Recensione High Strangeness

High Strangeness è il primo gioco nato dal crowdfounding sulla piattaforma Kickstarter, il progetto nasce nel 2009 e negli anni è stato sviluppato grazie alla collaborazione tra Barnyard Intelligence Games e Crystal Labs, originariamente previsto su Xbox Live e PC nel 2010 è stato invece rilasciato il 6 maggio 2015 su Wii U e Steam. Gli sviluppatori lo descrivono come un’avventura a 12 bit (la media tra 8 e 16, n.d.r) ispirata nel comparto sonoro e grafico ai titoli che hanno contrassegnato l’era del primo Nintendo Entertainment System e del Super Nintendo. Un progetto indie ambizioso con modelli di riferimento importanti, saranno riusciti i due team a sfornare un titolo all’altezza?

 

Versione testata: Wii U

 

Boyd e il regno dei teschi di cristallo
La trama di partenza è un classico del genere RPG d’azione: Boyd, un giovane qualunque,  si ritrova coinvolto in una serie di eventi che trasformano la sua quotidiana routine in un’avventura più grande di lui durante la quale dovrà raccogliere alcuni teschi di cristallo dalle singolari capacità viaggiando tra mondi e dimensioni differenti. Nonostante la sensazione di “già visto” iniziale, gli spunti interessanti non mancano introducendo all’interno di un contesto a noi contemporaneo elementi piuttosto celebri della simbologia associata alle varie teorie del complotto: basti pensare che nei primi istanti di gioco viene mostrata la copertina di un disco dove si vede una piramide con l’Occhio della provvidenza sulla cima e dei teschi di cristallo alla base.

la trama rimane confinata a qualche sporadica nozione inculcata nel protagonista tra un dungeon e l’altro
Boyd nel corso del suo viaggio scoprirà la vera natura dell’evoluzione del genere umano, così come la verità celata di innumerevoli altri mondi che tra loro hanno un solo minimo comune denomitaore: i Keepers, i custodi. Uomini inappucciati vestiti di nero che sembrerebbero essere dietro alle quinte di tutta la vicenda.Le premesse per una trama intrigante e ben strutturata c’erano tutte… almeno nei primi 30 minuti di gioco. Il titolo non arriva a durare più di cinque ore costringendo il giocatore a vivere quella che sembra essere una corsa contro il tempo senza un vero e proprio obiettivo apparente se non il “sei il prescelto, vai“. Non vi è profondità nello sviluppo della trama, rimanendo confinata a qualche sporadica nozione inculcata nel protagonista tra un dungeon e l’altro.

 

A chi serve una spada quando puoi avere… una torcia elettrica?
Il punto forte di High Strangeness è il gameplay. Il gioco è strutturato attorno all’esplorazione di dungeon in cui Boyd dovrà farsi strada eliminando nemici sfruttando il proprio peculiare “arsenale” e risolvere enigmi di varia natura grazie all’utilizzo dei teschi di cristallo.

IL TESCHIO ROSSO PERMETTE DI PASSARE DALLA DIMENSIONE A 16BIT A QUELLA 8BIT ALTERANDO LA PERCEZIONE AMBIENTALE
L’arsenale di Boyd è costituito da oggetti di tutti i giorni che diventano le armi per salvare il “multiverso”: una torcia elettrica al posto della spada, dei CD al posto del boomerang, fuochi d’artificio piuttosto che bombe. Nel corso del gioco si potranno trovare dei nuclei verdi e rossi che, oltre a curare sul momento mana (necessario per compiere qualunque azione di attacco) e vita, saranno spendibili per potenziare le armi e le abilità di Boyd. La prima abilità che Boyd ottiene è forse quella meglio riuscita di tutto il gioco, oltre che quella che lo rende effettivamente un’avventura transimensionale a 12 bit: premendo L o R sul controller di Wii U sarà possibile attivare il teschio rosso e passare dalla dimensione a 16bit a quella 8bit e viceversa, alterando così la percezione ambientale per rimuovere o alterare ostacoli altrimenti insormontabili, o rendere tangibili nemici altrimenti invincibili.

High Strangeness 8/16bit 1

High Strangeness 8/16bit 2

Esempi delle differenze tra 8 e 16bit

 

L’intelligenza artificiale è scarna, e in alcuni casi si ha come l’impressione che i nemici non si accorgano minimamente della presenza di Boyd limitandosi a girare in tondo senza meta incontrandolo per puro caso sul loro cammino.

 

Chi usa i CD di questi tempi?
Unity si dimostra un solido motore grafico nella resa grafica del mondo in 8 e 16 bit, non si notano problemi evidenti di framerate e la realizzazione grafica degli ambienti, nella sua semplicità, si rivela comunque sufficientemente suggestiva. Purtroppo, fuori dai dungeon, alcuni paesaggi sono scarni, con pochi nemici e poca architettura con aree praticamente vuote come se il loro sviluppo fosse stato eccessivamente frettoloso.Gli scenari ad acquerello, impostati in sostituzione dei filmati di introduzione sono una scelta azzeccata ed in linea con il titolo, oltre che essere esteticamente belli da vedere.

La possibilità di giocare con il pad di Wii U migliora ulteriormente l’esperienza di gioco
Il comparto audio di High Strangeness è minimale, con pochi suoni ambientali e una colonna sonora per nulla invasiva ma che al tempo stesso contribuisce al creare quel minimo di angoscia che un titolo di questo genere dovrebbe riuscire ad instillare nel giocatore. La possibilità di giocare con il GamePad migliora ulteriormente l’esperienza di gioco, sebbene non venga sfruttato appieno per la gestione dei controlli. Giocare il titolo “12 bit” su uno schermo ridotto è molto comodo, dimostrando come High Strangeness sarebbe potuto essere un buon gioco su console portatile.

 

Verdetto
6.5 / 10
Coincidenze? Io non credo.
Commento
High Strangeness è il primo titolo nato da crowdfounding su kickstarter e ha certamente il merito di essere il primo di tantissimi progetti recenti. Tuttavia, nonostante degli ottimi presupposti e una valida impostazione tematica, il gioco si perde in una longevità molto scarsa che impedisce al giocatore di esplorare maggiormente i dettagli della storia. L'assenza di veri e propri colpi di scena e di segreti, oltre che l'impossibilità di tornare nei mondi già visitati, ne mina la rigiocabilità rendendolo principalmente un titolo molto facile per i nostalgici amanti del genere che comunque non dovranno di certo aspettarsi che Boyd sia il degno successore dell'Eroe del Tempo.
Pro e Contro
Scelte grafiche interessanti
Meccaniche "12 bit" ben impostate
Enigmi adeguatamente inseriti nel contesto

x Alcune ambientazioni deserte
x Psicologia dei personaggi piatta
x Rigiocabilità azzerata
x Assenza di segreti

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