obiettivo principale è presente anche un’escalation (troverete maggiori dettagli su come funzionano nella recensione del primo episodio) chiamata “L’equazione di Somsak”.

 

 

All’ultima nota
Un capitolo che offre molte più possibilità di variare il piano d’azione
Come nelle precedenti avventure di Hitman, anche a Bangkok il gameplay di questo nuovo Hitman non cambia rotta. Il nostro obiettivo sarà sempre quello di uccidere i bersagli senza essere visti o, se serve, cancellando tutte le nostre tracce. Abbiamo trovato molto più facile questo compito rispetto a quanto visto a Marrakech durante la nostra prima visita: le guardie sono state rese molto più umane, e sopratutto avremo un gran numero di travestimenti a nostra disposizione per poterle eludere. Uno degli approcci utilizzati, ad esempio, richiedeva di ottenere un costume da cameriere attirandone uno nei bagni al piano terra; dopodiché siamo entrati nella sala riservata al primo piano e abbiamo attirato un sostituto batterista in una stanza vuota e, dopo averlo stordito e denudato, siamo andati da Jordan Cross spacciandoci per lui e abbiamo suonato la batteria per guadagnarci la sua fiducia. Una volta fatto ciò, il cantante ci vorrà parlare in privato di un suo progetto, e lì avremo la possibilità di scaraventarlo giù dal balcone su una vetrata che si romperà, uccidendolo. Per stanare l’avvocato, invece, abbiamo dovuto trovare la lettera posseduta da un fonico e che dovrà essere consegnata a lui personalmente, per poi aspettare che scenda nella lavanderia per un appuntamento; lì saremo liberi di sparargli e nascondere il cadavere nelle vicinanze. Questo è uno degli approcci utilizzati, ma rispetto ai precedenti capitoli avremo molte più possibilità di variare il nostro piano d’azione ed eliminare così i bersagli.

 

 

Rock and Roll all night
Forse uno degli episodi meno originali
Rispetto alle precedenti uscite di Hitman, Bangkok è forse uno degli episodi meno originali; è possibile, infatti, notare molte analogie con quello di Parigi sia per quanto riguarda l’ambientazione che nel modo di affrontare gli obiettivi, anche se non contiene lo stesso numero di NPC (personaggi non-giocanti) del primo episodio. Durante le nostre prove non abbiamo notato cambiamenti significativi nella lunghezza dei caricamenti ma, grazie all’ultima patch, I/O Interactive ha aggiunto la possibilità di riprovare la connessione ai server in caso di problemi, invece di sbatterci direttamente fuori dal gioco. Come per le precedenti uscite, il titolo è disponibile con il doppiaggio in lingua inglese e i testi in italiano.

Verdetto
7.5 / 10
Quello non è figlio di papà, è proprio figlio di pu...
Commento
I/O Interactive non è ancora riuscita, dopo un terzo capitolo deludente, a rialzarsi del tutto, e Bangkok ne è la prova. Per quanto riguarda il gameplay, l'azienda ha però ascoltato i giocatori e ha applicato i loro suggerimenti; come nel Summer Bonus Episode, le guardie non sono più invincibili (come era parso invece a Marrakech), e questo migliora anche il gameplay e diminuisce la frustrazione del giocatore. La missione è, invece, articolata molto bene ed è davvero bello vedere come le descrizioni in fase di briefing riescano a far capire all'utente la psicologia di un personaggio per poter trovare sempre più di un modo per ucciderlo. Per quanto riguarda l'ambientazione, invece, è stato fatto un gran lavoro da I/O Interactive, anche se Bangkok a volte ricorda fin troppo Parigi. Grande applauso va fatto agli sviluppatori anche per aver sistemato uno dei difetti storici del titolo – la disconnessione improvvisa che faceva perdere tutti i dati – anche se con grande ritardo.
Pro e Contro
La trama inizia a delinearsi
Finalmente risolti i problemi con le disconnessioni
Ambientazione molto bella...

x ... anche se ricorda molto Parigi
x Veramente pochi NPC

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