Recensione Grand Kingdom

Nel 2011, Tomohiko Deguchi portò su PSP Grand Knight History, RPG fantasy che ha riscosso un successo tale in patria da portare all’annuncio di una localizzazione in occidente. Purtroppo però in seguito a svariati problemi il gioco non arrivò mai, cosa non accaduta al suo sequel, ovvero Grand Kingdom, sviluppato da MonoChro e Spike Chunsoft e che dopo essere uscito in Giappone l’anno scorso, ha fatto capolino anche sulle PS4 e PS Vita nostrane per la gioia degli amanti di un genere poco presente su console PlayStation. Il mese scorso vi avevamo proposto un anteprima del gioco, ora tocca alla recensione.

 

Versione testata: PS4

 

Mercenari in guerra

Grand Kingdom è ambientato nel continente di Resonail, una terra che 100 anni prima ha visto l’Impero di Uldein cadere dopo una grande guerra e lasciare le quattro nazioni sull’orlo del baratro. Tornati ai giorni nostri abbiamo i regni di Landerth, Valkyr, Fiel e Magion che si danno battaglia per stabilire la propria supremazia: a combattere per loro non vi sono soldati, ma mercenari di ogni tipo e con scopi diversi. Chi lo fa per denaro, onore, fama o semplicemente per sopravvivere. I mercenari la fanno da padrone negli eventi del gioco e noi impersoneremo proprio uno di loro, che insieme al fidato Flint e la saggia guida della bella Lillia avrà il compito di scendere sul campo di battaglia e sbaragliare gli avversari.

 

Fatta questa premessa, essendo un titolo incentrato più sui contenuti che la trama, quest’ultima purtroppo si rivela alquanto banale e scontata. Non ci saranno colpi di scena ad attenderci e i personaggi appaiono piuttosto stereotipati. Un peccato viste le premesse alquanto buone.

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Come preparare una guerra

Dopo un breve tutorial che spiega in maniera eccellente tutte le meccaniche di gioco, potremo finalmente muovere i primi passi nel mondo dei mercenari. La nostra base si presenta sotto forma di un menù pratico e molto comodo, dove innanzitutto dovremo assumere nuovi mercenari da utilizzare in battaglia. Le classi proposte dal gioco sono piuttosto varie: 4 principali (Melee, Ranged, Magic e Specialist), ognuna con 17 unità diverse. Formare un gruppo omogeneo è essenziale per essere preparati per qualsiasi tipo di situazione, ma il giocatore ha piena libertà di formare le truppe che preferisce, a seconda del suo stile di gioco.
Il numero limite di truppe previste è 6, ognuna composta da un massimo di 4 unità. Fatto questo abbiamo anche la possibilità di scegliere e personalizzare l’aspetto come più ci aggrada. Una volta formato il nostro party sarà la volta di intraprendere le quest, che si dividono in Campaign per la trama, Versus dove saremmo opposti ad altri mercenari con obiettivi simili ai nostri, Single, delle quest specifiche date da una delle quattro nazioni e per finire Travel, una sorta di modalità libera dove potremo girare a tempo indeterminato per il campo di battaglia alla ricerca di denaro e risorse o anche solo per salire di livello.

 

Una volta scesi sul campo di battaglia vedremo una schermata che ricorda molto un gioco da tavolo. Per completare una quest avremo a disposizione un determinato numero di mosse, sforato questo limite la missione sarà fallita automaticamente. Questa imposizione fa si che il giocatore debba scegliere con cura ogni singolo movimento da fare per arrivare all’obiettivo. Arrivati in prossimità di un’icona nemica partirà lo scontro: le battaglie si presentano a turni, con ogni personaggio che ha a disposizione un suo set di mosse e due barre che determinano i movimenti e la quantità di attacchi che è possibile portare durante il suo turno. Ogni unità possiede attacchi e skill specifiche, che potranno essere impostate a piacere tramite i menù per creare nuove e potenti combo.

Posizionare le unità in campo torna utile al fine di sfruttare le loro capacità di movimento nel miglior modo possibile, permettendoci di avvicinarci in un solo turno al nemico e magari finirlo subito, cosa che contribuisce ad un risultato migliore che ci ricompenserà con un bonus di recupero degli HP maggiore e dei TP, indispensabili per utilizzare le abilità da campo delle nostre unità. Terminata la battaglia, la percentuale di Morale della nostra truppa calerà. Un morale basso influisce negativamente sulle battaglie, facendoci subire più danni e infliggerne meno, ragion per cui è bene fermarsi e spendere qualche punto azione sul campo per riposare e ripristinarla,cosa che può essere fatta anche tramite le abilità da campo, senza dover quindi essere obbligati a spendere punti azione.

Conflitto globale

Una delle feature più interessanti di Grand Kingdom è senza alcun dubbio la componente online del gioco. Questa modalità chiamata “Guerra”, permette di schierarci con una delle quattro grandi nazioni tramite un contratto dalla lunghezza variabile. Più lungo sarà il contratto, maggiori saranno le ricompense una volta finita. Quando siamo online, possiamo scegliere di giocare in due modi differenti: il primo ci vedrà semplicemente inviare le nostre truppe, mentre col secondo scenderemo direttamente sul campo di battaglia e affronteremo le truppe di altri giocatori, con lo scopo di conquistare più avamposti nemici possibili. È qui che però ci troviamo di fronte ad una delle parti forse più frustranti del gioco. Nella modalità online la difficoltà è totalmente casuale e può capitare di incontrare truppe nemiche di livello altissimo miste a nemici alle prime armi. Di conseguenza un giocatore che ha iniziato da poco non può assolutamente sperare di giocare online, ma piuttosto dovrà spendere molto tempo a potenziare le sue unità, in modo da affrontare le guerre senza il rischio di incappare sempre e solo in sconfitte. Certo questo non è un difetto, ma la possibilità di confrontarsi con truppe del nostro stesso livello sarebbe stata senza dubbio più gradita.

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Sviluppatori d’eccezione

Nonostante la natura di nicchia, Grand Kingdom può vantare grandi nomi che hanno contribuito al suo sviluppo. Innanzitutto il character design curato da Chizu Hashii risulta perfetto per l’ambientazione tipicamente medievale. Parlando della grafica in generale questa risulta piuttosto curata, anche se alcuni ambienti sul lungo appaiono ripetitivi. Ottimo lavoro svolto anche per il sonoro, con la colonna sonora composta da Mitsuhiro Kaneda, che in passato ha collaborato all’ost di Final Fantasy Tactics A2: Grimoire of the Rift. Per finire non può mancare l’audio originale giapponese, valida alternativa alle voci inglesi, il tutto coadiuvato da una buona localizzazione, anche se solo in lingua inglese.

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Verdetto
7.5 / 10
Il film I Mercenari in salsa nipponica
Commento
Grand Kingdom è un gioco un po' particolare. Dalla difficoltà che cambia di continuo al suo gameplay tattico che ricorda tantissimo Valkyria Chronicles. Detto questo il titolo si rivela molto valido sotto ogni aspetto, ma vista la sua natura è consigliato solo agli amanti del genere e delle sfide toste, cosa che Grand Kingdom offre in quantità. Chi invece cerca un esperienza semplice e tranquilla farebbe meglio a evitarlo.
Pro e Contro
Gameplay tattico e profondo
Tante classi a disposizione
Modalità online

x Molto ripetitivo
x Trama troppo banale
x Richiede un grind eccessivo

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